... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

venerdì 20 dicembre 2013

Spettatore del proprio destino..

11:50... mi avvicino al tornello, magari mi vede meglio..
11:56... mi si para davanti una tipa, distinta, che non conosco:"E' lei il Sig. Nannelli.. salve, sono unnomechehocancellatoall'istante, assistente dell'avvocato, vedrà che sta arrivando, anche perchè io sono già a mezzo tra due udienze quindi non posso più di un paio di minuti.."
Sorrido... il tempo spesso passa inutilmente.. qui proprio sembra cristallizzato.. nessun mutamento se non in direzione opposta al miglioramento...
Il Venusiano, come l'ultima volta, è già oltre il tornello che ci richiama l'attenzione con cenni degni di un marshaller ma di Peretola.. attraversiamo in fretta e furia il controllo e ci immergiamo nelle fondamenta del Palazzo di Giustizia... l'assistente svanisce nel nulla e non me ne rendo neanche conto, fingo tranquillità mantenendo il passo del venusiano ma il percorso è breve e senza respirare due volte mi ritrovo seduto oltre il solito cancellino spettatore di un'udienza che non è la mia..
Nel frattempo l'ottimismo del sostituto mi ha inquinato completamente... "speriamo ci sia il teste altrimenti tocca rimandare un'altra volta, tra l'altro io ho un'udienza tra una decina di minuti proprio qua nell'aula di fronte, nel caso ti lascio li e mi chiami te".. un pò come in pizzeria.. appena è pronto ti faccio uno squillo vai..
Nei pochi minuti nei quali realmente mi sento assistito:
Avv.:"non riesco a capire se c'è il teste oppure no.. nel caso si potrebbe accettare il fanfnens e accettare il dispositivo per cui l'afafgens e te almeno inizi il percorso, che ne dici?
Io:".. ehm.. cioè? accetto e rinuncio, poi che rischio?"
Avv.:"beh.. il rischio massimo è che tu debba fare i lavori di pubblica utilità"
Io:" ma scusa, non siamo qui per quelli? li farei comunque no?"
Avv.:"certo.."
Io:"..appunto.. allora accettiamo il coso e andiamo avanti se non c'è il teste"
Accenna un sorriso, comincia ad andare nervosamente in su e in giù tra il cancelletto e l'ultimo spazio utile prima di incocciare sul Pm che stava arringando di brutto su uno spinoso caso di indebito appropriamento di un pacchetto di fazzoletti..
Mi ritorna a pochi centimetri dal naso, mani ben salde sul tavolino e con un sorriso entusiasta mi suggerisce sottovoce:"E' arrivato anche il teste..".. non so perchè ma credo di esser contento pure io..
La gioia che ci pervade entrambi svanisce immediatamente quando lo vedo intogarsi e prendere rapido la via dell'uscita mentre accenna svariati "si, arrivo subito" all'auricolare perennemente attaccato all'orecchio sinistro, prima di sparire dietro la porta mi cerca con lo sguardo e mi fa il cenno della cornetta.. io di rimando gli confermo la richiesta con un "..e ti chiamo, tranquillo, ti chiamo.." muto e già sfavato...
Probabilmente non ho neanche il tempo di girarmi e cercare il giudice che sento squillare forte il mio secondo cognome da che sono imputato.."..il procedimento a carico del sig. Mannelli...".. tocca a me.. richiamo il venusiano che rientra in aula come era uscito e senza neanche guardarmi oltrepassa l'area dei panchinari per andare diretto a centrocampo.. non fa neanche fischiare l'inizio che già sventola la documentazione che io mi son procurato all'associazione.. il teste non arriva neanche a dieci metri dal giudice, ha fretta, deve rientrare al corpo... certo, lui ha fretta, io qui mi diverto invece.. il giudice lo giustifica e senza neanche farlo parlare lo congeda con un grazie e arrivederci...
Noi abbiam rimandato il procedimento l'ultima volta perchè il teste era assente.. fondamentale questo teste.. non v'è dubbio...
Il giudice sbircia rapidamente la documentazione prodotta e fa un cenno di approvazione al mio sostitutodelmioavvocato.. parte ufficialmente il teatrino.. tre, due, uno.. il Pm picchia sodo, deciso, senza tentennamenti: otto mesi e mille euro di multa... non male, penso.. e mi torna in mente quel tizio, quello che oggi in permesso premio è scappato.. aveva solo ammazzato tre persone.. vuoi che sia.. la legge sarà anche uguale per tutti, ma al momento mi è difficile crederlo... mi giro verso il venusiano che d'amblè mi guarda, guarda il giudice e mi riguarda e cala l'asso.. un genio.. chiede di potersi assentare perchè lo han cercato dall'altra aula.. io rischio di ridergli in faccia ma mi rendo conto che il culo è il mio e qui si sta facendo i finocchi proprio col mio...
il giudice gli fa presente che il procedimento è così breve che sarebbero sufficienti forse altri cinque minuti, niente, il venusiano è irremovibile e comincia ad irrigidirsi.. mentre il giudice complotta col Pm, lui aumenta l'andatura nel girello cancelletto-primo palco di cui prima che Dustin Hoffman in Rain Man era un attorino quando all'improvviso lo colpisce l'illuminazione.. si fa sostituire..
Qui la panchina l'avevo sottovalutata.. si fa lunga.. entra in scena un altro avvocato che era in attesa della sua udienza.. scambia tre parole tre col mio venusiano che lo dichiara abile con un cenno della mano e lo spinge verso di me, spingendosi a sua volta verso la porta...
Il sostituto del sostituto non mi guarda neanche ed esordisce con uno splendido:"Che devo fare?"
Io oramai ho perso coscienza di me e assisto attonito e sconcertato da spettatore al mio destino..
Il Pm, un pò come a scuola, suggerisce di traverso:"dovrebbe almeno chiedere il minimo della pena.."
Il giudice, impietosito probabilmente dall'andirivieni del venusiano e dall'improvvisa investitura del mio nuovosostitutodelsostituto gli ricorda brevemente dei lavori di pubblica utilità e come per incanto da bravo attore riesce deciso a chiosare con un "mi associo alla richiesta del collega" che lo salva in calcio d'angolo..
Nei quaranta minuti di camera di consiglio l'aula si svuota.. spariscono tutti.. un intervallo in piena regola... e come per magia riappare il venusiano... aveva l'iphone scarico e cercava una presa...
Vorrei alzarmi anche perchè è più di un'ora che staziono sulla stessa sedia nella stessa posizione, ma la poca confidenza con l'ambiente mi inchioda sul posto...
A mano a mano rientrano un pò tutti.. manca solo il giudice.. si respira un pò l'aria di fine ricreazione, quando ognuno torna al proprio banco.. ognuno col proprio tablet.. dalla mia posizione riesco a vederli un pò tutti... facebook va per la maggiore, ma anche i solitari hanno i loro fan.. c'è pure il tempo per un classicone.. una coppia da filmettino.. lui più vecchio di lei di almeno vent'anni, avvocato, stempiatino, grassoccio.. di quelli che sudano a respirare, che affannano nell'arringa e passano dal bianco mozzarella al rosso sbiadito dell'agonismo da tribunale perlato appunto dal sudore tipico di chi l'agonismo non sa proprio cosa sia, lei, la sua assistente, probabilmente in affiancamento.. bionda, anzi, finta bionda.. chatouche perfetto, ad occhio e croce uscita ieri dal parrucchiere, con un vestitino che le disegna bene le forme e lascia poco all'immaginazione, rossetto rosso scarlatto e sorrisino compiacente che esplode a comando palesemente innaturale ad ogni sguardo del proprio mecenate.. li becco spalla a spalla, seduti due file più avanti, lei con la testa un pò reclinata sulla spalla di lui, non lo sfiora neanche ma la posizione indica grandissima confidenza, appositamente costruita ma efficace..  lui impegnatissimo in una delle sfide più dure degli ultimi anni di ruzzle, lei ogni tanto prende coraggio e suggerisce tutti i plurali, i maschili e i femminili che le passano per la testa esibendo grande esperienza in nomi di cose, città e animali.. azzarda pure un triplete: mara, mare e mari per finire con un maro che li unisce in un quadretto degno di un sanvalentino d'altri tempi, sorridenti beati della stupideira che li pervade, paian disegnati perfetti ognuno per il proprio ruolo.. fuori intanto si sente quasi la campanella.. i più scalmanati ritardano magari sulla porta a chiacchierare con quelli della classe accanto finchè non rinculano in aula correndo e appare finalmente il professore...
Uno attento saprebbe già cosa succede adesso.. per i meno svegli: Il venusiano parlotta sottovoce con la propria assistente, un'altra, mai vista prima.. poi si alza, la saluta e prende la via del cancelletto, mi si avvicina e mi fa:" devo andare, tanto oramai si sa già com'è andata... ti lascio con la dottoressa, ci sentiamo poi.." ecerto.. come quelli che all'85' li vedi correre a rotta di collo per le scale del franchi per evitare il traffico... non mi scompongo neanche.. il circo oggi è davvero insuperabile...
Venti minuti e il silenzio viene interrotto dalla vocina stridula della dottoressa che risponde al cellulare:"... Già! certo.. me n'ero dimenticata, arrivo subito.."..non promette niente di buono...
La vedo che confabula rapidamente con un avvocato intento a ripassare le proprie carte, poi si alza e mi raggiunge oltre il cancelletto:".. guardi, mi deve scusare ma ho un'altra udienza nell'aula di fronte.. comunque nessun problema  tanto oramai si sa già com'è andata.. ci pensa l'Avvocato laggiù a prender due appunti quando il giudice emetterà la sentenza.." beh, rifletto rapidamente, perchè disturbarlo.. potrei prenderli io, due appunti...
Arriva il giudice... ci alziamo tutti nello stesso rispetto che ai miei tempi dovevamo al professore all'inizio dell'ora.. gli otto mesi richiesti dal Pm son diventati quattro... quasi sorrido soddisfatto, di che non lo so.. il sostitutodelladottoressa prende appunti, il giudice stabilisce che il tutto equivale a 124 giorni di lavori di pubblica utilità.. ha detto stecco..:"... da fare..(mentre alza lo sguardo verso il nuovo entrato) entro quando Avvocato?.. facciamo fine duemila14?.. e (qui la perla) il mio nonavvocato esordisce nella suo unico intervento con un:"..macchè.. facciamo giugno..." per un attimo si ferma il tempo, mi giro verso di lui in un arco di tempo che va dalla mezz'ora ai tre quarti d'ora, tempo necessario per permettermi di far svanire nel nulla tutta la violenza che mi sta salendo.. lo guardo e gli chiedo, senza parlare:".. ma che cazzo ne sai te?.. chi cazzo sei? con che cazzo di criterio decidi? ti danno un anno e te fai il fenomeno.. sei mesi..".. ma credo che qualcosa in un qualche strano nuovo mezzo di comunicazione gli sia arrivata perchè si gira e mi rimanda:".. no? dici di no?"... al primo no sento nitidamente il giudice:"...ok.. entro il 25 giugno.."... è proprio il caso di dire che chiuderò coi tre botti di San Giovanni..
La querelle Mannelli finisce verso le una e mezzo.. esco nuovamente dal Palazzo di Giustizia con il solito amaro che mi accompagnò la prima volta.. faccio due conticini della serva senza aver le giuste informazioni e mi sembra che 124 giorni tra gennaio e giugno al netto dei we non ci stanno neanche.. lo sconforto è pesante, mi abbassa le spalle e sento l'urgente bisogno di chiarimenti maggiori che non arriveranno prima di domani... la sensazione vera, forte, che ho vissuto bene è quella dello spettatore del proprio destino, un vero e proprio colloquio di lavoro, l'unico al mondo che ho, con mille domande una dietro l'altra senza il tempo per rispondere, impotente, un muto che urla... la dentro contavo ancora meno del due di picche quando comanda cuori..