... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

sabato 19 ottobre 2013

Perché mai avere fretta_2

Mi ritrovo come cinque mesi fa seduto sullo stesso strapuntino poco fuori il Palazzo di Giustizia, l'autunno fa il bischero, ma in sostanza fa quello che deve.. parto di casa col bavero bene allacciato e trovo ventiseigradiventisei che pare scoppiata la primavera... ho appuntamento alle 10eunquarto ma non mi spiego come alle dieci son già li a pochi passi dal metal detector..
Ripenso a cinque mesi fa.. al sostituto, il vulcaniano che manco mi dette la mano... ricordi lontani, lasciam perdere.. oggi si fa sul serio, ci siam mossi per tempo, la documentazione c'è, l'avvocato pure... non vedo l'ora di chiudere questo capitolo e ripartire...
Ore 1026.. sms: Ciao Alessandro, oggi non potrò esserci, ti seguirà l'avv..... ci sentiamo a fine udienza..."
Chiudo il msg, lo riapro, lo rileggo... lo richiudo.
Mi guardo in giro.. Son passati cinque mesi... ho anche il giubbino addosso... ero a mezze maniche, la polo.. me lo ricordo bene.. semi sportivo... scuoto la testa... sorrido.. ma non ci credo troppo, al sorriso..
Sguardo il cielo ma non faccio in tempo a elencare i santi che mi squilla un numero che non ho in rubrica..
Avv.:"sig. Nannelli, salve, sono... dove si trova?"
Io:"Buongiorno Avv..., sono davanti all'ingresso del Tribunale"
Avv.:"No, signor Nannelli, davanti all'ingresso ci sono io, lei dov'è?"
Vabbene, fai pure il simpatico, cos'è una candid camera?... 
Mi giro e lo vedo che si sbraccia a dieci metri da me.. due pirla che si telefonano..
Il vulcaniano ha già oltrepassato i metal detector, io lo raggiungo e stravolgendo le regole del suo pianeta mi stringe pure la mano.. Si avvia ed io da bravo imputato lo seguo diligente..
Avv.:"ah, le dico subito che la documentazione secondo me non va assolutamente bene... vedrà che il giudice rinvia.."
Io:"Ecerto.. mi chiedevo appunto, abbiamo avuto solo tre mesi di tempo per i fogli necessari..."
Avv.:"guardi sig. Nannelli che ci siamo spesi un bel pò.."
Io:"Obbiettivamente, non se la prenda, ma comincio a dubitarlo.."
Avv.:"..ma magari son fisime nostre, inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta.."
Evito di approfondire la polemica... ma sento già un amarino che mi sale la gola.. la faccia non credo lo stia nascondendo bene..
Entriamo in aula che è in corso un dibattimento con tanto di testimone.. il pm fa il suo lavoro e l'Avvocato difensore ribatte energicamente, il giudice li richiama all'ordine.. il teatrino sembra funzionare a meraviglia stamani.. finché non si gira il vulcaniano e mi fa:"siamo un pò indietro mi sa, è l'udienza delle nove.." 
Io:"ah, però.."
Avv.:"io alle undici ho un'altra udienza, lei stia qui e nel caso toccasse a noi mi faccia uno squillo.."
Io:"Ecerto... sto qui, faccio la claque.. tanto mica ho da fare.."
Dopo dieci minuti mi ritrovo da solo seduto accanto ad altri due avvocati, che non sono ovviamente i miei, in attesa del loro turno, mentre il pm arringa e il difensore ovviamente dice la sua attaccandosi a mille postille, mille codicini elencati uno per uno, il giudice intanto suggerisce la frasina d'inizio testimonianza ad un albanese che nel maggio di qualche anno fa ha assistito ad un incidente e che in italiano sa dire a malapena il suo nome, che ovviamente è in albanese.. sbiascica al microfono un "nient'altro che la verità" che mi verrebbe voglia di fargli il palloncino...
Per un attimo mi concentro e cerco di seguire la dinamica.. rischio quasi di appassionarmi...
Ogni tanto appare qualche Avvocato in ritardo sul ruolino di marcia che fa aggiornare le udienze.. la mia cartellina perde posizioni che è un piacere, non mio beninteso..
Arrivano nell'ordine un Avvocato di Bologna che aveva trovato traffico sulla A1 per l'udienza delle 930, un altro al quale avevano rubato la toga e un altro ancora che non si ricordava se la sua udienza era fissata per oggi... ovviamente si, ed era una di quelle poco prima della mia...
Mi sento quasi in colpa per aver pensato male del mio...
Mi sorbisco ben sei udienze... tutte con risultati alterni... le prime due rinviate per assenza del teste, tutte con l'imputato in contumacia, si.. avete letto bene, in contumacia e non potete capire la soddisfazione di poter sentir certe parole, accanto a me adesso un pavone passerebbe inosservato, contumacia è propria di questo mondo ed io l'ho sentita in diretta, mi sento quasi figo, ma solo per due secondi sia chiaro; ben due assoluzioni e, badate bene, per ben due volte il giudice si è pure ritirato in camera di consiglio... un giorno in pretura in prima visione e io sono nel back stage col pass del regista...
Nel frattempo riemerge il vulcaniano... io mi ero defilato nella zona precancellino... dove nei film, ma anche nella realtà, adesso lo posso dire, si siede il pubblico... lo vedo che parlotta un attimo col pm e poi volta lo sguardo verso di me... smorfia un attimo e mi soffia sottovoce:" manca il teste, si rinvia"
..notare che sono le 12e40...
Lo guardo un pò perplesso e gli rimando:"cioè?"
Avv.:"cioè manca il teste e si rinvia l'udienza"... ah, beh adesso è molto più chiaro..
Alle tredici e dieci, dopo due ore e quaranta, ecco il nostro turno...
Non facciamo in tempo neanche a metterci a sedere, il vulcaniano indossa ancora mezza toga e mentre tenta di tirar su la spalla destra, un po' come facevamo da piccini per tirar su lo zaino della scuola, il pm ci sega le gambe in tre secondi netti togliendomi anche l'ultima speranzuccia, quella che hai anche quando tutto dice il contrario:"sig. Giudice, ho la giustifica per l'assenza del teste.."
Il gelo... perché dentro di me fantasticavo un po' come durante l'ultima di campionato quando finimmo per perdere il terzo posto per un rigore inesistente per il Milan e lo sapevamo già che sarebbe andata così..
L'Avv. si gira col sorrisino del telavevodettoio e mi fa:"si rinvia.. e cmq si sarebbe rinviato lo stesso perchè la documentazione vedrai non andava bene.." ridagli..
Tre minuti di teatrino per arrivare a definire data e ora della nuova udienza..
Usciamo dall'aula che battono appena venti minuti dopo il tocco...
Saluto il vulcaniano cercando di fargli arrivare tutto il mio disprezzo nell'arrivederci più balogio che poteva uscirmi dalla bocca...
Rispondo ai msg che nel frattempo mi avevano raggiunto e arrivo alla 307 completamente svuotato..
mi chiedo più volte dove e soprattutto chi sta sbagliando in tutta la filiera... non mi capacito, non arrivo a capire quanto possa essere difficile adesso che la patente me l'han tolta per sei mesi, ho fatto tutte le analisi del caso, più di una volta, mi han reso la patente da tre anni esatti e ho già i contatti per il famosi lavori di pubblica utilità... devo semplicemente scontare la pena e qualcuno nel percorso trova il modo per rallentare tutto...
Josef K. fece una brutta fine e fortunatamente non siamo a inizio 900, ma la sensazione del pacco postale, dell'ignorare completamente le motivazioni di questi continui fermi, l'impressione di esser parte di un ingranaggio nascosto dal quale non si riesce ad uscire la sento forte.. è un pò come sentirsi l'unico che vede l'uscita, indicarla e accorgersi che tutti voltano lo sguardo... Hai voglia ad urlare... 

giovedì 10 ottobre 2013

".. la spontaneità, non perdiamola.."

Arrivano all'improvviso... manco te ne accorgi e già sei li a riderci su come un bimbo..
Intuizioni perfino geniali che in pochi sanno apprezzare... ed in pochi hanno il piacere di avere...
Finisce così che solo chi vive sulla stessa lunghezza d'onda non si sforza nemmeno per tirarne fuori quasi una dietro l'altra... e in quei pochi singolari casi non vanno perse... anzi, spesso par di leggere nell'espressione quasi un "me l'aspettavo"... non è roba per tutti sia chiaro, ma soprattutto si badi bene che non tutto dipende dal contenuto, risulta fondamentale persino la melodia con cui si esprimono certe affermazioni, il timbro di voce è determinante come e quanto l'espressione del viso, la mimica perfino detta legge in codeste circostanze... non tutti e non per tutti... esistono si quelli che si credono perfetti per la parte, che ci si calano paiono nati per esprimere certi concetti, ma si vede da Marte che fan fatica, che non son naturali... non gli appartengono certe smorfie, certe esclamazioni... nossignori, non ci si casca se non lo si vuole per principio... e così vale per chi riceve, per chi ascolta... non tutti siam nati per  aver l'orecchio fino che fa filtro ad un intelletto sveglio, vispo e pronto... ma mica si parla di premi nobel.. semplicemente di identici registri... di trame orlate a garbo già da madre natura, con intrecci perfetti e disegni unici... avessero un suono, somiglierebbero ad un click di un lucchetto... avrebbero la forma di un pezzo di puzzle... potrebbero esser distanti mille miglia, non guardarsi neanche se vicini un metro.. ma certe corde le san toccare solo loro... hanno un plettro che pare scontato, ma solo loro lo sanno usare come Dio comanda...
Ecco che nascono storie a bruciapelo, con i migliori protagonisti, un cast d'eccezione che risulta ai più sconosciuto... ma la voce fuori campo racconta ora dolcemente, ora a ritmo incalzante di avvenimenti che parlan di quotidianità, di persone vicine ancorché di fantasia... ecco che la trama diventa prima storia, poi racconto e adesso vita... e parlar di Cordo e Fune come se si fosse tra i banchi al mercato non meraviglia proprio nessuno se non gli astanti inconsapevoli...
Ecco che ribattezzar ruoli e figure diventa perfino consuetudine, animata e simpatica...
Ecco che certe storie nate a braccio come tra due commedianti su di un palco hanno il sapor di verità, di vita vera e consumata... che sfiorisce sempre in una risata voluta, spontanea e gustosa..
Ecco che occhi socchiusi, come quella finestra che da sulla piazza, danno vita a razze impensabili del più conosciuto lupo che da Mannaro spesso rischia di diventar Mannaggia..
Ecco che parte una sequenza di fiocchi che sembrano venir su da se, come dal nulla, per molti, ma non per loro, si allacciano da soli, senza troppi fronzoli, ma con tanta fantasia, si allargano e si stringono a piacer loro finendo per delineare meglio d'uno scatto il profilo del più feroce rispetto a quello che non va oltre lo sbadiglio...
Perchè si sa che il Lupo Mannaro, creatura mostruosa, mitologica detto anche Lupo mangiatore di Uomini è in realtà un essere umano condannato da una maledizione a prender la forma del Lupo, determinato, violento che non risparmia nessuno, mentre il Lupo Mannaggia risulta spesso addormentato, più tontolone, spesso richiamato all'attenzione proprio dal Lupo Mannaro perchè si perde nel suo mondo... il Mannaggia segue ammirato il Mannaro ma non fa niente per somigliargli, un pò per fatica, un pò per incapacità, svogliatezza... di base è sdatto... dipendesse da lui, la sua specie non avrebbe rischiato l'estinzione, si sarebbe estinta e basta, ma spesso gli dan la parte del coprotagonista, sfortunatino che fa ridere... e così si salva in calcio d'angolo per la simpatia che riesce a trasmettere... è un pò il picchiatello di famiglia, un combinaguai che il fratello maggiore, il Mannaro, spesso si dimentica di ricordare per la vergogna, il primo esce spesso da solo, mentre il secondo vorrebbe seguir le orme del maggiore, senza però tutto quell'ardire e quell'altezzosità che lo contraddistingue.. il Mannaggia spesso rinuncia alla delega e si sostituisce nel fare anche se non sarebbe compito suo... il Mannaro impone, ordina... è imperativo anche nell'ordinare un negroni al bar... il Mannaggia finisce col bere un succo qualsiasi anzi "quel che ti capita per le mani" dice spesso alla barista.. il Mannaggia non lo si vede mai attaccar un gregge.. spesso si sofferma incantato a spuntar margherite mentre sullo sfondo il Mannaro si sfianca rincorrendo le povere pecore che finiscono con lo svenir dalla paura... il Mannaggia prende il diploma per il rotto della cuffia, il Mannaro incute timore perfino ai professori della commissione d'esame... c'è un rapporto di amore-odio tra i due, ma solo il Mannaro ne è consapevole, il Mannaggia lo guarda sempre con un sorrisino ebete... non si pone domande il Mannaggia e quando lo fa ci si arrota sopra uscendone con mille risposte, tutte giuste e tutte sbagliate, il Mannaggia è quello che non capisce le promo 3per2, che parcheggia e non manca mai il marciapiede, il Mannaggia ride anche quando non ci sarebbe da ridere.. Fisicamente poi, siamo agli antipodi, il Mannaro è uno sportivo nato, aitante.. pronto e scattante.. Agonismo puro.. Il Mannaggia manco a dirlo sta alla corsa come un gatto all'acqua, non concepisce la competizione figurarsi l'allenamento, è sgraziato nei movimenti, chi l'ha visto saltare la corda ancora non si spiega come ne sia uscito vivo.. Seccaticcio e spettinato quanto prestante e rileccato risulta invece il Mannaro.. Spesso finisce con l'innamorarsi di donne impossibili, ma non fa niente per palesar loro il sentimento che lo sfinisce in un brodo di giuggiole, inutile star qui a raccontarsi le innumerevoli conquiste del Mannaro, capirete..
Tutto sommato il Lupo Mannaggia non esce mai sottodimensionato dal confronto col Lupo Mannaro, ma solo grazie alla sensibilità di chi lo racconta... spesso lo si preferisce al Mannaro proprio per questo suo esser defilato e spiccatamente fuori luogo ogni dove...
Son queste le perle improvvise che escon quando meno te lo aspetti finendo per unire ancor di più sceneggiatori e attori che son sempre gli stessi, amano scambiarsi di ruolo, senza avvisarsi per giunta, con la stessa facilità con cui Brachetti si cambia d'abito in scena.. ed è questa, badate bene, la parte più bella, perchè certe affinità non son come le viole, non sfioriranno mai...

giovedì 3 ottobre 2013

... le nubi sono già più in là..

Mi rintrona quasi nella testa quella mia frasuccia da sbruffoncello di un decennio fa.. oddio, saranno anche quindici anni fa.. "è un mestiere che potrò far bene fino a trentacinque anni, poi van tirati i remi in barca, sarà il vento a spingere"... lungimirante il ragazzo.. ma poco concreto visto che anche oggi son entrato che il sole ancora sbadigliava e quasi lo sentivo starnutire perchè appena sveglio e son uscito che la luna la faceva già da padrona, con quel sorrisino spavaldino di chi ha vinto.. perché é palese che é la luna ad aver vinto, se ne va la mattina per scelta, è stanca, mentre la sera il sole mica sceglie, le deve far posto, si vede lontano un miglio che le tenta tutte pur di rimanere, va giù pianissimo, al rallentatore, tira su dei tramonti roba da urlo, i famosi rossi di sera, tutti a guardare se ce la fa, niente, duro, non capisce e lei arriva sempre, non sbaglia un colpo, non salta un giorno, non é per niente facile essere il sole... 
Le scalette del centralino, azzardo... probabilmente di ogni centralino dotato di scalette, sembran fatte apposta per recuperare il ritmo giusto... osservi il tutto dall'alto e le gambe conoscono bene la strada da fare, non ci pensa neanche più la testa a guidare, no no.. certi passi oramai son talmente abituali che li potrei disegnare.. abitudinario l'uomo... inconsapevolmente nella maggior parte dei casi e non perché questo provochi particolari piaceri e sicurezze irrinunciabili, semplicemente perché é quel che si fa da sempre o almeno da più tempo.. per arrivare alla 307 non mi trovo quindi a dover prender decisioni particolarmente dure, spesso m'infilo, come altri, nel bel mezzo della carreggiata e mi lascio guidare dalla memoria.. 
Il cielo sopra Lastra a volte regala attimi di incomprensibile bellezza... si, incomprensibile perché la natura spesso finisce col meravigliarti proprio quando meno te lo aspetti e dove non penseresti sarebbe possibile... ti ritrovi ad ammirar colori che stan sempre di casa lassù a queste ore, ma é il punto di vista che li rende specialmente accattivanti... è un pò come trovare una rosa sull'asfalto o che so, un portiere nella rosa della Fiorentina quest'anno, mica te l'aspetteresti..
Accendere la radio è un pò come girar la chiave e dare gas... ma badate bene, c'è una trama anche in queste piccole azioni... e se ci pensate niente é fatto a caso, tutto ha una sua priorità... Anche se, senza saperlo tra l'altro, ed è chiaro che la magia soprattutto sta nel farle certe cose senza esserne consapevole, ho provato anche a partire in seconda o col freno a mano tirato, sulle prime incazzandomi anche e deciso pure.. 
Il fatto é che sembra esserci una clessidra interna che non ti permette di essere certo, nel tempo, che il tutto poi si riproponga eternamente con lo stesso ritmo... a dire il vero alcuni sembrano averla in pausa quella clessidra, così come ci son quelli che se la rigirano sudati nemmeno fossero in Sauna... qualcuno che ancora mi osserva da lontano ama definire quel momento in cui allunghiamo la mano per girarla "un divenire", io in quei casi "sgomito"... mi van strette certe abitudini e mica lo so, sento solo che ho da cambiar strada sennò poi si rischia di caracollare su se stessi, abbassare l'asse dello sguardo e non veder più in là di una decina di mattonelle, che hai voglia ad alzarti bene la mattina e partir impennando su una ruota, ti ci vuole qualcuno che ti dia una mano a girar la rotellina la dietro e che ti dia la spinta altrimenti rischi di far come quei giochini che trovato il muro seguitano delle ore a puntellarlo finché non li giri... Quel divenire ha un suo inizio e una sua fine perché non sarebbe sopportabile e neanche giusto uno sgomitìo continuo... anche fisicamente intendo... e non arriva ne per caso e alla cazzo di cane, arriva quando ha da esserci... fato, destino, Paolo Fox, la mamma, la nonna, l'amico, l'illuminazione in pieno stile Blues Brothers... ci si può attaccare a tutto, ma siamo noi alla guida e si può ignorare quanto si vuole, giratevi pure dalla parte opposta ma è solo un rinvio.. alla Neto per giunta, tutte palle perse in maratona... 
La radio a certe ore é un pò come il governicchio Letta: inutile... puoi doppiar le frequenze, fare anche il terzo giro e sembran tutti presi dal volerti informare, raccontare... non c'è traccia d'una canzone e quando la trovi ovviamente è a fine spartito o sembra tu stia attraversando il triangolo delle Bermuda, ancora non mi spiego che cazzo di ripetitori usano in Vaticano.. l'Ipod se la gioca con un cd e spesso vince.. il random ha gioco facile e si porta con se quel brividino da punto interrogativo che lo esaltano finendo per sopravvalutarlo, ma tant'è e l'indice da il via ad una cover che il buon Francuzzo ha sapientemente reinterpretato lasciata a mezzo con l'ultimo play... 
Esco dal parcheggio e imbocco la rotondina mentre il maestro mi soffia negli orecchi che si muore un pò per poter vivere ed io mi accodo, brillantemente tra l'altro, con un arrivederci Amore ciao che mi rammenta d'acchito un Amore, tesoro, buccia di pomodoro tuttora in auge nella mia testina.. ovviamente accompagno la musica con il famoso refrain na, na, na, naaa, naa, naa, naa, naaaaa.. padroneggiato dai più specie quando ci si vuole forzatamente arrampicare in acuti fuori controllo degni delle migliori corride di Corrado...
La mente poi fa il resto... da se, in maniera del tutto autoritaria, mica chiede il permesso... decisa..
E' un pò come quando certe sere su YouTube parto per riveder, che so, un pezzo di Vacanze di Natale e dopo mezz'ora, a furia di correlati, mi ritrovo a cercar di capire che cazzo sono le scie chimiche convinto anche di aver fatto la scoperta che devo correre a condividere tra l'altro... ecco, solo in queste occasioni, ma solo in queste sia chiaro, arrivo perfino a capire e giustificare il mi babbo quando d'improvviso, tra una forchettata e un'altra, apre bocca e termina a voce alta la frase che in realtà ha iniziato tipo un paio di minuti prima in modalità mute dentro qualche ingranaggio che gli gira in testa e alle primissime nostre facce sbigottite quasi sbuffa buttando gli occhi al cielo perché incompreso... adesso, dopo anni di tirocinio, è tutto un teatrino che prevede ruoli ben definiti, lui si parla quel minuto addosso, come fosse dietro le quinte, poi entra in scena, noi fingiamo due secondi due di interdizione, talvolta mimando, quando siamo in forma ué (cit.), anche interessata curiosità, lui ruota gli occhi, sbuffa e arriviamo col famoso battibaleno ai titoli di coda prendendolo allegramente per il culo, il the end lo dichiara sempre lui con il famoso "tanto con voi non si può mai parlare"...
Mi ritrovo quindi sulla FiPiLi con la cupola che mi saluta stanca di laggiù, a ripensare a quelle due righe che mi son ritrovato davanti qualche giorno prima.. ed è verissimo che lasciare dietro una parte di noi porta con sè inevitabilmente un pò di malinconia, tutti i cambiamenti, anche i più desiderati hanno la loro dose di infelicità.. e come mi ricorda più allegramente Battiato si muore un pò per poter vivere... ma se son quel che sono adesso lo devo anche a tutti quei momenti là...