... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

domenica 26 luglio 2015

Arzua-O' Pedrouzo

Quaranta km..
Più dormiamo e più ci svegliamo con la voglia di dormire, ne abbiamo di stanchezza accumulata..
Dobbiamo guadagnare i bagni prima che si svegli la comitiva padovana altrimenti si rifà notte..
Partiamo da Arzua con un passo leggero, nessuno dei due ha voglia di correre.. non è una gara e la sensazione è che Santiago sia veramente a un passo.. questo lento avvicinarsi mi piace.. e piace anche al mio ginocchio.
E' un continuo filar di eucalipti, tutti correttamente in fila a disegnare strani effetti visivi.. panorami dipinti a mano.. forse per la prima volta sento che il nostro passo è quello lento dei pellegrini, nelle orecchie soltanto il ticchettio dei bastoncini e il respiro ritmato da un cuore appena appena affannato.. si cominciano a veder per terra i primi aghi di pino.. e il sentiero spesso si nasconde tra la tipica boscaglia che poi apre le porte al mare, il passo si fa via via più sostenuto.. il dolore al ginocchio appare puntuale come ogni altra mattina, ma oramai è un altro compagno di viaggio.. Sergio mantiene un passo differente, più lento.. mi fermo per aspettarlo ma mi fa cenno con la mano di continuare..:"..oggi il mio passo è questo, vai avanti..".."ci vediamo al primo barrettino, per la colazione!" gli rispondo.
Anche questo è il Cammino, a volte insieme, a volte ci parliamo.. talvolta ci dividono 50 e più metri, capita di star fianco a fianco in silenzio.. e non mi sono mai sentito solo, mai.. ognuno ha il suo passo, il proprio modo di affrontare la giornata.. ed è nel saper accettare e apprezzare queste diversità la sfida e la soddisfazione maggiore...
Ore 9, colazione.. Sergino conquista due sedie e un tavolino nel cortile esterno, io entro e mi infilo in un gruppetto che occupa tutto il bancone.. le fanciulle cambiano almeno due volte l'ordinazione, il tipo di là dal bancone ha pazienza da vendere, ma mi ci vogliono almeno dieci minuti per poter riuscir fuori con succo di frutta, pane e formaggio.. altri cinque e comincia a piovigginare, la fuga generale ci vede quasi solitari ad aprir l'ombrellone sopra di noi..
Mezz'ora di cammino e mancano 30 km a Santiago.. Claudia proporrebbe una strappata finale a chiudere il cammino... ma non è con noi, sarà già per la via di Finisterre.. a noi basteranno altri dieci km oggi.. il tempo è variabile, qualche nuvoletta qua e la.. è tempo di una pisciatina, Sergino accetta la sfida e ci dividiamo ognuno alla ricerca del proprio albero.. come i cani, mi chiedo perchè sentiamo il bisogno di farla ad un albero se tanto poi finiremo più o meno tutti irrigando tutto quel che c'è.. son domande dalle risposte difficili, condivido il dilemma e ci promettiamo una riflessione nei prossimi km..
Ore undici.. un cane abbaia alla nostra destra.. un altro gli risponde poco più avanti, aspetta che smetta e gli risponde.. neanche venti metri e interviene un altro cane, più a sinistra, nascosto dietro un portone.. anche lui ha da dire qualcosa.. ed è un abbaiare continuo.. chissà cosa continuano a dirsi.. perchè è palese che stiano parlando tra di loro.. e nessuno dei tre accenna a smettere, attendono.. ascoltano e dicono la loro.. non ho mai sentito un cane fioco.. ma la perderanno mai la voce, i cani? giornatina piena di enigmi..
ventitre km, tre a fine tappa.. passiamo sotto a dei cavi elettrici che cominciano a sfrigolare già da prima di esserci sotto.. mi viene spontaneo aumentare il passo.. è un rumore fastidioso che entra nelle orecchie e si ferma a lungo nella testa.. la pioggerellina riprende lenta come i nostri passi e ci accompagnerà per i prossimi km.. a pochi km da O Pedrouzo veniamo risucchiati da un gruppo di Scout, vengono dall'Andalusia... e cantano come dei pazzi.. come alzo l'iphone per una foto di gruppo si accendono tutti.. sorrisi e urla.. pare una premiazione.. Sergino infila nello scatto e si unisce ai sorrisi, scout mancato il prof..
Ore 12 due cavalli ci aprono la pettatina di fine tappa.. O Pedrouzo è lassù che ci aspetta, il nostro albergue rimane defilato dalla strada centrale.. un centinaio di metri ed è già periferia.. ci sistemiamo e riguadagniamo il centro vitale del paesino per il pranzo mentre la pioggerellina si fa più intensa.. bocadillos ai calamari per il prof e un hamburger completo di uovo e bacon per me, le porzioni sono più che generose, ma niente a che vedere col pranzettino di Palas de Rei.. rientriamo in albergue e diamo il via al reposo del pellegrino..
E' una tappina quasi inutile, il paesino idem.. servirà come preparazione all'ingresso di domani in Santiago.. la cena pare uscita da un villaggio vacanze.. uova, bacon e patatine, con cerveza immancabile.. sul rientro ribecchiamo il battitore libero padovano che fa almeno due vasche su e giù per la via salutando e sorridendo a tutte.. lo vediamo uscir di scena per una salitina dalla parte opposta alla nostra mentre accenna un saluto ad un vecchio che gli richiude praticamente la porta di casa in faccia..
Decidiamo di puntare la sveglia alle 530.. il pullman per Finisterre parte da Santiago poco prima di pranzo ed è l'unico della giornata.. l'ultimo è alle 19 e ci sono due ore di viaggio.. non ci permetterebbe la cena con Claudia e Daniella.. Cerco di prendere sonno nonostante lo spagnolo che tira su col naso senza smettere mai.. mi ci fisso e per un attimo penso di scendere a dargli un fazzoletto.. fortuna sua che  ho perso i sensi.. è l'ultima notte prima di Santiago.. e un pò mi dispiace esser arrivato alla fine.

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