... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

sabato 28 marzo 2009

..chip, parola, sto, vedo..io, regà so er fatto mio..

Io che ho sempre odiato le carte.. da sempre considerate inutili, noiose.. un buttar via del tempo.. ho passato cinque ore ieri sera con tre amici a cercar di capire.. giochicchiando quanto può esser raffinato, ammaliante e brutale il poker..
Nasce tutto per far compagnia a Lorenzo, infortunatosi durante la partita di calcetto la settimana scorsa, ne avrà almeno fino a metà aprile e Giacomo lancia la seratina poker.. io ci sto, considerando tra me e me che a carte l'ultima volta che ho giocato probabilmente avevo vent'anni e oltre briscola, scopa e qualche altro giochino demenziale da piovoso pomeriggio di fine estate al campeggio quando non puoi fare altro se non guardarti negli occhi di più non ho mai fatto..
si decide che la bisca abbia luogo venerdì senza considerare che il sabato tutti e tre, tranne ovviamente il convalescente, lavoriamo e l'appuntamento è per le venti all'iper.. spesina per la cena e si parte.. quattro pizze fresche per i soci rappresentano insieme a due pacchetti di patatine, rigorosamente a marchio coop, l'unico cibo solido della serata.. si parte con quattro Weiss da accompagnamento e due o tre Moretti di comporto.. si chiude in bellezza con Rhum, pera e un pacchetto per l'immancabile sigarino da poker.. la trama era già scritta.. la sceneggiatura stava prendendo corpo.. il ciak è stato battuto con un breve ma significativo Accendi il forno!.. ci presentiamo a casa Branca che son le nove passate e la pizza vola via che è un piacere annaffiata da una buona bionda che ci scioglie ancora di più le briglie quasi inesistenti nei quattro pseudo biscaioli..
Sparecchiamo e apparecchiamo il panno verde con cura e dovizia nei particolari.. i posaceneri per i sigari ai due angoli, i bicchierini per il famoso rhum e pera.. il bicchiere per finire la Weiss e le carte.. da vero neofita del gioco ho con me pure le istruzioni del caso che Giacomino ha visto bene di scrivermi la mattina.. Marchino mi guarda storto e mi avverte che i due di fronte sanno di poco di buono e che in sostanza ce lo vorrebbero mettere ar culo come dice lui.. la piccola discussione sul valore delle fiches ci accompagna al primo giro di prova.. mi impegno, cerco di capire nonostante il rhum mi annebbi la rapidità mentale.. al secondo giro la storia si fa seria e si parte per una non-stop che ci accompagna per cinque ore.. l'altalenarsi delle situazioni, prima favorevoli per il padrone di casa con due poker a fila e qualche full di seguito poi negative per il sottoscritto, unico costretto a ricomprar le fiches per poter continuare la serata, delinea i modesti dai penosi.. quelli bravi da quelli fortunati.. salta all'occhio un Giacomino smartissimo e un Marchino finto depresso sempre incazzato che sa il fatto suo.. io miglioro con il passar del tempo ma l'inesperienza e la nebbia del tabacco mi fan finire un giro con ben sei carte in mano.. tra le risate generali, le prese di culo, i racconti e alcuni sfoghi strascicati dalla giornata lavorativa si conclude una bella serata di un quartetto alquanto eterogeneo ma ben compattato dal fumo e l'alcool.. Salutiamo Lorenzo e ci avviamo alla macchina ognuno col pensiero su quale strada sarà meglio fare per evitar palloncini, controlli e quant'altro ci possa esser generosamente richiesto da què bravi ragazzi con la divisa blu.. la situazione è sotto controllo ma ormai certi limiti si superano anche con il coca cola.. ripenso alla serata e a quanto possa esser particolare questo gioco.. quanta tensione a certi livelli possa creare.. ma sorrido pensando che alla fine è stata una bella serata tra amici.. da rifare.. mi metto a letto che batte la mezza dopo le due.. tra quattro ci sarebbe la sveglia.. la metto consapevole che non riuscirò mai a rispettarla.. infatti..

venerdì 27 marzo 2009

..via Bellini..

Il mio navigare per siti mi ha fatto scoprire che stasera al Circolo Pescetti di Via Bellini avrebbero parlato di Fiorentina.. non la mia, del Bati, di Baggio e Antognoni ma quella del marchese Ridolfi e del suo primo stadio costruito appunto in via Bellini.. coincidenze astrali, mi chiama la Rosse per avvertirmi della sua assenza per cena e il mio esser libero mi riporta viva l'idea di potermi vivere una serata annusando un pò di storia viola.. L'inizio è fissato per le nove e come al solito mi presento che è passata mezz'ora, nessun male visto che i racconti non eran ancora cominciati.. scorgo Walter Tanturli, qualche giornalaio e vengono presentati i due presidenti del Club Sportivo e della Palestra Libertas, un biografo del marchese Ridolfi e Luca Giannelli della Scramasax, editrice di numerosi libri viola.. la storia parte dai colori.. il rosso e il bianco da sempre considerati i colori di Firenze perchè inquadrando il racconto dai tempi etruschi il primo è la madre, ovvero Fiesole, il secondo la figlia ovvero Firenze.. ed infatti per il primo campionato il marchese decise per il glorioso Inquartato di Ugo di Toscana.. nessun colore scelto a caso e anche il successivo e praticamente defintivo viola è sempre stato legato a Firenze ancor prima per ragioni di patrimonio e ricchezza fin dal tredicesimo secolo.. fu preferito al bianco e rosso solo perchè ritenuto più nobile.. solo teorie insomma quelle relative alla stintura del tessuto durante un lavaggio.. è reale anche l'accostamento della leggendaria lotta tra guelfi e ghibellini.. i guelfi, ritenuti uomini liberi si riconoscevano nel bianco e nel rosso, mentre i ghibellini schiavi del potere romano nel bianco e nel nero.. ovvero la libera Firenze contro la schiava Siena.. le maglie erano ovviamente ricamate e non stampate come adesso ed era obbligo riportarle dopo la gara in lavanderia.. erano numerate nel senso che eran precise per chi giocava e non è rara qualche foto dove si possa evidenziare almeno la metà degli undici titolari che indossano maglie, calzini e pantaloncini diversi tra loro.. altre immagini dell'epoca invece rappresentano la Fiorentina in campo internazionale.. nell'allora coppa Europa Centrale, vestita rigorosamente di nero, con tricolore sul petto e fascio littorio, ma c'è pure una coppa Italia vinta giocando con la maglia completamente gialla.. nel parlare del Marchese Ridolfi, che ho scoperto esser fascista di quelli sodi, son venuti fuori numerosi aneddoti come quello relativo al suo ingresso allo stadio Bellini.. avendo praticamente terminato ogni risparmio per la costruzione delle due tribune, allora scoperte, l'allora presidente della Fiorentina entrava presentando l'abbonamento pagato dalla squadra.. ancora non c'erano ne le due curve ne la torre di maratona ma già i lavori delle due tribune erano stati effettuati dalla ditta edile Callisto Pontello.. corsi e ricorsi.. il campo di via Bellini venne inaugurato il 2 aprile 1922 mentre il Berta 8 anni più tardi.. la cronaca dell'epoca riporta la fuga degli operai nel momento in cui l'ingegnere architetto Nervi da solo tolse tutti i legni che reggevano l'avveniristica pensilina a getto senza sostegni fissi.. la storia vuole che per una settimana gli abitanti di Campo di Marte si siano lamentati per l'ondeggiare della stessa in un arco di 50 cm di altezza prima che si stabilizzasse.. visti i risultati e il tempo passato possiam dire che aveva ragione Nervi.. operai malfidati..
Al campo di Via Bellini oltre a vari campionati furono giocati anche una semifinale di coppa Italia persa contro il temibilissimo Vado.. una gara di ritorno dei playout per non retrocedere in seconda divisione contro la fortissima Ambrosiana Inter.. si racconta che allora i tifosi viola erano tra i più caldi e appassionati e che nel 1930 con la definitiva promozione in serie A e l'inaugurazione del nuovo stadio Berta, il nostro attuale Franchi, arrivarono a gremire le tribune con ben oltre novantamila spettatori..

Tre ore e mezza di pura storia viola.. raccontata da appassionati, studiosi e lontani parenti dei primi eroi viola.. una serata che rischiavo di perdere che mi ha fatto sorridere e comprendere ancora meglio quanto mi sta a cuore questa squadra, questa città, questa maglia viola.. e il pensiero vola a Samu, l'Erika, Enzo, Stefano e a tutti gli altri.. peccato non averla condivisa.. avrebbero apprezzato anche loro.. ne sono sicuro..

lunedì 23 marzo 2009

meglio un morto in casa che un pisano all'uscio?


Quanti perfetti e inutili buffoni dice Francuzzo.. quanta ragione..

mi ritengo fortunato, ed è la prima volta che lo penso, considerando il mio essere residente a Scandicci.. non certo per chissà quali virtù o amene possibilità offra questa placida dormiente e poco attrattiva terra di confine a pochi passi dalla mia Firenze, bensì per l'incertezza che mi pervade nel leggere i quotidiani locali in merito ai due candidati Sindaco alle prossime amministrative fiorentine..

Firenze è difficile.. è piccina ma polemica quanto una grande città.. è ricca, di monumenti, ponti, chiese, piazze, arte, mestieri antichi.. andati.. e su questo spesso, troppo spesso si crogiola, si compiace del suo passato dimenticandosi che ha un futuro da affrontare.. siam la città dell'alluvione e della mitica reazione.. siam la città del giglio rosso su campo bianco.. la città di guelfi e ghibellini.. del ponte vecchio e del ponte all'Indiano.. delle arti e dei mestieri.. di scrittori, poeti, artisti e scienziati.. della dorata epoca Medicea che tutti c'han invidiato.. siam la città dell'Arno d'argento che adesso pare bronzo.. siam la città che s'indigna per la pensilina della stazione ma poi fa niente se un pazzo stacca un dito al Biancone.. siam la città che ha bruciato Savonarola e che ha esiliato Dante.. siam la città degli Uffizi, della Galleria Palatina, del Bargello, di Palazzo Pitti, Palazzo Vecchio e Palazzo Strozzi.. siam quella città che per sei anni ha comandato l'Italia intera dopo Torino e prima di Roma.. siam la città di Santa Maria Novella, Santa Croce, San Miniato, la Certosa, il Battistero, di Santo Spirito, Ognissanti e quella San Lorenzo ancora senza facciata.. di Michelangelo Buonarroti, Filippo Brunelleschi e Donatello.. di Francesco Petrarca, Dante Alighieri e Giovanni Boccaccio.. siam la città dell'ospedalino Meyer e del nuovo mastodontico Palazzo di Giustizia, della Nuova Stazione Sotterranea Belfiore, della Cittadella dello Sport e delle tre linee della metro leggera.. anzi della Tramvia.. del giardino di Boboli e del Parco delle Cascine, siam quella città che alla fine non raggiunge neanche i quattrocentomila abitanti ma che si sente forte e potente quanto Roma e Milano.. a Firenze han girato Ad ovest di Paperino, i tre episodi di Amici miei, Caruso Pascowski di padre polacco, Fuochi d'artificio, Donne con le Gonne, i Laureati, il Ciclone ma anche Camera con vista, Hannibal e La sindrome di Stendhal.. Siam la città del Baccalà alla fiorentina, della Bistecca alla fiorentina, delle Carni in dolceforte, del Castagnaccio, dei Cenci, del Cervello alla fiorentina, delle Crespelle alla fiorentina, dei Crostini di fegatini, dei Fagioli all'uccelletto, delle Frittelle di riso, del Lampredotto, della Minestra di pane, del Pan di ramerino, del Pancotto, della Panzanella, della Pappa al pomodoro, delle Pappardelle sulla lepre, del Peposo, della Ribollita, della Schiacciata alla fiorentina, della Schiacciata con l'uva, della Trippa alla fiorentina.. siam la città della rificolona, dello scoppio del carro, della festa del grillo, del calcio storico fiorentino e della Fiorentina del Marchese Ridolfi,di Enrico Befani, Nello Baglini ma anche del conte Pontello, Cecchi Gori e soprattutto adesso dei Della Valle..
Non siamo una città qualunque.. per tanti siamo un paesone cresciuto.. siam provinciali e spocchiosi con chi ci sta d'intorno.. siam stati feudatari, abbiam avuto il Granducato e tutta la toscana ci guarda storto se gli si grida schiavi di Firenze.. siam la città senza cugini, odiamo Pisa, Livorno, Siena e tutte quelle piazze che spesso han tentato di alzare la testa senza poi averla vinta.. siamo una città da far rinascere nonostante sia stata la culla del Rinascimento ed io guardandomi a destra e a sinistra mi chiedo cos'avranno mai da offrire a una città così importante un ex portiere nato a Pisa e un trentenne proveniente dall'area democristiana che di nuovo non c'ha neanche il ciuffo.. Povera Firenze..

domenica 22 marzo 2009

..when sunday comes..

Primo vero giorno di primavera a Firenze.. parto di casa con maglietta, felpina e giubbottino che nell'ordine inverso volano in vita lasciandomi in mezze maniche per gran parte dei novanta minuti.. la Fiorentina non convince, si trascina le gambe e non ha uno straccio di idee su come arrivare in fondo al rettangolo di gioco, insaccare almeno un goal e risolvere questo decimo di finale nella nostra corsa a quella champions tanto ambita..
Si va poco lontano se si continua a passeggiar per margherite come oggi.. certi racconti dell'Ery mi fan però guardare quegli undici la dentro con occhi diversi.. un pò meno polemici e alla fine del primo tempo non ci sto e reagisco ai fischi accompagnando l'uscita dal campo con applausi e cori.. se per davvero come sembra questi ragazzi un c'hanno più fiato è inutile fischiarli.. l'unica nota stonata di questa versione abbiate pietà di què ragazzi è la reazione di Mutu dopo la sostituzione di Gilardino.. pareva un'altro.. ha fatto il goal decisivo e s'è pure messo a correre, il principino.. mah.. ci siam salutati con Enzino e gli altri rimandando l'appuntamento addirittura all'11 aprile.. sabato prepasqua.. si giocherà alle tre e la vedo dura poter esser presente ma mi impegnerò.. niente a che vedere con la partita di Bergamo domenica 5 aprile.. pranzo a sacco che si gioca alle una.. manca davvero di andarci la mattina allo stadio poi le si son provate tutte.. perderemo una domenica per dar spazio all'Italietta di Lippi e del buon Pazzini, convocato al posto del malandato numero nove viola.. speriamo la sosta serva a recuperar fiato e gambe.. forza ragazzi.. la Rometta è disastrata, ma il Genoa pare un treno in corsa e stasera tutti in coro: noi tifiamo Napoli, tiè.. che il Milan rimanga lì a portata di mano.. un si sa mai, un gatorade amico ci potrebbe aiutare a ritrovar la forma d'un tempo..

giovedì 19 marzo 2009

Dal maggio musicale a Catania e ritorno..

Non riesco a descrivere l'atmosfera.. le vibrazioni.. le sensazioni che ho provato.. però so che quello del teatro Comunale ieri sera è stato il concerto di Battiato che immaginavo da tempo.. mancavano, volutamente ovvio, un pò troppo, per me, le percussioni ma è riuscito a trasmettere bene il suo essere così trasversale e maledettamente classico.. ha intrecciato sfumature progressive a canti degni dei più bravi maestri di musica classica.. ha saputo far volar via ben tre ore alternandosi al mitico Manlio Sgalambro, che secondo la Vale ne avrà ancora per poco per quanto deambulava piuttosto che camminare, Davide Ferrario, bravo chitarrista protagonista di un bell'assolo.. sempre accompagnato dal Nuovo Quartetto italiano con una viola, due violini e un violoncello.. ha inframezzato racconti di un Battiato d'annata con l'innata simpatia mai volgare ne becera che lo contraddistingue.. ottime le interpretazioni de il venait d'avoir 18 ans di Dalida, l'inedito Tutto l'universo obbedisce all'amore, inutile raccontare il finale in continuo crescendo con le mitiche L'era del cinghiale Bianco, la ritmatissima La Stagione dell'amore, I treni per Tozeur, l'originale Mesopotamia..e ti vengo a cercare, la stupenda La Cura.. con due bis reclamati a gran voce e un Comunale che d'un tratto si trasforma in palazzetto con tutti che si rovesciano in platea pigiati sotto il palco alla faccia dei posti a sedere e di chi ci stava seduto.. tornandomene verso casa ho riassaporato nuovamente la voglia di un altro suo concerto.. mi è rimasta dentro l'idea di aver assistito a un vero e proprio spettacolo di un icona della musica italiana.. mitico era nei miei pensieri e ancor di più lo è adesso dopo la sua semplice ma profonda esibizione..

mercoledì 18 marzo 2009

Cocinita de pibil, tacos e...

...pochi secondi per riprendere un filo che non si è mai spezzato..
Due terzi del Riborda, complice un bidone graziato del festeggiato Samuele, si è riunito stasera come non succedeva da tempo.. e non che nel mezzo ci fossero stati discorsi, sms, telefonate, bevini, caffè, birrini, colazioni, matrimoni, battesimi, partite, post partite a far da filo conduttore.. quando si ha davanti certe persone capisci che ti mancano ma che potresti anche non averne notizie per delle mesate tanto quando dev'essere, la campanella suona e quel filo, quella confidenza, quello stesso ritmo di pensieri non ha sofferto la lontananza.. non percepisci il distacco.. è un pò come aver trascorso ore, giorni, mesi senza pensarci ma avendo sempre presente una spia accesa, un led che lampeggia, che indica una presenza mai persa anche se distante.. si rischia di dar per scontato certe presenze, certe amicizie.. l'ho già scritto.. ma non nel caso di stasera.. non ho mai sottovalutato la sua importanza.. il suo esser presente anche se non fisicamente.. e in quell'atmosfera messicana che in via Ghibellina ci ha avvolto era naturale parlar di un anno passato maldestramente tra cuore, stomaco e testa che comandavano tutti nello stesso istante azioni diverse ma fortemente volute.. contorcinamenti che han trovato la via solo grazie al tempo, alla pazienza e alle parole di chi sa ascoltarti senza intromettersi.. di chi sa prenderti a labbrate senza farti male.. di chi ti dice quel che non vorresti sentirti dire perchè almeno sarebbe stato più facile.. ma molto, molto meno amica.. non c'è mai stato e stasera ne ho avuto la conferma, quell'attimo che scavi nella memoria per tirar fuori un qualsiasi argomento a riempire.. non esiste l'ansia da prestazione.. la voglia di stupire.. la ricercata necessità di far passare il tempo per evitare pause pesanti.. c'è sempre stata la voglia di capire, di condividere, di sentirsi felici dell'altrui serenità.. è proprio vero che gli amici, quelli veri, li conti sulle dita di una mano e che il resto serve solo a far volume.. però quei pochi si che ti riempiono il cuore..

lunedì 16 marzo 2009

In viaggio con papà..

Domenica dopo il disastro con il Palermo avevo avvertito Lorenzo che a San Siro non ci sarei stato ma la settimana si sa è lunga e da modo di pensare.. venerdì mosso dalle polemiche botta e risposta tra il patron e la squadra mi son preso due biglietti per il secondo anello arancione.. non avrei fatto il viaggio con Lorenzo, Marchino e gli altri per altro sistemati nel secondo rosso ma con il mi babbo.. tralasciando la Coppa Uefa giocata in casa a Perugia nell'ormai lontano 1989 non ricordo altra trasferta condivisa e mi piaceva l'idea di passare una domenica diversa con il vecchio Andrea.. memore delle corse a perdifiato la domenica del derby ce la siam presa comoda fin dalla mattina e siam arrivati in zona Meazza che erano poco più delle sei con la doppietta del Pazzo che ancora ci faceva ragionare.. breve giro di perlustrazione con panino alla mano del parcheggino pre stadio e via a cercar di capire da dove entrare per il nostro settore.. San Siro si sa è leggermente diverso dal Franchi.. verso le sette mi chiama Lorenzo appena arrivato e ci ricongiungiamo a un barrino li di fronte per un caffè.. l'atmosfera è tranquilla e sono tanti i viola sciarpa al collo che sviaggiano liberi nella zona prefiltro dello stadio.. ci salutiamo col gruppetto del Ducato con la quasi certa convinzione che la nostra viola avrebbe fatto la sua parte.. l'ingresso nel secondo anello arancio è come al solito da restar li bocca spalancata, sguardo fisso a memorizzare uno stadio che domenica prossima non sarà uguale.. i posti numerati ci aspettano e dopo un'oretta gli spalti gremiti danno il benvenuto alle due squadre.. la maglia rossa già mi fa pensare male però resto ottimista.. mi sbraccio e mi faccio vedere da Lore&co mentre Renatone tranquillo fa bella mostra di se appoggiato allo striscione degli Irriducibili alla mia destra.. sorrido al pensiero di quei novanta minuti passati con quell'omone là a far spazio per gli amici a suon di labbrate.. pronti via e Adrian sbaglia un quasi rigore che l'avevo già battezzato dentro.. mi rendo conto che non riuscirò a mantere l'aplomb che ci eravamo imposti la mattina ma fa niente.. al cuor non si comanda.. già è dura non poter urlare almeno qualche moccolo me lo lascio scappare.. ci guardiamo in faccia con il mi babbo e la frase consueta goal sbagliato goal subito si concretizza dopo pochi istanti.. Ibra la butta dentro ancora non ho capito come e il gusto amaro dell'urlo strozzato in gola liberato invece dai nerazzurri mi fa già intravedere il risultato finale come se tutto fosse già scritto qui a San Siro.. concretizziamo poco.. ma creiamo ben cinque occasioni che urlano ancora vendetta.. l'Inter forse sarà anche stanca dopo il turno infrasettimanale ma la mia Fiorentina non sembra inferiore e tiene bene il campo.. piuttosto sembriamo impauriti.. come se avessimo paura di vincere, perchè è proprio questa la sensazione.. se diamo gas arriviamo in porta senza problemi e loro al contrario ancora vivacchiano su quel mezzo paso doble dello zingaro all'undicesimo del primo tempo.. la prestazione finale è buona, da bocciare solo l'approccio alla gara, il timore dei nerazzurri, squadra tutt'altro che imbattibile e la gara di Mutu.. invisibile.. buoni gli ottanta minuti di Martino e dei due centrali.. ancora non pervenuto come si vorrebbe il buon Gila.. inguardabile anche la prova della Francesca.. il due a zero ormai nel periodo di recupero su una bordata del solito Ibra non cambia la mia idea.. potevamo e dovevamo vincere.. il ritorno verso la mia Firenze scorre bene, veloce e rientriamo con un'ora di anticipo rispetto alla nottata post derby.. alle due mi addormento tra le pagine di Ammanniti con l'amara sensazione di aver mancato il colpaccio al Meazza per la sola paura di vincere.. ci rifaremo.. a partire da domenica contro le merde senesi..

domenica 15 marzo 2009

una città da difendere, cento città dove farsi rispettare..

la Curva Nord dell’Atalanta si scioglie, mettendo la parola fine al tifo organizzato dello stadio dei nerazzurri. La decisione è arrivata al termine di una riunione del direttivo, dopo il divieto di accesso alle manifestazioni sportive emesso dal questore di Genova contro Claudio Galimberti detto ‘Bocia', capo storico del tifo atalantino, che non potrà entrare in nessuno stadio per i prossimi cinque anni.. ovviamente il tifo continuerà, ma non ci saranno più striscioni, bandiere, coreografie organizzati, e le varie iniziative saranno affidate alle iniziative dei singoli..
E' difficile da comprendere la mentalità ultras se sei un semplice sportivo.. è difficile se non hai mai respirato l'aria della curva la domenica pomeriggio.. ma non è facile neanche per me che salgo in Fiesole da oltre vent'anni.. la passione, la fede, il campanilismo, la fratellanza, il gruppo.. son tutte componenti fondamentali per chi segue la propria squadra da tifoso non da sportivo.. per essere ultrà la componente fondamentale alla quale le precedenti risultano complementari si chiama rispetto.. e in questa parola ci si deve anche leggere scontri, labbrate, cazzotti e voglia perenne del confronto.. è definito stile di vita il vivere ultras.. e in effetti è difficile concepirlo e descriverlo diversamente se non ti ci cali dentro tutto quanto dal lunedì alla domenica.. c'è chi, come il Bocia, giura che la violenza pura e semplice non è la base di tutto.. c'è infatti il rispetto reciproco e di certe regole che ti limitano l'azione.. un codice non scritto che nel corso degli anni in alcune curve si è perso ed è stato sempre più disatteso.. laddove gli interessi personali han fatto fuori quelli della curva e della squadra, quelli veniali han preso il posto di passione, tifo e voglia di stare insieme per non parlare del continuo intrecciarsi tra tifo e politica.. tutti aspetti che han finito col destabilizzare equilibri storici che si reggevano su ideali condivisi sorretti esclusivamente dall'amore eterno per i colori, per la squadra e la città.. un vero ultrà lo scontro lo cerca per difendere il proprio territorio e per aumentare quel rispetto fondamentale tra le curve.. più ci si scontra più si è rispettati.. e in questo accumular punti non serve vincere ma scontrarsi.. un vero ultrà non infierirà mai sul nemico a terra.. non colpirà mai chi non vive la partita come lui ma cercherà il confronto solo con gli altri ultrà.. la partita diventa un motivo.. la squadra un biglietto da visita, lo stadio e la città un territorio da difendere.. e non importa se siam stati ultimi per tutto il campionato.. gli ultrà giocano un loro campionato che non finisce mai.. nelle loro azioni c'è il supporto instancabile, senza tregua e incondizionato alla squadra.. ma ci sono anche azioni che fan del gruppo un aggregatore unico della comunità intera.. non è difficile trovarsi di fronte a raccolte pro fondazioni onlus promosse direttamente dagli stessi ultrà.. ed è proprio in questo ventaglio apertissimo che si perde la concentrazione di chi ultrà non è mai stato.. risulta difficile accomunare gli scontri alle raccolte fondi per chi sta peggio di noi.. però è una delle numerose sfaccettature di questo mondo spesso, a ragione o a torto, troppo facilmente avvicinato a delinquenza e criminalità..
Penso che la trasferta di Bergamo è sempre stata un tabù per molte tifoserie o cmq una di quelle considerate a impatto sicuro.. non si va a Begamo liberi di fare shopping o di girellare sciarpa al collo per le vie della città.. non ti è permesso.. ma non è l'unica città da dover evitare se non sei avvezzo a un certo tipo di domenica però l'atalantino è sempre raccontato con le parole onore, rispetto e mentalità.. Lo scioglimento della curva nord è un momento storico per il movimento ultrà di tutta Italia.. e dentro di me son quasi convinto di esser nella ragione quando penso che non è detto che sia l'inizio di un periodo migliore.. quando si è certi di una linea indicata e perseguita ne conosciamo anche limiti e possibilità.. adesso la mancanza di punti di riferimento qualche problema lo creerà sicuramente.. in tutto questo la Nord bergamasca sarà sempre ricordata come la tifoseria più violenta ma anche la più rispettata per la vera mentalità ultrà che l'ha sempre contraddistinta..

giovedì 12 marzo 2009

..minuscoli ed impotenti..

..gioisci, sorridi, piangi e ti arrabbi con la solita facilità.. hai una tua scaletta delle priorità che subisce stravolgimenti così rapidi neanche la lotta per non retrocedere in serie B.. rendi utili e fondamentali quante cose che poi da lassù sembran solo fesserie.. dai per scontato amicizie, affetti, certezze e sentimenti senza dar loro il giusto peso.. il giusto valore.. vieni sommerso dallo stress.. dagli obbiettivi che se non li raggiungi sei un fallito.. programmi le ferie, i piani pensionistici, ridiscuti assicurazioni annuali e mutui trentennali finendo per vivere la vita giorno per giorno.. ti svegli il lunedì cadenzando mentalmente la settimana con la pizza del martedì, il birrino del mercoledì, il programma preferito il giovedì, la partita fondamentale la domenica e riparti dal lunedì senza valutare fino in fondo quanto tempo realmente gestisci, quanto tempo ti dedichi e quanto in realtà fai volar via con una semplicità imbarazzante.. ti incazzi se la Francesca ti zittisce allo stadio e ti rincazzi parlandone il lunedì.. urli di gioia per il goal al novantaquattresimo mentre alla prima proposta di lavoro storci la bocca pensando che meriteresti sempre e cmq di più.. ti girano le palle se quello dietro ti sfanala e te sei già a 260.. hai la pretesa di chiederti a quanto cazzo vuole andare.. spesso senti quanto può esser forte la tua voglia di esser padre e contemporaneamente calcoli quanto ti potrebbe costare mantenere un figlio finendo col rimandare tutto sempre a domani.. pensi a chi sta peggio solo quando guardi il tg e poi ti dici che devi guardare anche a chi sta meglio.. ti sembra logico cambiare mille volte idea ed è facile sentirsi da buttare via.. ti illudi di vivere la vita ma te la fanno vivere.. e allora ti basta un click su facebook.. aprire una mail.. lo sguardo fisso per scoprire che d'accordo, non ci si può prendere sul serio 24h su 24, che è difficile mantenere le stesse priorità e far si che queste siano una giusta miscellanea tra passione e razionalità.. ma anche che spesso ci vuole davvero una labbrata forte, di quelle che ti mettono a sedere e ti fanno passar la fame anche se senti gridare a tavola.. di quelle che ti fanno pensare a tutto e a niente nello stesso momento.. quelle labbrate che ti mettono in discussione.. che servono per rimettere a fuoco le giuste coordinate.. i giusti valori.. che domani ovviamente avrai già rimesso da parte, su uno scaffale dietro un libro che sai già non leggerai mai o in un angolino.. uno di quelli che rimangono là, dietro le porte sempre aperte.. dove non ci passi mai e non ci vuoi mai passare perchè è faticoso affrontarla di petto la vita.. non quella che ti gira intorno.. quella ti chiama in altre faccende affaccendato.. ma quella che a spot riesci a respirare, ben più dura del solito quotidiano giochino alla consolle che tanto prima o poi riuscirai a vincere .. cmq va bene.. da domani ripenserò alla fondamentale partita di domenica.. stasera no, metto da parte la labbrata, mi stacco e vivo un pò per me.. è sempre più forte e presente in questi casi la sensazione che per davvero non siamo niente, siamo minuscoli e impotenti.. indifesi e fragili.. nonostante nel giochino di prima ci faccian credere e vivere ben altro.. un mio pensiero grande per te che in poco più di un mese te ne sei andato.. e un abbraccio forte a te amico mio..

mercoledì 11 marzo 2009

Habemus Papam

..fumata bianca a sesto.. dopo tre mesi tre di riallineamento professionale i benpensanti han detto si come l'uomo del monte.. per una pura coincidenza quel che ebbe inizio il 15 dicembre terminerà il 15 marzo.. dovevano essere quindici giorni e son diventati 3 mesi.. 90 giorni a rifornir latte fresco, parmigiano, mozzarelle, surgelati d'ogni bene, salumi a fette e a tranci, uova e latte a lunga conservazione senza la minima idea se ciò potesse un domani avere un senso compiuto, un motivo reale, una giustificazione alla mia continua e prestante opera tra banchi frigo e celle surgelate.. ovviamente, come nella media consuetudine cooperativa l'arrivo non sarà così ovvio come il percorso intrapreso fino ad oggi.. e infatti la mia lungimiranza mi ha fatto sviaggiare tra caglio e fiuster col freno a mano tirato tanto non ci sarebbe mai stata trippa per gatti.. ma tant'è.. siamo abituati a sentirci dire cose che nella pratica molto spesso vengono abilmente contraddette e giustificate con estrema eleganza che perfino Frey nella sua migliore annata verrebbe spiazzato.. me ne torno laddove ho imparato a conoscere la cooperativa.. sulle stesse mattonelle dove dodici anni fa ho mosso i primi passi da allievuccio.. tra le stesse referenze.. i soliti scaffali.. lo stesso odore di candeggina, ammorbidente, shampoo e polvere da bucato inconfondibili tra la corsia della pulizia casa e quella della profumeria.. son tranquillo.. sereno.. contento non lo so ma caratterialmente non gioisco mai anche quando sarebbe spontaneo pure per Ebenezer Scrooge l'avaro e antisociale protagonista della famosa opera di Charles Dickens, anche se ieri sera un sorrisino al pareggio di Drogba mi è scappato.. penso sempre che cmq dopo ci sarà qualcosa, qualche scalino, qualche ostacolo da dover superare quindi tanto vale non gioire ora ma aspettare il prossimo obbiettivo.. così facendo finisco per non assaporare mai ne vittorie ne piccole soddisfazioni.. è un pò come quando mi chiedono come va.. la mia risposta nella maggior parte dei casi è medio.. potrebbe andare meglio ma anche peggio.. quindi resto neutro e mantengo un profilo basso in questa nuova ma già conosciuta avventura cooperativa..

domenica 8 marzo 2009

le regole non scritte..

Certe abitudini.. certe regole non scritte non andrebbero mai cambiate.. il fatto che, da non ricordo più quanto tempo, il mio ingresso al Franchi avesse preso un ritmo rallentato e mai puntuale non andava considerato diversamente dal più classico dei gesti scaramantici.. e non che io ne fossi consapevole ma la scenetta dei posti che fanno cagare presi da Enzo e Stefano, il solito ritardo accumulato per colpe sempre sconosciute, il messaggino di entratura al Comunale, il caffeino sotto la fiesole a due minuti dal fischio d'inizio, il giro all'Outlet delle sciarpine così come il parcheggino di là da Campo di Marte a km dallo stadio son tutti gesti inconsapevolmente abitudinari, ricercati e metodicamente rispettati che è dura sostenerlo razionalmente incidono sul risultato finale del match.. per lo meno da quattro anni a questa parte..
mi son alzato all'alba delle dieci e complice una casa deserta mi son goduto il risveglio girellando in boxer con la colazione pronta che migrava di stanza in stanza seguendomi senza opporre resistenza.. Samu mi ha avvertito con il primo sms festivo del suo ritardatissimo arrivo perchè impegnato con lo Chef fino alle 14. Mi son ritrovato a passeggiare lato tribuna che era da poco passata la mezza quando mi sento additare con un "bravo, bravo.. tira di lungo senza guardare.." dal buon Enzino anche lui alle prese con l'improvviso cambio stagione.. ragionando sull'incomprensibile caldo estivo che toccava i 31° e l'allergia comune ci avviamo alla solita piadineria de noantri e dopo la sosta al bar per il consueto caffè e ammazzacaffè entriamo definitivamente al Franchi ad un orario consono al tifoso medio.. e in questo quadretto si doveva già capire che il Nannelli stonava non poco con parole come solito, consueto e tifoso medio, Samu tiene alto il nome degli altri soliti arrivando alle 14.57 mentre l'erika ci guarda dalla tribuna e ci da appuntamento al 91mo.. pronti via e il primo tempo vola via che non ce ne accorgiamo neanche con la bandiera dei fratelli veronesi che sventola per aria in ogni dove in Fiesole.. il resto è da dimenticare.. salvo solo Pasqual.. non ho altri nomi.. dieci undicesimi hanno interpretato la peggiore prestazione di svogliata corsettina di questa prima domenica primaverile.. e non posso certo pensare che sia colpa del primo caldo.. il due a zero complice uno stop a regalare di Gamberini e un goal dei suoi di Miccoli ci sta tutto.. la Francesca disastrosa.. Mutu l'ombra dell'ombra di se stesso.. il Gila irriconoscibile.. Felipe lontano dalla forma nazionale e Frey incolpevole sugli unici due tiri dei rosanero.. Simplicio pareva Garrincha..il problema è stata la reazione ai due goal.. inesistente.. Samu pensa che Marbella andrebbe abolita mentre l'Erika aveva pronosticato che a primavera si sarebbe fatto il culo a tutti proprio grazie al ritiro di gennaio, allora speriamo che la solita rondine ancora non abbia fatto primavera.. ciliegina sulla torta, giusto per concludere l'insolita domenica di un Nannelli lontano parente del ritardatario cronico, a cinque minuti dal 90mo Io e Samu, dopo un paio di inutili inversioni di posto con Enrico, ci siam guardati complici e basiti e abbiam guadagnato l'uscita anzitempo interrompendo una regola ferrea che oggi ovviamente non stava più in piedi.. mai abbandonare il Comunale prima del triplice fischio.. mai..

martedì 3 marzo 2009

O come ci si diverte aì coop..

perchè o è grana o è gorgonzola.. di'hane.. e se fosse gorgonzola a voglia a grattugiallo.. e ì prosciutto o è Rovagnati o Montorsi.. decidiamoci.. che dire poi del Kg di buonissima insalata di mare fatta in Cina??

Quando si scrive BBQ e si legge BARBEQUE... altro che BIBICU e BAUSETTE..
tra i nostri clienti abbiamo anche Batman quindi non poteva mancare la BATtumiera..
L'avvolgiclave è richiestissimo da un nostro socio.. Tale Fred Flinstone.. mentre l'asciugamare di spugna lo vendiamo bene a Cascina quando c'è il problema dell'alta marea.. ovviamente disponibile a squadre!!il migliore.. da non poter neanche commentare.. un'opera d'arte..
Va da sè che tutti hanno avuto il loro momento di gloria appesi in area vendita..
Certi uffici anche in periodi così tristi e seri, di grossa crisi aiutano e non andrebbero mai chiusi..

domenica 1 marzo 2009

A Reggio.. pareggio..

Non siamo più ne brillanti ne fortunati..
Domenica di ricorrenze in casa Nannelli.. il vecchio invecchia ancora di più e fa 61.. festeggiamo tutti insieme con un pranzettino familiare allargato a chi di famiglia non è ma in realtà lo è sempre stato.. le sessantun candeline portano un bel TV LCD a pochi secondi dal fischio d'inizio del Granillo e l'ansia da prepartita aumenta l'adrenalina complice il vino, lo spumante e il grecale.. Le polemiche del post Ajax con lo sfogo del mister ancora fanno rumore che tale Sestu mette a segno un goal che neanche lui sa come ha fatto e meno male che l'ex Bonazzoli spinge in porta, è proprio il caso di dirlo, una palla lenta come Kubik per il pareggio viola pochi minuti dopo..
Partitaccia.. brutta su un campo brutto.. siamo stanchi, spenti e senza il buon Gilardino la davanti.. Zauri e Gobbi la dicono lunga sulla pericolosità dell'undici viola in campo.. e Adrian Mutu è l'ombra di se stesso.. a concludere ci pensa Bargiggia, un fenomeno, che fa ulteriormente incazzare il mister sfrocogliando bene bene nelle polemiche di casa.. Va da sè che le critiche ci stanno e sarebbe ingiusto perdonare tutto a tutti sempre e comunque però è difficile attaccare un allenatore che in quattro anni ha fatto miracoli.. probabilmente stiamo attraversando uno di quei periodi nei quali farebbe comodo avere un pò di memoria.. quella che ci fa tornare alla mente la Sangiovannese, il CalsteldiSangro, il Rimini, il Giarre e tutto l'ambaradan che ci ha fatto compagnia solo sei anni fa in serie C2.. giusto per ricordarsi da dove veniamo.. chiusura domenicale in quei di Quarrata con la coppia Papini al localino consigliato dal Leo.. tale S.Pietro che del vaticano ha ben poco ma nel rapporto qualità-prezzo è concorrenziale a bestia.. erano anni che non vedevo una margherita a 4 euro.. e una Roma che si faceva rimontare tre goal da quel demente di Balotelli.. meglio per noi ma che personaggino idiota il bresciano ghanese..