... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

domenica 29 giugno 2014

La cosa più semplice sarebbe quella di non essere mai nato..

Mi ritrovo con la fronte appoggiata al finestrino mentre scendiamo giù a valle... il bicchierino di grappa per un buon saluto ancora tra le mani, lo sguardo fisso sul mugello che mi scorre di lato e si presenta con il suo mare chiuso tra dighe e spiagge di ghiaia, il pensiero va immediatamente ai tortelli di Luco che si sciolgono in bocca.. li assaporo col ricordo e con l'appetito che mi rincorre da stamani.. la due giorni appena trascorsa sperduto nei boschi dell'Appennino, maltravestito da un Indiana Jones che avrebbe guadato a fatica anche il terzolle mi apre un sorriso appena appena stanco, mi guardo un pò intorno, occhi chiusi e bocche spalancate.. solo io e l'autista, bontà sua, riusciamo a restar svegli.. é evidente che non siam fatti per certi ritmi o forse non siam più fatti per certe immersioni naturali che poco hanno a che fare con la nostra quotidianità, ma non era questo quel che dovevamo capire...
Per un istante ritorna la voglia di vivere ad un altra velocità, ma l'imborghesimento mi riacciuffa bene  con il casello dell'A1... direzione Firenze.. si torna a casa.. ripesco l'iphone dimenticato per quasi quarantottore nelle tasche dello zaino, la civiltà mi regala due linee di segnale e qualche secchiata di notifiche.. mi torna in mente l'udienza di stamani e senza star troppo a cercar di capire scrivo un sms al mio Franco Baresi del foro.. :"notizie per me?".. :"ti ho girato una mail" mi risponde il freddo..
...All'udienza di stamani tutto bene, il giudice preso atto della relazione finale ha dichiarato estinto il reato e.. e basta.. bene così... il sorriso stanco si allarga silenzioso, condivido l'euforia tanto attesa con chi alberga bene nei miei pensieri e annuncio il traguardo ai compagni di viaggio.. David da il via ad un altro giro di grappa a brindare.. non mi faccio pregare, saranno anche le cinque del pomeriggio ma ho l'autista dalla mia e quattro anni da chiudermi alle spalle..
Adesso a distanza di quattro anni, a obbiettivo raggiunto, è un euforia lenta.. matura, invecchiata anzi, quattro anni in botti di rovere.. sembra quasi tutto dovuto.. chiaro che doveva andar così.. ma non la pensavo così quel venerdì sera sul lungarno del Pignone quando rimasi esterrefatto, incapace di capire perché stava succedendo a me... non era così che la pensavo quando entrai la prima volta a Villa Fiorita rimpiangendo le giornate perse a piantonare le camerate durante la leva.. non la pensavo così al colloquio con lo psicologo e neanche tutte le volte che mi sentivo chiamare Mannelli.. non la pensavo così ogni volta che mi sottoponevo alle analisi di rito.. e non ero assolutamente sereno ne tranquillo ogni volta che mi sedevo di fronte alla commissione che pareva poter disporre e decidere a piacimento con lo stesso altezzoso e sprezzante atteggiamento di un imperatore romano quando al Colosseo decideva con un pollice la vita o la morte di un gladiatore, non la pensavo così neanche la mattina della prima udienza, figuriamoci alle successive rimandate per vizi di forma così futili ai miei occhi... non la pensavo così neppure alla lettura della sentenza... e non sono un delinquente anche se a tratti, a momenti un pochino qualcuno mi c'ha pure fatto sentire..
E' stato un percorso oltremodo lungo se paragonato alla causa scatenante ma tant'è.. mi sono adeguato alla strada da percorrere perchè è così che si deve fare... ho gestito la rabbia riuscendo a riderci su mano a mano che passava il tempo, non ho mai completamente accettato tante sfaccettature e ho faticato a digerire atteggiamenti che non sentivo di meritare... ho trascinato un fardello che aumentava di peso col tempo che passava.. durante il tragitto ho trovato chi mi ha accompagnato, sostenuto.. chi invece mi ha dato respiro togliendomi un pò di quel peso.. ho trovato chi quotidianamente e nei modi più semplici ma diretti mi dava e mi da serenità, affetto, amore e benessere a piene mani... ho avuto accanto persone che hanno agevolato quanto era nelle loro possibilità questo mio impegno, ho conosciuto un mondo che probabilmente non avrei neanche mai avuto modo di sfiorare, persone che mi hanno fatto sentire a casa, accolto e benvoluto.. persone che lavorano da sempre per il bene comune, per la solidarietà e per ingentilire i cuori.. il volontariato tanto bistrattato che ha confini troppo stretti per le potenzialità che potrebbe sprigionare.. ho avuto conferme di quel che pensavo e di quel che provavo.. ho trovato aiuto e comprensione laddove non avrei mai creduto di potermi neanche appoggiare... ho dato ancor più valore a sorrisi, abbracci e perfino alle pacche sulla spalla, ma ho anche saputo distinguere l'interesse, il dispiacere e la comprensione genuini da quelli formali, obbligati... ho imparato a conoscermi meglio, a capire i miei limiti e a spostarne alcuni...
Adesso che è tutto finito mi sento per assurdo fortunato.. dovrei ringraziare questa deviazione di quattro anni perchè ne esco indubbiamente migliore di come ne sono entrato... ho dato fondamenta solide ad alcune mie idee, alcuni pensieri.. ho aumentato e approfondito sentimenti, amicizie che hanno preso il posto della rabbia della prima ora...
Ho avuto la netta sensazione di aprire e chiudere un periodo bello impegnativo che mi ha visto muovere non senza difficoltà tra aule di tribunale e laboratori di analisi, camminare a ore intere, prendere i mezzi più disparati, chieder passaggi neanche fossi a fare il giro del mondo, pedalare su una bici che poi hanno avuto anche il buon cuore di rubarmi, far guidare la mia 307 a chiunque apprezzando una visuale, quella del passeggero, che non ricordavo neanche, parlare con sconosciuti che pretendevano di insegnarmi a vivere, accettare decisioni e condanne senza muover ciglio, piangere da solo e sentirmi abbracciato anche solamente da uno sguardo, ritrovarmi a ridere con persone appena conosciute, gestire emozioni e tensioni nuove, chiedere aiuto, rivivere attimi di perplessità, di smarrimento e vivere forti sensazioni che servono tanto a questo cuore..
Anche questa è vita.. tutto questo fa parte del percorso che ognuno si ritrova a fare, chi più pittoresco, chi meno.. chi in discesa e chi invece con scalini più o meno ripidi da affrontare e aree di sosta forzata da rispettare.. una vita durante la quale è facile sentirsi soli, ma è altrettanto facile capire che soli non si è mai..