... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

martedì 15 settembre 2015

"Tranquilli siamo su un poggio, qui l'acqua un pole arrivare".. Buonconvento-San Quirico perchè a Lucca piove sicuro

Mi giro verso la soluzione per le lenti con l'occhio sinistro a mezz'asta e il destro che cerca confidenza con la nuova lente appena incontrata.. i gesti son quelli abituali, apro.. verso, chiudo.. mi avvicino allo specchio mentre con l'indice porto con la lente all'occhio.. l'effetto ventosa è il solito.. il bruciore no.. l'occhio salta sul rosso e San Giacomo mi tappa la bocca.. tra venti minuti devo esser dalla Mirellina, tolgo anche l'altra e sciacquetto rapidamente seguendo le più basilari norme igieniche..
Non parte bene questa domenica ma riesco a raccattare la Mirellina in tempo e raggiungiamo Sergino in orario.. Arriviamo a Prato Centrale e il prof si incarica del bigliettame, la Mirellina gli ricorda che siamo in tre.. io mi giro verso il tabellone per cercare il binario.. scorro sulle 7:47 e finisco di annuire alla parola soppresso.. mi giro verso il duetto di pellegrini che mi mostrano sorridenti i biglietti appena fatti.. li guardo serio..:"Sciopero".. Sergino non mi crede e controlla sul tabellone, la Mirellina si fida e ci ritroviamo in macchina di ritorno verso Campi.. non continua meglio questa domenica..
Decidiamo di ritentare il giochino delle due macchine.. ne lasceremo una a San Quirico, nostro punto di arrivo e una a Buonconvento, punto di arrivo della tappa che avremmo dovuto fare oggi Trenitalia permettendo.
Ci perdiamo appena entrati sulla Firenze-Siena.. Arrivo con la Mirellina a Siena Sud, di Sergino neanche l'ombra, parcheggio appena uscito e squillo.. Wind.. messaggio.. nessuna risposta.. guardo la Mirellina.. oggi proprio non s'ingrana.. squillo.. libero.. Sergino stacca e gli parlo sopra di rimando facendo uno spelling bello chiaro:"Siena Sud".. la risata di Sergio già mi risponde da sola..:" Ci vediamo a Monteroni..".. Io:"Buonconvento Sergio, Buonconvento.."...Sergio:" si, volevo dire Buonconvento, certo..".. domenica strana, ma strana..
Arriviamo a San Quirico prima, lasciando la Lancia di Sergio e a Buonconvento poi per parcheggiare la 307.. Ore 11, finalmente si comincia a pestar i piedi per terra.
La tappa appare subito impegnativa e dopo un primo tratto parallelo alla Cassia ci inoltriamo finalmente nel verde tra le colline che appaiono già come fotografie scattate per i nostri occhi.. una mezz'oretta e una pioggerellina leggera ci vela l'orizzonte e comincia a bagnarci con comodo, ma con lo stesso risultato di un temporale.
Avevo proposto questo tracciato perchè sul Lucca-Pietrasanta che avevamo battezzato per questa uscita l'indiscutibile Lamma aveva previsto pioggia e saette.. "sotto Siena pare sarà nuvoloso ma non dovrebbe piovere..". Sergino da buon difensore, gioca d'anticipo e alle prime gocce parte col meleggiamento senza tregua..
Passiamo il bivio per Sant'Antimo e la pioggia diventa insistente.. Tiro fuori il kway per me e quello per lo zaino.. idem la Mirellina.. Sergino fa lo sportivo perchè lo deve fare.. non ha che un cappellino e risultano vani i tentativi di costruirgli una copertura di fortuna, ho due spugne al posto dei piedi e sento veri e propri fiumi d'acqua che mi scorrono tra la schiena e i polpacci.
Montalcino ci saluta tra le nebbie del maltempo mentre noi ci ritroviamo su un crinale, uno zerozero ipotetico di questo tratto di Francigena circondati dalle tipiche colline senesi, alcuni vitigni presentano ancora grappoli d'uva nera e la tenuta Caparzo pubblicizza un menu del pellegrino per niente economico se ripensiamo a quello che ci ha accompagnato per quindici giorni tra Galizia e Castiglia.. il vento ci prende d'infilata da destra e le secchiate che ci arrivano in realtà son veri e propri cavalloni.. un mare mosso che non andrebbe sfidato.. ma noi oramai ci siamo dentro, mi mancano solo i tergicristallo agli occhiali, ma dell'acqua non c'importa più niente.. siam già temprati e le gambe vanno da sole, aumentano i passi quasi a sfidare le condizioni avverse.
Un paio d'ore e Torrenieri ci appare appoggiato sulla collina verso la quale punta dritta la nostra rotta, ad anticipare il paese un casolare con tanto di fienile.. la facciata ci dice: Radicondoli.. par d'essere di fronte a una stazione, ma non vedo rotaie.. una casa cantoniera? forse.. abbandonata.. con lavori di ristrutturazione appena accennati, iniziati e sospesi per un tempo probabilmente indefinito.. decidiamo che sarà il nostro ristoro per il pranzo.. ci soffermiamo sul balcone che guarda verso Torrenieri non senza aver prima fatto un sopralluogo all'interno.
Ripartiamo dopo una mezz'oretta ma ci fermiamo subito al circolino Mcl che ci apre il paese, Carlo Conti e Vanessa Incontrada in sottofondo alle nostre spalle presentano una replica del solito concerto estivo all'arena di Verona, un paio di soci han già preso posto in veranda per la partitina a carte domenicale e altri due cianano sulle scale d'ingresso.. il resto del paese se la dorme o si sta godendo l'ammazzacaffè mentre una bandiera della fiorentina sventola inaspettatamente gagliarda da un balcone..
Usciamo da Torrenieri.. al ponte mancano ancora 6km a San Quirico, il cielo finalmente si apre e il panorama diventa mozzafiato.. profili degni quadri da incorniciare, veri e propri dipinti che ti rapiscono lo sguardo e ti fan scattare zoom e flash nemmeno un giapponese, colline e casolari a perdita d'occhio, vorrei fermarmi qui e non ripartire più.. è un susseguirsi di Agriturismi e vigneti senza confini..
A due km da San Quirico eccola, puntuale, la pettatina di fine tappa accompagnata da una nuova scrosciatina che non fa presagire nulla di buono.. la Mirellina ci ricorda i bastoncini da nordic, Sergino sciabola ferocemente i suoi.. la Mirellina lo segue, io traccheggio qualche metro poi sotto il fuoco delle fila amiche mi convinco e inforco i miei.
Entriamo a San Quirico da una scalinata che per difficoltà motoria ci ricorda quella che nel verso contrario ci faceva entrare in Santiago.. Il saluto romano del mezzobusto di Tazio Nuvolari ci da il benvenuto sul ponte delle mille miglia che finisce proprio alla porta d'ingresso del paese.. Sergino propone di rientrare, evitiamo il giro del paese e ritroviamo la via del parcheggio per recuperare la Lancia del prof.. venti minuti e mi ritrovo seduto sulla mia 307..
Il rientro a Firenze è lungo.. quasi due ore, tappo classico di Firenze Impruneta incluso.. le gambe smaniano da sole, ma son contento.. quasi venticinque km.. quasi la nostra media spagnola.. son le gambe stesse a richiedercelo e a noi non par vero di accontentarle, esco a Certosa e mi chiedo se a Lucca è poi davvero venuto giù il nubifragio.