... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

venerdì 20 dicembre 2013

Spettatore del proprio destino..

11:50... mi avvicino al tornello, magari mi vede meglio..
11:56... mi si para davanti una tipa, distinta, che non conosco:"E' lei il Sig. Nannelli.. salve, sono unnomechehocancellatoall'istante, assistente dell'avvocato, vedrà che sta arrivando, anche perchè io sono già a mezzo tra due udienze quindi non posso più di un paio di minuti.."
Sorrido... il tempo spesso passa inutilmente.. qui proprio sembra cristallizzato.. nessun mutamento se non in direzione opposta al miglioramento...
Il Venusiano, come l'ultima volta, è già oltre il tornello che ci richiama l'attenzione con cenni degni di un marshaller ma di Peretola.. attraversiamo in fretta e furia il controllo e ci immergiamo nelle fondamenta del Palazzo di Giustizia... l'assistente svanisce nel nulla e non me ne rendo neanche conto, fingo tranquillità mantenendo il passo del venusiano ma il percorso è breve e senza respirare due volte mi ritrovo seduto oltre il solito cancellino spettatore di un'udienza che non è la mia..
Nel frattempo l'ottimismo del sostituto mi ha inquinato completamente... "speriamo ci sia il teste altrimenti tocca rimandare un'altra volta, tra l'altro io ho un'udienza tra una decina di minuti proprio qua nell'aula di fronte, nel caso ti lascio li e mi chiami te".. un pò come in pizzeria.. appena è pronto ti faccio uno squillo vai..
Nei pochi minuti nei quali realmente mi sento assistito:
Avv.:"non riesco a capire se c'è il teste oppure no.. nel caso si potrebbe accettare il fanfnens e accettare il dispositivo per cui l'afafgens e te almeno inizi il percorso, che ne dici?
Io:".. ehm.. cioè? accetto e rinuncio, poi che rischio?"
Avv.:"beh.. il rischio massimo è che tu debba fare i lavori di pubblica utilità"
Io:" ma scusa, non siamo qui per quelli? li farei comunque no?"
Avv.:"certo.."
Io:"..appunto.. allora accettiamo il coso e andiamo avanti se non c'è il teste"
Accenna un sorriso, comincia ad andare nervosamente in su e in giù tra il cancelletto e l'ultimo spazio utile prima di incocciare sul Pm che stava arringando di brutto su uno spinoso caso di indebito appropriamento di un pacchetto di fazzoletti..
Mi ritorna a pochi centimetri dal naso, mani ben salde sul tavolino e con un sorriso entusiasta mi suggerisce sottovoce:"E' arrivato anche il teste..".. non so perchè ma credo di esser contento pure io..
La gioia che ci pervade entrambi svanisce immediatamente quando lo vedo intogarsi e prendere rapido la via dell'uscita mentre accenna svariati "si, arrivo subito" all'auricolare perennemente attaccato all'orecchio sinistro, prima di sparire dietro la porta mi cerca con lo sguardo e mi fa il cenno della cornetta.. io di rimando gli confermo la richiesta con un "..e ti chiamo, tranquillo, ti chiamo.." muto e già sfavato...
Probabilmente non ho neanche il tempo di girarmi e cercare il giudice che sento squillare forte il mio secondo cognome da che sono imputato.."..il procedimento a carico del sig. Mannelli...".. tocca a me.. richiamo il venusiano che rientra in aula come era uscito e senza neanche guardarmi oltrepassa l'area dei panchinari per andare diretto a centrocampo.. non fa neanche fischiare l'inizio che già sventola la documentazione che io mi son procurato all'associazione.. il teste non arriva neanche a dieci metri dal giudice, ha fretta, deve rientrare al corpo... certo, lui ha fretta, io qui mi diverto invece.. il giudice lo giustifica e senza neanche farlo parlare lo congeda con un grazie e arrivederci...
Noi abbiam rimandato il procedimento l'ultima volta perchè il teste era assente.. fondamentale questo teste.. non v'è dubbio...
Il giudice sbircia rapidamente la documentazione prodotta e fa un cenno di approvazione al mio sostitutodelmioavvocato.. parte ufficialmente il teatrino.. tre, due, uno.. il Pm picchia sodo, deciso, senza tentennamenti: otto mesi e mille euro di multa... non male, penso.. e mi torna in mente quel tizio, quello che oggi in permesso premio è scappato.. aveva solo ammazzato tre persone.. vuoi che sia.. la legge sarà anche uguale per tutti, ma al momento mi è difficile crederlo... mi giro verso il venusiano che d'amblè mi guarda, guarda il giudice e mi riguarda e cala l'asso.. un genio.. chiede di potersi assentare perchè lo han cercato dall'altra aula.. io rischio di ridergli in faccia ma mi rendo conto che il culo è il mio e qui si sta facendo i finocchi proprio col mio...
il giudice gli fa presente che il procedimento è così breve che sarebbero sufficienti forse altri cinque minuti, niente, il venusiano è irremovibile e comincia ad irrigidirsi.. mentre il giudice complotta col Pm, lui aumenta l'andatura nel girello cancelletto-primo palco di cui prima che Dustin Hoffman in Rain Man era un attorino quando all'improvviso lo colpisce l'illuminazione.. si fa sostituire..
Qui la panchina l'avevo sottovalutata.. si fa lunga.. entra in scena un altro avvocato che era in attesa della sua udienza.. scambia tre parole tre col mio venusiano che lo dichiara abile con un cenno della mano e lo spinge verso di me, spingendosi a sua volta verso la porta...
Il sostituto del sostituto non mi guarda neanche ed esordisce con uno splendido:"Che devo fare?"
Io oramai ho perso coscienza di me e assisto attonito e sconcertato da spettatore al mio destino..
Il Pm, un pò come a scuola, suggerisce di traverso:"dovrebbe almeno chiedere il minimo della pena.."
Il giudice, impietosito probabilmente dall'andirivieni del venusiano e dall'improvvisa investitura del mio nuovosostitutodelsostituto gli ricorda brevemente dei lavori di pubblica utilità e come per incanto da bravo attore riesce deciso a chiosare con un "mi associo alla richiesta del collega" che lo salva in calcio d'angolo..
Nei quaranta minuti di camera di consiglio l'aula si svuota.. spariscono tutti.. un intervallo in piena regola... e come per magia riappare il venusiano... aveva l'iphone scarico e cercava una presa...
Vorrei alzarmi anche perchè è più di un'ora che staziono sulla stessa sedia nella stessa posizione, ma la poca confidenza con l'ambiente mi inchioda sul posto...
A mano a mano rientrano un pò tutti.. manca solo il giudice.. si respira un pò l'aria di fine ricreazione, quando ognuno torna al proprio banco.. ognuno col proprio tablet.. dalla mia posizione riesco a vederli un pò tutti... facebook va per la maggiore, ma anche i solitari hanno i loro fan.. c'è pure il tempo per un classicone.. una coppia da filmettino.. lui più vecchio di lei di almeno vent'anni, avvocato, stempiatino, grassoccio.. di quelli che sudano a respirare, che affannano nell'arringa e passano dal bianco mozzarella al rosso sbiadito dell'agonismo da tribunale perlato appunto dal sudore tipico di chi l'agonismo non sa proprio cosa sia, lei, la sua assistente, probabilmente in affiancamento.. bionda, anzi, finta bionda.. chatouche perfetto, ad occhio e croce uscita ieri dal parrucchiere, con un vestitino che le disegna bene le forme e lascia poco all'immaginazione, rossetto rosso scarlatto e sorrisino compiacente che esplode a comando palesemente innaturale ad ogni sguardo del proprio mecenate.. li becco spalla a spalla, seduti due file più avanti, lei con la testa un pò reclinata sulla spalla di lui, non lo sfiora neanche ma la posizione indica grandissima confidenza, appositamente costruita ma efficace..  lui impegnatissimo in una delle sfide più dure degli ultimi anni di ruzzle, lei ogni tanto prende coraggio e suggerisce tutti i plurali, i maschili e i femminili che le passano per la testa esibendo grande esperienza in nomi di cose, città e animali.. azzarda pure un triplete: mara, mare e mari per finire con un maro che li unisce in un quadretto degno di un sanvalentino d'altri tempi, sorridenti beati della stupideira che li pervade, paian disegnati perfetti ognuno per il proprio ruolo.. fuori intanto si sente quasi la campanella.. i più scalmanati ritardano magari sulla porta a chiacchierare con quelli della classe accanto finchè non rinculano in aula correndo e appare finalmente il professore...
Uno attento saprebbe già cosa succede adesso.. per i meno svegli: Il venusiano parlotta sottovoce con la propria assistente, un'altra, mai vista prima.. poi si alza, la saluta e prende la via del cancelletto, mi si avvicina e mi fa:" devo andare, tanto oramai si sa già com'è andata... ti lascio con la dottoressa, ci sentiamo poi.." ecerto.. come quelli che all'85' li vedi correre a rotta di collo per le scale del franchi per evitare il traffico... non mi scompongo neanche.. il circo oggi è davvero insuperabile...
Venti minuti e il silenzio viene interrotto dalla vocina stridula della dottoressa che risponde al cellulare:"... Già! certo.. me n'ero dimenticata, arrivo subito.."..non promette niente di buono...
La vedo che confabula rapidamente con un avvocato intento a ripassare le proprie carte, poi si alza e mi raggiunge oltre il cancelletto:".. guardi, mi deve scusare ma ho un'altra udienza nell'aula di fronte.. comunque nessun problema  tanto oramai si sa già com'è andata.. ci pensa l'Avvocato laggiù a prender due appunti quando il giudice emetterà la sentenza.." beh, rifletto rapidamente, perchè disturbarlo.. potrei prenderli io, due appunti...
Arriva il giudice... ci alziamo tutti nello stesso rispetto che ai miei tempi dovevamo al professore all'inizio dell'ora.. gli otto mesi richiesti dal Pm son diventati quattro... quasi sorrido soddisfatto, di che non lo so.. il sostitutodelladottoressa prende appunti, il giudice stabilisce che il tutto equivale a 124 giorni di lavori di pubblica utilità.. ha detto stecco..:"... da fare..(mentre alza lo sguardo verso il nuovo entrato) entro quando Avvocato?.. facciamo fine duemila14?.. e (qui la perla) il mio nonavvocato esordisce nella suo unico intervento con un:"..macchè.. facciamo giugno..." per un attimo si ferma il tempo, mi giro verso di lui in un arco di tempo che va dalla mezz'ora ai tre quarti d'ora, tempo necessario per permettermi di far svanire nel nulla tutta la violenza che mi sta salendo.. lo guardo e gli chiedo, senza parlare:".. ma che cazzo ne sai te?.. chi cazzo sei? con che cazzo di criterio decidi? ti danno un anno e te fai il fenomeno.. sei mesi..".. ma credo che qualcosa in un qualche strano nuovo mezzo di comunicazione gli sia arrivata perchè si gira e mi rimanda:".. no? dici di no?"... al primo no sento nitidamente il giudice:"...ok.. entro il 25 giugno.."... è proprio il caso di dire che chiuderò coi tre botti di San Giovanni..
La querelle Mannelli finisce verso le una e mezzo.. esco nuovamente dal Palazzo di Giustizia con il solito amaro che mi accompagnò la prima volta.. faccio due conticini della serva senza aver le giuste informazioni e mi sembra che 124 giorni tra gennaio e giugno al netto dei we non ci stanno neanche.. lo sconforto è pesante, mi abbassa le spalle e sento l'urgente bisogno di chiarimenti maggiori che non arriveranno prima di domani... la sensazione vera, forte, che ho vissuto bene è quella dello spettatore del proprio destino, un vero e proprio colloquio di lavoro, l'unico al mondo che ho, con mille domande una dietro l'altra senza il tempo per rispondere, impotente, un muto che urla... la dentro contavo ancora meno del due di picche quando comanda cuori..  

sabato 19 ottobre 2013

Perché mai avere fretta_2

Mi ritrovo come cinque mesi fa seduto sullo stesso strapuntino poco fuori il Palazzo di Giustizia, l'autunno fa il bischero, ma in sostanza fa quello che deve.. parto di casa col bavero bene allacciato e trovo ventiseigradiventisei che pare scoppiata la primavera... ho appuntamento alle 10eunquarto ma non mi spiego come alle dieci son già li a pochi passi dal metal detector..
Ripenso a cinque mesi fa.. al sostituto, il vulcaniano che manco mi dette la mano... ricordi lontani, lasciam perdere.. oggi si fa sul serio, ci siam mossi per tempo, la documentazione c'è, l'avvocato pure... non vedo l'ora di chiudere questo capitolo e ripartire...
Ore 1026.. sms: Ciao Alessandro, oggi non potrò esserci, ti seguirà l'avv..... ci sentiamo a fine udienza..."
Chiudo il msg, lo riapro, lo rileggo... lo richiudo.
Mi guardo in giro.. Son passati cinque mesi... ho anche il giubbino addosso... ero a mezze maniche, la polo.. me lo ricordo bene.. semi sportivo... scuoto la testa... sorrido.. ma non ci credo troppo, al sorriso..
Sguardo il cielo ma non faccio in tempo a elencare i santi che mi squilla un numero che non ho in rubrica..
Avv.:"sig. Nannelli, salve, sono... dove si trova?"
Io:"Buongiorno Avv..., sono davanti all'ingresso del Tribunale"
Avv.:"No, signor Nannelli, davanti all'ingresso ci sono io, lei dov'è?"
Vabbene, fai pure il simpatico, cos'è una candid camera?... 
Mi giro e lo vedo che si sbraccia a dieci metri da me.. due pirla che si telefonano..
Il vulcaniano ha già oltrepassato i metal detector, io lo raggiungo e stravolgendo le regole del suo pianeta mi stringe pure la mano.. Si avvia ed io da bravo imputato lo seguo diligente..
Avv.:"ah, le dico subito che la documentazione secondo me non va assolutamente bene... vedrà che il giudice rinvia.."
Io:"Ecerto.. mi chiedevo appunto, abbiamo avuto solo tre mesi di tempo per i fogli necessari..."
Avv.:"guardi sig. Nannelli che ci siamo spesi un bel pò.."
Io:"Obbiettivamente, non se la prenda, ma comincio a dubitarlo.."
Avv.:"..ma magari son fisime nostre, inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta.."
Evito di approfondire la polemica... ma sento già un amarino che mi sale la gola.. la faccia non credo lo stia nascondendo bene..
Entriamo in aula che è in corso un dibattimento con tanto di testimone.. il pm fa il suo lavoro e l'Avvocato difensore ribatte energicamente, il giudice li richiama all'ordine.. il teatrino sembra funzionare a meraviglia stamani.. finché non si gira il vulcaniano e mi fa:"siamo un pò indietro mi sa, è l'udienza delle nove.." 
Io:"ah, però.."
Avv.:"io alle undici ho un'altra udienza, lei stia qui e nel caso toccasse a noi mi faccia uno squillo.."
Io:"Ecerto... sto qui, faccio la claque.. tanto mica ho da fare.."
Dopo dieci minuti mi ritrovo da solo seduto accanto ad altri due avvocati, che non sono ovviamente i miei, in attesa del loro turno, mentre il pm arringa e il difensore ovviamente dice la sua attaccandosi a mille postille, mille codicini elencati uno per uno, il giudice intanto suggerisce la frasina d'inizio testimonianza ad un albanese che nel maggio di qualche anno fa ha assistito ad un incidente e che in italiano sa dire a malapena il suo nome, che ovviamente è in albanese.. sbiascica al microfono un "nient'altro che la verità" che mi verrebbe voglia di fargli il palloncino...
Per un attimo mi concentro e cerco di seguire la dinamica.. rischio quasi di appassionarmi...
Ogni tanto appare qualche Avvocato in ritardo sul ruolino di marcia che fa aggiornare le udienze.. la mia cartellina perde posizioni che è un piacere, non mio beninteso..
Arrivano nell'ordine un Avvocato di Bologna che aveva trovato traffico sulla A1 per l'udienza delle 930, un altro al quale avevano rubato la toga e un altro ancora che non si ricordava se la sua udienza era fissata per oggi... ovviamente si, ed era una di quelle poco prima della mia...
Mi sento quasi in colpa per aver pensato male del mio...
Mi sorbisco ben sei udienze... tutte con risultati alterni... le prime due rinviate per assenza del teste, tutte con l'imputato in contumacia, si.. avete letto bene, in contumacia e non potete capire la soddisfazione di poter sentir certe parole, accanto a me adesso un pavone passerebbe inosservato, contumacia è propria di questo mondo ed io l'ho sentita in diretta, mi sento quasi figo, ma solo per due secondi sia chiaro; ben due assoluzioni e, badate bene, per ben due volte il giudice si è pure ritirato in camera di consiglio... un giorno in pretura in prima visione e io sono nel back stage col pass del regista...
Nel frattempo riemerge il vulcaniano... io mi ero defilato nella zona precancellino... dove nei film, ma anche nella realtà, adesso lo posso dire, si siede il pubblico... lo vedo che parlotta un attimo col pm e poi volta lo sguardo verso di me... smorfia un attimo e mi soffia sottovoce:" manca il teste, si rinvia"
..notare che sono le 12e40...
Lo guardo un pò perplesso e gli rimando:"cioè?"
Avv.:"cioè manca il teste e si rinvia l'udienza"... ah, beh adesso è molto più chiaro..
Alle tredici e dieci, dopo due ore e quaranta, ecco il nostro turno...
Non facciamo in tempo neanche a metterci a sedere, il vulcaniano indossa ancora mezza toga e mentre tenta di tirar su la spalla destra, un po' come facevamo da piccini per tirar su lo zaino della scuola, il pm ci sega le gambe in tre secondi netti togliendomi anche l'ultima speranzuccia, quella che hai anche quando tutto dice il contrario:"sig. Giudice, ho la giustifica per l'assenza del teste.."
Il gelo... perché dentro di me fantasticavo un po' come durante l'ultima di campionato quando finimmo per perdere il terzo posto per un rigore inesistente per il Milan e lo sapevamo già che sarebbe andata così..
L'Avv. si gira col sorrisino del telavevodettoio e mi fa:"si rinvia.. e cmq si sarebbe rinviato lo stesso perchè la documentazione vedrai non andava bene.." ridagli..
Tre minuti di teatrino per arrivare a definire data e ora della nuova udienza..
Usciamo dall'aula che battono appena venti minuti dopo il tocco...
Saluto il vulcaniano cercando di fargli arrivare tutto il mio disprezzo nell'arrivederci più balogio che poteva uscirmi dalla bocca...
Rispondo ai msg che nel frattempo mi avevano raggiunto e arrivo alla 307 completamente svuotato..
mi chiedo più volte dove e soprattutto chi sta sbagliando in tutta la filiera... non mi capacito, non arrivo a capire quanto possa essere difficile adesso che la patente me l'han tolta per sei mesi, ho fatto tutte le analisi del caso, più di una volta, mi han reso la patente da tre anni esatti e ho già i contatti per il famosi lavori di pubblica utilità... devo semplicemente scontare la pena e qualcuno nel percorso trova il modo per rallentare tutto...
Josef K. fece una brutta fine e fortunatamente non siamo a inizio 900, ma la sensazione del pacco postale, dell'ignorare completamente le motivazioni di questi continui fermi, l'impressione di esser parte di un ingranaggio nascosto dal quale non si riesce ad uscire la sento forte.. è un pò come sentirsi l'unico che vede l'uscita, indicarla e accorgersi che tutti voltano lo sguardo... Hai voglia ad urlare... 

giovedì 10 ottobre 2013

".. la spontaneità, non perdiamola.."

Arrivano all'improvviso... manco te ne accorgi e già sei li a riderci su come un bimbo..
Intuizioni perfino geniali che in pochi sanno apprezzare... ed in pochi hanno il piacere di avere...
Finisce così che solo chi vive sulla stessa lunghezza d'onda non si sforza nemmeno per tirarne fuori quasi una dietro l'altra... e in quei pochi singolari casi non vanno perse... anzi, spesso par di leggere nell'espressione quasi un "me l'aspettavo"... non è roba per tutti sia chiaro, ma soprattutto si badi bene che non tutto dipende dal contenuto, risulta fondamentale persino la melodia con cui si esprimono certe affermazioni, il timbro di voce è determinante come e quanto l'espressione del viso, la mimica perfino detta legge in codeste circostanze... non tutti e non per tutti... esistono si quelli che si credono perfetti per la parte, che ci si calano paiono nati per esprimere certi concetti, ma si vede da Marte che fan fatica, che non son naturali... non gli appartengono certe smorfie, certe esclamazioni... nossignori, non ci si casca se non lo si vuole per principio... e così vale per chi riceve, per chi ascolta... non tutti siam nati per  aver l'orecchio fino che fa filtro ad un intelletto sveglio, vispo e pronto... ma mica si parla di premi nobel.. semplicemente di identici registri... di trame orlate a garbo già da madre natura, con intrecci perfetti e disegni unici... avessero un suono, somiglierebbero ad un click di un lucchetto... avrebbero la forma di un pezzo di puzzle... potrebbero esser distanti mille miglia, non guardarsi neanche se vicini un metro.. ma certe corde le san toccare solo loro... hanno un plettro che pare scontato, ma solo loro lo sanno usare come Dio comanda...
Ecco che nascono storie a bruciapelo, con i migliori protagonisti, un cast d'eccezione che risulta ai più sconosciuto... ma la voce fuori campo racconta ora dolcemente, ora a ritmo incalzante di avvenimenti che parlan di quotidianità, di persone vicine ancorché di fantasia... ecco che la trama diventa prima storia, poi racconto e adesso vita... e parlar di Cordo e Fune come se si fosse tra i banchi al mercato non meraviglia proprio nessuno se non gli astanti inconsapevoli...
Ecco che ribattezzar ruoli e figure diventa perfino consuetudine, animata e simpatica...
Ecco che certe storie nate a braccio come tra due commedianti su di un palco hanno il sapor di verità, di vita vera e consumata... che sfiorisce sempre in una risata voluta, spontanea e gustosa..
Ecco che occhi socchiusi, come quella finestra che da sulla piazza, danno vita a razze impensabili del più conosciuto lupo che da Mannaro spesso rischia di diventar Mannaggia..
Ecco che parte una sequenza di fiocchi che sembrano venir su da se, come dal nulla, per molti, ma non per loro, si allacciano da soli, senza troppi fronzoli, ma con tanta fantasia, si allargano e si stringono a piacer loro finendo per delineare meglio d'uno scatto il profilo del più feroce rispetto a quello che non va oltre lo sbadiglio...
Perchè si sa che il Lupo Mannaro, creatura mostruosa, mitologica detto anche Lupo mangiatore di Uomini è in realtà un essere umano condannato da una maledizione a prender la forma del Lupo, determinato, violento che non risparmia nessuno, mentre il Lupo Mannaggia risulta spesso addormentato, più tontolone, spesso richiamato all'attenzione proprio dal Lupo Mannaro perchè si perde nel suo mondo... il Mannaggia segue ammirato il Mannaro ma non fa niente per somigliargli, un pò per fatica, un pò per incapacità, svogliatezza... di base è sdatto... dipendesse da lui, la sua specie non avrebbe rischiato l'estinzione, si sarebbe estinta e basta, ma spesso gli dan la parte del coprotagonista, sfortunatino che fa ridere... e così si salva in calcio d'angolo per la simpatia che riesce a trasmettere... è un pò il picchiatello di famiglia, un combinaguai che il fratello maggiore, il Mannaro, spesso si dimentica di ricordare per la vergogna, il primo esce spesso da solo, mentre il secondo vorrebbe seguir le orme del maggiore, senza però tutto quell'ardire e quell'altezzosità che lo contraddistingue.. il Mannaggia spesso rinuncia alla delega e si sostituisce nel fare anche se non sarebbe compito suo... il Mannaro impone, ordina... è imperativo anche nell'ordinare un negroni al bar... il Mannaggia finisce col bere un succo qualsiasi anzi "quel che ti capita per le mani" dice spesso alla barista.. il Mannaggia non lo si vede mai attaccar un gregge.. spesso si sofferma incantato a spuntar margherite mentre sullo sfondo il Mannaro si sfianca rincorrendo le povere pecore che finiscono con lo svenir dalla paura... il Mannaggia prende il diploma per il rotto della cuffia, il Mannaro incute timore perfino ai professori della commissione d'esame... c'è un rapporto di amore-odio tra i due, ma solo il Mannaro ne è consapevole, il Mannaggia lo guarda sempre con un sorrisino ebete... non si pone domande il Mannaggia e quando lo fa ci si arrota sopra uscendone con mille risposte, tutte giuste e tutte sbagliate, il Mannaggia è quello che non capisce le promo 3per2, che parcheggia e non manca mai il marciapiede, il Mannaggia ride anche quando non ci sarebbe da ridere.. Fisicamente poi, siamo agli antipodi, il Mannaro è uno sportivo nato, aitante.. pronto e scattante.. Agonismo puro.. Il Mannaggia manco a dirlo sta alla corsa come un gatto all'acqua, non concepisce la competizione figurarsi l'allenamento, è sgraziato nei movimenti, chi l'ha visto saltare la corda ancora non si spiega come ne sia uscito vivo.. Seccaticcio e spettinato quanto prestante e rileccato risulta invece il Mannaro.. Spesso finisce con l'innamorarsi di donne impossibili, ma non fa niente per palesar loro il sentimento che lo sfinisce in un brodo di giuggiole, inutile star qui a raccontarsi le innumerevoli conquiste del Mannaro, capirete..
Tutto sommato il Lupo Mannaggia non esce mai sottodimensionato dal confronto col Lupo Mannaro, ma solo grazie alla sensibilità di chi lo racconta... spesso lo si preferisce al Mannaro proprio per questo suo esser defilato e spiccatamente fuori luogo ogni dove...
Son queste le perle improvvise che escon quando meno te lo aspetti finendo per unire ancor di più sceneggiatori e attori che son sempre gli stessi, amano scambiarsi di ruolo, senza avvisarsi per giunta, con la stessa facilità con cui Brachetti si cambia d'abito in scena.. ed è questa, badate bene, la parte più bella, perchè certe affinità non son come le viole, non sfioriranno mai...

giovedì 3 ottobre 2013

... le nubi sono già più in là..

Mi rintrona quasi nella testa quella mia frasuccia da sbruffoncello di un decennio fa.. oddio, saranno anche quindici anni fa.. "è un mestiere che potrò far bene fino a trentacinque anni, poi van tirati i remi in barca, sarà il vento a spingere"... lungimirante il ragazzo.. ma poco concreto visto che anche oggi son entrato che il sole ancora sbadigliava e quasi lo sentivo starnutire perchè appena sveglio e son uscito che la luna la faceva già da padrona, con quel sorrisino spavaldino di chi ha vinto.. perché é palese che é la luna ad aver vinto, se ne va la mattina per scelta, è stanca, mentre la sera il sole mica sceglie, le deve far posto, si vede lontano un miglio che le tenta tutte pur di rimanere, va giù pianissimo, al rallentatore, tira su dei tramonti roba da urlo, i famosi rossi di sera, tutti a guardare se ce la fa, niente, duro, non capisce e lei arriva sempre, non sbaglia un colpo, non salta un giorno, non é per niente facile essere il sole... 
Le scalette del centralino, azzardo... probabilmente di ogni centralino dotato di scalette, sembran fatte apposta per recuperare il ritmo giusto... osservi il tutto dall'alto e le gambe conoscono bene la strada da fare, non ci pensa neanche più la testa a guidare, no no.. certi passi oramai son talmente abituali che li potrei disegnare.. abitudinario l'uomo... inconsapevolmente nella maggior parte dei casi e non perché questo provochi particolari piaceri e sicurezze irrinunciabili, semplicemente perché é quel che si fa da sempre o almeno da più tempo.. per arrivare alla 307 non mi trovo quindi a dover prender decisioni particolarmente dure, spesso m'infilo, come altri, nel bel mezzo della carreggiata e mi lascio guidare dalla memoria.. 
Il cielo sopra Lastra a volte regala attimi di incomprensibile bellezza... si, incomprensibile perché la natura spesso finisce col meravigliarti proprio quando meno te lo aspetti e dove non penseresti sarebbe possibile... ti ritrovi ad ammirar colori che stan sempre di casa lassù a queste ore, ma é il punto di vista che li rende specialmente accattivanti... è un pò come trovare una rosa sull'asfalto o che so, un portiere nella rosa della Fiorentina quest'anno, mica te l'aspetteresti..
Accendere la radio è un pò come girar la chiave e dare gas... ma badate bene, c'è una trama anche in queste piccole azioni... e se ci pensate niente é fatto a caso, tutto ha una sua priorità... Anche se, senza saperlo tra l'altro, ed è chiaro che la magia soprattutto sta nel farle certe cose senza esserne consapevole, ho provato anche a partire in seconda o col freno a mano tirato, sulle prime incazzandomi anche e deciso pure.. 
Il fatto é che sembra esserci una clessidra interna che non ti permette di essere certo, nel tempo, che il tutto poi si riproponga eternamente con lo stesso ritmo... a dire il vero alcuni sembrano averla in pausa quella clessidra, così come ci son quelli che se la rigirano sudati nemmeno fossero in Sauna... qualcuno che ancora mi osserva da lontano ama definire quel momento in cui allunghiamo la mano per girarla "un divenire", io in quei casi "sgomito"... mi van strette certe abitudini e mica lo so, sento solo che ho da cambiar strada sennò poi si rischia di caracollare su se stessi, abbassare l'asse dello sguardo e non veder più in là di una decina di mattonelle, che hai voglia ad alzarti bene la mattina e partir impennando su una ruota, ti ci vuole qualcuno che ti dia una mano a girar la rotellina la dietro e che ti dia la spinta altrimenti rischi di far come quei giochini che trovato il muro seguitano delle ore a puntellarlo finché non li giri... Quel divenire ha un suo inizio e una sua fine perché non sarebbe sopportabile e neanche giusto uno sgomitìo continuo... anche fisicamente intendo... e non arriva ne per caso e alla cazzo di cane, arriva quando ha da esserci... fato, destino, Paolo Fox, la mamma, la nonna, l'amico, l'illuminazione in pieno stile Blues Brothers... ci si può attaccare a tutto, ma siamo noi alla guida e si può ignorare quanto si vuole, giratevi pure dalla parte opposta ma è solo un rinvio.. alla Neto per giunta, tutte palle perse in maratona... 
La radio a certe ore é un pò come il governicchio Letta: inutile... puoi doppiar le frequenze, fare anche il terzo giro e sembran tutti presi dal volerti informare, raccontare... non c'è traccia d'una canzone e quando la trovi ovviamente è a fine spartito o sembra tu stia attraversando il triangolo delle Bermuda, ancora non mi spiego che cazzo di ripetitori usano in Vaticano.. l'Ipod se la gioca con un cd e spesso vince.. il random ha gioco facile e si porta con se quel brividino da punto interrogativo che lo esaltano finendo per sopravvalutarlo, ma tant'è e l'indice da il via ad una cover che il buon Francuzzo ha sapientemente reinterpretato lasciata a mezzo con l'ultimo play... 
Esco dal parcheggio e imbocco la rotondina mentre il maestro mi soffia negli orecchi che si muore un pò per poter vivere ed io mi accodo, brillantemente tra l'altro, con un arrivederci Amore ciao che mi rammenta d'acchito un Amore, tesoro, buccia di pomodoro tuttora in auge nella mia testina.. ovviamente accompagno la musica con il famoso refrain na, na, na, naaa, naa, naa, naa, naaaaa.. padroneggiato dai più specie quando ci si vuole forzatamente arrampicare in acuti fuori controllo degni delle migliori corride di Corrado...
La mente poi fa il resto... da se, in maniera del tutto autoritaria, mica chiede il permesso... decisa..
E' un pò come quando certe sere su YouTube parto per riveder, che so, un pezzo di Vacanze di Natale e dopo mezz'ora, a furia di correlati, mi ritrovo a cercar di capire che cazzo sono le scie chimiche convinto anche di aver fatto la scoperta che devo correre a condividere tra l'altro... ecco, solo in queste occasioni, ma solo in queste sia chiaro, arrivo perfino a capire e giustificare il mi babbo quando d'improvviso, tra una forchettata e un'altra, apre bocca e termina a voce alta la frase che in realtà ha iniziato tipo un paio di minuti prima in modalità mute dentro qualche ingranaggio che gli gira in testa e alle primissime nostre facce sbigottite quasi sbuffa buttando gli occhi al cielo perché incompreso... adesso, dopo anni di tirocinio, è tutto un teatrino che prevede ruoli ben definiti, lui si parla quel minuto addosso, come fosse dietro le quinte, poi entra in scena, noi fingiamo due secondi due di interdizione, talvolta mimando, quando siamo in forma ué (cit.), anche interessata curiosità, lui ruota gli occhi, sbuffa e arriviamo col famoso battibaleno ai titoli di coda prendendolo allegramente per il culo, il the end lo dichiara sempre lui con il famoso "tanto con voi non si può mai parlare"...
Mi ritrovo quindi sulla FiPiLi con la cupola che mi saluta stanca di laggiù, a ripensare a quelle due righe che mi son ritrovato davanti qualche giorno prima.. ed è verissimo che lasciare dietro una parte di noi porta con sè inevitabilmente un pò di malinconia, tutti i cambiamenti, anche i più desiderati hanno la loro dose di infelicità.. e come mi ricorda più allegramente Battiato si muore un pò per poter vivere... ma se son quel che sono adesso lo devo anche a tutti quei momenti là...  

mercoledì 15 maggio 2013

Perchè mai aver fretta..

E' ancora buio.. provo ad aprire gli occhi nonostante il sonno cerchi di fare il contrario... ma la sveglia diventata oramai naturale delle 6:30 vince.. mi obbligo a un paio di acrobatici rigiri su me stesso finendo col braccio sinistro incastrato sotto la spalla destra in una posizione non proprio comoda, ma la condizione di semisvenuto accetta pure questa di buon grado, l'importante è non alzarsi, non ancora...
Un'ora dopo a vedermi dall'alto potrei sembrare l'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci... si, vabbene, con le dovute proporzioni del caso... gli occhi puntano il soffitto e non ne vogliono sapere di richiudersi... comincia ad essere inutile continuare questa pantomima... fuori cinguettano pare una voliera e anche loro non mi aiutano.. ci riprovo..
Ore otto... sento distintamente gli operai del piano di sopra che cominciano a scalpellare probabilmente la mattonella precisa sopra di me, sembrano in dieci sulla solita e ovviamente tengono un ritmo differente... nel corridoio intanto altri cominciano a passare cavi per i condizionatori che finalmente i miei han deciso di installare dopo estati intere a boccheggiare... sicuramente questa sarà l'estate più fredda degli ultimi vent'anni... è ora che mi alzi... ha ragione Paolo, mi lavorano tutti contro...
L'idea di far colazione in casa mi balena per la testa giusto il tempo di arrivare alla porta di camera, entro in bagno e l'ho già dimenticata... è bene che esca di qui nel più breve tempo possibile...
Mi ritrovo a sdubbiare parecchio sul cosa mettermi... quasi come dovessi far da testimone a qualche matrimonio... va bene essere informali ma non posso rischiare di apparire quel che non vorrei proprio oggi che avrò un giudice che mi squadrerà ben bene... opto per una polettina a mezza strada tra lo sportivo e il classico... non darò troppo nell'occhio e il profilo basso in queste occasioni è la miglior condizione..
Scendo che i 19° mi applaudono per l'azzardo delle mezze maniche... però al sole si sta d'incanto... faccio per arrivare alle 307, mi fermo e mi dico che il Parco San Donato non è poi così lontano, potrei andarci a piedi.. perché no... mi ricordo che ho appena comprato la bici, potrei tentare l'esordio... poi in realtà mi ritrovo seduto in macchina... ho un anticipo di due ore sull'appuntamento, credo sia la prima volta nella mia vita, preferisco non cambiare in corsa le poche certezze che ho stamani...
Mi fermo a far colazione sperando che mi ci voglia almeno mezz'ora per mangiarmi la brioche e che mi arrivi un cappuccino così caldo che devo aspettare quell'oretta perchè si ghiacci... niente da fare.. dieci minuti e mi ritrovo come i pensionati a girellar per il parco... mi siedo su una panchina e scarico un ebook fresco fresco che quell'ormai famosissimo amico mio ha appena piazzato sul mercato, le poche pagine che leggo mi distolgono dai pensieri che avrò da affrontare, chapeau Enzino.. i sogni si possono realizzare.. esco dal nuovo verde di Firenze un pò deluso... il Central Park de noantri è bellino ma ce ne corre...
Arrivo all'appuntamento con l'Avv. con dieci minuti di anticipo..
Avv.:"allora... ci siamo, finalmente.. tra l'altro io non ci posso essere perché ho un'altra udienza, ma ti lascio in mani buone.."
Ci avviamo all'ingresso del Tribunale, in effetti risulto un po' troppo sportivo con questa polo, entro in un giro di giacche e cravatte tali che finisco col bramare una cabina telefonica per fare come Superman..
Il penale è al sottosuolo... ci arriviamo da una rampa lasciandoci alle spalle una galleria illuminata dal sole che rende meno tetro un posticino nel quale difficilmente si entra sorridendo...
Il silenzio qua sotto regna incontrastato... il sostituto del mio avvocato ci viene incontro e accennandogli un sorriso, gli chiede:" ma questo Nannelli c'è?".. il mio avvocato mi indica e il tipo si presenta allungandomi due dita due della mano... non so, magari è vulcaniano e lassù usa così.. restiamo io e lui, anzi, resto io visto che lui si dilegua verso un capannello di colleghi rassicurandomi con un "..tranquillo, tra un pò andiamo.. aula ventidue..".. guardo l'iphone:"tranquillo.. certo, son le diecieventisette.. abbiamo ancora tre lunghissimi minuti...".. non avendo familiarità con il posto assumo posizioni da astanteria da pronto soccorso, finendo col leggere i pannelli informativi di qualsiasi genere...
Passati dieci minuti, me lo sento correre alle spalle mentre mi suggerisce nuovamente l'aula... gli entro in coda in una fuga improvvisa, dietro a me quella che mi son immaginato come la sua assistente mi tiene il ritmo e passate poche porte finiamo con lo sparire dentro l'aula 22 come si fosse alla stazione centrale col treno che sta partendo...
L'Avv. esordisce con un "Signor Giudice siamo in tempo per Nannelli delle 1030?"... io intanto mi chiedo dove sono finito... il Giudice:"Certo Avvocato, stavo giusto appunto cominciando"... non conosco i tempi ne le modalità ma già questi primi dieci minuti di subappalto mi preoccupano...
L'aula è come me la sono immaginata... "la legge è uguale per tutti" campeggia ben alta alle spalle del Giudice.. passo un cancellino e mi ritrovo davanti a un banchino con tanto di microfono, alla mia sinistra il famosissimo PM... alla mia destra il sostituto e la sua Assistente...
E' davvero un aula di tribunale... non è un teatrino... devo fare il serio... la tensione c'è, la sento e mi sforzo di capire tutto quello che mi succede intorno... finisco col non sedermi totalmente sulla sedia.. inizia una tiritera tecnica propria del procedimento... una sorta di ora pro nobis dove a mala pena intercetto le prime e le ultime parole, numeri, comma, articoli, ecc... ad un certo punto sento nitidamente "'l'imputato signor Mannelli..."... non ci posso credere.. lascio correre, il mio Avv. risponde sulla stessa melodia una serie di frasi fatte che han da esserci in un teatrino che pare stanco, dove nessuno ha realmente motivazioni da vendere... mi rendo conto che in una ipotetica scaletta la gravità del mio procedimento sta davvero là in basso immischiata nella lotta per non retrocedere, intanto palleggio il mio sguardo tra il giudice, il pm e l'Avvocato... in sostanza non ci capisco un cazzo, so solo che ad un certo punto, nei 5 minuti 5 di procedimento, tanto è durato questo mio momento di gloria, il mio avvocato torna verso di me dopo un conciliabolo col giudice durato forse trenta secondi esordendo con:" hai capito no? devi farti rifare in originale il tutto con la specifica del... per evitare il... famosissimo vizio di forma, immancabile, che rimanda il tutto a ottobre...
Accenno un paio di si con la testa e ripenso al calendario... ottobre... tra cinque mesi... perché prima mi chiedo io... saluto tutti con un leggero amaro che mi comincia a salir dallo stomaco... risalgo la rampa, mi riappare il cielo, l'aria e la luce rende tutto più nitido... è durata poco e non è servita a niente.. ecco la sostanza... ho fatto bene a venire, parlavano di me in un aula di tribunale... niente di che per fortuna era una pura formalità che è stata rimandata di cinque mesi per una virgola di troppo... ho fatto bene perché è come una cicatrice, si rimargina certo.. ma mi resterà sempre addosso e per sempre mi ricorderà attimo per attimo tutto quel che mi è successo dopo quel mio errore di tre anni fa...

lunedì 6 maggio 2013

..non siamo mica gli americani..

uff.. che incubo stanotte... volevo andare al Franchi a vedermi la mia Fiorentina ma non arrivo neanche al tornello... due ragazzi mi fermano al cosiddetto prefiltraggio, mi chiedono la "tessera del tifoso", una sorta di fidelity card che dichiari senza se e senza ma la limpidezza della mia fedina penale e che permetta loro di controllarmi ancora meglio, riesco comunque ad entrare, mi sguardo un pò spaesato annusando un'aria differente ancora perplesso per la carta socio da schedato, una fila di minatori di giallo vestiti danno le spalle al campo, alcuni di loro sembrano più sfavati che altro, gran parte di loro ci controlla, ci guarda in faccia uno ad uno senza soluzione di continuità e con un rapido gesto delle mani, con l'arroganza di chi si sente padrone richiama all'ordine quelli che tra di noi si permettono l'ardire di alzarsi in piedi... in curva cantano in pochi, nessun tamburo, nessun fumogeno e poche bandiere... entrano le squadre per il riscaldamento e insieme fanno il loro ingresso anche un gruppo di cheerleader capitanate da un paio di giocolieri.. è l'America che ci sta invadendo, ma noi non siamo mica gli americani, noi siam quelli del calcio storico, del lampredotto, della ribollita, delle canne in curva e del posto di merda che nessuno lo rispetta, invece adesso la musica batte forte un ritmo che non ci appartiene.. Un ritmo lontano anni luce da quella curva che avevo conosciuto da bimbetto imberbe, par d'essere in discoteca manca solo la strobo.. ma confido nelle lungimiranti teste che han stravolto il nostro gioco del pallone.. il gruppetto di pon pon girls si scatena in esibizioni circensi che mi fanno sdubbiare non poco, le han piazzate ben oltre la metà campo e a sentir i commenti che si sprecano in curva non han fatto poi così male.. mi son svegliato poco dopo grazie a un paio di bombe, una lanciata dal settorino dei giallorossi che ha ferito un ragazzo in ferrovia, l'altra di Osvaldo che ha ferito il cuore di migliaia di tifosi viola a un passo da un sogno strameritato, ma in entrambi i casi si sa non ci si può fare niente.. E il silenzio del giudice sportivo é la consacrazione di un calcio senza più dignità.. Che appartiene solo agli interessi.. Alle banche e alle piazze politicamente influenti..
Orgoglioso e fiero della prestazione dei nostri ragazzi non avrei mai pensato a un finale come quello disegnato dall'Italo-Argentino, ma dice che questo è il calcio.. in effetti può andare.. può essere, ma l'arroganza dei romanisti non fa altro che alimentare cattivi pensieri che niente hanno a che fare col mondo del calcio nel quale son cresciuto, quando per entrare in Fiesole bastava un biglietto comprato anche la domenica mattina senza nessun titolo di limpidezza particolare...
L'incubo ha avuto il suo giusto the end oggi pomeriggio con l'ultimo cristallino scudetto dei gobbi... ovviamente si son sprecati i caroselli e i cortei... da Alghero a Canicattì.. da San Giorgio a Colonica a Lipari.. vuoi mettere la gioia, la soddisfazione, l'orgoglio e la sensazione pura di appartenenza che può provare un qualsiasi gobbo di provincia grazie alla sua squadra del cuore che a distanza di migliaia di km lo rende campione d'Italia.. eroe per una notte direbbe David Bowie.. che invidia Diahane.. E io che mi sento legato alla mia città come forse lo son stato solo con la mi mamma nei nove mesi di "assemblaggio".. Che razza di romantico idiota..

mercoledì 24 aprile 2013

..and if you close your eyes...

Avv.:"Ciao Ale, ci siamo... finalmente.. il 15 hai il processo.."
Ale:"Ciao Avvocato (perché io lo chiamo avvocato.. nella pseudoformalità risulta persino simpatico).. processo?... (fingendo di cader dal pero)..."
Avv.:"si Ale, la paten.."
Ale:"(interrompendo con una risatina accennata, di quelle accompagnate da un respiro strascicato).. si Lorenzo, facevo lo gnorri, giusto per ruzzare... ho capito.. ricordo, avevo tre anni meno... Santa Giustizia!"

Era lunedì.. stavo ancora ripensando al 4-3 tanto mondiale quanto pazzo con il quale la mia Fiorentina aveva riasciugato un bucato che pareva da ripiegare, ma che si era mezzato in dieci minuti di pura follia...
Se chiudo gli occhi ho ancora bene bene davanti a me la paletta, l'Arno a destra e l'immediata sensazione di averlo preso nel culo che risale oramai a tre anni fa..
Non mi sento di poter dire che non sto nella pelle.. il 15 maggio arriverà.. son curioso di veder com'è realmente starsene in tribunale dalla parte del torto, consapevole che la condanna l'ho già presa, so come la pagherò e che tutto sommato adesso, ma solo adesso, posso anche dirmi fortunato se guardo a chi davvero in tribunale ci va per situazioni più difficili.. certo che resta la palese stortura che io la dentro non ci sarei dovuto finire per un amaro di troppo ma tant'è... vedo la bandiera a scacchi.. facciamoci pure l'ultimo giro e sorridiamo ai flash..
Sto nell'incertezza se partecipare o meno visto che l'Avv mi ha detto che posso pure non presenziare.. però mi spinge tanto la quasi certezza che io la dentro, (mi tocco le palle nel mentre) ma quando ci ricapito? insomma.. parlano di me o no? dei fatti miei? e allora sti cazzi, io la faccia ce la metto.. le voglio provare tutte le sensazioni... anche quella di esser trattato da delinquente...
Nel frattempo la quota quaranta si è avvicinata ed è stato proprio questo richiamo all'ordine che mi ha rifilato in mano, come una mattonata, il tempo che è passato da quel marzo duemila10.. perchè di fatto poi uno mica lo conta... lo vive.. esiston poi dei paletti che ti confermano che per davvero passa.. guardi avanti, cammini, a volte corri.. ti rilassi, ricominci a camminare... a zoppino talvolta, in bici (se non te la portan via)... poi c'è il rosso, aspetti il verde... e così via.. quotidianità.. poi ci son quelle mattine che fanno da spartiacque.. tipo la telefonata di cui sopra... come a dire: oh ciccio.. son passati tre anni.. così, giusto per gradire.. e te che fai, ti giri indietro, riguardi avanti, ti rigiri, boia.. tre anni.. vo-la-ti.. proprio da scandire... e con la bocca che si piega negli angoli verso il basso e lo sguardo che nella nuvoletta ha un'espressione sola, quella.. la famosa virgola fiorentina... un maremma maiala qualunque..
Non ci si deve mica fermar troppo sopra..
No, per niente...
Ti rincuora il fatto che capita a tutti... cioè, mica passano solo per te... eh..
E non è mal comune mezzo gaudio...  no, no..
E' così che han deciso all'inizio.. e così va...
Per fortuna la primavera pare arrivata.. le mezze stagioni non esistono per davvero più... finite.. e io direi anche meno male perché son quelle mattinate che esci col piumino e incontri già le prime infradito controsenso... te lo levi la mattina dopo e fa meno 5..
Quindi, ben vengano anche i 3 goal del Toro... con sto fatto del gemellaggio pareva brutto finisse tanto a nulla quindi han fatto bene i nostri a smettere di giocare per quei venti minuti...
Che a dirla tutta io mi stavo annoiando... e lo sa bene Enzo che mi ha pure chiesto se volessi cambiare partita... e secondo me bisogna stare attenti a cosa si risponde perché al mio si il Toro pareva il Barcellona e la Fiorentina pareva la Fiorentina nonmigliorabile di Corvino...
Non ci resta che dire: meno male che c'è Romulo... ti rendi conto?..
E allora se Romulo diventa determinante è un pò per davvero come diceva il Benigni.. se Emilio Fede fa il direttore del tg4, cazzo.. io mica me la posso menare più di tanto... chissà se m'impegno che ti tiro fuori... basta crederci e non incontrare mai quello che ti apre gli occhi che a cascar per terra è un attimo...
Io intanto la bici me la ricompro... non si sa mai.. poi basta chiudere gli occhi e crederci..
E se mi vedrete filar via come un Girardengo con gli occhi lucidi, fidatevi di me.. è per il vento e la velocità... non smetterò mai di credere a quel che mi dicon cuore e stomaco...

lunedì 15 aprile 2013

...dammorire proprio...

L'ennesima prova di carattere che non credevi perché sono trent'anni che la segui questa ragazza qua e sai bene gli alti e i bassi che la contraddistinguono... sai bene come ti fa volare, ma hai anche assaporato svariate volte quella piena sensazione di delusione quando ti basterebbe un centimetro per toccare la vetta e ti ritrovi a scivolar giù neanche il miglior episodio di Wile il coyote e invece eccoti la Fiorentina che non ti aspetti, incerottata, senza il top player, col marocchino perennemente alle pompe, alla terza, forse, da titolare (ma quanto gli dura il Ramadan?).. una Fiorentina, quella di Bergamo, capace di soffrire e non sembrar neanche parente lontana di quella ammirata in questo campionato, capace di andare in vantaggio e raddoppiare con un missile di Larrondo, si Larrondo.. che mi son stropicciato gli occhi perché così da noi li faceva solo il Bati..
Veniam via da Bergamo dopo aver schiantato la Dea, con il pareggio del Milan la sera nel posticipo e il prossimo turno che ci vede contrapposti al Toro mentre i rossoneri si giocheranno il terzo posto contro i gobbi... e se.. e se... lo so.. il se e il ma son patrimon de fessi direbbe la mi mamma... ma non vorrei, a fine campionato, dover rimpiangere quel pari in casa contro il Milan...
In effetti aveva ragione Corvino... non era migliorabile quella Fiorentina di Mihajlovic... andava rifatta da capo Ciccio....
Poi ti ritrovi ad aprir pagine di vari social e fai fatica a non sorridere compiaciuto, in modalità lusingation non-stop per le belle parole di certi amici che ci son sempre occhi puntati su questo blog... e spesso incorniciano alcuni scritti con veri e propri attestati che ti fan crescere più della febbre, che l'emozione ti blocca le gambe e ti dimentichi per un attimo come si fa a camminare... si muoveran prima i piedi o le gambe?... e certi altri commenti che fan da sprone come ti spingessero davvero in due o tre... che ti senti invincibile e forte nonostante l'alzataccia delle tre... che la fatica non la senti più nonostante gli occhi si chiudano da soli... quasi come un lunedì mattina che parte lento alle ultime ombre della notte e finisce per aprirti cuore, stomaco e un sorriso ebete che non ha ne inizio ne fine, mentre beato ti ritrovi turista della tua Firenze a riprovar emozioni che ti nascono dentro, delle quali sai già ed hai sempre saputo che non potrai mai più farne senza, ti mancherebbe perché l'adori dammorire.. esistono momenti precisi, esatti che ti parlano di te, di quel che hai sempre pensato, di quel che hai sempre avuto dentro... momenti che esplodono con un batter di ciglio, non li guidi, li vivi direttamente, ti si paran davanti all'improvviso, senza troppi preamboli, come un impensabile terrazzino nascosto sotto una torre che si affaccia su un'Arno non più d'argento e ti permette di guardar Ponte Vecchio come non lo avevi mai visto, ti ci affacci in un abbraccio che non vorresti finisse mai.. e ti chiedi se quei veri turisti seduti a banchettar rischieranno mai di dimenticarsi di questa panoramica mozzafiato, momenti interminabili nei quali osservi, ammiri ogni angolo tu possa aver paura di scordare, momenti nei quali capisci perché ti sei innamorato di lei e di tutto quel che rappresenta per te...
La forza delle emozioni è il miglior carburante abbia mai provato... non inquina, costa fatica che non senti, che non fai e ti permette una coppia così elevata che ti ritrovi in quinta in un batter d'occhio e la tanto decantata partenza in quarta non ha più significato...

giovedì 4 aprile 2013

Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente

Non c'è dubbio... rispecchio drammaticamente la situazione politica ed economica italiana...
penso di aver aperto e richiuso questa pagina almeno quante volte Bersani ha provato a trovar accordi con chiunque gli si parasse davanti in questi suoi primi tristi trenta giorni... il risultato è lo stesso, identico: sterilità pura, sconforto e voglia di sgomitare che non la tengo davvero più..
Sguardo quasi disgustato verso quell'Ale che sembrava prender spunto persino da un monitor spento, da un'onda asciutta o da un cross di Pasqual... mi chiedo come cazzo facevo ripensando a quanta fatica sto facendo adesso a tirar giù tre righe strette strette...
Persino la galoppata, talvolta con l'infradito, della mia Fiorentina sembra non stimolare alcunchè...
Mi son sempre venduto il quant'è importante e sottovalutato poter fermare emozioni ed esperienze e quant'è ancor più entusiasmante rilegger certi aspetti della propria vita che altrimenti andrebbero persi e poi finisco col passare mesi muto e col braccino così corto che non arrivo neanche alla barra spaziatrice..
Non mi sto sconfessando.. non ripercorro all'indietro i miei passi e Iddio solo sa quanto mi crei movimento interno quella fucina di idee che si nasconde in Kappa, movimento che al momento somiglia piuttosto ad un impetuoso correre sul posto... fermo... inchiodato e sterile come Bersani e la sua non vittoria alle ultime elezioni... Ci dev'essere un M5S qualsiasi che con la sua Lombardi mi sorride beffarda sdondellando negativamente la sua testa ad ogni mio tentativo di scatto verso l'infinito ed oltre, come direbbe Buzz Lightyear...
Mi fermo e mi meraviglio di queste righe... c'ho messo qualche mese a riprender la penna... grazie anche a questa bellissima frase di Daniel Glattauer, fino a stasera perfetto sconosciuto, che ben inquadra quanta forza possono avere frasi, parole, pagine e sentimenti che ne derivano..
Mi piacerebbe poter dire che non smetterò più come un tempo non lontano quando mi sentivo un pozzo infinito di parole, frasi e aneddoti che mi riempivano mente e cuore... con quella sana fretta di metter nero su bianco che mi galoppava dentro e che dovevo frenare neanche avessi a che fare con Furia..
Mi sorride la bocca a veder quanto scorron veloci le dita su questa tastiera... mi mancava...
Probabilmente non esiste una fine a una passione così forte, semplicemente periodi di riflessione, distacchi neanche poi violenti ma improvvisi che si fatica a digerire ma che non son mai definitivi e questo post ne è la chiara evidenza...
Da questa piccola riflessione e nel rileggere tutto quel che mi son portato dietro in questi anni con dovizia di particolari, sentimenti, sensazioni e passione ne esco con una certezza ancora più forte di quando ho iniziato timidamente le mie prime escursioni da pseudocronista autobiografico, questo mio angolino di mondo non me lo toglierà nessuno e soprattutto non sarò ne io ne la mia voglia intermittente di riflessioni, ne l'eventuale periodo di penna sterile a metterlo da parte.

venerdì 18 gennaio 2013

what happened?

se lo chiedono anche al bar Marisa scommetto...
perché fondamentalmente a Firenze si vive giorno per giorno... ci s'ha la memoria corta e si ripesca i ricordi solo quando son migliori del presente... è un po' l'errore di questi giorni...
fino a fine dicembre si pareva il Barcellona... a Gennaio invece "manca Olivera a questo centrocampo", perchè ho sentito dire anche questa oltre alla solita punta che adesso manca mentre tre partite fa si poteva anche farne a meno...
E' vero che non siam più brillanti come nel girone appena concluso ma è altrettanto vero che il famoso calo di forma ci sta perché c'ha da essere prima o poi e tra quelli che lo ammettono ce ne sono tanti che cmq mugolano, chiacchierano... che il biennio Miha-De Rossi lo devono aver gettato nel cestino e lo hanno pure svuotato... probabilmente sono i soliti che ai primi passaggi parton con i vari l'avevo detto.. lo sapevo... ma d'altronde ci sono, ci son stati e probabilmente non mancheranno  mai...
Non è che le presenze allo stadio brillino in quantità ne in coerenza... non è mai stato così da che il calcio è diventato tutto il finto teatrino che vendono ogni domenica... mi sento fortunato perché pur se da piccolo ma un po' di quello sano l'ho annusato... e probabilmente se adesso si patisce tutto questo altalenare di umori, quest'attaccamento alla maglia solo quando tutto va bene, questa voglia di criticare dopo tre partite torte nonostante una ventina giocate in grande stile, credo che sia da legare proprio a questo distacco che han volutamente creato...
Prima.. senza andar chissà a quale epoca, basta scorrere gli anni e fermarsi a metà anni 80, il calcio era lo sport nazional-popolare per eccellenza... lo giocavano tutti, ne parlavano tutti, tutti o quasi andavano allo stadio... se avevi mezz'ora, venti minuti di tempo e altri tre che ti seguivano la palla te la inventavi e ci sudavi sopra anche se era palese come nel mio caso che ci avessi litigato fin dalla nascita... spesso le sfide potevano partire anche se eravamo in due... quanti sport si possono praticare in due? centinaia.. a noi veniva in mente solo quello... la domenica senza la radiolina puntata sulle frequenze di tutto il calcio minuto per minuto la potevi concepire solo se c'erano 35°, la spiaggia e il mare, ma neanche sempre... novantesimo minuto passate le 18 aveva la stessa importanza del fischio d'inizio della partita della tua squadra perché volevi sapere cosa avevan fatto le altre.... vedere la classifica... saltare 90° voleva dire patire fino a dopo cena in attesa della DS... che notoriamente relegava i viola già ai miei tempi a ben oltre dopo la mezzanotte... era uno sport che incideva pochissimo sulle tasche degli italiani, lo sentivi vicino... ti ci potevi immedesimare facilmente... non esistevano gli ingaggi esosi di oggi... e un giocatore medio quando attaccava al chiodo gli scarpini si doveva ingegnare bene il suo futuro...
Bisognerebbe quindi esser più realisti nell'analizzare il momento della Fiorentina di adesso... star meno dietro alla voglia atavica di far polemica per forza, guardare da dove veniamo visto che probabilmente non eravamo il Barcellona nel girone di andata, ma eravamo molto più simili al Pisa nei due anni passati... E' vero che è più semplice attaccare qualcosa che non senti più tuo come poteva esser questo mondo qua venti o trenta anni fa, però sostanzialmente scegliamo noi di seguirlo o meno... nessuno ce lo impone... e io ho sempre pensato che è giusto alzar la mano quando qualcosa non ci sta bene, non è più così giusto farlo per il gusto di alzarla o star li in attesa anche quando le cose vanno bene...
Ci son mille modi per riempire le proprie domeniche.. il primo magari è quello di non farle diventare l'unico obbiettivo della settimana.. che a dar troppo peso a we si finisce sempre per crearsi delle aspettative che  montano una settimana intera per poi svanire nelle poche ore che la domenica ci mette a disposizione... ma capisco che è una fortuna di pochi specie in questo bel perioduccio che stiam passando... il secondo è crederci sempre, cercar di dar forza a quell'amore che ci lega a quella maglia e vederci chiaro se è vero amore o ce lo vendiamo come tale perché tutti la domenica vanno al Franchi e tutti il lunedì parlano della domenica.... un altro modo è alzar lo sguardo verso altri obbiettivi più personali che non necessariamente hanno il bisogno di così tanta gente intorno per aver valore e questo darebbe un senso più giusto a tutto il teatrino di cui sopra... la chiave di volta starebbe nel cercar un equilibrio tra tutti questi avendo la possibilità di ragionarne su con pacatezza, trasparenza, obiettività e tutte le altre capacità che però si sviluppano e prendono campo con la saggezza, l'età e soprattutto la mancanza di voglia, passione, attaccamento... basi necessarie per guardare avanti col sorriso e la speranza... lascio agli altri tutte quelle sfaccettature che prevedon barba e capelli bianchi, mi tengo stretto le mie emozioni, magari come dice Vasco ci farò un patto, le lascio vivere così non mi fanno fuori... ben vengano quindi tutti i dubbi, le incertezze di questo inizio girone di ritorno... l'importante è l'obbiettivo finale... se siam tutti schierati dalla stessa parte... se ci crediamo come ci credo io, mi metto in spalla anche quelli che bofonchiano perchè forse era meglio quando si stava peggio, l'aspetto romantico di tutta la storia sta a noi singolarmente tirarlo fuori quando si ha la netta impressione di non poterne fare a meno di quel mondo la...