... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

mercoledì 6 agosto 2014

Ancora un giorno in più...

Ognuno affronta le cose a modo suo e questa è una bella frase fatta che poteva scrivere chiunque..
A volte per partire serve semplicemente rompere il ghiaccio.. a me serviva una frasina scontata del cazzo.. l'ho scritta, adesso vado avanti..
Perchè non sempre riesco a buttar giù quel che dentro vedo già scritto.. lo potrei addirittura leggere, mi capita di addormentarmici mentre butto giù pezzi da novanta, capolavori della letteratura, romanzi, best sellers.. e ancora non capisco perchè non ritrovo il mio nome tra le classifiche dei più venduti, ma talvolta anche semplici racconti.. poi come mi piazzo qui davanti, il buio.. il vuoto... 
Potrei muovere le dita sulla tastiera anche per ore ma la pagina resta vuota come l'ho aperta..
Il cursore lampeggia lassù in alto a sinistra quasi a prendermi per il culo... scrivi? no.. scrivi? no.. scrivi? no.. fanculo...
Esistono per davvero quei momenti e quando arrivano li senti forte.. potresti battere i tasti cominciando mille frasi differenti, ma son sufficienti le prime tre o quattro parole e già sdubbi su quel che sta venendo fuori, ne sei proprio disgustato... a volte fai un tentativo forzando le smorfie, continuando periodi che già in prima battuta appaiono inutili, sterili, che non porteranno da nessuna parte.. lo sai bene, ma sono ore che provi e non ti vuoi arrendere.. Sai già comunque che per quanto lunga possa essere la prima frase avrà vita breve.. cancelli tutto e arrivederci..
Ci son momenti che ti lasciano basito, fermoimmobile neanche il peggior bloc di militaresca memoria, dentro stai scrivendo dei tomi infiniti che a pensarli pesano anche, le dita invece restano ferme.. ballettano sulla tastiera inutilmente.. te le guardi anche.. i polpastrelli, quei ribelli voltagabbana del cazzo, sai già che a breve terrai premuto per un pò quel tasto in alto a destra.. canc, canc, canc.. un piccolo fallimento ogni volta..
Capita che questi momenti qua sembrano rincorrersi... sta a te riconoscerli.. assecondarli, se li combatti rischi solo di aggrovigliarti su te stesso in un panico da pseudo scrittore che non farà altro che alimentare la sensazione di aver dimenticato come si pedala, come si cammina.. 

Esistono peraltro momenti nei quali capisci che sarebbe inutile, ridondante scrivere, perchè rispondere in quei casi è perfino inutile.. è sufficiente annuire.. anche se nessuno può vederti.. certe parole arrivano dirette.. han la potenza di una freccia scoccata come si deve.. e le frecce scoccate a modo arrivano al centro.. quando si ha la netta sensazione che non si può far altro che annuire potresti scrivere ore senza dire niente perchè quel che doveva venir fuori è già stato espresso e anche parecchio bene..
Va da se che resta la sensazione dell'incompiuto.. un pò come un cross dalla destra che basterebbe spizzare di testa, come direbbero quelli bravi, ma invece di saltare ti limiti a guardarlo passare quel pallone.. rallenti la corsa e lo guardi passare.. 
Il fatto è che se ti garba fare gol prima o poi ci riprovi, al prossimo cross la palla la vai a cercare e con i gomiti belli alti anche e a occhi chiusi la butti dentro.. portiere permettendo..
Perchè se ti allontani troppo senza riprovare poi ti sembra normale non ritentare.. 
E quando lasci passare del tempo cominci anche a non riaprirla più quella pagina..
Più ti allontani, più ti allontaneresti... 
Ma quando scrivere è la cosa più bella al mondo, quella che più ti riempie, magari lasci passar del tempo, ci pensi.. oppure no, eviti anche di pensarci, ma sicuramente eviterai di dimenticartene...
Non si tratta di dipendenza per carità, ma semplicemente di voler assecondare il tuo benessere...
C'è qualcuno al mondo che evita quel che lo fa star bene? ho i miei dubbi...
E non si tratta di egoismo, certo...

domenica 29 giugno 2014

La cosa più semplice sarebbe quella di non essere mai nato..

Mi ritrovo con la fronte appoggiata al finestrino mentre scendiamo giù a valle... il bicchierino di grappa per un buon saluto ancora tra le mani, lo sguardo fisso sul mugello che mi scorre di lato e si presenta con il suo mare chiuso tra dighe e spiagge di ghiaia, il pensiero va immediatamente ai tortelli di Luco che si sciolgono in bocca.. li assaporo col ricordo e con l'appetito che mi rincorre da stamani.. la due giorni appena trascorsa sperduto nei boschi dell'Appennino, maltravestito da un Indiana Jones che avrebbe guadato a fatica anche il terzolle mi apre un sorriso appena appena stanco, mi guardo un pò intorno, occhi chiusi e bocche spalancate.. solo io e l'autista, bontà sua, riusciamo a restar svegli.. é evidente che non siam fatti per certi ritmi o forse non siam più fatti per certe immersioni naturali che poco hanno a che fare con la nostra quotidianità, ma non era questo quel che dovevamo capire...
Per un istante ritorna la voglia di vivere ad un altra velocità, ma l'imborghesimento mi riacciuffa bene  con il casello dell'A1... direzione Firenze.. si torna a casa.. ripesco l'iphone dimenticato per quasi quarantottore nelle tasche dello zaino, la civiltà mi regala due linee di segnale e qualche secchiata di notifiche.. mi torna in mente l'udienza di stamani e senza star troppo a cercar di capire scrivo un sms al mio Franco Baresi del foro.. :"notizie per me?".. :"ti ho girato una mail" mi risponde il freddo..
...All'udienza di stamani tutto bene, il giudice preso atto della relazione finale ha dichiarato estinto il reato e.. e basta.. bene così... il sorriso stanco si allarga silenzioso, condivido l'euforia tanto attesa con chi alberga bene nei miei pensieri e annuncio il traguardo ai compagni di viaggio.. David da il via ad un altro giro di grappa a brindare.. non mi faccio pregare, saranno anche le cinque del pomeriggio ma ho l'autista dalla mia e quattro anni da chiudermi alle spalle..
Adesso a distanza di quattro anni, a obbiettivo raggiunto, è un euforia lenta.. matura, invecchiata anzi, quattro anni in botti di rovere.. sembra quasi tutto dovuto.. chiaro che doveva andar così.. ma non la pensavo così quel venerdì sera sul lungarno del Pignone quando rimasi esterrefatto, incapace di capire perché stava succedendo a me... non era così che la pensavo quando entrai la prima volta a Villa Fiorita rimpiangendo le giornate perse a piantonare le camerate durante la leva.. non la pensavo così al colloquio con lo psicologo e neanche tutte le volte che mi sentivo chiamare Mannelli.. non la pensavo così ogni volta che mi sottoponevo alle analisi di rito.. e non ero assolutamente sereno ne tranquillo ogni volta che mi sedevo di fronte alla commissione che pareva poter disporre e decidere a piacimento con lo stesso altezzoso e sprezzante atteggiamento di un imperatore romano quando al Colosseo decideva con un pollice la vita o la morte di un gladiatore, non la pensavo così neanche la mattina della prima udienza, figuriamoci alle successive rimandate per vizi di forma così futili ai miei occhi... non la pensavo così neppure alla lettura della sentenza... e non sono un delinquente anche se a tratti, a momenti un pochino qualcuno mi c'ha pure fatto sentire..
E' stato un percorso oltremodo lungo se paragonato alla causa scatenante ma tant'è.. mi sono adeguato alla strada da percorrere perchè è così che si deve fare... ho gestito la rabbia riuscendo a riderci su mano a mano che passava il tempo, non ho mai completamente accettato tante sfaccettature e ho faticato a digerire atteggiamenti che non sentivo di meritare... ho trascinato un fardello che aumentava di peso col tempo che passava.. durante il tragitto ho trovato chi mi ha accompagnato, sostenuto.. chi invece mi ha dato respiro togliendomi un pò di quel peso.. ho trovato chi quotidianamente e nei modi più semplici ma diretti mi dava e mi da serenità, affetto, amore e benessere a piene mani... ho avuto accanto persone che hanno agevolato quanto era nelle loro possibilità questo mio impegno, ho conosciuto un mondo che probabilmente non avrei neanche mai avuto modo di sfiorare, persone che mi hanno fatto sentire a casa, accolto e benvoluto.. persone che lavorano da sempre per il bene comune, per la solidarietà e per ingentilire i cuori.. il volontariato tanto bistrattato che ha confini troppo stretti per le potenzialità che potrebbe sprigionare.. ho avuto conferme di quel che pensavo e di quel che provavo.. ho trovato aiuto e comprensione laddove non avrei mai creduto di potermi neanche appoggiare... ho dato ancor più valore a sorrisi, abbracci e perfino alle pacche sulla spalla, ma ho anche saputo distinguere l'interesse, il dispiacere e la comprensione genuini da quelli formali, obbligati... ho imparato a conoscermi meglio, a capire i miei limiti e a spostarne alcuni...
Adesso che è tutto finito mi sento per assurdo fortunato.. dovrei ringraziare questa deviazione di quattro anni perchè ne esco indubbiamente migliore di come ne sono entrato... ho dato fondamenta solide ad alcune mie idee, alcuni pensieri.. ho aumentato e approfondito sentimenti, amicizie che hanno preso il posto della rabbia della prima ora...
Ho avuto la netta sensazione di aprire e chiudere un periodo bello impegnativo che mi ha visto muovere non senza difficoltà tra aule di tribunale e laboratori di analisi, camminare a ore intere, prendere i mezzi più disparati, chieder passaggi neanche fossi a fare il giro del mondo, pedalare su una bici che poi hanno avuto anche il buon cuore di rubarmi, far guidare la mia 307 a chiunque apprezzando una visuale, quella del passeggero, che non ricordavo neanche, parlare con sconosciuti che pretendevano di insegnarmi a vivere, accettare decisioni e condanne senza muover ciglio, piangere da solo e sentirmi abbracciato anche solamente da uno sguardo, ritrovarmi a ridere con persone appena conosciute, gestire emozioni e tensioni nuove, chiedere aiuto, rivivere attimi di perplessità, di smarrimento e vivere forti sensazioni che servono tanto a questo cuore..
Anche questa è vita.. tutto questo fa parte del percorso che ognuno si ritrova a fare, chi più pittoresco, chi meno.. chi in discesa e chi invece con scalini più o meno ripidi da affrontare e aree di sosta forzata da rispettare.. una vita durante la quale è facile sentirsi soli, ma è altrettanto facile capire che soli non si è mai..

venerdì 23 maggio 2014

Un Girardengo a cinque stelle

Esistono appuntamenti ai quali non vuoi mancare e altri ai quali senti di non poter mancare e anche quando gli ultimi si accavallano con i primi la scaletta delle priorità si crea autonomamente.. i valori vengono fuori da soli, c’è poco da sbattezzarsi sul come.. Alle 21 c’è il comizio del M5S in piazza Santissima Annunziata e io mi ritrovo a montar sul ponte all’indiano con la spia della riserva che mi ricorda ormai da ieri che non ne ha più.. Son due giorni che rimando, potevo aver già rimediato e avrei potuto essere già in piazza da un’oretta ma certe boccate d’ossigeno non puoi rimandarle..
Già mi vedo ciondoloni che percorro l’Indiano alla stregua d’un buon cugino sulla strada per Finisterre e la prospettiva non mi fa impazzire, oramai son già in ritardo, non ho una DeLorean così esco su Via Martini alla ricerca di un distributore…
Arrivo a casa di filata, strano… all’ultimo rosso l’orologio batteva poco più delle 21eventi e via Mazzoni, meravigliosa, sa essere comprensiva sempre, specie quando come stasera lascerei volentieri la macchina anche nel mezzo della carreggiata... dalla furia che ho..
Al terzo giro riesco ad infilarla a qualche centinaia di metri da casa.. inutile correre… inutile… me lo ripeto passo passo, me la prendo comoda… però, di contro riesco a cambiarmi a velocità Superman entrando in camera e riuscendone come Clark Kent dalla cabina telefonica.. mi carico sulle spalle la due ruote meno usata negli ultimi due anni ed esco a riveder le stellelibero davvero solo quando monto in sella, dopo due rampe di scale che alla terza non l’avrei raccontata.
Il gran premio della montagna che mi ritrovo a dover affrontare appena partito mi apre la discesa di via tavanti in tempo per recuperare ossigeno e un colorito sano.. la velocità si fa interessante e il freschino mi entra tra le trame della polo… le lacrime mi riempiono gli occhi e mi riprometto, un po’ alla Berlusconi, che non dovrà esser l’unica uscita in tal guisa..
La pedalata pare onesta, ma non mi illudo, il tratto è breve e totalmente pianeggiante, mi accorgo della poca forma ogni rosso che intendo volutamente rispettare, abbraccio il semaforo alla fortezza come un maratoneta all’ultimo sforzo e al verde riparto con la bocca asfaltata e la sensazione della disidratazione a pochi passi… la pavimentazione di via Santa Reparata non mi aiuta e mi ritrovo a balzellare come un picchio, evito danni collaterali alzandomi in piedi sui pedali e questa nuova andatura mi da proprio l'aria del ciclista, indubbiamente più di quel che sono, mi pavoneggio pure troppo mentre entro in piazza San Marco e azzardo manovre ardite zigzagando a culo ritto neanche fossi uno scalatore sullo Zoncolanarrischio difatti un paio di volte il bacio al sanpietrino, ma riesco ad evitar la musata con una meravigliosa agilità finora perfetta sconosciuta.
L’ingresso in piazza è filtrato da un paio di pattuglie di polizia e nell’ultimo tratto tra i due santi mi ritrovo in fuga solitaria, una volata fresca e poco impegnativa accompagnata dalla sempre più vicina voce di Beppe Grillo..
Piazza della Santissima Annunziata è gremita almeno quanto immaginavo e Beppe Grillo sta sciorinando il suo pezzo forte… gli applausi si sprecano, le urla e le battute pure… gli argomenti e le motivazioni sono più che condivisibili, certi atteggiamenti forse non totalmente ma il succo della questione resta interessante e ragionato in maniera convincente.. la sensazione di giustizia, trasparenza è palpabile… non sembrano solo slogan.. non lo sono se si è avuto la curiosità di interessarsi un po’ più del normale nei mesi precedenti, ma veniamo da un ventennio non proprio brillante, le bruciature ci son state e noi ne portiamo i segni evidenti… si respira in giro la voglia di far pulito e ripartire e il Movimento sembra l’unica forza attuale che riesce ad incarnare lo spirito di chi esprime le proprie idee con il voto.
Mi dispiace solo non aver sentito gli interventi di Di Battista, che mi pare sempre più preparato, e della candidata a sindaco della mia città…
Dopo neanche un’oretta finisce tutto.. la piazza si svuota lentamente accompagnata da una colonna sonora un po’ troppo sparata ma va bene così… mi avvio verso via Laura a recuperare il mio bolide che, senza catena, avevo debitamente occultato oltre una transenna, e m’infilo tra la folla scampanellando di tanto in tanto a chieder strada…
Giusto il tempo di un paio di pedalate e mi squilla l’iphone, ci son teste e cuori che sembrano aver la chiave per entrarmi dentro e farmi trovar il giusto equilibrio, quello di cui ho bisogno anche in questi casi, quando la mia di testa vola alto fantasticando senza zavorre che però è sempre bene avere… non si può parlar di tutto con tutti e questo è chiaro a chiunque… ecco quindi che mi sembrano consoni, giustificati e per niente campati in aria alcuni allarmini legati a questa euforia dilagante che si trascina dietro irresistibile la voglia di giustizia che rischia di cader nel giustizialismo… e per quelli come noi che non hanno mai creduto a regimi o estremismi facili è chiaro che il confine è labile specie in una situazione storica come quella in cui ci troviamo… io, come molti altri a veder dalle piazze, mi ritrovo nella posizione di poter scegliere non più il meno peggio ma chi mi sembra possa garantirmi quel cambiamento necessario per poter ripartire su un binario più onesto, più vicino a quell’idea di democrazia che probabilmente la mia generazione non ha mai totalmente vissuto… esiste però la paura.. quella che ti frena specie quando sei a un passo, stai li fermo, basta dire di si, basta una croce su un foglio, un cenno con la mano, una parola che dia inizio a quel cambiamento che sembra così impensabile.. ed è una paura razionale, comprensibile… specie quando ci sentiamo davvero parte di quel cambiamento… se ci fermiamo a pensar quanto è difficile cambiare qualcosa nella nostra vita nonostante sia percettibile la voglia o la necessità di farlo.. ecco, con le dovute proporzioni in questo caso sarò parte di una moltitudine che darà una spinta soda a questo passaggio e la mia unica perplessità ragionevole, alla quale sono arrivato dopo aver chiuso la telefonata, è legata alla necessità di un equilibrio che non dovrebbe mai mancare a certe altezze perché le responsabilità a quei livelli, lo han dimostrato i politicanti che ci han governato ultimamente, non sono poche e hanno riflessi tangibili e importanti nella vita di chi sta quaggiù… ben venga un movimento che si faccia spazio, anche a gomitate, tra chi ha sempre portato avanti i propri interessi a discapito dei più e che cerchi di ribadire con forza la sovranità di un popolo, ma questo poi deve restare, questo deve essere l’obbiettivo.. mi fan piacere le parole di Beppe Grillo quando rammenta Berlinguer che della questione morale ha fatto un motivo di essere e che dopo la sua morte è stato pressochè dimenticato proprio dal centrosinistra italiano anzitutto proprio per ciò che attiene a questo tema.. (A.Scanzi), così come quando ha parlato di temporaneità del movimento, riferendosi al fatto che una volta ristabiliti certi equilibri e una certa idea di democrazia probabilmente il movimento non avrà più motivo di esistere… l’idea di non potersi ricandidare dopo la seconda legislatura e altri paletti che sembrano quasi nobili e fuori dal tempo se confrontati con gli atteggiamenti variegati dei nostri politici… tutti puntini che mi dan la leggera sicurezza di aver a che fare con qualcuno che davvero vuole solo il bene di questo paese… il tempo sarà galantuomo e se il tutto prenderà una piega differente dalle idee che mi han fatto crescere fino ad adesso non potrò fare altro che limitarmi a dire che ho sbagliato ma almeno avevo creduto in qualcosa perché arrendersi prima di provarci non può far parte di questo mondo e siccome a questo mondo qua, fino a prova contraria, ci sto una volta sola, io controllerò quanto sarà nelle mie possibilità ma un futuro più onesto e trasparente voglio provare a costruirlo anche solo con un frego su un foglio.
Mi lascio via Micheli alle spalle e mi lancio verso il semaforo che mi frena l’ingresso sui viali di circonvallazione… decido di infilarmi sulla ciclabile e me la godo tutta fino a via dello Statuto…
Questa sera qua sa di Estate per davvero…
Me lo dice pure la stanchezza, che di questi periodi come d’abitudine sembra sparire…
Rientro a casa che non son neanche le undici…
Mi accascio letteralmente a letto cercando di recuperar un battito consono alla nottata che mi aspetta… il calore che emano mi da soddisfazione… la fatica del guerriero… intanto la tv statale mi propone l’ennesima tribuna elettorale… io però ho già scelto e per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare quei programmi demenziali… 
Silvio poi ora come ora non mi fa più neanche rabbia…

sabato 12 aprile 2014

tutta colpa del paradiso..

La sensazione è quella di ripestare gli stessi passi allo stesso identico ritmo di quattro anni fa quando avevo battezzato quella fase come quella del correre.. spesso senza senso, con gli obbiettivi li a portata di mano, ma non la tua.. potevo correre quanto volevo, correvo sul posto come un bischero.. ero sudato intinto e l'obbiettivo sembrava così facile.. bastava allungare la mano, ma niente.. anche solo per toccarlo mi pareva di dover sudare le diciannove camice.. perchè sette, in quel caso eran perfino poche..
Non so se è il famoso background.. l'esperienza che ad una certa s'ha da avere, ma a questa girata, sarà che ho messo le mani avanti, a ragion veduta e nei tempi giusti, quand'ancora la nave era in porto, però mi sento un tintinnino più tranquillo... corro come uno sconsiderato lo stesso, un pazzo furioso ma sereno..
L'esperienza all'Associazione, come mi garba dirla a me, si sta via via consolidando in aspetti più che positivi nonostante questo secondo part time obbligato tolga non poche energie e spazio a quello che aveva e avrà la precedenza post San Giovanni, l'ambiente che si respira la dentro mi rimette in equilibrio nonostante la presenza di sconsiderati personaggi che si bilanciano nelle loro performances che niente hanno da invidiare a teatrini off di periferia.. l'istantanea che ho di loro, la loro foto che ripesco dal rullino volentieri è quella tavola imbandita, le chiacchiere più o meno alte di chi oramai condivide spazi simil casalinghi con la nonchalance che solamente famiglie ben mixate sanno fare..
Certo, non sempre riesco a mantener dritta la barra.. ogni tanto rischio di rovesciar tutto, di sbandare in curva e perfino sul viale.. perchè ne ho da controllare e di occhi ancora ne ho solamente due nonostante le lenti...  allora capitano giornate come quella di oggi che respiri col fiatone già in prima battuta nonostante non abbia neanche accennato ad un movimento rapido delle gambe...
A dire il vero già il prequel settimana scorsa non avrebbe dovuto far pensare a prestazioni da Camp Nou, però non puoi mai dirlo nella vita e ti ritrovi a cambiare idea sulle cose e le persone che neanche i centri di gravità permanente di Battiato avrebbero gestito...
Mi arriva la convocazione da parte di un ente, ad una prima lettura non ben precisato per un colloquio con tale Assistente Sociale, che solo in seguito ho scoperto essere ruolo di totale appannaggio del pubblico femminile di questa parte d'universo.. alla prima telefonata già marco malissimo, scambio per uomo chi mi avrebbe fatto il colloquio e le chiedo quel che avrei potuto già leggere da solo sulla convocazione.. il mio approccio sportivo mi vedeva già relegato in panchina per la finale...
Cerco di organizzare la mattinata nel migliore dei modi incastrandoci dentro un'impossibile scaletta compressa nell'arco di tre ore.. nell'ordine passo prima da negozio per non più di un'oretta.. riprendo la 307 dimenticandomi completamente che l'ingresso a Firenze dalla Fi-Pi-Li alle 9 di mattina vale un deflusso dal Franchi nei mercoledì di Champions League, ma non tutti, quelli da coda tra le gambe e con lo sciopero del tram..
In rapida successione cancello e reindirizzo la memoria prima su Villa Costanza, poi su Ponte a Greve e infine su La Federiga.. last chance... parcheggio un attimino alla cazzo di cane e corricchio, stavolta per davvero, verso la fermata della Tramvia, con la testa che rivive attimi di rincorsa alla metrodenoantri già vissuti oramai quattro anni fa...
Il biglietto tramite l'iphone è la figata da cittadino moderno che mi regalo oramai da tempo quando riappaio sui mezzi Ataf, mentre cominciano a brulicare tra una carrozza e un'altra una non precisata quantità di zaini scolastici e ciuffi da impalcatura nuiorchese che han visto bene di preferire il centro cittadino alle aule scolastiche... mentre passo l'Arno mi torna in mente un Romeo Casamonica interpretato da un fantastico Francesco Nuti... anche lui alle prese con l'assitente sociale.. sorrido un pò.. niente a che vedere, ma la testa gira per conto suo e mica la puoi fermare...
Google Maps mi indica la strada, venti minuti a piedi.. mi impegno, mi par brutto arrivar tardi quando sei stato convocato e di buona lena arrivo con quasi quindici minuti di anticipo... abbasso il minimo e riprendo a respirare come Dio comanda... mi concedo un caffeino rapido accompagnato da shottino di bolle che fa tanto Napoli a pochi passi da piazza Beccaria, poi traverso rapido la carreggiata e prendo d'infilata la mia destinazione...
Salgo i tre scalini che mi dividono dalla portineria che il cartello ostenta come reception e la sensazione di aver varcato il confine tra privato e pubblico è così forte che guardo le mattonelle per veder la linea gialla che delimita due mondi che si sfiorano, ma non si conoscono proprio...
Il portiere, di chiare origini Bellunesi, s'accapa dalla seggiola al di là d'un gabbiottino d'altri tempi.. sarà la posizione stravaccata, sarà che oramai ci sta più comodo che a casa sua, sarà che allungare di poco il collo è il movimento più ardito che fa, ma di lui mentre mi avvicino vedo solo la fronte, ora gli occhi, adesso il naso e non vado oltre... mi presento e chiedo lumi su chi mi dovrà colloquiare.. Mi chiede il documento e senza fare altro mi congeda con un :"si accomodi (con l'accento ben piantato sulla seconda o) pure che la dottoressa è appena entrata in riunione"..
Io:(nella mia nuvoletta)"..ma come è appena entrata in riunione, tra cinque minuti ho l'appuntamento.." ma faccio quel che mi ha detto l'oriundo e mi accomodo su una delle sedie appena dietro di me...
Nel frattempo esce da una stanzina un trittico da album delle figurine.. lei, dottoressa in non so cosa, con tanto di faldoncino sorretto da entrambe le braccia a mo di ponte elevatoio, parlotta a mezza voce con una coppia di peruviani vestiti a specchio.. Timberland con tanto di pelliccina (che intanto fuori fiorivano le viole), occhiali da sole tirati sulla fronte, giubbino nero di pelle che Renzie pareva Ricky Cunningam e ginsino strappato sulle mele... vengono abbandonati temporaneamente a pochi passi da me mentre la dottoressa prende le scale alla destra del portiere..
Mi giro verso la porta d'uscita e mi rigiro che erano già appolpati nella miglior pomiciata che un adolescente possa esibire.. lui si stacca con tanto di schiocco e le fa:".. se la un si sbriga e fo tardi allavoro..".. io in confronto son di Orbassano..
La dottoressa riappare e libera la coppietta di Sanfredianini del Peru con un sorriso e due fogli.. si rigira verso il portiere che nel frattempo cominciava a sudare senza aver mosso un ciglio da quella sedia, lo saluta e lui di rimando in perfetto bellunese le fa:(porgendole un sacchettino da bar) A dottorè... tenga na pastarella.." lei ringrazia, ma respinge il gentile omaggio e sparisce oltre le scale..
Dieci minuti e ne appare un'altra, medesimo faldoncino a mezz'aria piantato sullo stomaco.. passa a lato portiere e fa per venirmi incontro quando il piacione riparte con la solita offerta con pastarella a fine battuta respinta al mittente stavolta senza neanche interrompere il passo.. mi arriva a poche mattonelle e mi fa:"Nannelli Alessandro?".. la seguo nella stanzina di poco prima e ci ritroviamo uno di fronte all'altra quando son passate da poco le dieci..
La chiacchierata parte sul rigidino.. io cerco di aprirmi la strada scusandomi in maniera anche troppo remissiva per l'inconveniente telefonico e lei mi ghiaccia subito la faccina da facciamo la pace, mi perdona? con un:".. nessun problema si figuri, anche se l'assistente sociale è per natura donna... quindi..".. il tutto accompagnato da una smorfiettina a sostenere un fuori campo che chiosava con:"..coglioncello costì.."
I minuti passano rapidi dentro la mia testa, solo una volta fuori mi renderò conto che l'ora batte solamente la mezza.. parliamo del percorso, del controllo che devono effettuare e di come, quando e perchè accadde il fattaccio... mi rendo conto che sono comunque sereno.. non fosse così dopo quattro anni sarebbe un problema.. e probabilmente questo arriva pure a lei che mantenendo un approccio professionale si lascia andare a commenti di comprensione neanche sperati... ci lasciamo i numeri di telefono neanche fossimo amici e mi ritrovo in strada con un mal di schiena d'altri tempi ma leggero come le tiger sfasciate che mi ritrovo ai piedi... adesso non mi resta che ritornare alla stazione, riprendere la Tramvia, di nuovo la 307 , infilarmi in associazione per ragguagliare sul colloquio e far un mini turno da tre ore... rientrare in iper a chiuderlo stasera alle 21etrenta... nel mezzo però,  giusto per qualche minuto, il motivo che mi fa sorridere e star bene anche quando non ne avrei la forza, mi ci cullo giusto un pò, quel tanto che basta per affrontare tutto il resto con il sorrisino ebete di chi sa non è mai abbastanza, ma che non ne può più fare a meno...