... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

mercoledì 22 dicembre 2010

save the mazda..

Arranco.. spesso cedo il passo ai pensieri più pesanti e li faccio entrare come se fosse casa loro.. sento che si accomodano bene, anzi spesso sgomitano per farsi largo ma si tratta di una finta fatica.. apro le porte e via.. il periodo del natale da che lavoro in quest'ambientino pseudo aggregante lo baratterei volentieri con una spinta per le scale o anche un colpo di sonno in autostrada mentre sfioro i 150km orari..
Ecco allora che il torpore mentale nel quale affondi la normale attenzione, la normale attività di essere umano medio riesce cmq a carpire determinate notizie, non tutte.. generalmente quelle che stanno alle tredici ore passate la dentro come la Fiorentina di quest'anno alla Champions League.. per puro istinto di protezione riesci a ricevere solo notizie che ti permettono di rimettere in moto ricordi, memorie, sensazioni, sentimenti e quant'altro tu riesca a incasellare nella colonna "positivo", pur che non si avvicini minimamente alla aberrante e triste vita che sei costretto a lasciar correre per far felici questi impavidi piloti di carrelli della spesa prenatalizia..
Ecco che nel giorno del nuovo sponsor per la mia Fiorentina, mentre addento la solita pastina con la solita lentezza prevista dal mio personalissimo standard mattutino, fermo lo sguardo sulla prima di Stadio: Ciao Vecio.. e scorro la foto sottostante.. Enzo Bearzot, Sandro Pertini, Causio e Zoff che giocano a scopone con la Coppa del Mondo in primo piano..
Immediato è stato veder scorrere il fotogramma con me stesso in ciabatte mentre corro con la bandiera dell'Italia ben in alto tra le stradine del Campeggio Italia.. avevo 8 anni e certe zone per la mia tenera età erano obbligatoriamente off-limits.. vere e proprie zone rosse, specie la sera.. il bar ovviamente faceva bella compagnia alla pineta e al parcheggio.. immaginavo che là si radunassero al calar del sole veri e propri delinquenti e persone poco raccomandabili altrimenti non mi spiegavo questo divieto di transito e sosta che la mi mamma mi aveva imposto.. quella sera di luglio, pressato da non so quante altre centinaia di amici e campeggiatori correvo come un pazzo, pieno di gioia.. una gioia indotta dalla gioia di chi veramente aveva assaporato e gustato l'evento mondiale e la sua vittoria.. a me piaceva il calcio, il fatto che ogni giorno ci si ritrovasse in una piazzola differente per poter vedere le partite dell'Italia.. non ricordo assolutamente altro.. non ricordo dell'infortunio di Antonio, non ricordo niente di Paolo Rossi, di Tardelli e del suo urlo oramai famoso.. non ricordo neanche Pertini e Bearzot.. avrei imparato più tardi a conoscere ed apprezzare quell'Italia campione del mondo.. ricordo bene però la felicità di chi correva con me per le stradine del campeggio.. ricordo che arrivai persino al bar e con un gesto di ribellione inaudito per l'età ci rimasi anche per un bel pò.. raccontando poi al maresciallo che mi aspettava in piazzola il tragitto percorso per i festeggiamenti omisi volutamente la sosta al bar dei delinquenti.. venne fuori quindi che ero riuscito straordinariamente ad arrivare alla sala giochi senza passare dal bar.. un pò come entrare allo stadio senza passare dai tornelli..
Questo è il ricordo di Enzo Bearzot.. è un ricordo indotto.. niente mi rimanda alla persona, è lui che mi fa rivivere certe emozioni che poi non ho più ingenuamente riprovato.. era la nazionale del nostro Antonio, di Cabrini che sbagliò pure un rigore, di Conti, Causio, Tardelli e Marini.. era la nazionale di Zoff, Bergomi, Collovati, Gentile, Scirea, Oriali, Graziani, Rossi, Vierchowod e Dossena.. era la nazionale di Pertini, di Enzo Bearzot e la sua pipa.. altro che Lippi e compagnia cantante..

venerdì 17 dicembre 2010

intanto fuori nevica..

Forse per la fretta o per la posizione scomoda fatto sta che quel 17.12 ore 9.45 appuntato sul foglio della prenotazione ai primi di settembre non mi convinceva troppo e l'ho trasformato in 9.15 per pura cautela.. mi son presentato al punto giallo con i leggerissimi 160 euro e poi mi son addentrato verso medicina legale come se entrassi direttamente in un palazzo di giustizia senza la certezza di poterne uscire in un tempo breve e definito.. sul portone la scritta per prelievi e ritiri suonare sembrava un ammonimento imperativo e dopo aver aspettato inutilmente una qualsiasi risposta son entrato pensando: si comincia di nulla..

finite le due rampe di scale mi affaccio all'oblò che mi divide dalla prima faccia che incontro.. cerco tutti gli incartamenti accuratamente catalogati, li faccio scivolare sotto la vetrata e mi sento rispondere che forse è meglio passare di là dall'acquario per riempire i moduli di accettazione e ingresso.. in soldoni faccio io il lavoro suo.. riporto i miei dati anagrafici e quanto serve e mi rimetto a sedere su alcune panche in legno che mi rimandano alla sala d'attesa della stazione ferroviaria di SanMommè, paesino sperduto sulle colline pistoiesi con un pendolarismo e un traffico ferroviario vicino allo zero, solita solitudine, stessa aria fredda e desolante.. dieci minuti scarsi di attesa e un'altra faccia mi fa cenno di seguirla.. i lunghi corridoi di questo stabile di non so quanti anni fa mettono un pò di tristezza a me che ci son di passaggio e penso a chi come la tipa che mi precede ci lavora e ci lavorerà ancora.. la porta che mi si apre davanti mi presenta un bagnettino con tanto di carrello porta provette.. mi spiega la quantità esatta che dovrò fare indicandomi con il dito l'altezza giusta.. ingenuo aspetto che esca, mi da le spalle e comincia a lavorare qualcosa sul carrello.. accenno qualcosa simile a un lamento per attirare la sua attenzione, girandosi mi guarda stupita e mi dice che posso anche farla.. sorrido sperando ancora di trovarlo tra i boxer visto che il freddo e la presenza non calcolata sento che me lo hanno improvvisamente ridotto ai minimi termini.. è stata la pisciata più faticosa della mia vita.. mantenendo le spalle le porgo la provetta con la sinistra allargando il braccio all'indietro e le chiedo se la misura è quella richiesta, maledico me stesso e il litro e mezzo che mi son bevuto stamani e per una non ben precisa regola sulla gestione dei muscoli e dei movimenti rischio di fare altrettanto con la destra con l'altra "provetta", quella color pelle.. finito d'innaffiare reinserisco il tutto al calduccio dei boxer e firmo il mio risultato oramai già sigillato.. la seconda fase mi ha visto a torso nudo mani in alto con la tipa intenta a una doppia e rapida rasatura a secco delle ascelle.. ho temuto per un attimo che l'eventuale ricerca di peli si concentrasse altrove.. molto più in basso..

Ringrazio e saluto l'improvvisata estetista e mi accomodo in un'altra saletta d'attesa dove avrei passato la restante mezz'ora per la visitina breve del dottore..
Dopo circa quaranta minuti arriva un tizio, giaccone ben chiuso fino al bavero e mani sigillate nelle tasche.. mi guarda e mi dice: avanti il primo.. mi dico che essendo l'unico posso considerarmi il primo e entro nello studiolo di fronte..
Credo non mi abbia mai guardato in faccia.. pareva d'essere a lascia o raddoppia, mi mancava solo di avere le cuffie ben salde e un orologio che scandiva il tempo restante per la prossima domanda.. soprattutto lui mi ha dato la leggera impressione che non avesse tutta quella voglia di starsene li davanti a me.. nella sostanza dei fatti non son mai stato buttato fuori dal posto di lavoro per ubriachezza molesta.. sono nato dove sono nato trentasei anni fa e lavoro in quel posto.. mi chiede le ennesime mille firme e poi alza per la prima volta lo sguardo e mi dice: grazie, mi mandi il prossimo.. cioè nessuno..

mercoledì 15 dicembre 2010

Quanto manca alla fine?

Via.. è proprio un'annata del menga.. mancano solo due settimane alla fine per fortuna.. sto ringraziando pure il mondiale per club che c'ha evitato l'Inter il 19 dicembre.. in realtà anche stavolta ho scoperto risultato e andamento del match solo mentre facevo colazione.. la cena di ieri sera mi ha completamente distolto attenzione e pensieri strettamente legati alla coppa Italia.. ho cancellato l'impegno di Parma con una facilità che mi ha un pelino preoccupato ma avevo da far posto a una serata di pura amicizia.. di quelle che non ti capitano tutti i giorni ma quando arrivano ridanno tono a questa parola spesso usata per abbracciare anche chi probabilmente non rientra in questa definizione.. è proprio vero che gli amici ci sono quando servono e quando ne hai la conferma tutto ti sembra più sicuro, trasparente e facile da affrontare..
Ascolto la radio per recuperare qualche spicciolo di gara e finisco con il ritenermi fortunato per non aver assistito a una partita che ai più ha provocato stati di sonnolenza ingestibile, ad altri crampi allo stomaco e male al fegato.. la cosa sconcertante è aver segnato a sei minuti dalla fine del secondo tempo supplementare e aver preso due goal nei restanti sei minuti.. le occasioni di Babacar e Seferovic gridano vendetta ma con un pò di lucidità in più e quella giusta cattiveria che non si vede più avrei preferito di gran lunga sei minuti di pallonate in tribuna..

domenica 12 dicembre 2010

senza te non ci so stare..

Sono uscito dall'iper che il secondo tempo era agli sgoccioli.. per le scale del centralino il passo era veloce solo perché la discesa mi favoriva l'andamento, la stanchezza e il freddo che mi aspettava oltre la vetrata vincevano su tutto.. mi soffermo sul mezzanino e osservo il parcheggio da dentro l'acquario.. non c'è spazio per uno spillo.. cerco la 307 con lo sguardo e la memoria mattutina del parcheggio e mentre riprendo lo scalino ripenso al match quasi alla fine..
Spesso cado in contraddizione credendo di poterne fare a meno.. che vuoi che sia.. si tratta di Udinese-Fiorentina.. non proprio la partita di cartello.. allora tanto vale restarsene piegato sui pancali a dimenarsi e sudare per cercare di far contenti tutti questi Tesserati.. perchè a pensarci bene è così che li posso definire i nostri amorevoli soci.. ma non credo abbiam avuto alcun controllo sulla fedina penale alla ricerca di eventuali procedimenti in corso per disordini e scontri con le cassiere in altri supermercati.. per farla breve nessun Daspo per i nostri soci.. anche se il CASMS qui avrebbe il suo da fare.. mi immagino il responso settimanale: spese proibite per i non soci nei negozi del centro storico e presso l'ipermercato di Lastra, spese libere per i tesserati solo presso le Piagge, Carlo del Prete e Gavinana..
La mia incoerente decisione di farne a meno la pago sempre.. il tratto Iper-Casa con l'orecchio puntato su Radioblu mi fa quasi incazzare nonostante al goal di Santana ne siano succeduti poi un paio dei friulani.. sento che posso impormi qualsiasi cosa ma senza quei 90 minuti io non ci so proprio stare.. anche quando si trasformano in un'ora e mezzo di pura sofferenza come sta accadendo da un pò di tempo.. il fatto è che non se ne regge più una.. c'è grossa crisi direbbe Quelo.. nonostante l'innesto di svariate pianticelle.. spero davvero sia tutto legato a quest'annata così strana perennemente in divenire.. mai ferma e sempre pronta a stravolgere ogni minimo equilibrio..
Ce ne torniamo a Firenze mesti e sconsolati con i soliti diciannove punti.. se penso che per salvarsi ne mancano altrettanti e forse non bastano e qualcuno continua a parlare di quinto, sesto posto mi viene il vomito.. anno di transizione mi può andare anche bene ma evitiamo di scivolar via verso l'altro campionatino perchè davvero non so se l'affronterei un'altra volta..

lunedì 6 dicembre 2010

domenica uggiosa..

E' inutile... quando mi piglian le giornate come quella di ieri non ce n'è per nessuno.. e soprattutto è praticamente inutile che mi soffermi quei novanta delicati minuti sui gradoni della Fiesole..
Dopo una quindicina di giorni di assoluto silenzio si è rifatto vivo il buon Samu, si.. d'accordo potrebbe dire la stessa cosa pure lui ma chi scrive son io quindi.. sarebbe partito da Campo di Marte poco dopo il triplice fischio direzione Turin.. la bell'amata lo aspettava per il ponte della Madonna.. quindi, dedicata la mattina ai soci striscio rapido al centralino e m'involo verso campi che parevo Di Chiara.. raccatto il direttore d'autogrill e con tutta la tranquillità del caso, sbadigliando per l'alzataccia mattutina ci indirizziamo verso il Franchi che pareva la prima volta tant'era passato dall'ultima partita in casa a un orario decente.. il giro al parcheggino di sempre ci impegna oltremodo e terminata la pazienza son le strisce pedonali a vincere le quattro ruote della 307.. ci incamminiamo che mancano quindici minuti alle tre ma al Marisa incrocio un Bonini in botta piena, colmo di vin bianco che mi saluta con una risatina interminabile che racconta da sola il livello di allegria post bordolese.. la sosta caffè dura il tempo di un paio di cazzate ma varchiamo il tornello che i minuti alle tre son diventati secondi.. salutiamo Simone e a naso si sale verso quei soliti posti di merda che il gruppo a dopo decide praticamente da sempre..
Mi accomodo tra le scale e la Dona.. l'affluenza al Franchi ultimamente non è delle migliori annate e mi permetto di allargarmi pure sulle scale.. finirò con il guardare la partita in piedi sulle scale.. molto più comode di quegli stupidi seggiolini a norma uefa.. pronti, via e continuo a sparare cazzate per almeno tutto il primo tempo.. la partita è importante ma non la sento neanche a impegnarmi.. sento le urla, le madonne e i cori.. ma niente.. non m'arriva altro che la voglia di rompere le palle a chi mi sta d'intorno.. e ci riesco alla grande.. il rumeno segna di testa ma l'apatia mi trattiene le mani in tasca e l'urlo in gola.. mi giro verso il gruppetto e sorrido beato.. è il massimo che riesco a fare.. il resto è il goal farsa di Donadel con mezza Fiorentina a fare il monte sul biondone e mezzo cagliari che vola verso Boruc in contropiede.. son tre punti fondamentali, però mentre torno verso casa faccio due conti incrociando i risultati che ricordo e senza ascoltar troppo Radioblu mi immagino la classifica.. dovremmo esser finalmente scavallati sulla parte sinistra, macchè.. siam sempre li.. in alto, ma nella colonna di destra.. sembra impossibile quest'anno riuscire a tornare la dove siam stati per cinque anni..

martedì 30 novembre 2010

bisogna emigrare..

..per sciopero si intende l'astensione collettiva dal lavoro di lavoratori dipendenti allo scopo di rivendicare diritti, per motivi salariali, per protesta o per solidarietà.." (Wikipedia)

..esco dall'iper ad un'ora poco consona per chi deve esser devoto a mamma coop.. da poco sono le sette e arrivo allo stretto in un batter d'occhio.. alla rotonda il solito dilemma: entro in piazza o giro per viale morgagni.. la seconda vince sempre, lo so da subito, già dal Farmaceutico Militare, ma mi garba pensare che ci sarà pure un giorno che entrare in piazza Dalmazia non sarà un'impresa.. riesco però ad arrivare solo al semaforo di via Santo Stefano in Pane.. i lampeggianti blu mi precedono lenti scortando un numero imprecisato di teste.. sono gli studenti universitari che stanno continuando, bontà loro, la lotta contro quella stupenda riforma che la dott.ssa Gelmini e il Governo di Sua Santità Silviuccio da Arcore ha messo in moto giusto giusto per affossare ancora di più qualsiasi possibilità di futuro a questa Italia oramai in discesa verso un baratro che non ha fondo.. quanto ci garberà lamentare la fuga dei cervelli..
Sdubbio un pochetto, ma solo perchè mi basterebbe fare due curvette sega per essere libero di cercare parcheggio però dentro di me spero tanto che serva a qualcosa anche starsene qualche metro in coda per rispettare la loro voglia di un futuro migliore..
Accendo la radio e l'ora non mi fa indugiare troppo.. Radioblu, il pentasport, come sottofondo.. magari ragionano un pò degli idioti che c'han lanciato le bombe carta su a torino.. invece sento un tizio che ragiona.. voce nuova.. non la collego a nessuno dei probabili commentatori o giornalisti che quotidianamente riempiono ore e ore di trasmissione.. sento che ragiona di sciopero.. di uno sciopero giusto.. per il futuro del cal... per il futuro del calcio.. ho capito bene.. sdubbio un altro pò, solo poco però.. imbocco via Carlo bini.. oggi è martedì.. quindi la devo parcheggiare solo.. vediamo dove.. allora, qui lavano con il braccio meccanico, quello ganzo quindi la posso lasciare ma distante dal marciapiede.. se giro di là però portano via le macchine mentre in via carlo pisacane ti fanno solo la multa.. ripenso a Oddo.. al lavoro che fa.. al futuro che gli si prospetta se non va in porto questo nuovo accordo tra Lega e Aic.. al significato che potrebbe darmi della parola Lavoro.. ai sacrifici che fa tutte le mattine per andare ai campini.. poi ripenso al semaforo che porta su Viale Morgagni.. a quelle teste scortate dalla polizia.. poi mi vengono in mente gli scioperi dei dipendenti dell'Electrolux, quelli della Eaton oppure i dipendenti della Sasch.. e parcheggio a lisca di pesce sulle strisce pedonali perchè è già il terzo giro che faccio.. mi sento confuso.. scendo di macchina e m'incammino verso casa.. a 36 anni ancora non capisco chi mi sta prendendo per il culo.. forse ci si merita davvero di ragionare per mesi e mesi di Noemi, D'Addario e Ruby rubacuori, ma forse aveva più ragione il Nuti.. o si sposta la chiesa o si vince aì totocalcio o si va a Machu Pichu.. mica mi toccherà andare in Perù per davvero?..

lunedì 29 novembre 2010

Ma poi, è proprio obbligatorio essere qualcuno?

un piccolo, piccolissimo omaggio a un grande che c'ha appena salutati..

Mario Monicelli (Viareggio, 16 maggio 1915 - Roma, 29 novembre 2010)

domenica 28 novembre 2010

la Partita dei non tesserati..

Paginate di parole, blog interi, km di commenti su ogni tipo di social network.. e finalmente eccoci alla partita dell'anno.. non ci nascondiamo per favore dietro un dito, mignolo per giunta, con la juve non è mai stata e mai sarà una partita come le altre.. non ci sono solo i tre punti in palio ma ben di più.. e la sensazione che si ha è quella che non sarà certo una tessera del tifoso a renderla una partita normale.. l'amore, la passione per i colori viola si mischiano all'odio viscerale, l'antipatia, la rabbia che si prova per quelle strisce bianconere passando dal gemellaggio coi fratelli granata.. ecco che il gruppo dei non tesserati prende la via per torino senza biglietti, senza alcuna possibilità di poter assistere alla partita, ma solo per poter sostenere la squadra.. per far sentire ai giocatori quel sostegno che mai come adesso diventa davvero il dodicesimo uomo.. è sufficiente uno striscione appeso davanti all'albergo.. senza pensare ai km macinati, senza pensare che li a pochi passi giocheranno, senza poter assistere perchè senza tessera..
Diventa difficile capire perchè da Firenze ci si possa muovere solo se schedati, perchè non è altro che questo che si diventa dopo aver sottoscritto la Tdt mentre a Torino nessuno apre bocca o muove un dito nonostante i petardi lanciati nel settore ospiti.. probabilmente si tratta di petardi tesserati.. mah... resta il fatto che in Fiesole chi ha acceso un fumogeno per festeggiare il giro di campo di Antonio si è beccato un bel Daspo.. non si capisce più dove sta l'equità se mai ce n'è stata una.. e non si tratta di vittimismo.. non si tratta di cambio generazionale di vecchi e nuovi tifosi.. si tratta solo che, come al solito, vince chi urla.. non chi si adegua alle regole.. e allora si che tornano certi conti.. se gli stadi, Firenze in primis, si svuotano poco male.. l'importante è giocare alle dieci la mattina per la diretta televisiva perchè se è vero che gli attori principali sono e restano i ventidue in campo vorrei sapere a chi fregherebbe del calcio se non ci fossero più i soliti quarantamila a sperare, urlare e cantare per quei pochi novanta minuti.. vorrei vederli quei ventidue a tirar le pedate al pallone con lo stadio vuoto.. non per una, ma per tutte le domeniche..
Siamo saliti su a Torino da sconfitti e abbiam rischiato di tornare a casa con i tre punti... abbiam fatto un tiro in porta.. quello decisivo e deciso dalla deviazione di Motta, però abbiam lottato su ogni pallone da vera provinciale, su ogni calcio d'angolo, abbiam corso finchè i crampi non han fermato l'ottimo Camporese, finchè i soliti problemi muscolari non han messo fuori gioco l'unica punta seria che ci ritroviamo, abbiam continuato a tuffarci salvando il risultato fino a dieci dal termine nonostante il dolore alla spalla.. ho visto una Fiorentina rabbiosa, con un capitano d'altri tempi.. ho visto una difesa tosta, aiutata dal resto della squadra.. ho visto una squadra.. e quando giocano così come si fa a non volerle ancora più bene.. torniamo a Firenze con un punto d'oro che sa di lotta, passione e coraggio.. vediamo se adesso inizia un nuovo campionato.. il nostro..

domenica 21 novembre 2010

Meazza di San Siro, Milano..

L'annuale giratina su al nord al seguito dei nostri eroi c'ha visto partire che, complice un leggerissimo ritardo di chi scrive, l'orologio batteva quasi ì tocco.. Raccatto Paolino e Giacomo, new entry nelle trasfertine inutili ma tanto mangerecce, e mi indirizzo la 307 verso Modena, prima tappa di un sabato lungo, entusiasmante, pieno di risate, sonno e impaziente attesa con un copione ben definito ma col finale tristemente già scritto..
Il personalissimo Tom Tom di Paolino ci guida alla trattoria La Busa a pochi km dall'uscita di Modena in un'oretta scarsa e infiliamo le gambe sotto il tavolo che son le due.. Paolino ride e scherza con un trend in rapido e ingestibile incremento man mano che i minuti scivolano via, ma si vede lontano un miglio che se potesse pagherebbe il conto e ripartirebbe subito per Milano.. Giacomo invece pare più a suo agio con il bel piatto di bollito che ci presentano come seconda portata del gustosissimo e tipico pranzettino modenese.. dopo varie discussioni sul come bere il caffè nella maniera più salutare possibile saldiamo il lauto pranzetto con un bel quarantino a testa che ci lascia perplessi il tempo di oltrepassare la porta poi sempre il buon Giacomino utilizza il classico confrontino della pizza e birra a venticinque euro, solo allora tortelli e bollito acquisiscono il valore che han guadagnato da che abbiam abbandonato le vecchie lire..
Arriviamo a San Siro che oramai è buio.. il buon Meazza interrompe la nostra vista lasciandoci come al solito a bocca aperta sognanti un Franchi degno di confronto.. i sogni son desideri, Della Valle si sta incazzando mentre Renzi e Rossi duettano neanche Re Artù e Lancillotto.. quindi d'accordo che sognare un ci costa nulla però io comincio a rompermi le palle di pregare tutti i santi ogni volta che non è il sole a farla da padrone le domeniche dedicate all'Artemio.
Il ritiro dei pass è rapido e l'ansia da ingresso sicuro ci abbandona alla mitica crocetta verde.. la tribuna rossa è nostra.. oramai siam di casa e scendiamo sicuri verso le poltroncine sognate che manca un'oretta all'inizio del match..
il Caffeino al bar della tribuna ci lascia ancora una volta affranti dal confronto.. sconsolati al pensiero di dover rimetter piede in uno stadiucolo degli anni trenta per niente vintage ma parecchio obsolte, scuotiamo le teste con Paolino e ce ne torniamo verso i nostri posti ripensando all'imprescindibile rialzino in puro legno che la cassiera aveva in uso per poter arrivare alla cassa.. mitica lei, il rialzino e la collega che al mio Coca Cola ha esclamato sicura:" questi son di Firenze, ci dev'esser Milan-Fiorentina stasera..".. per la serie m'importa una sega icchè mi capita a pochi centimetri daì capo..
La nostra manica di eroi se la cava per tutto il primo tempo, giochiamo a viso aperto.. le occasioni le abbiamo pure noi e vista la differenza tecnica non è poco.. Giacomo si gira verso di noi esclamando:" si sta reggendo bene.. speriamo di non fare come a Roma...".. appunto.. al 45mo del primo tempo.. a pochi centimetri dal thè caldo eccoti il gollettino del cazzo di Ibra.. Si riparte per i secondi 45 minuti con l'ansia, da parte nostra, della goleada.. il 6-1 di qualche anno fa è difficile da cancellare e i presupposti ci son tutti.. D'agostino regge ancora il ritmo ma è alla prima partita da titolare.. dietro si balla che è un piacere e l'ingresso del giovane Camporese mi fa nuovamente disperare.. arriviamo invece al 90mo senza grossi problemi.. il primavera regge il confronto e là davanti gli innesti di Vargas e Liajic ci fanno apparire più squadra di quel che siamo realmente.. Abbiati decide di fare la partita della vita e le poche occasioni si vanificano glorificando il Milan a tre punti che potevamo indubbiamente spartirci..
Il ritorno mi vede alla guida mentre Giacomino canticchia tutto l'assortimento che il mio ipod ci regala e Paolino se la dorme a bocca aperta che pare un bambino.. la sosta all'autogrill per la tipica abbinata rustichella e muffin ci regolano meglio lo stomaco facendoci però rimpiangere la Busa e il suo bollito.. meglio star leggeri mentre si guida.. siam saliti su con quindici punti e ce ne torniamo a Firenze con i soliti 15.. meglio star leggeri appunto.. e non voglio pensare a sabato prossimo a torino contro i gobbi..

domenica 14 novembre 2010

rabbia e fatica..

Ennesimo sabato da cooperativa, ennesimo anticipo ad allonatarmi dalla Fiesole..
Sta diventando pesante la condizione in cui tutto il circo mediatico stringe la mia passione..
Non riesco a dare continuità a quest'amore che va avanti da più di vent'anni e a deciderlo non sono io, ma neanche la Fiorentina.. piano piano si sta facendo largo dentro di me la lontana possibilità di non rinnovare l'abbonamento per la prima volta da che ho legato le mie domeniche a questa maglia viola e tutto questo non certo per i risultati o decisioni personali.. solo ed esclusivamente per posticipi, anticipi e partite all'ora di pranzo che tutto hanno tranne che il senso logico dell'aggregazione, della passione, dell'amore e della dedizione a questa squadra.. manca il rispetto per chi anno dopo anno continuamente rinnova un patto, facendo un salto nel buio per puro amore, disinteressato.. ecco che gli interessi altrui si inseriscono, si mettono di traverso, contro, irrispettosi..
La fatica dei miei eroi è sempre più evidente.. il Cesena, che mi rimanda ai primi passi mossi all'interno del Franchi, quando ancora si chiamava solamente Comunale, non è certo una squadra imbattibile della quale aver paura, ma al momento sembriamo più la squadra di Lazaroni che quella dei cinque anni appena passati a giro per l'Europa e quindi bene i tre punti raccolti con tanta fatica, tanta paura con un goal del Gila (che si sia sbloccato?) e ben poco altro da riportare..
Speriamo solo che l'infortunio a Mutu non sia poi così lungo sennò per davvero tocca andare a Lourdes..

giovedì 11 novembre 2010

Rom'amara..

non ci si fa.. non ce la si fa da anni.. decenni.. dovrebbero abolirla la trasferta di Roma tanto sembra già scritta e nessuno ha capito per quanto ancora deve continuare questo rito voodoo..
Indubbiamente inferiori ma non poi così tanto quanto il campo ha fatto apparire.. credo piuttosto che la Fiorentina c'ha messo del suo.. insicurezze plateali, errori di base.. passaggi sbagliati e uscite alla viva ì parroco, non si gioca al calcio ma solo perchè la paura la fa da padrona e i mezzi tecnici son sempre più limitati visto che al momento son rientrati si Mutu e D'Agostino, ma a centrocampo le alternative son diventate prime scelte, vedi Bolatti e Donadel.. Frey si rivedrà a primavera così come Montolivo e Jovetic.. Pasqual sembra inamovibile e credo lo sia solo perchè s'ha da giocare in undici.. ieri sera insieme a Marchionni è stato palesemente ridicolizzato da Menez.. ma non perchè il francese fosse un fenomeno.. è il terzino nostro che è il ricordo d'un giocatore di calcio.. Il Gila continua a faticare le sette camicie.. Mutu sembra sulla via giusta ma ancora non ha certo le gambe che girano come nove mesi fa.. il resto una tristezza clamorosa.. probabilmente l'uscita di Boruc ha precluso un pari che sarebbe stato ingiusto ma che avrebbe dato un pò di respiro a una squadra con l'acqua alla gola e senza braccioli..
Speriamo nel Cesena sabato perchè sennò la veggo buia..

lunedì 8 novembre 2010

to the fruit..

(lett.: alla frutta).. mi viene in mente ET l'extraterrestre quando uno beve la birra e l'altro a scuola si finisce dai rutti..
io e la Fiorentina, perdonatemi il parallelo ma il problema è che lo penso seriamente, viaggiamo sullo stesso binario.. domenica da dimenticare chiuso in quel magazzino di convenientissimi prodotti di prima necessità, i più convenienti per dirla tutta, mentre quel che resta di undici atleti provava a regolare un Chievo che era venuto, parole di chi ha sofferto in diretta la partita, solo ed esclusivamente per pareggiare.. il bucato che s'è riasciugato grazie a un Cerci ancora non completamente a suo agio con le scarpette chiodate somiglia tanto al repartino che, sconsolato e sfinito fisicamente, ho lasciato verso le sette la sera..
La fatica che han fatto i miei eroi per tirar su questi tre punti sembra la mia per tener su quel che resta di un reparto che somiglia sempre di più a una sit-com argentina, anzi a una telenovelas, che erano ancora più tragiche.. una sorta di sequel della più disperata però.. si potrebbe chiamare "anche gli scaffali piangono".. e allora avoglia a maldistomaco.. a voglia a ragionare, motivare, coinvolgere, informare.. è la preparazione che è sbagliata.. bisognerebbe fare come il prim'anno dei Della Valle.. via Vierchowod e a Gennaio squadra nuova per Cavasin.. invece siam li che si suda e si smadonna come Beppe Iachini, altro che Oriali.. Ho rinunciato al brunch viola per amor di cooperativa con la consolazione che già mercoledì sarei stato in grado di vedermi Roma-Fiorentina e che sarei stato nuovamente presente sui gradoni della Fiesole tra sette giorni.. ma ovviamente quest'anno ho fatto l'abbonamento per la gloria.. la prossima si gioca sabato alle 18.. ma andatevene a fanculo tutti.. voi e tutti i giapponesi che pagano per vedere in diretta una partita del cazzo come Fiorentina-Cesena.. fanculo anche i cinesi ricchi che c'hanno la parabola.. il prossim'anno l'abbonamento lo fo aì Verdi.. maremma cane.. e poi lamentatevi se la Ferrovia pare Indovina Chi a fine gioco..

sabato 6 novembre 2010

non so..

..tanto è il tempo passato dalle ultime righe che mi son ritrovato a scrivere su questo blog che mai avrei pensato di poter accantonare con tutta questa facilità.. ho dato la colpa alla "penna dello scrittore" ma va da sè che era solo la via più breve per scaricare responsabilità che son solo mie.. non c'era pianificazione ne una decisione precisa e irremovibile se non esclusivamente una mancanza totale di voglia di scrivere e rendere pubblico quel che dovevo elaborare dentro me stesso..

L'estate appena passata mi ha visto protagonista attivo della mia vita come non lo sono probabilmente stato mai e proprio per questa mia inattività permanente mi son ritrovato a mettere in discussione tutto quel che fino a poco tempo fa risultava essere la mia condizione abitudinaria e consapevole di "trentacinquenne oramai inbinariato".. vivendo principalmente di equilibrio e servendomene per affrontare tutto quel che mi si para davanti, il passo non è stato né facile né indolore anche perchè nella realtà dei fatti ho cominciato a scaricare tutte le munizioni che avevo imbracciando un ipotetico kalashnikov puntato su qualsiasi obbiettivo.. in poche parole non avevo un target principale, definito e preciso bensì sentivo e tuttora sento il bisogno di dare una serie di romaiolate nel pentolone che mi contiene senza preventivare conseguenze ne rischi.. il risultato si vedrà.. tempi precisi entro i quali smetter di rivoluzionare il tutto non ne ho.. anche se non potrà durare un'eternità.. l'indecisione che da sempre regna dentro le mie partenze sembra aver lasciato il posto a dittatoriali prese di posizione che dovrò poi elaborare bene.. il perenne conflitto tra razionalità e istintività sembra quindi vivere la sua fase più acuta e fortunata visto che la titubanza e la fatica nel muovere un passo dopo l'altro non appare più come il leit-motiv unico della mia camminata.. e il timore di certe scelte sembra risolversi in un batter d'occhio.. tante decisioni son risultate improvvide, altre giuste.. tante possono essere indubbiamente ancora in divenire mentre tante altre possono anche non essere per sempre.. il motto adesso è non so, ma non mi preoccupa, nel senso che la ruota sta girando, il via gliel'ho dato io e si fermerà solo quando avrò sentito il click degli incastri giusti che mi faranno riassaporare quel beneamato equilibrio che avevo e che adesso mi manca..
In casa viola sembra che la situazione sia un pò la medesima.. grandi cambiamenti che al momento però sembrano non portare nessun risultato utile.. il serbo ancora non ha avuto modo di allenare la squadra al completo.. quest'ultima probabilmente non lo segue totalmente e i risultati sul campo sono quanto meno allarmanti.. abbiam avuto anche l'onore di restare inchiodati all'ultimo posto dopo trent'anni dall'ultima volta e già il match col Chievo di domenica sembra decisivo e non appare neanche alla nostra portata come succedeva gli scorsi campionati.. l'introduzione della tessera del tifoso ha portato grandi stravolgimenti anche all'interno della curva con divergenti posizioni che non fanno altro che dividere quel che per primo dovrebbe risultare il punto di forza, la molla, il cuore pulsante e passionale di una squadra di calcio.. non oso pensare cosa succederà quando la Tdt a gennaio sarà obbligatoria..
Pare evidente quindi che in tutto e per tutto io abbia seguito quasi per osmosi l'andamento della mia Fiorentina.. speriamo di non dover lottare per non retrocedere..

lunedì 7 giugno 2010

io che sarò Roberto Baggio..

E' sufficiente una cena.. un'occhiata.. tre parole messe in fila come suggerisce il cuore e un cofanetto di dvd che ti riporta indietro nel tempo.. quel tempo che non tornerà e che non ci sarà più.. perchè di Baggio non ne nasceranno altri.. il bello è sapere che c'è chi come me torna indietro senza paura o vergogna di aver gli occhi bagnati da lacrime vere.. piene di passione.. perchè è tanta, parecchia.. enorme la nostalgia di questa passione acerba, vera, irrazionale e per questo piena di belle sensazioni che pian piano purtroppo stan diventando sempre più un semplice ricordo.. tornare indietro nel tempo quando le domande che affollavano la testa a fine campionato erano semplicemente chissà se Roby rimarrà a Firenze?
e allora sembra impossibile perfino che quel cofanetto abbia un inizio e una fine.. preferisci lasciarti addormentare ripiegato sul divano cullato dalle sue parole.. da quel fenomeno che adesso, capelli grigi, se ne sta seduto su quella poltrona intento a raccontarti minuziosamente ogni sensazione, ogni passaggio, ogni brivido che da quel rettangolo verde ha condiviso con chi sugli spalti ti vedeva protagonista di riflesso di un periodo storicamente indimenticabile della tua passione.. poco importa se Avellino ci ricorda una coppa rubata.. non importa se di li a poche ore Firenze pareva Genova durante il G8 per una cessione forzata, violenta, inutile, insopportabile a quella odiata Juve che non sarà mai una squadra qualunque per i fiorentini.. è stata sufficiente quella sciarpa.. viola.. lanciata con tanto amore dalla tribuna.. per vederlo nuovamente nostro.. nuovamente viola.. e forse vista la caratura del campione è giusto anche averlo condiviso con l'Italia intera.. un campione trasversale.. amato da tutti.. senza distinzione di maglia.. un codino capace di far innamorare migliaia di teste, migliaia di cuori così distanti l'uno dall'altro.. grazie Roby..

lunedì 31 maggio 2010

..un vero colpo all'anima..

"..e poi mi piace ridere, ancora adesso che all'apparenza non ne avrei motivo. Non sono cambiato da questo punto di vista, felice di essere felice, nonostante tutto. Ho imparato ad apprezzare ciò che mi è rimasto. Gli amici, le sensazioni positive, qualche raro momento, prendo il buono della vita e mi sento comunque fortunato, so che addirittura c'è chi ha meno di me. Quindi rido.."
Stefano Borgonovo
Attaccante nato
Rizzoli editore

giovedì 27 maggio 2010

disamorato...

divisioni.. guelfi, ghibellini, gratitudine, pretese, rispetto, trasparenza, futuro e passato, rotture, scioglimento di gruppi storici, feste, addii, manipolazioni, checche isteriche e rosiconi, strumentalizzazioni, ex presidenti, presidenti dimissionari, cittadelle, sindaci, campini, liverpool, monaco, lione, chievo verona, bergamo, siena, calciopoli, bergamo, rosetti, giornalai, politici, assessorucoli e politicanti, diciassette sconfitte e quarti posti, troppo amore, accordicchi, cene nascoste, contestazioni.. cinque anni bellissimi... poca lucidità, poca memoria sotto i cieli di Firenze..

sabato 22 maggio 2010

E.R. sto cazzo.. mica c'avrò saturno contro?

Il triage (termine francese che indica smistamento-cernita) è un sistema utilizzato per selezionare i soggetti coinvolti in infortuni, gravi o leggeri che siano, secondo classi di urgenza/emergenza crescenti, in base alla gravità delle lesioni riportate o del loro quadro clinico.

Entro al pronto soccorso che batte la mezza dopo le nove e già la sala brulica che è un piacere,non mio ovviamente..
Le conoscenze in questi casi aiutano e allarmo volentieri i miei agganci.. ma si sa quando tuona vuol piovere dice la mi nonna.. in realtà dice anche che l'acqua va al mare e che non esistono più le mezze stagioni ma non c'incastravano granchè nonostante mi fossero venute in mente rispettando questa stessa sequenza.. e l'aggancino giusto ovviamente era di festa.. maledetti i maledetti..
La registrazione al fantomatico sportello Triage è stata rapida come obliterare il biglietto dell'ataf.. è il resto che ha avuto tempi così lunghi che la prossima customer satisfaction parte le labbrate..
Dopo due ore di attesa, durante le quali mi sono imparato a memoria nell'ordine Leggo, Il Firenze, City e La Nazione, dopo svariate ambulanze che una per una rimandavano di botta in botta il mio primo ingresso nelle stanze ambite ho sentito dal corridoio un leggiadro:"manda pure dentro il Nannelli.. stanza 3..".. la mano destra stava somigliando sempre di più a un guantone da baseball e le nocche erano solo un ricordo.. il culo, o meglio, il coccige, come dicono quelli bravi, si lamentava più del biondino col dito alzato, ma l'attesa mi aveva oltremodo sfiancato e presa d'infilata la porta dei desideri credevo, illuso, di aver già risolto la mattinata..
Entro che la stanza 3 sembrava la saletta ristoro dell'iper nel bel mezzo di un cambio turno.. cinque minuti e si rimane in quattro: io, la mano da baseball, il coccige e il dottorino..: sudatino, barbetta incolta dei tre giorni, camice bianco e pantaloni a coste all'acqua in casa, calzino lungo adagiato su più strati verso il basso e scarpe da ginnastica no name.. un quarto d'ora di silenzio intervallato da un imbarazzata e inutile ricerca del fantomatico nulla per tutti i cassetti presenti nella 3 e poi la fuga verso il corridoio.. abbandonato al pronto soccorso.. altri due minuti e appare colei che mi avrebbe salvato, si posiziona giusto davanti a me esclamando:"ah, il Nannelli.. pensi, l'avevamo aperta e dimenticata questa.. se non fosse stato per l'infermiera lei era ancora di là..".. "che culo! ditemelo anche".. nuova registrazione con approfondimento dell'accaduto.. richiesta della radio per la mano..:"il culo non ha niente, lo sento, stia tranquillo.. può tornare di là e aspetti che la chiamiamo.."
Mesto, scoraggiato e ricurvo come un novantenne, me ne ritorno in sala d'attesa, torno con gli occhi sulle prime di ciascun quotidiano già conosciute.. riconto le ennesime ambulanze che sembrano darsi appuntamento ogni cinque minuti.. e l'orologio sulla parete sembra dipinto..
ore 13:00:"Sig. Nannelliiiii.. venga.."
l'attesa prolungata nella stessa posizione mi fa alzare con la lentezza adeguata al luogo.. rientro nuovamente dalla porta dei desideri e mi si fa innanzi la tipa che mi aveva poc'anzi urlato il nome ai quattro venti accompagnandomi verso ignote destinazioni con un rassicurante:"certo, che se mi sta là fuori noi come gliela facciamo la radio?".. io di rimando:"scusi, ma mi c'avete mandato voi là fuori...".. la radiografia dura quanto la prima registrazione.. poi invitato a tornare di là, mi sono fatto accompagnare per evitare di sbagliare quel di là con quello di prima.. ma l'aver azzeccato stanza e sedia non mi ha tolto altre due ore per sentirmi ridire:"stanza 3"..
il rientro nella mitica 3 dopo circa sei ore mi faceva sentire quasi di casa, quasi apprezzavo l'aria che si respirava la dentro.. la manona da baseball non aveva niente di rotto quindi:"via libera, andare e pedalare bello.. cinque giorni cmq non te li leva nessuno.. un bel pò d'Aulin, il gambo dell'ananas e quintali di fastum gel.. vedrai che settimana prossima sei come nuovo.."..
non ero in pericolo di vita, per carità però se ci fosse qualcuno che prega può anche smettere.. stanno arrivando tutte.. direi.. e intanto a Firenze par d'essere nel medioevo.. guelfi, ghibellini.. e non sembra che all'inizio nonostante sia finito tutto da poco più di una settimana..

venerdì 21 maggio 2010

t'immagini le risate dicesse Resto..

Oramai da Prandelli ci si potrebbe aspettare anche questo.. non che me lo stia augurando, però non stonerebbe nella novella dello stento che si sta trascinando da un paio di mesi al teatrino del Franchi..
La colpa.. tutti sono già a cercare la colpa e il colpevole che ha separato la famigliola felice dopo cinque lunghi, bellissimi anni di convivenza.. cinque anni di passioni irrefrenabili, di vittorie impensabili, di qualificazioni irripetibili.. cinque anni che c'han visto crescere.. migliorare.. scrivere la storia della fiorentina..
il rapporto del mister con la città è stato elevato ai massimi sentimenti da tutti.. giornalai compresi e la bontà, la trasparenza e la sincerità della storia è palese.. tutt'ora si percepisce un certo imbarazzo nel dover ammettere che qualcosa si è rotto e che non potrebbe continuare nello stesso modo.. con la stessa motivazione dei cinque anni precedenti.. è come se fosse per davvero un letto ormai disfatto che si cerca di rifare.. che si rifà tutte le mattine.. non sempre se ne ha la voglia.. e quando ti rendi conto che è così meglio lasciare.. meglio salutare tutti con il ricordo delle vittorie ad Anfield, contro il Lione.. col pensiero alla festa per la qualificazione alla champions.. con tutti quei momenti belli che ogni tifoso sa di aver vissuto.. sa di poter raccontare.. evitando così che due mesi di campionato giocati non proprio a modino possano cancellare cinque anni di godimento continuo..
La Fiorentina resta mentre gli uomini passano.. i giocatori pure.. e gli allenatori idem.. chiusa una porta si apre un portone.. potrei continuare un'ora.. ed è bene che tutta la città, quella parte che si ritrova al Franchi la domenica pomeriggio eviti di dare giudizi, si concentri sul bene di quel che rimane.. perchè a cercare il colpevole siam bravi tutti, ma in questo caso non serve a niente.. teniamoci stretti questa proprietà che, braccino corto o meno, ha dimostrato di saper far bene di conto.. teniamoci stretti il capitano.. Jovetic, Ljajic, De Silvestri, Frey e tutti quelli che han davanti un futuro legato a questa maglia.. non lasciamoci scappare quel ds tanto bistrattato ma che col giochino delle tre carte tutte le estati tira fuori il coniglio dal cilindro portando a casa il massimo da un mercato sempre più impossibile da gestire..
Io non sto ne con Prandelli ne contro Prandelli.. c'ha fatto gioire.. godere.. avrei voluto rimanesse una vita sulla nostra panchina, che continuasse a scrivere la storia di questa società.. però è bene che determinati tragitti siano percorsi con il solito passo.. senza fiatone.. con la voglia di stare insieme.. e quando ci si rende conto che forse l'erba del vicino è più verde prendere la realtà per le mani e farla presente.. senza rancori, senza doversi sentire in colpa.. l'amore è eterno finchè dura.. abbiamo avuto la fortuna di esserne innamorati di questo uomo qua.. e di esser stati ricambiati.. e adesso da bravi lasciamolo andare in nazionale.. noi abbiamo il viola da proteggere.. da portare avanti.. da far rispettare..

lunedì 17 maggio 2010

un se ne poteva più...

..non riesco a capire se è più il finale triste, malinconico, da squadrettina di sfigati già retrocessa del campionato viola o l'ansia di questi soliti prossimi tre mesi pieni di niente che mi aspettano, ma in ogni caso vorrei chiudere gli occhi adesso e riaprili a fine agosto col tornello davanti che mi aspetta..
Non poteva finire diversamente questa Serie A.. talmente scontata che l'Inter ha rivinto l'ennesimo scudetto, la Roma che ha fatto finta di crederci, Livorno, Siena e Atalanta già retrocesse alla prima di campionato e tutte le altre a prendersi a labbrate senza capire peraltro perchè e facendo finta di avere obbiettivi da raggiungere.. unica gioia, anzi, due: la Samp del Pazzo ai preliminari di champions e la Juve di poco sopra la nostra disgraziata truppa viola..
Montolivo e Jovetic su tutti.. il resto una spanna sotto pure il loro rendimento degli scorsi campionati.. su Mutu non mi va neanche di perderci tempo.. Frey in annata sventurata ma pur sempre uno dei migliori portieri del campionato italiano.. sempre più mediocri i vari Donadel, Gobbi, Comotto e Pasqual.. buoni gli inserimenti di Bolattone e Marchionni.. belle speranze da De Silvestri e Ljajic, rimandati Felipe e keirrison, in netto calo ma sempre il bomber alberto Gilardino, una bella sorpresa invece il campionato di Natali.. Santana, Vargas e Zanetti senza voto.. il primo e il terzo perchè perennemente rotti.. il secondo perchè troppo sopra la media viola e quindi meglio dimenticarlo prima di che ci si affezioni.. tanto farà la fine di Melo..
Non mi va neanche di aggiungere altro.. nn mi frega niente di cosa farà il mister.. mi dispiacerà se dovesse aver già cambiato idea sulla sua scelta di vita, ma d'altra parte non si trattiene nessuno contro voglia e forse ogni tanto è bene anche dare aria alle camere, no? l'importante è la serietà dimostrata dalla società.. quella rimane.. il resto passa.. e come dice il Panta: un bilancio sano vale una squadra forte..

lunedì 10 maggio 2010

..domenica uggiosa..

..lo sapevo che non sarebbe stata una grande ultima domenica al Franchi e dopo varie minacce di assenteismo forzato, alcune andate a vuoto nel giro di trenta secondi.. altre retoricamente lanciate nel vuoto, sono apparso per questa ultima in casa con la sensazione di aver davanti qualcuno da salutare.. qualcuno che a settembre non vestirà più la maglia viola.. qualcuno che non sarà più al centro della mia attenzione domenicale.. quel gusto dolce amaro si è definitivamente sciolto in lacrime di gioia quando ho visto scorrere le immagini di questi ultimi cinque anni.. allora si che l'ovosodo che avevo in gola ha cominciato a farsi sentire..
il gruppo A dopo ha salutato il franchi con una serie di amari infinita presentandosi sugli spalti praticamente al fischio d'inizio.. nessun accenno polemico per carità.. loro una volta.. noi una vita in ritardo.. chapeau..
L'azione del goal del Siena sapeva ancora di riscaldamento.. ma non mi pareva una cosa grave.. arrivare all'ultima in casa senza obbiettivi.. col Siena matematicamente retrocesso rendeva la partita di un inutile che erano cinque anni non se ne giocava una simile..
Del risultato non me ne importava proprio una sega.. il pensiero era al novantesimo.. temevo i fischi.. la reazione di pancia di una curva dalla memoria breve per colpa del troppo amore..
Non mi sembrava giusto chiudere così un campionato non brillante ma che c'ha visto protagonisti in champions e in coppa Italia e allora con Samu siam scesi prima della fine nel parterre dove la partita non la vedi ma la vivi..
Gli applausi ai ragazzi son partiti da soli.. e le maglie lanciate in curva han sancito un'amore inviolabile.. unico.. indissolubile.. irrinunciabile.. che ti fa quasi sentire in colpa per aver anche pensato male di quei ragazzi per le partite indegne di Bergamo e col Chievo.. a ragione.. ma poi ci si scioglie facile e l'idea che quella maglia li non la rivedo più fino a settembre mi stringe il cuore e mi fa piangere.. l'applauso oramai non lo gestisco più.. aumenta l'intensità da solo.. forte, sempre più forte.. come ad abbracciarli tutti insieme.. grazie lo stesso ragazzi.. c'avete regalato un sogno chiamato champions.. c'avete fatto sognare.. e per un tifoso sognare è come per un calciatore segnare in rovesciata all'ultimo minuto della finale di coppa..

sabato 8 maggio 2010

Spiegare certe emozioni è come tentare di separare l'arcobaleno

..e più ci provi più te ne convinci.. cerchi invano, arranchi tra quelle minuscole paginette del tuo vocabolarino personale che hai riempito a fatica in anni inconsapevoli.. non ce n'è.. nessuna parola riesce a descrivere, spiegare le sensazioni.. i brividi e le emozioni che hai vissuto.. tempo fa su una maglietta:"..certi giorni vengono raccontati, altri meritano di essere vissuti..".. e così vale per tutto..
il tuo stato d'animo, la tua capacità di ricevere stimoli e assaporarne brividi.. viverli fin dentro lo stomaco.. non saranno mai identici a quelli di chi ti sta ascoltando.. non riuscirai mai a far riprovare le stesse paure.. le stesse gioie.. le stesse identiche emozioni che hai provato sulla tua pelle.. che ti sono entrate dentro senza bussare, senza chiavi.. perchè son ventate di vita alle quali tieni sempre aperta la porta.. le aspetti, ne hai pure paura.. ma le aspetti.. non sai come reagirai, ne lo scopo, l'obbiettivo.. magari durano l'attimo di un brivido o anche quel poco di tempo che basta per costringerti a razionalizzare quel che per natura è il contrario della ragione..
La vita.. non finirà mai di meravigliarmi questa stupida, inutile, insensata vita che c'han regalato senza che si potesse anche dire no, grazie.. a volte dico meno male.. spesso chiamo in causa il titolare di tutta la faccenda palesemente in altre faccende affaccendato.. altre faccio finta di nulla, lascio correre.. questa qua è una di quelle che mi fa dire meno male ho tenuto la porta aperta..

domenica 2 maggio 2010

buio a San Siro..

Devo assolutamente smettere di pianificare trasferte a San Siro.. non hanno più senso..
Siamo partiti poco dopo la mezza per fermarsi a banchettare sui colli bolognesi.. localino notevole quella trattoria del borgo che mi rimanda ad altri momenti e dopo le quasi tre ore passate a tavola tra tigelle, crescentine, salamini, affettati tipici e fragole innaffiate dal buonissimo aceto locale era quasi un pensiero prender la via di milano, ma l'obbiettivo era a sole due ore di macchina e la 307 abilmente guidata dal buon Paolino ha trovato il solito parcheggino di sempre senza problemi..
I buoni agganci ci vedono entrare pass alla mano al tornello della tribuna rossa.. già San Siro ha un suo fascino, se poi quel che ci aspetta è una delle migliori visuali che abbia mai avuto negli ultimi vent'anni di stadio rischio di aver i conati di vomito domenica al mio ritorno al franchi..
Chiamarlo stadio domenica prossima sarà un impegno..
La partita oramai non ha più senso ne per noi ne per i rossoneri e i vuoti sugli spalti non si contano.. riesco persino ad assumere una posizione da sdraio mentre Paolino riesce a scambiare alcune battute col magazziniere amico dei nostri eroi.. il ragazzo conosce tutti..
La settimana mi ha visto dedicare illuminati momenti di calma, riflessione e sopportazione dell'altrui presenza e Paolino sembra aver preso alla lettera i miei comandamenti nonostante ben presto ci si possa definitivamente rilassare manifestando tutta la nostra fiorentinità gagliardamente colorata di viola.. la tensione di Paolino resta comunque la stessa e non ha purtroppo alcun modo per esser sfogata.. infatti prima alcune parate di Saponetta Dida poi alcune conclusioni da beneficienza di quel che resta del nostro attacco han spento la squadra che cmq non si è comportata male..
Solo un rigore di Dinho-dentone ci nega un pareggio inutile ma onestamente meritato e mentre San Siro ci infama ed esulta per tre punti d'oro ci incamminiamo mesti verso la 307..
E' l'ora d'abbozzalla... bisogna che questo campionato finisca e alla svelta.. e secondo me sarà bene voltare pagina.. ci vuole una ventata d'aria nuova.. almeno che chi ha deciso di restare lo faccia e per bene...

domenica 25 aprile 2010

unnè ì bere... gliè ì soffiare..

In realtà aspettavo la prima goccia dal cielo per deporre le armi e svaccarmi sul divano.. non ne avevo voglia e non lo volevo ammettere.. quindi delegare la responsabilità della scelta a improvvisi eventi atmosferici contribuiva a mantenere intatta la mia dedizione a questo campionato che oramai non ha più niente da regalare.. anzi, probabilmente come dice Samu.. solo la retrocessione del Siena potremmo forzatamente ritenerlo l'ultimo obbiettivo utile della stagione..
Ovviamente il sole oggi spaccava le pietre e l'abbigliamento, come di consuetudine, non era per niente al passo con la temperatura.. esco di casa con tanto di maglina e giubbino ben chiuso sia mai arrivi una folatina di vento dai tombini.. non faccio in tempo a entrare in via dei Ciliegi che li ho tutti e due ben stretti in vita e maledico me stesso per non aver quanto meno saggiato il clima dal terrazzo prima di correr via verso la tramvia..
Il buon Samu mi ha raccattato con lo scooter dallo Stavini e con in dosso il casco più piccolo d'Italia ci siamo indirizzati verso la focacceria in barba al parcheggino e a tutte quelle boiate scaramantiche che ci perseguitano every given Sunday.. tanto vincere o perdere oggi non sarebbe servito a nulla..
Passiamo una ventina di minuti con Enzo e Stefano ricordando nuovamente la mia amicizia con Palo e Immobile e ci muoviamo verso il Franchi solo all'arrivo della Dona..
La scelta dei posti, nonostante la nostra presenza, è cmq di responsabilità del gruppo a dopo e così abbiamo accettato gli ulteriori nuovi seggiolini per l'ennesima domenica.. mai scelta fu più sciagurata.. a fine gara abbiamo persino rischiato gli scontri con alcune anziane ultrà che rimpiangevano i tempi d'oro con il laureato.. il primo caldo non fa bene specie ad una certa età..
tre infortuni in trenta minuti che hanno di fatto obbligato il mister a una squadra in piena emergenza e la voglia di gran parte degli undici in campo ha fatto il resto.. Ljajic, Jovetic, il Capitano e De Silvestri gli unici ad aver rispettato maglia e tifosi.. nessuna scusa per chi per novanta minuti ha fatto finta.. è vero che non c'è più niente da chiedere ma il rispetto per chi paga il biglietto e persino per se stessi non dovrebbe mai mancare.. meglio, molto meglio aver perso con metà primavera in campo.. ma si sa che Prandelli non ti considera maturo finchè non hai la barba lunga e bianca e tre figlioli a carico..
i due goal del Chievo rendono merito a una formazione che ha fatto la gara che doveva e ha vinto senza rubare niente.. onore al Chievo..
gli ultimi cinque minuti c'han visto padroni di un interessante settorino da non sottovalutare all'inzio del parterre.. le facce del Capitano e di De Silvestri parlavano da sole.. ce ne siamo andati solo dopo aver salutato come si deve il vecchio Ariatti e il suo Chievo..al resto solo fischi..

venerdì 23 aprile 2010

il fatto è che la procedura vuole..

Io:"scusi, buongiorno.. dovreste avere un'atto da notificare a Nannelli Alessandro.."
C.:"buongiorno, lei chi è?"
Io:"Nannelli Alessandro.."
C.:"mi spieghi meglio?"
Io:"mi hanno sospeso la patente circa un mese fa, tramite il mio avvocato ho saputo in prefettura che la notifica vi è stata mandata qui in stazione e sarei passato di persona a prenderla.."
C.:"ma lei chi l'ha chiamata?"
Io:"nessuno.. mi hanno sospeso la patente circa un mese fa, tramite il mio avv..........derla.."
C.:"beh.. allora deve aspettare che la chiamano da qua.."
Io:"ok, ma per abbreviare la storia, se, come dicono in prefettura, ce l'avete qua.. e lo ricercate, me lo date a me e si velocizza tutto, no?"
C. (girandosi verso il collega che faceva finta di non seguire ma aveva capito tutto):"te c'hai un atto da notificare a un certo Nannelli Alessandro?"
altro C.:Io? no.. te?
C.:"io no.."(girandosi nuovamente verso di me):"vede, noi non abbiamo nessun atto a nome suo.. e poi qua siamo in quaranta.. probabilmente uno degli altri 38 ce l'ha!"
Io:"quindi, la procedura qual'è?"
C.:"il fatto è che la procedura vuole che noi glielo recapitiamo al domicilio.."
Io:"ok.. non abbreviamo ciò che può essere lungo.. sia mai.. tenga conto che sul campanello però non c'è il mio cognome.."
altro C.:"beh, allora Lei deve agevolare il nostro lavoro.. ci metta una targhetta col cognome sennò come facciamo a trovarla?".
Io:"beh.. sarei venuto appositamente di persona per agevolare il vostro lavoro.."
C.:".. ma la procedura ha capito.. no.."
Io:"..certo.. ho capito.. aspetto voi, quindi?"
C.:"si.. aspetti tranquillamente, poi tanto se non la troviamo in casa le lasciamo un bigliettino e lei torna qui con quello per ritirare la notifica.."
Io:"scusi.. ma.. se lei il bigliettino me lo da ora non fa uguale? se vuole esco e rientro col bigliettino se la procedura vuole che arrivi col bigliettino alla mano.."
C.:"no.. non ha capito.. lei il bigliettino lo trova nella cassetta della posta solo se non è in casa.."

..avrei voluto aggiungere che al momento a tutti gli effetti non mi trovavo in casa..
ma poi ho preferito salutare rispettosamente e levare le tende..
la cosa buffa è che si meravigliano per le barzellette..

giovedì 22 aprile 2010

17 ottobre 2010..

C'è voluto un bel pò ma alla fine l'ha avuta vinta la Diletta.. siamo arrivati a Capraia che erano poco più delle sette.. dormiva della grossa la piccina e la mamma era palesemente euforica per il break che l'erede aveva appena concesso..
Ci siamo raccontati un pò di quel che era successo da che l'Erika era diventata mamma e il rimanere a cena è parso la normale soluzione di un pomeriggio iniziato con una bella limonata calda..
L'aria che si respira in casa De Pin è una via di mezzo tra il gossip e il comune tran tran di ogni nucleo appena allargato da un affarino di poco più di tre kg che impegna la coppia De Pin-Ninci più di ogni altro pensiero.. la fortuna di Diletta sta proprio nell'amore che si respira a pieni polmoni.. non se ne può rimanere indifferenti.. se a questo ci si aggiunge l'aver come zio un certo capitano, io mollo tutto e mi faccio adottare..
Abbiam concluso la serata nonostante colichine e singhiozzi alternati a veri e propri svenimenti dal troppo sonno.. le pizze del sole hanno faticato non poco a farsi mangiare ma si sa che i più piccoli hanno la precedenza e Marco, accompagnato dalle sue doti canore, ha cercato inutilmente di addormentare la principessa dal rutto facile trangugiando pezzi di pizza a step senza peraltro finirla nei tempi canonici..
Ci siam salutati con un bicchierino di China Calda, immancabile in casa De Pin.. probabilmente l'ultima goccia di alcool che entrerà in bocca mia per i prossimi mesi..
Il pomeriggio di oggi invece mi ha visto scappare clamorosamente dalle pareti cooperative per almeno un paio d'ore dedicate al Franchi, le sedioline della maratona e alla sua amichevole di lusso.. il San Miniato Basso è parso in verità nettamente in difficoltà e non mi sembrava che i nostri approfittassero della clamorosa differenza tecnica.. mi sono sciroppato ben quattro autobus anda e rianda.. se non è amore questo..
Al mio rientro in iper la chiamata dell'avvocato mi ha tolto definitivamente dalla faccia quel sorrisino da ebete che il caldo del pomeriggio e la sensazione ormai antica del forcaiolo mi avevano praticamente disegnato indelebilmente..
Non riesco ancora a capire se c'è da festeggiare, se c'è da essere incazzati, da deprimersi o da esser razionalmente tranquilli.. mi dico spesso che in fondo non ho ammazzato nessuno, ma è una frasina inutile che suona stupida e perfettamente fuori luogo.. se lo avevo fatto non stavo scrivendo sul blog, non stavo facendo niente di niente.. e avevo altri pensieri per la testa.. ho sempre bisogno di vedere il lato negativo che ha la meglio su tutti gli aspetti positivi che una qualsiasi vicenda può portarsi dietro solo così mi dico sempre se va meglio godo di più, intanto però mi preparo alla labbrata.. inutile pensare alla punizione minima se è previsto anche un massimo.. mi metto avanti, così, se è come è andata non sorrido, ma neanche mi strappo i capelli..
i Sei mesi e venti giorni non sono pochi.. però se mi guardo un pò indietro posso guardare a testa alta il resto che mi manca davanti per arrivare a meta.. diciamo che l'avvio l'ho retto e anche bene.. adesso devo misurarmi sulla distanza.. senza sibutramina, ne altre pasticche dopanti in aiuto se non quell'Aerius, nemico di cipressi e ulivi, che potrebbe rivelarsi comodo alleato..

domenica 18 aprile 2010

indegni..

E' palese la differenza tecnica che c'è tra la Fiorentina e l'Atalanta e la si vede pure in campo, ma è altrettanto palese la rabbia agonistica, la voglia di lottare che la Bergamasca ha fatto vedere per gli oltre novanta minuti.. i nostri passeggiavano.. non toccava neanche a loro.. e allora fanno ancora di più incazzare le dichiarazioni lette sui giornali in settimana.. vorrei capire chi di quelli che son scesi in campo credeva davvero al piazzamento per l'Europa e chi invece apre bocca per dare fiato e basta.. la sensazione è molto vicina alla presa di culo.. le motivazioni differenti possono fare la differenza.. però noi non lottavamo per non retrocedere ma evidentemente ancora non abbiamo le palle per vincere le partite che contano veramente.. chissà, l'impegno sarebbe stato differente se avessimo avuto di fronte il Barcellona? il Real Madrid?.. verrebbe voglia di andare tutti al mare domenica col Chievo.. a cosa servirebbe perdere un'altra domenica al Franchi? è evidente che la colpa di questa partita indegna va divisa tra gli undici morti in campo e il mister che ha nuovamente schierato un Gilardino alle pompe e con la testa probabilmente già in SudAfrica e un Gamberini che non giocava da mesi.. buona la prova di Bolatti al quale è stato preferito poi Gobbi che ha avuto anche il tempo di farsi espellere.. poi c'è la solita storiellina della terza partita consecutiva in una settimana. Ma siamo gli unici a giocarle? ma cosa fanno il secondo lavoro la notte in un bar della periferia? sarà che la rabbia e la delusione sono alte.. però al momento non riesco a risparmiare nessuno.. sicuramente mi sbollirà in questa settimana pre-Chievo.. ma la Fiorentina di oggi mi ha ricordato tanto quella indegna pre-fallimento, quando si faceva finta di giocare sbattendosene le palle di chi se ne stava sugli spalti credendo in chissà quale loro impegno, chissà quale attaccamento.. probabilmente è ora di fare un pò di pulito.. adesso forse possiamo dirlo che il ciclo sta finendo?

sabato 17 aprile 2010

il Girardengo..

Diobbuono, cosa fila adesso.
Ehi, dico, ma lo vedete?
Ma sì, ma sì, lasciamolo correre questo ragazzo, e date retta al sottoscritto che lo conosce da sempre. Se ha gli occhi un pochino lustri, è per via che il vecchio Alex quando fila così come il vento..

tredici km in trentacinque minuti.. Sesto-Vingone.. si fa di tutto.. si cerca la miglior soluzione, anche la più disparata.. la meno credibile, ma perchè non provare? allora è così che l'altra sera mi son ritrovato in sella alla mia vecchia due ruote dimenticata in fondo al garage di via Pisacane..
la partenza sparata ha da subito dimostrato la poca conoscenza dei propri limiti e già in Piazza Dalmazia stravedevo per la discesina che mi avrebbe portato in via Mariti.. abbraccio il semaforo in mezzo alla piazza quasi paonazzo per lo sprint improvviso e impreparato e mi tuffo verso il sottopasso della ex-Standa, filo via sul marciapiede dei gardinetti che costeggiano la ferrovia respirando a pieni polmoni un'aria diversa.. una nuova aria che mi riporta ai tempi del ragazzetto che fui, ardito con ancora migliaia di idee e progetti per il mio futuro nei quali credere..
mi lascio lo Strizzi sulla destra e volo in picchiata verso il semaforo che mi devierà verso piazza Puccini.. ancora non ci credo.. nessun crampo.. solo un respiro da controllare.. solo ed esclusivamente un affanno da gestire.. accettabile.. l'obbiettivo però è ancora lontano.. approfitto quindi del rosso, lo prolungo omettendo volutamente di richiedere l'attraversamento col pulsantino che mi resta alla sinistra proprio accanto all'altezza delle gambe..
il falso piano che mi avvicina faticosamente a Piazza Puccini non mi aiuta e la discesa che mi vede lanciato oltre il teatro mi facilita l'ingresso alle Cascine.. affronto arrogante il sottopasso della ferrovia e il dosso pedonale.. le Cascine e il loro verde incontrastato mi mettono bene.. mi mangio una timida ciclista che ostenta equilibrio e una strana lentezza.. la supero in realtà con grande fatica con una pedalata che mi vede piegato in avanti sul manubrio in una posa che avrebbe dovuto essere la più sportiva e elastica possibile.. tutt'altro.. la mezza rotonda del piazzale del Re mi introduce alla passerella dell'isolotto zigzagando tra i giostrai intenti nelle ultime operazioni prima di chiudere il paese delle meraviglie, indugio sui pedali per la ripida e breve salita della passerella.. decido per il no.. smonto, meglio.. molto meglio.. tocco terra e l'equilibrio mi sostiene ancora, ne sono quasi meravigliato.. passo l'Arno, l'imbrunire e Franco Battiato nelle orecchie sembrano il giusto contorno.. sarà il romanticismo, però l'Arno anche se non d'argento col buio sembra quasi pulito.. la fatica ancora è lontana.. sorrido e passo veloce Piazza dell'Isolotto diretto verso il viale Talenti.. mi lascio facilmente alle spalle la rotonda dell'imbocco della FI-PI-LI.. il viale Nenni oramai è mio.. passo rapido davanti al Mc-Donald's.. saluto la coop di Ponte a Greve e evito razionalmente la salita del ponte della Tramvia.. quello che fu l'incrocio dell'impiccato non l'avrei raccontato.. seguo il profilo della rotonda e affondo verso San Giusto.. imbocco contro senso una stradina buia e senza fari che mi apre davanti l'ultimo lungo tratto che da le Bagnese mi porta a casa.. passo la Greve e Scandicci mi apre il suo centro pochi metri più avanti.. oramai la pedalata è continua e costante.. avrò rotto il fiato?.. forse mi illudo, ma reggo lo sforzo e continuo dritto verso Piazza di Vingone.. rientro sulla destra e via Tiziano mi vede quasi sprintare con le ultime inimmaginabili forze.. sono le venti e quarantaquattro quando taglio un traguardo immaginario e immaginato.. non male.. suono il campanello che sono ancora in sella.. ho quasi paura a scendere.. e ne ho ben donde.. tocco l'asfalto che il legno si impossessa delle mie gambe.. accenno, solo nella mia testa, un passo che non farò mai nei successivi cinque minuti.. il sudore mi riempie la fronte e sento che non sto meglio là sotto il giubbino.. sto accusando l'arrivo, anzi, tutto il percorso in una botta sola.. l'orgoglio fa capolino e non ho la forza di respingerlo dentro.. mi passo la canna della mitica sopra la spalla destra e mi infilo per la tromba delle scale come se fosse un gesto abitudinario, la smorfia che mi riempie la faccia precede di pochi secondi un mugolio.. la costola che Paolino ha visto bene di incrinarmi per il due a due di sabato grida vendetta.. i due piani affrontati a muso duro non reggono il confronto con la fame che mi attanaglia lo stomaco, ma la visione della porta ha su di me un effetto devastante.. mi scrollo di dosso la bici e quasi mollo la presa dal manubrio.. entro in casa che non guido più neanche le gambe.. riesco a portare la due ruote fino in sala ma non riesco a spingerla in terrazza.. la guardo fiero di me stesso arrancando in un respiro che non ne vuole sapere di mantenere un ritmo degno di tal nome, al terzo tentativo prendo bene il cavalletto che da solo tocca terra sollevandomi dal peso della due ruote.. la borsa a tracolla sembra adesso impossibile da sostenere.. me la scrollo di dosso rischiando di rompermi il collo e mi lascio cadere sul divano col giubbino ancora zippato fino alla gola.. mi viene in mente la mi nonna quando mi diceva di stare attento e non correre troppo che sennò mi si ghiacciava il sudore addosso, sorrido a fatica ma lo faccio.. riuscirò ad alzarmi solo dopo dieci minuti di sguardi fissi sul soffitto e i muscoli delle gambe oramai diventati quercia antica.. mi salva la doccia.. mezz'ora di acqua che mi affoga, mi scioglie muscoli, nervi e tensione togliendomi tutto il sudore di dosso, compresa la voglia di riprovarci.. bell'avventura, ma non potrei mai affrontare tutto questo di prima mattina..

mercoledì 14 aprile 2010

T1-FS-Franchi-52-T1.. addio coppa italia..

Era dura già prima di partire figurarsi quando Eto'o l'ha messa dentro.. mancavano ancora una trentina di minuti ma fare tre goal all'Inter è un'impresa troppo ardua per i nostri ragazzi..
Me l'ero presa comoda oggi, ferie tutto il giorno.. avevo voglia di dedicare un pò di tempo solo ed esclusivamente a me stesso e così ho fatto.. unico contatto con il mondo cooperativo la telefonata di Gabriele risolta in pochi secondi.. da bimbo a modo ho rinnovato una carta d'identità nella quale oramai ero irriconoscibile.. ho conosciuto per la prima volta la persona che da tempo ormai mi prescrive medicinali e quant'altro alla bisogna e dopo aver rimediato ad alcuni lavoretti domestici per il quieto vivere e la reale par condicio quotidiana mi son infilato sulla tramvia direzione Alamanni-Stazione.. su suggerimento telefonico di Samu, stasera traditore per una seggiolina di maratona, ho preso un regionalissimo che in dieci minuti mi ha scaricato alla Stazione di Campo di Marte.. oramai il mondo dei mezzi pubblici non ha più segreti per il sottoscritto...
Ho cercato, anche se solingo, di mantenere vive certe tradizioni passando dalla focacceria per piadina e birra, il caffè sotto la fiesole e la pisciatina preventiva.. tutto sembrava preciso e perfettamente rispettato.. i posti scelti da Enrico per la verità rasentavano la maratona ma l'aria era quella giusta delle belle occasioni.. il Borgo che tornava a Firenze per seguire la sua Fiorentina proprio dalla Fiesole, gli sbandieratori e il gonfalone col Giglio rosso in campo bianco per la premiazione del bomber viola con il fiorino d'oro.. figlio adottivo.. fiorentino come me.. tutto era iniziato e stava continuando come doveva.. poi però c'ha pensato l'Inter a rovinare la festa.. mi auguro nella tripleta nerazzurra.. ma al contrario.. zero tituli su tre fronti.. fanculo al fair play.. fanculo tutti.. che lo vinca pure la Rometta questo campionato falsato dai soliti noti.. noi siam fatti di un'altra pasta.. i biscotti li lasciamo a loro.. noi siamo contro l'Italia perchè questa federazione, questa nazionale non ci rappresenta.. e io sarò felice solo quando vedrò eliminata l'Italietta di Lippi dai prossimi mondiali.. fanculo al fair play.. tanto non paga un cazzo rispettare le regole.. e la Juve di moggi come l'Inter di Facchetti lo hanno dimostrato.. rubare, rubare, rubare.. il problema è che a noi non ci riesce proprio.. ma forse anche per questo ci si garba di più..

domenica 11 aprile 2010

quanto avrei preferito perdere..

Hanno cominciato già da lunedì, addirittura si son sprecate pure le Iene.. questa qua era già scritta.. si perdeva sabato e si sarebbe vinto martedì.. spartizione equa della posta in palio.. un biscotto, una pappina.. proprio da Roma le accuse più sicure per l'accordicchio paritetico con i nerazzurri.. forse perché proprio i giallozozzi sono abituati a farne di ste stronzate.. noi l'ultima del campionato 91-92 quando Carnevale fece finta di calciare verso la porta dell'Udinese con un tiro a due all'ora non ce ne siamo dimenticati.. e allora sarebbe anche il caso che qualcuno chiedesse scusa e che i Della facessero causa anche a quel Fatto che pareva tanto estraneo a simili stronzate..
il match a dirla tutta è iniziato già venerdì sera quando con Samu e compagnia cantante prendevamo d'infilata borgoognissanti per raggiungere il ristorante di Antonio, amico dei tempi del mc, la testa era ovviamente alla serata ma la tuta bianca di Mourinho non poteva passare inosservata.. la voglia di avvicinarsi però è stata cancellata immediatamente dal richiamo della bistecca che ci aspettava pochi metri più avanti.. all'Inter c'avremmo pensato più tardi..
Il sabato, il più ridicolo da che ricordi cooperativamente parlando, mi ha visto metter piede in iper che era da poco passata la mezza e con Samu c'eravamo dati appuntamento per le sette..
L'esperienza aiuta e ho ben nascosto il clima prepartita che già mi muoveva e decideva per me ogni azione pomeridiana.. alle sette, puntuale come non mai, ero già infront of OBI waiting for Samu.. raggiungiamo il franchi passando quasi per il mugello e abbandoniamo incautamente l'opzione parcheggino vagabondando per campo di marte alla ricerca di un pezzettino d'asfalto dove lasciare la 307 .. solo un'ora più tardi raggiungiamo Paolino alla focacceria oramai in preda a una crisi pre-ingresso al franchi.. Enzino e il Maso erano di trasloco, presenti solo Gabriele, la Dona, Enrico e il Galga.. i primi venti minuti scorrono via con una sola squadra in campo e il pensiero è quello della batosta da pallottoliere.. ovviamente non eravamo noi, si giocava a una porta.. quella di Frey ..poi su suggerimento di Stefano è proprio Keirrison a insaccare un uno a zero insperato.. la squadra regge l'urto e il centrocampo Bolattone-Montolivo mi piace parecchio.. pare bravo pure Comotto.. il pari di Milito e il sorpasso di Eto'o fanno saltare in piedi gli interisti nascosti fino al goal tra i viola della maratona.. si scatena la caccia al nerazzurro.. dalla Fiesole partono i cori e gli insulti per quel pezzettino di maratona rubato a Firenze.. Paolino scorda chi è e se non fosse stato per il vetro e qualche centinaio di metri che ci dividevano dal settore invaso adesso lo leggerei sul giornale con Daspo sicuro.. irriconoscibile.. fischi per lui.. il due a due riporta dignità a una gara che non meritavamo di perdere.. nell'esultanza spropositata abbraccio prima Samu poi Paolino, il secondo gesto affettuoso mi risulta determinante e ci rimetto una costola.. va beh.. non è un periodino d'oro, ma potrebbe ancora andare peggio.. mettiamola così..
Ce ne usciamo dal Franchi con un punticino, consapevoli di aver fatto paura ai campioni d'Italia ma con l'amara sensazione che non sia servito a niente e che soprattutto siam stati proprio noi, con l'onestà che contraddistingue i nostri eroi, alla faccia di chi ci tacciava di accordicchi vari, ad aver lanciato la Roma verso un'ipotetico scudetto..
Confido tanto nella Lazio domenica sera e nella scontatissima consuetudine che vuole il derby vinto dalla squadra messa peggio tra le due cittadine.. anche perchè sarebbero insopportabili con un altro scudetto cucito sul petto..

sabato 3 aprile 2010

l'imbecille..

..icché gli sarà preso a quell'imbecille di bojinov appena insaccato il goal dell'uno a uno?
se lo giocavo alla Snai lo prendevo sicuro.. sembra oramai c'abbia il mirino contro di noi.. però gli si dev'essere pure tappata la vena perchè metterla dentro pareggiando il vantaggio viola e correre dalla parte opposta verso il nostro curvino pare esageratino.. insomma, caro valeri, vola bassino.. e porta rispetto..
Commentare questo sabato pre-pasqua è difficile.. ora poi che l'udinese ha schiantato la juve e che il catania ha vinto il derby col palermo la rabbia per non aver agguantato i 47 punti sale via veloce e non la reggo mica più..
E' stato inutile persino uno Jovetic in grande spolvero.. non è servito neanche il primo goal in maglia viola di Lorenzo De Silvestri.. e io per dirla tutta non ho capito neanche troppo bene le sostituzioni del mister.. sostituire Zanetti con Donadel quando in panchina c'è Bolattone secondo me non ha avuto proprio senso.. e Donadel si è dimostrato ancora una volta determinante con le sue cazzate al limite dell'aria di rigore.. lui e quella cazzo di rovesciata a liberare una segaccia nulla.. fava anche lui come il bulgaro..
Me ne sono andato verso le scale mobili con ancora tre minuti da giocare.. era palese che non ci si stava neanche provando a vincerla.. tanto valeva tornare nei bassifondi dell'ipercoop a rimettere a modino un'area vendita smontata da un sabato finalmente degno di nota..
Adesso il doppio confronto con i nerazzurri nel giro di quattro giorni diventa il vero giro di boa.. l'impressione, conoscendo il fantastico mondo del calcio italiano, è che i tre punti di campionato potrebbero essere barattati con il passaggio alla finale di coppa Italia.. io ovviamente punterei all'en plein.. ma io sono solo un tifoso, la passione mi nasce dal cuore e i sogni son desideri chiusi in fondo al cuor...

venerdì 2 aprile 2010

questa fase della mia vita la chiamerò correre..

Via dei Ciliegi è breve, stretta tra palazzi e la percorro dopo aver attraversato il giardinetto che si trova dopo la rotonda della scuola di addestramento dei cani.. quelli per i non vedenti..
E' l'ultimo spazio utile per non perdere la Tramvia.. da casa al giardino il passo è rapido, sostenuto ma non decisivo per l'obbiettivo.. mentre quel pezzetino lì che precede via dei Sassetti risulta ogni mattina di più determinante persino per l'arrivo a Zambra..
La visuale è chiusa dai palazzi e la Tramvia, se Iddio vuole, non la senti da lontano.. è veloce, sicura, comoda e soprattutto silenziosa.. solo una volta in via Sassetti riesco a vedere le rotaie che scorrevano parallele al mio passo fino a pochi secondi prima.. ma è proprio all'incrocio con via Sassetti che non mi posso permettere di avere l'andatura pre-Ciliegi.. se mi passa la Tramvia davanti gli occhi la distanza risulterebbe impossibile da coprire in tempo.. e allora devo ringraziare chi da tre mattine riesce ad entrarmi in visuale mentre percorro il tratto Giardinetto-Ciliegi e mi fa da lepre lanciandomi la corsa per la Tramvia che arriva e che non riesco a vedere..
Così ormai da tre mattine riesco a sprintare per tempo e rincorrere l'anonima lepre che parte precisa davanti ai miei occhi giusto all'incrocio di via Sassetti...
Ieri mattina non è stata proprio da spot già a partire dalla sveglia.. il mi alzo tra cinque minuti si è rivelato drammaticamente decisivo.. le cinque e mezzo son diventate all'istante le 6e22.. la lepre di via dei Ciliegi puntuale e decisa mi ha lanciato la corsa della disperazione verso l'ultima Tramvia utile per un arrivo degno di tal nome alla destinazione finale.. a Santa Maria Novella la crisi.. la biglietteria automatica mi ha presentato per la prima volta un trenino per Zambra da cambiare a Rifredi.. panico.. la ricerca sul pannellone luminoso mi ha destabilizzato ulteriormente.. il binario 3 per Empoli sembrava quello giusto e il capo treno che mi faceva cenno di crederci mulinando le mani in alto come fanno sulla pista di peretola all'arrivo degli aerei mi faceva aumentare la corsa spingendomi oltre i miei limiti.. i cento metri lanciati mi vedevano unico a rincorrere urlando che non avevo convalidato il biglietto.. i cenni quasi entusiatici del capo treno mi han tratto d'inganno e l'arrivo a perdifiato si è risolto con un semplice e amaro Ma ferma a Zambra?.. quattro parole quattro uscite con enorme fatica dimostrando grande difficoltà polmonare per la sgropponata improvvida.. l'artista da aereoporto mi guarda di sotto in su col mio biglietto appena vidimato e mi esclama: No, va a Empoli..
Credo che gli occhi abbian guardato il cielo rigirandosi un paio di volte e il mio disappunto si è ovviamente manifestato in perfetto Ceccherini-style-isola dei famosi.. ripreso il biglietto, diventato inutile, l'ho strappato e rifiatando mi son indirizzato verso la pensilina degli autobus fiero dell'Ataf con estremo odio per i cugini delle Ferrovie.. stamani niente treno, prendo ì cinquantasette.. anche se percorre un itinerario da galera per fare forse otto km in mezz'ora..

martedì 30 marzo 2010

entra esci in casa Della Valle..

L'alzata delle cinque e mezzo non è stata agile e la corsettina a rincorrere la Tramvia per un attimo mi ha ricordato il prim'anno delle superiori quando la vespa era ancora un sogno e il tram, il mitico numero 14, mi accompagnava alla stazione centrale dove salivo sull'uno che mi scendeva in via Martini davanti all'ITT.. ho solo invertito la direzione.. la mattina per sesto e la sera per scandicci.. l'i-pod è stato fondamentale e passeggiare in stazione alle sei e mezzo mi ha fatto apprezzare, per solo un istante, la libertà di scegliere all'interno di questa restrizione che mi è piombata sul capo da qualche giorno.. il 57, quello senza lettera, sarebbe partito solo mezz'ora più tardi con un arrivo all'iper previsto per la mezz'ora successiva, torno indietro e il localissimo per Pistoia, che partiva di li a poco mi avrebbe scaricato a Zambra in quarto d'ora.. regalo quindi un euro e dieci alle ferrovie e battezzo l'ennesimo mezzo di trasporto alternativo..
Ho attraversato il parcheggio dell'Iper quasi compiaciuto e la serenità, odiosamente fuori luogo, mi ha accompagnato per almeno una mezz'ora quando Johnny se n'è arrivato con la bomba quotidiana.. Della Valle lascia la Fiorentina!.. pausa di terrore con leggero rallentamento del battito cardiaco.. mi son visto, nell'ordine, Cecchi Gori, Luna, Zerunian, Preziosi e l'immancabile Sconcerti.. mi son tornati in mente i rosiconi.. quelli che non son mai contenti e tutti quelli che s'inventano giornalai alla ricerca di scoop o polemiche a giro per la rete..
Stadio, da sempre ritenuto dal sottoscritto uno dei quotidiani più leggibili da noi fiorentini, ha sputato la notizia a nove colonne.. credo di aver sopravvalutato Rialti e compagnia cantante.. resto amaramente incantato col giornale aperto davanti e il cappuccino che mi aspettava sul banco di Beppe.. non realizzo bene la cosa.. e soprattutto non mi fido più di quel che leggo..
Alle tre ho appuntamento con Samu, passa a prendermi per farmi conoscere colui che dovrà prendere le mie difese, cercare di farmi spendere il meno possibile e rendermi la patente nel minor tempo possibile.. il girellino in San Lorenzo prima di arrivare allo studio mi rasserena un pò.. Firenze a queste ore sembra dedicata solo ai turisti.. ed è bellissima.. ovviamente l'argomento principale è quello che andremo a trattare pochi minuti più tardi, ma è impossibile non inframezzarlo con qualche pensiero sul pomeriggio grigio che al Franchi sta spaccando in due la Fiorentina, Firenze e tutti quelli che immagino, fortunati davanti al franchi o incollati alla radio..
Stringendo forte quel che mi aspetta non sarà certo un periodo d'oro.. e non sarà breve.. la speranza è di chiuderlo, in parte, per il mio compleanno.. cerco di non pensarci e mi faccio accompagnare da Samu il più vicino possibile alla metà finale di questo lungo giorno.. Radioblu ci rassicura un pò.. Diego passa la palla ad Andrea.. non si capisce poi bene il perchè.. ma il pericolo cessione è scongiurato..
Faccio una capatina da Paolino e lo informo della settimana terribile appena finita.. lo saluto con la promessa di una cena a breve mentre Monica e Laura se la spassano su nelle zone di Brescia..
Mi incammino verso casa.. la distanza non mi sembra ne esosa ne pesante... e un pensiero, un grazie vero e genuino va immediato alla mi nonna.. che sento poco ma so che c'è sempre e che da pischellino m'ha fatto scarpinare i veri km su e giù per le sterrate di SanMommè, l'Acquerino e la montagna pistoiese che faceva da sfondo alle mie estati pre torre del lago..
Entro in casa e Prandelli ci informa che rimarrà a Firenza almeno per un altro anno..
bah.. quanto ci garberà patire a Firenze..

lunedì 29 marzo 2010

va bene.. però ci vuole l'I-pod..

E' un pò come ripetere l'anno.. o meglio ritornare sui propri passi dopo anni e anni di abbandono.. anzi..ancora meglio.. è come tornare in città alla fine delle indimenticabili estati che iniziavano a metà giugno e finivano a metà settembre.. son passati tre mesi ma sembra un'eternità.. e lo sguardo colpisce particolari che prima erano confusi con l'arredamento.. anche i lavori stradali sembrano finiti.. sembrano ovviamente..
Peccato però che riprendere l'autobus dopo vent'anni non è stata proprio una mia scelta.. piuttosto un consiglio da dover rispettare di un poliziotto che faceva si il proprio dovere ma che è entrato diritto come un fuso nella lista dei cattivi insieme a Mascara per il goal di sabato sera, all'ebete di Nicola Berti per esser venuto in Fiesole mentre firmava per l'Inter, a Vittorio Cecchi Gori che c'ha fatto fallire, alla professoressa di Scienze delle medie che non le andavano mai bene i famosissimi schemi, a quella d'Italiano dell'ITT che mi dette tre, al tenente comandante di compagnia della scuola trasmissioni della Cecchignola per quella riga bianca troppo vicina al bordo del mio primo cubo che mi costò una libera uscita, per non parlare di marco rossi e la ghenga che mise in mora la società di Cecchi Gori..
Si passa tutto, tutto si risolve.. questa strana avventura che mi punisce oltremodo ha ancora da iniziare veramente.. diciamo piuttosto che aumenta d'intensità gradualmente.. piano piano.. e oggi son tornato forzatamente pischello con la corsettina di fine giornata a traversare il parcheggio dell'iper e il 57 che mi sfrecciava davanti per probabilmente una manciata di secondi.. il tempo morto della fermata non lo ricordavo più.. di panchine neanche l'ombra.. fermo in piedi tra un distributore e la doppia carreggiata che lo divide dall'iper.. la primavera aiuta l'esperimento.. il sole va giù più tardi da ieri e sembra ancora giorno quando venti minuti dopo rimetto piede su un mezzo Ataf..
Per un pò mi sembra quasi entusiasmante.. poi dopo le prime tre curve comincio a indovinare un percorso che pareva quello del mi babbo per arrivare al Franchi ieri pomeriggio.. praticamente Firenze-Pisa passando da Genova.. mezz'ora più tardi mi ritrovo ad attraversare la Stazione di Santa Maria Novella come facevo la mattina presto il primo anno delle superiori.. la tramvia è laggiù in fondo alle scale che sembra aspettarmi.. cinque minuti e già passo davanti alla Leopolda.. il nuovo ponte mi ricorda il lungarno maledetto del Pignone, gli tengo le spalle e sorrido compiaciuto mentre vedo passarmi davanti il parcheggino pre-humanitas sul viale Talenti dove per l'ultima volta venerdì notte ho tenuto accesa la 307.. la T1 si mangia il viale Nenni, saluto la coop di Ponte a Greve e l'arrivo alla Russel-Newton mi vede scendere che son passati cinquantaquattro minuti esatti da che son uscito da sotto la torre dell'Iper con il biglietto dell'Ataf appena comprato..
Non male.. adesso tocca alla partenza mattutina.. in attesa che domani pomeriggio conosca colui che andrà a dar battaglia per difendere la mia dignità e ridarmi quella foto con quel sorriso da ebete e quel ciuffino sulla destra che occupano la prima della mia patente..

domenica 28 marzo 2010

sembran tutti a rifare un letto ormai disfatto..

Prima da spatentato.. sensazione fin troppo strana il doversi raccomandare a questo e a quell'altro mondo per potersi spostare.. ma tutto sommato questi primi due giorni sono andati in porto senza faticar poi così tanto..
Lo strappo di Giacomo ieri ha difatto risolto un pomeriggio oramai senza senso.. la testa tornava ogni batter di ciglio là su quel lungarno maledetto e soprattutto il non saper ancora termini e conseguenze pratico-pecuniarie mi toglie il fiato più di una immersione senza ossigeno e la lucidità se ne va che pare di corsa.. stamani copilota della Rosse per l'ulteriore mattinata cooperativa, una delle più insulse degli ultimi dodici mesi, ma per lo meno ero presente a me stesso e i segnali dal cervello agli arti arrivavano come succedeva fino a venerdì sera..
ore tredici e trenta.. come da pischello mi ritrovo seduto sulla Meriva del Nannelli Senior con Mutter di fianco a ragionar di Prandelli mentre prendendola larga più che per andare a Bologna ci indirizzavamo verso l'Artemio.. il sole primaverile indugiava verso le due, ma l'aria fresca quasi avrebbe permesso la magliettina del Riborda se non fosse per il classico intervento materno a raccomandarsi di non dimenticare giubbino e quant'altro sia mai dovesse piovere..
Lascio i Senior all'altezza della focacceria e li vedo sfilare verso San Domenico alla ricerca d'un parcheggio sicuro e palesemente fuori mano.. già mi sdubbio all'idea della scarpinata post partita..
Samu è impegnato prima con la bimba poi con lo Chef e la sua mancanza si sente particolarmente oggi.. evito la focacceria e punto dritto verso il merdoso che fu di fiducia qualche campionato fa quando ancora urlava con noi la neo mamma di Capraia.. rimango quasi stupito dei sette euro che mi costa la salsiccia con Beck's abbinata.. alla faccia del merdoso.. indugio nei pressi un pò per finire il panino un pò per annusare bene l'aria che tira dopo la telenovela Prandelli-Della Valle-Corvino.. ogni tre metri assembramenti di poche sciarpe animano il pre partita ognuno con diverse posizioni, ognuno con il proprio personaggio da difendere.. Firenze, si sa, non sa stare tutta dalla stessa parte e questa mancanza di chiarezza che nell'ultima settimana ha inondato i campini in pieno restauro e il Franchi non fa altro che dividere.. spaccare in due.. allontanare cuori che fino a pochi minuti prima avevano battuto all'unisono..
Entro in curva dall'ultimo tornello utile prima della maratona, caffeino sotto la Fiesole e la ricerca dei resti del gruppetto a dopo si risolve in pochi istanti.. mi sguardo desolato intorno e vedo molti spazi vuoti.. il cazzeggio pregara con Enzo, la Dona, Enrico e Andrea è improntato ovviamente alla faccenda sul mister.. il fatto che tutti e cinque si sia concordi su più punti mi piace.. probabilmente non mi sbaglio allora se penso che fondamentalemente è la Fiorentina che resta.. tutto passa, tranne noi.. e allora se l'idillio si è improvvisamente rotto vorrà dire che il Pranda saluterà la curva ringraziando e noi faremo lo stesso per questi cinque anni immensi.. preferisco di gran lunga la chiarezza e la trasparenza a questi giochini del dico ma non troppo.. tutti sembrano giocare agli indiani.. tutti sanno tranne noi ovviamente.. e allora si sprecano commenti, imprecazioni, tradimenti, posizioni intransigenti e quanto di più contorto può la mente di chi vorrebbe sapere ma non sa e che si prende il diritto di giudicare, sparlare e contrapporsi fidandosi di giornalai, del famoso sentito dire e di tutto quel che la mancanza di chiarezza alimenta a dismisura..
La partita di per sè ha poco appeal.. in un paio di momenti ho avuto la netta, dura e inspiegabile voglia di alzarmi e andarmene.. poi un pò la passione, un pò la mancanza della patente mi han frenato e mi son goduto un 4-1 firmato Vargas, Gilardino, Santana e Jovetic (che gran goal.. alla Bati).. mancava solo il capitano.. sfortunato in almeno due chiare azioni.. intanto in curva pareva d'esser all'ultima.. il primo sole fa brutti scherzi e i cori contro la Juve e la Nazionale si son sprecati.. quelli per il mister pure.. e non ci stava male neanche un:"la panchina è bianconera.. la panchina è bianconeraaa.." un accenno per i dueDella? nessuno.. ma si sa a Firenze ci garba fassi dìmmale.. tre punti che non capisco se son d'oro oppure non servono a niente.. intanto le altre aumentano il passo e l'unica ancora rimane la semifinale di ritorno di coppa tra tredici giorni..

sabato 27 marzo 2010

documenti prego..

Ripenso ai 76 euro spesi per i cinque kg di bistecca alla fiorentina che ci siam letteralmente divorati stasera, sorrido, penso che effettivamente 36 euro per il servizio siano tantini, passo l'arno sul ponte alla vittoria e giro comodo a destra, ma ne valeva la pena, Samu, Alessio, Gabriele e Marco son stati davvero un'ottima compagnia oltrechè un'ottima forchetta, faccio altri cento metri e vedo i lampeggianti.. la paletta e finiscono lì i festeggiamenti per i quaranta di Samuele..
Mi ero alzato che già il sole era altino, stasera si farà tardi all'Osteria dé Benci, quella che ha dato il nome alla via ovvio.. via numero 51.. il pomeriggio vola via liscio e i preparativi per la cena mi portano a cercar parcheggio in zona Santa Croce che son da poco passate le nove.. mi meraviglio di me stesso, son quasi puntuale.. infatti di parcheggi liberi neanche a pensarci.. finisco in piazza Beccaria e sotterro l'auto sotto la porta.. me la caverò con cinque euro e una passeggiatina a tagliar Piazza dei Ciompi e Santa Croce.. quant'è bella Firenze la sera a piedi.. son contento di questi tre passi..
Arrivo al Moyo che son l'ultimo e questo non mi dispiace.. certe tradizioni fan parte del gioco e non posso certo sbaragliare le carte.. rapido prosecchino ad aprir le danze.. primi auguri al quarantenne che non ne vuol sapere di invecchiare.. entriamo in Osteria pochi minuti dopo e gli affettati vengono aggrediti in pochi secondi.. Prandelli è l'argomento principe.. la Juve il nemico comune.. anche se Marco batte strano e ho pauriccia che sia a strisce.. poco importa..
L'ebete del cameriere, manfano e quindi da licenziare secondo Alessio, ci presenta i duemilaquattrocento grammi di bistecca.. pochi? se ne fa due? TRE? fanne due.. una più piccola..
La convivenza, gli anni passano, le ferie spagnole e altre mitiche cene fan da contorno a una bistecca che erano anni non mangiavo.. i racconti danno bene l'idea dell'amicizia che lega i quattro che si capiscono al volo.. le risate si sprecano e le due bottiglie di rosso innaffiano senza problemi le nostre fiorentine.. tiramsù, caffè e killcoffee chiudono le danze con un bel 350 a svuotare degnamente le nostre tasche.. il breve giro di ricognizione per via dé Benci ci chiarisce che queste qua eran terre nostre vent'anni fa.. adesso ci vorrebbe il gobbo a suggerire per portare avanti due parole con una qualsiasi delle migliaia di fanciulle che girellano per Santa Croce.. ci guardiamo in faccia e buonanotte è l'unica giusta parola che ci esce all'unisono..
Ripercorro il tragitto dell'andata, passo le Murate e scendo verso la 307.. ripenso alla serata.. son contento.. se Samu è simpatico, Alessio è comico.. Marco e Gabriele ottime comparse imprescindibili di un gruppetto che sa di storie vissute fianco a fianco.. i viali mi accompagnano verso la Fortezza.. me la lascio sulla sinistra e prendo il sottopasso della ferrovia.. il ponte alla vittoria è la davanti.. e per la prima volta non sono sull'Indiano.. passo l'arno.. giro comodo a destra e vedo i lampeggianti.. il resto è un 4888 speso sul cellulare della Rosse richiamata a riprendere un Alino che ha soffiato sopra il maledetto 0,52..