... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

mercoledì 15 maggio 2013

Perchè mai aver fretta..

E' ancora buio.. provo ad aprire gli occhi nonostante il sonno cerchi di fare il contrario... ma la sveglia diventata oramai naturale delle 6:30 vince.. mi obbligo a un paio di acrobatici rigiri su me stesso finendo col braccio sinistro incastrato sotto la spalla destra in una posizione non proprio comoda, ma la condizione di semisvenuto accetta pure questa di buon grado, l'importante è non alzarsi, non ancora...
Un'ora dopo a vedermi dall'alto potrei sembrare l'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci... si, vabbene, con le dovute proporzioni del caso... gli occhi puntano il soffitto e non ne vogliono sapere di richiudersi... comincia ad essere inutile continuare questa pantomima... fuori cinguettano pare una voliera e anche loro non mi aiutano.. ci riprovo..
Ore otto... sento distintamente gli operai del piano di sopra che cominciano a scalpellare probabilmente la mattonella precisa sopra di me, sembrano in dieci sulla solita e ovviamente tengono un ritmo differente... nel corridoio intanto altri cominciano a passare cavi per i condizionatori che finalmente i miei han deciso di installare dopo estati intere a boccheggiare... sicuramente questa sarà l'estate più fredda degli ultimi vent'anni... è ora che mi alzi... ha ragione Paolo, mi lavorano tutti contro...
L'idea di far colazione in casa mi balena per la testa giusto il tempo di arrivare alla porta di camera, entro in bagno e l'ho già dimenticata... è bene che esca di qui nel più breve tempo possibile...
Mi ritrovo a sdubbiare parecchio sul cosa mettermi... quasi come dovessi far da testimone a qualche matrimonio... va bene essere informali ma non posso rischiare di apparire quel che non vorrei proprio oggi che avrò un giudice che mi squadrerà ben bene... opto per una polettina a mezza strada tra lo sportivo e il classico... non darò troppo nell'occhio e il profilo basso in queste occasioni è la miglior condizione..
Scendo che i 19° mi applaudono per l'azzardo delle mezze maniche... però al sole si sta d'incanto... faccio per arrivare alle 307, mi fermo e mi dico che il Parco San Donato non è poi così lontano, potrei andarci a piedi.. perché no... mi ricordo che ho appena comprato la bici, potrei tentare l'esordio... poi in realtà mi ritrovo seduto in macchina... ho un anticipo di due ore sull'appuntamento, credo sia la prima volta nella mia vita, preferisco non cambiare in corsa le poche certezze che ho stamani...
Mi fermo a far colazione sperando che mi ci voglia almeno mezz'ora per mangiarmi la brioche e che mi arrivi un cappuccino così caldo che devo aspettare quell'oretta perchè si ghiacci... niente da fare.. dieci minuti e mi ritrovo come i pensionati a girellar per il parco... mi siedo su una panchina e scarico un ebook fresco fresco che quell'ormai famosissimo amico mio ha appena piazzato sul mercato, le poche pagine che leggo mi distolgono dai pensieri che avrò da affrontare, chapeau Enzino.. i sogni si possono realizzare.. esco dal nuovo verde di Firenze un pò deluso... il Central Park de noantri è bellino ma ce ne corre...
Arrivo all'appuntamento con l'Avv. con dieci minuti di anticipo..
Avv.:"allora... ci siamo, finalmente.. tra l'altro io non ci posso essere perché ho un'altra udienza, ma ti lascio in mani buone.."
Ci avviamo all'ingresso del Tribunale, in effetti risulto un po' troppo sportivo con questa polo, entro in un giro di giacche e cravatte tali che finisco col bramare una cabina telefonica per fare come Superman..
Il penale è al sottosuolo... ci arriviamo da una rampa lasciandoci alle spalle una galleria illuminata dal sole che rende meno tetro un posticino nel quale difficilmente si entra sorridendo...
Il silenzio qua sotto regna incontrastato... il sostituto del mio avvocato ci viene incontro e accennandogli un sorriso, gli chiede:" ma questo Nannelli c'è?".. il mio avvocato mi indica e il tipo si presenta allungandomi due dita due della mano... non so, magari è vulcaniano e lassù usa così.. restiamo io e lui, anzi, resto io visto che lui si dilegua verso un capannello di colleghi rassicurandomi con un "..tranquillo, tra un pò andiamo.. aula ventidue..".. guardo l'iphone:"tranquillo.. certo, son le diecieventisette.. abbiamo ancora tre lunghissimi minuti...".. non avendo familiarità con il posto assumo posizioni da astanteria da pronto soccorso, finendo col leggere i pannelli informativi di qualsiasi genere...
Passati dieci minuti, me lo sento correre alle spalle mentre mi suggerisce nuovamente l'aula... gli entro in coda in una fuga improvvisa, dietro a me quella che mi son immaginato come la sua assistente mi tiene il ritmo e passate poche porte finiamo con lo sparire dentro l'aula 22 come si fosse alla stazione centrale col treno che sta partendo...
L'Avv. esordisce con un "Signor Giudice siamo in tempo per Nannelli delle 1030?"... io intanto mi chiedo dove sono finito... il Giudice:"Certo Avvocato, stavo giusto appunto cominciando"... non conosco i tempi ne le modalità ma già questi primi dieci minuti di subappalto mi preoccupano...
L'aula è come me la sono immaginata... "la legge è uguale per tutti" campeggia ben alta alle spalle del Giudice.. passo un cancellino e mi ritrovo davanti a un banchino con tanto di microfono, alla mia sinistra il famosissimo PM... alla mia destra il sostituto e la sua Assistente...
E' davvero un aula di tribunale... non è un teatrino... devo fare il serio... la tensione c'è, la sento e mi sforzo di capire tutto quello che mi succede intorno... finisco col non sedermi totalmente sulla sedia.. inizia una tiritera tecnica propria del procedimento... una sorta di ora pro nobis dove a mala pena intercetto le prime e le ultime parole, numeri, comma, articoli, ecc... ad un certo punto sento nitidamente "'l'imputato signor Mannelli..."... non ci posso credere.. lascio correre, il mio Avv. risponde sulla stessa melodia una serie di frasi fatte che han da esserci in un teatrino che pare stanco, dove nessuno ha realmente motivazioni da vendere... mi rendo conto che in una ipotetica scaletta la gravità del mio procedimento sta davvero là in basso immischiata nella lotta per non retrocedere, intanto palleggio il mio sguardo tra il giudice, il pm e l'Avvocato... in sostanza non ci capisco un cazzo, so solo che ad un certo punto, nei 5 minuti 5 di procedimento, tanto è durato questo mio momento di gloria, il mio avvocato torna verso di me dopo un conciliabolo col giudice durato forse trenta secondi esordendo con:" hai capito no? devi farti rifare in originale il tutto con la specifica del... per evitare il... famosissimo vizio di forma, immancabile, che rimanda il tutto a ottobre...
Accenno un paio di si con la testa e ripenso al calendario... ottobre... tra cinque mesi... perché prima mi chiedo io... saluto tutti con un leggero amaro che mi comincia a salir dallo stomaco... risalgo la rampa, mi riappare il cielo, l'aria e la luce rende tutto più nitido... è durata poco e non è servita a niente.. ecco la sostanza... ho fatto bene a venire, parlavano di me in un aula di tribunale... niente di che per fortuna era una pura formalità che è stata rimandata di cinque mesi per una virgola di troppo... ho fatto bene perché è come una cicatrice, si rimargina certo.. ma mi resterà sempre addosso e per sempre mi ricorderà attimo per attimo tutto quel che mi è successo dopo quel mio errore di tre anni fa...

lunedì 6 maggio 2013

..non siamo mica gli americani..

uff.. che incubo stanotte... volevo andare al Franchi a vedermi la mia Fiorentina ma non arrivo neanche al tornello... due ragazzi mi fermano al cosiddetto prefiltraggio, mi chiedono la "tessera del tifoso", una sorta di fidelity card che dichiari senza se e senza ma la limpidezza della mia fedina penale e che permetta loro di controllarmi ancora meglio, riesco comunque ad entrare, mi sguardo un pò spaesato annusando un'aria differente ancora perplesso per la carta socio da schedato, una fila di minatori di giallo vestiti danno le spalle al campo, alcuni di loro sembrano più sfavati che altro, gran parte di loro ci controlla, ci guarda in faccia uno ad uno senza soluzione di continuità e con un rapido gesto delle mani, con l'arroganza di chi si sente padrone richiama all'ordine quelli che tra di noi si permettono l'ardire di alzarsi in piedi... in curva cantano in pochi, nessun tamburo, nessun fumogeno e poche bandiere... entrano le squadre per il riscaldamento e insieme fanno il loro ingresso anche un gruppo di cheerleader capitanate da un paio di giocolieri.. è l'America che ci sta invadendo, ma noi non siamo mica gli americani, noi siam quelli del calcio storico, del lampredotto, della ribollita, delle canne in curva e del posto di merda che nessuno lo rispetta, invece adesso la musica batte forte un ritmo che non ci appartiene.. Un ritmo lontano anni luce da quella curva che avevo conosciuto da bimbetto imberbe, par d'essere in discoteca manca solo la strobo.. ma confido nelle lungimiranti teste che han stravolto il nostro gioco del pallone.. il gruppetto di pon pon girls si scatena in esibizioni circensi che mi fanno sdubbiare non poco, le han piazzate ben oltre la metà campo e a sentir i commenti che si sprecano in curva non han fatto poi così male.. mi son svegliato poco dopo grazie a un paio di bombe, una lanciata dal settorino dei giallorossi che ha ferito un ragazzo in ferrovia, l'altra di Osvaldo che ha ferito il cuore di migliaia di tifosi viola a un passo da un sogno strameritato, ma in entrambi i casi si sa non ci si può fare niente.. E il silenzio del giudice sportivo é la consacrazione di un calcio senza più dignità.. Che appartiene solo agli interessi.. Alle banche e alle piazze politicamente influenti..
Orgoglioso e fiero della prestazione dei nostri ragazzi non avrei mai pensato a un finale come quello disegnato dall'Italo-Argentino, ma dice che questo è il calcio.. in effetti può andare.. può essere, ma l'arroganza dei romanisti non fa altro che alimentare cattivi pensieri che niente hanno a che fare col mondo del calcio nel quale son cresciuto, quando per entrare in Fiesole bastava un biglietto comprato anche la domenica mattina senza nessun titolo di limpidezza particolare...
L'incubo ha avuto il suo giusto the end oggi pomeriggio con l'ultimo cristallino scudetto dei gobbi... ovviamente si son sprecati i caroselli e i cortei... da Alghero a Canicattì.. da San Giorgio a Colonica a Lipari.. vuoi mettere la gioia, la soddisfazione, l'orgoglio e la sensazione pura di appartenenza che può provare un qualsiasi gobbo di provincia grazie alla sua squadra del cuore che a distanza di migliaia di km lo rende campione d'Italia.. eroe per una notte direbbe David Bowie.. che invidia Diahane.. E io che mi sento legato alla mia città come forse lo son stato solo con la mi mamma nei nove mesi di "assemblaggio".. Che razza di romantico idiota..