... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

venerdì 18 gennaio 2013

what happened?

se lo chiedono anche al bar Marisa scommetto...
perché fondamentalmente a Firenze si vive giorno per giorno... ci s'ha la memoria corta e si ripesca i ricordi solo quando son migliori del presente... è un po' l'errore di questi giorni...
fino a fine dicembre si pareva il Barcellona... a Gennaio invece "manca Olivera a questo centrocampo", perchè ho sentito dire anche questa oltre alla solita punta che adesso manca mentre tre partite fa si poteva anche farne a meno...
E' vero che non siam più brillanti come nel girone appena concluso ma è altrettanto vero che il famoso calo di forma ci sta perché c'ha da essere prima o poi e tra quelli che lo ammettono ce ne sono tanti che cmq mugolano, chiacchierano... che il biennio Miha-De Rossi lo devono aver gettato nel cestino e lo hanno pure svuotato... probabilmente sono i soliti che ai primi passaggi parton con i vari l'avevo detto.. lo sapevo... ma d'altronde ci sono, ci son stati e probabilmente non mancheranno  mai...
Non è che le presenze allo stadio brillino in quantità ne in coerenza... non è mai stato così da che il calcio è diventato tutto il finto teatrino che vendono ogni domenica... mi sento fortunato perché pur se da piccolo ma un po' di quello sano l'ho annusato... e probabilmente se adesso si patisce tutto questo altalenare di umori, quest'attaccamento alla maglia solo quando tutto va bene, questa voglia di criticare dopo tre partite torte nonostante una ventina giocate in grande stile, credo che sia da legare proprio a questo distacco che han volutamente creato...
Prima.. senza andar chissà a quale epoca, basta scorrere gli anni e fermarsi a metà anni 80, il calcio era lo sport nazional-popolare per eccellenza... lo giocavano tutti, ne parlavano tutti, tutti o quasi andavano allo stadio... se avevi mezz'ora, venti minuti di tempo e altri tre che ti seguivano la palla te la inventavi e ci sudavi sopra anche se era palese come nel mio caso che ci avessi litigato fin dalla nascita... spesso le sfide potevano partire anche se eravamo in due... quanti sport si possono praticare in due? centinaia.. a noi veniva in mente solo quello... la domenica senza la radiolina puntata sulle frequenze di tutto il calcio minuto per minuto la potevi concepire solo se c'erano 35°, la spiaggia e il mare, ma neanche sempre... novantesimo minuto passate le 18 aveva la stessa importanza del fischio d'inizio della partita della tua squadra perché volevi sapere cosa avevan fatto le altre.... vedere la classifica... saltare 90° voleva dire patire fino a dopo cena in attesa della DS... che notoriamente relegava i viola già ai miei tempi a ben oltre dopo la mezzanotte... era uno sport che incideva pochissimo sulle tasche degli italiani, lo sentivi vicino... ti ci potevi immedesimare facilmente... non esistevano gli ingaggi esosi di oggi... e un giocatore medio quando attaccava al chiodo gli scarpini si doveva ingegnare bene il suo futuro...
Bisognerebbe quindi esser più realisti nell'analizzare il momento della Fiorentina di adesso... star meno dietro alla voglia atavica di far polemica per forza, guardare da dove veniamo visto che probabilmente non eravamo il Barcellona nel girone di andata, ma eravamo molto più simili al Pisa nei due anni passati... E' vero che è più semplice attaccare qualcosa che non senti più tuo come poteva esser questo mondo qua venti o trenta anni fa, però sostanzialmente scegliamo noi di seguirlo o meno... nessuno ce lo impone... e io ho sempre pensato che è giusto alzar la mano quando qualcosa non ci sta bene, non è più così giusto farlo per il gusto di alzarla o star li in attesa anche quando le cose vanno bene...
Ci son mille modi per riempire le proprie domeniche.. il primo magari è quello di non farle diventare l'unico obbiettivo della settimana.. che a dar troppo peso a we si finisce sempre per crearsi delle aspettative che  montano una settimana intera per poi svanire nelle poche ore che la domenica ci mette a disposizione... ma capisco che è una fortuna di pochi specie in questo bel perioduccio che stiam passando... il secondo è crederci sempre, cercar di dar forza a quell'amore che ci lega a quella maglia e vederci chiaro se è vero amore o ce lo vendiamo come tale perché tutti la domenica vanno al Franchi e tutti il lunedì parlano della domenica.... un altro modo è alzar lo sguardo verso altri obbiettivi più personali che non necessariamente hanno il bisogno di così tanta gente intorno per aver valore e questo darebbe un senso più giusto a tutto il teatrino di cui sopra... la chiave di volta starebbe nel cercar un equilibrio tra tutti questi avendo la possibilità di ragionarne su con pacatezza, trasparenza, obiettività e tutte le altre capacità che però si sviluppano e prendono campo con la saggezza, l'età e soprattutto la mancanza di voglia, passione, attaccamento... basi necessarie per guardare avanti col sorriso e la speranza... lascio agli altri tutte quelle sfaccettature che prevedon barba e capelli bianchi, mi tengo stretto le mie emozioni, magari come dice Vasco ci farò un patto, le lascio vivere così non mi fanno fuori... ben vengano quindi tutti i dubbi, le incertezze di questo inizio girone di ritorno... l'importante è l'obbiettivo finale... se siam tutti schierati dalla stessa parte... se ci crediamo come ci credo io, mi metto in spalla anche quelli che bofonchiano perchè forse era meglio quando si stava peggio, l'aspetto romantico di tutta la storia sta a noi singolarmente tirarlo fuori quando si ha la netta impressione di non poterne fare a meno di quel mondo la...