... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

domenica 25 aprile 2010

unnè ì bere... gliè ì soffiare..

In realtà aspettavo la prima goccia dal cielo per deporre le armi e svaccarmi sul divano.. non ne avevo voglia e non lo volevo ammettere.. quindi delegare la responsabilità della scelta a improvvisi eventi atmosferici contribuiva a mantenere intatta la mia dedizione a questo campionato che oramai non ha più niente da regalare.. anzi, probabilmente come dice Samu.. solo la retrocessione del Siena potremmo forzatamente ritenerlo l'ultimo obbiettivo utile della stagione..
Ovviamente il sole oggi spaccava le pietre e l'abbigliamento, come di consuetudine, non era per niente al passo con la temperatura.. esco di casa con tanto di maglina e giubbino ben chiuso sia mai arrivi una folatina di vento dai tombini.. non faccio in tempo a entrare in via dei Ciliegi che li ho tutti e due ben stretti in vita e maledico me stesso per non aver quanto meno saggiato il clima dal terrazzo prima di correr via verso la tramvia..
Il buon Samu mi ha raccattato con lo scooter dallo Stavini e con in dosso il casco più piccolo d'Italia ci siamo indirizzati verso la focacceria in barba al parcheggino e a tutte quelle boiate scaramantiche che ci perseguitano every given Sunday.. tanto vincere o perdere oggi non sarebbe servito a nulla..
Passiamo una ventina di minuti con Enzo e Stefano ricordando nuovamente la mia amicizia con Palo e Immobile e ci muoviamo verso il Franchi solo all'arrivo della Dona..
La scelta dei posti, nonostante la nostra presenza, è cmq di responsabilità del gruppo a dopo e così abbiamo accettato gli ulteriori nuovi seggiolini per l'ennesima domenica.. mai scelta fu più sciagurata.. a fine gara abbiamo persino rischiato gli scontri con alcune anziane ultrà che rimpiangevano i tempi d'oro con il laureato.. il primo caldo non fa bene specie ad una certa età..
tre infortuni in trenta minuti che hanno di fatto obbligato il mister a una squadra in piena emergenza e la voglia di gran parte degli undici in campo ha fatto il resto.. Ljajic, Jovetic, il Capitano e De Silvestri gli unici ad aver rispettato maglia e tifosi.. nessuna scusa per chi per novanta minuti ha fatto finta.. è vero che non c'è più niente da chiedere ma il rispetto per chi paga il biglietto e persino per se stessi non dovrebbe mai mancare.. meglio, molto meglio aver perso con metà primavera in campo.. ma si sa che Prandelli non ti considera maturo finchè non hai la barba lunga e bianca e tre figlioli a carico..
i due goal del Chievo rendono merito a una formazione che ha fatto la gara che doveva e ha vinto senza rubare niente.. onore al Chievo..
gli ultimi cinque minuti c'han visto padroni di un interessante settorino da non sottovalutare all'inzio del parterre.. le facce del Capitano e di De Silvestri parlavano da sole.. ce ne siamo andati solo dopo aver salutato come si deve il vecchio Ariatti e il suo Chievo..al resto solo fischi..

venerdì 23 aprile 2010

il fatto è che la procedura vuole..

Io:"scusi, buongiorno.. dovreste avere un'atto da notificare a Nannelli Alessandro.."
C.:"buongiorno, lei chi è?"
Io:"Nannelli Alessandro.."
C.:"mi spieghi meglio?"
Io:"mi hanno sospeso la patente circa un mese fa, tramite il mio avvocato ho saputo in prefettura che la notifica vi è stata mandata qui in stazione e sarei passato di persona a prenderla.."
C.:"ma lei chi l'ha chiamata?"
Io:"nessuno.. mi hanno sospeso la patente circa un mese fa, tramite il mio avv..........derla.."
C.:"beh.. allora deve aspettare che la chiamano da qua.."
Io:"ok, ma per abbreviare la storia, se, come dicono in prefettura, ce l'avete qua.. e lo ricercate, me lo date a me e si velocizza tutto, no?"
C. (girandosi verso il collega che faceva finta di non seguire ma aveva capito tutto):"te c'hai un atto da notificare a un certo Nannelli Alessandro?"
altro C.:Io? no.. te?
C.:"io no.."(girandosi nuovamente verso di me):"vede, noi non abbiamo nessun atto a nome suo.. e poi qua siamo in quaranta.. probabilmente uno degli altri 38 ce l'ha!"
Io:"quindi, la procedura qual'è?"
C.:"il fatto è che la procedura vuole che noi glielo recapitiamo al domicilio.."
Io:"ok.. non abbreviamo ciò che può essere lungo.. sia mai.. tenga conto che sul campanello però non c'è il mio cognome.."
altro C.:"beh, allora Lei deve agevolare il nostro lavoro.. ci metta una targhetta col cognome sennò come facciamo a trovarla?".
Io:"beh.. sarei venuto appositamente di persona per agevolare il vostro lavoro.."
C.:".. ma la procedura ha capito.. no.."
Io:"..certo.. ho capito.. aspetto voi, quindi?"
C.:"si.. aspetti tranquillamente, poi tanto se non la troviamo in casa le lasciamo un bigliettino e lei torna qui con quello per ritirare la notifica.."
Io:"scusi.. ma.. se lei il bigliettino me lo da ora non fa uguale? se vuole esco e rientro col bigliettino se la procedura vuole che arrivi col bigliettino alla mano.."
C.:"no.. non ha capito.. lei il bigliettino lo trova nella cassetta della posta solo se non è in casa.."

..avrei voluto aggiungere che al momento a tutti gli effetti non mi trovavo in casa..
ma poi ho preferito salutare rispettosamente e levare le tende..
la cosa buffa è che si meravigliano per le barzellette..

giovedì 22 aprile 2010

17 ottobre 2010..

C'è voluto un bel pò ma alla fine l'ha avuta vinta la Diletta.. siamo arrivati a Capraia che erano poco più delle sette.. dormiva della grossa la piccina e la mamma era palesemente euforica per il break che l'erede aveva appena concesso..
Ci siamo raccontati un pò di quel che era successo da che l'Erika era diventata mamma e il rimanere a cena è parso la normale soluzione di un pomeriggio iniziato con una bella limonata calda..
L'aria che si respira in casa De Pin è una via di mezzo tra il gossip e il comune tran tran di ogni nucleo appena allargato da un affarino di poco più di tre kg che impegna la coppia De Pin-Ninci più di ogni altro pensiero.. la fortuna di Diletta sta proprio nell'amore che si respira a pieni polmoni.. non se ne può rimanere indifferenti.. se a questo ci si aggiunge l'aver come zio un certo capitano, io mollo tutto e mi faccio adottare..
Abbiam concluso la serata nonostante colichine e singhiozzi alternati a veri e propri svenimenti dal troppo sonno.. le pizze del sole hanno faticato non poco a farsi mangiare ma si sa che i più piccoli hanno la precedenza e Marco, accompagnato dalle sue doti canore, ha cercato inutilmente di addormentare la principessa dal rutto facile trangugiando pezzi di pizza a step senza peraltro finirla nei tempi canonici..
Ci siam salutati con un bicchierino di China Calda, immancabile in casa De Pin.. probabilmente l'ultima goccia di alcool che entrerà in bocca mia per i prossimi mesi..
Il pomeriggio di oggi invece mi ha visto scappare clamorosamente dalle pareti cooperative per almeno un paio d'ore dedicate al Franchi, le sedioline della maratona e alla sua amichevole di lusso.. il San Miniato Basso è parso in verità nettamente in difficoltà e non mi sembrava che i nostri approfittassero della clamorosa differenza tecnica.. mi sono sciroppato ben quattro autobus anda e rianda.. se non è amore questo..
Al mio rientro in iper la chiamata dell'avvocato mi ha tolto definitivamente dalla faccia quel sorrisino da ebete che il caldo del pomeriggio e la sensazione ormai antica del forcaiolo mi avevano praticamente disegnato indelebilmente..
Non riesco ancora a capire se c'è da festeggiare, se c'è da essere incazzati, da deprimersi o da esser razionalmente tranquilli.. mi dico spesso che in fondo non ho ammazzato nessuno, ma è una frasina inutile che suona stupida e perfettamente fuori luogo.. se lo avevo fatto non stavo scrivendo sul blog, non stavo facendo niente di niente.. e avevo altri pensieri per la testa.. ho sempre bisogno di vedere il lato negativo che ha la meglio su tutti gli aspetti positivi che una qualsiasi vicenda può portarsi dietro solo così mi dico sempre se va meglio godo di più, intanto però mi preparo alla labbrata.. inutile pensare alla punizione minima se è previsto anche un massimo.. mi metto avanti, così, se è come è andata non sorrido, ma neanche mi strappo i capelli..
i Sei mesi e venti giorni non sono pochi.. però se mi guardo un pò indietro posso guardare a testa alta il resto che mi manca davanti per arrivare a meta.. diciamo che l'avvio l'ho retto e anche bene.. adesso devo misurarmi sulla distanza.. senza sibutramina, ne altre pasticche dopanti in aiuto se non quell'Aerius, nemico di cipressi e ulivi, che potrebbe rivelarsi comodo alleato..

domenica 18 aprile 2010

indegni..

E' palese la differenza tecnica che c'è tra la Fiorentina e l'Atalanta e la si vede pure in campo, ma è altrettanto palese la rabbia agonistica, la voglia di lottare che la Bergamasca ha fatto vedere per gli oltre novanta minuti.. i nostri passeggiavano.. non toccava neanche a loro.. e allora fanno ancora di più incazzare le dichiarazioni lette sui giornali in settimana.. vorrei capire chi di quelli che son scesi in campo credeva davvero al piazzamento per l'Europa e chi invece apre bocca per dare fiato e basta.. la sensazione è molto vicina alla presa di culo.. le motivazioni differenti possono fare la differenza.. però noi non lottavamo per non retrocedere ma evidentemente ancora non abbiamo le palle per vincere le partite che contano veramente.. chissà, l'impegno sarebbe stato differente se avessimo avuto di fronte il Barcellona? il Real Madrid?.. verrebbe voglia di andare tutti al mare domenica col Chievo.. a cosa servirebbe perdere un'altra domenica al Franchi? è evidente che la colpa di questa partita indegna va divisa tra gli undici morti in campo e il mister che ha nuovamente schierato un Gilardino alle pompe e con la testa probabilmente già in SudAfrica e un Gamberini che non giocava da mesi.. buona la prova di Bolatti al quale è stato preferito poi Gobbi che ha avuto anche il tempo di farsi espellere.. poi c'è la solita storiellina della terza partita consecutiva in una settimana. Ma siamo gli unici a giocarle? ma cosa fanno il secondo lavoro la notte in un bar della periferia? sarà che la rabbia e la delusione sono alte.. però al momento non riesco a risparmiare nessuno.. sicuramente mi sbollirà in questa settimana pre-Chievo.. ma la Fiorentina di oggi mi ha ricordato tanto quella indegna pre-fallimento, quando si faceva finta di giocare sbattendosene le palle di chi se ne stava sugli spalti credendo in chissà quale loro impegno, chissà quale attaccamento.. probabilmente è ora di fare un pò di pulito.. adesso forse possiamo dirlo che il ciclo sta finendo?

sabato 17 aprile 2010

il Girardengo..

Diobbuono, cosa fila adesso.
Ehi, dico, ma lo vedete?
Ma sì, ma sì, lasciamolo correre questo ragazzo, e date retta al sottoscritto che lo conosce da sempre. Se ha gli occhi un pochino lustri, è per via che il vecchio Alex quando fila così come il vento..

tredici km in trentacinque minuti.. Sesto-Vingone.. si fa di tutto.. si cerca la miglior soluzione, anche la più disparata.. la meno credibile, ma perchè non provare? allora è così che l'altra sera mi son ritrovato in sella alla mia vecchia due ruote dimenticata in fondo al garage di via Pisacane..
la partenza sparata ha da subito dimostrato la poca conoscenza dei propri limiti e già in Piazza Dalmazia stravedevo per la discesina che mi avrebbe portato in via Mariti.. abbraccio il semaforo in mezzo alla piazza quasi paonazzo per lo sprint improvviso e impreparato e mi tuffo verso il sottopasso della ex-Standa, filo via sul marciapiede dei gardinetti che costeggiano la ferrovia respirando a pieni polmoni un'aria diversa.. una nuova aria che mi riporta ai tempi del ragazzetto che fui, ardito con ancora migliaia di idee e progetti per il mio futuro nei quali credere..
mi lascio lo Strizzi sulla destra e volo in picchiata verso il semaforo che mi devierà verso piazza Puccini.. ancora non ci credo.. nessun crampo.. solo un respiro da controllare.. solo ed esclusivamente un affanno da gestire.. accettabile.. l'obbiettivo però è ancora lontano.. approfitto quindi del rosso, lo prolungo omettendo volutamente di richiedere l'attraversamento col pulsantino che mi resta alla sinistra proprio accanto all'altezza delle gambe..
il falso piano che mi avvicina faticosamente a Piazza Puccini non mi aiuta e la discesa che mi vede lanciato oltre il teatro mi facilita l'ingresso alle Cascine.. affronto arrogante il sottopasso della ferrovia e il dosso pedonale.. le Cascine e il loro verde incontrastato mi mettono bene.. mi mangio una timida ciclista che ostenta equilibrio e una strana lentezza.. la supero in realtà con grande fatica con una pedalata che mi vede piegato in avanti sul manubrio in una posa che avrebbe dovuto essere la più sportiva e elastica possibile.. tutt'altro.. la mezza rotonda del piazzale del Re mi introduce alla passerella dell'isolotto zigzagando tra i giostrai intenti nelle ultime operazioni prima di chiudere il paese delle meraviglie, indugio sui pedali per la ripida e breve salita della passerella.. decido per il no.. smonto, meglio.. molto meglio.. tocco terra e l'equilibrio mi sostiene ancora, ne sono quasi meravigliato.. passo l'Arno, l'imbrunire e Franco Battiato nelle orecchie sembrano il giusto contorno.. sarà il romanticismo, però l'Arno anche se non d'argento col buio sembra quasi pulito.. la fatica ancora è lontana.. sorrido e passo veloce Piazza dell'Isolotto diretto verso il viale Talenti.. mi lascio facilmente alle spalle la rotonda dell'imbocco della FI-PI-LI.. il viale Nenni oramai è mio.. passo rapido davanti al Mc-Donald's.. saluto la coop di Ponte a Greve e evito razionalmente la salita del ponte della Tramvia.. quello che fu l'incrocio dell'impiccato non l'avrei raccontato.. seguo il profilo della rotonda e affondo verso San Giusto.. imbocco contro senso una stradina buia e senza fari che mi apre davanti l'ultimo lungo tratto che da le Bagnese mi porta a casa.. passo la Greve e Scandicci mi apre il suo centro pochi metri più avanti.. oramai la pedalata è continua e costante.. avrò rotto il fiato?.. forse mi illudo, ma reggo lo sforzo e continuo dritto verso Piazza di Vingone.. rientro sulla destra e via Tiziano mi vede quasi sprintare con le ultime inimmaginabili forze.. sono le venti e quarantaquattro quando taglio un traguardo immaginario e immaginato.. non male.. suono il campanello che sono ancora in sella.. ho quasi paura a scendere.. e ne ho ben donde.. tocco l'asfalto che il legno si impossessa delle mie gambe.. accenno, solo nella mia testa, un passo che non farò mai nei successivi cinque minuti.. il sudore mi riempie la fronte e sento che non sto meglio là sotto il giubbino.. sto accusando l'arrivo, anzi, tutto il percorso in una botta sola.. l'orgoglio fa capolino e non ho la forza di respingerlo dentro.. mi passo la canna della mitica sopra la spalla destra e mi infilo per la tromba delle scale come se fosse un gesto abitudinario, la smorfia che mi riempie la faccia precede di pochi secondi un mugolio.. la costola che Paolino ha visto bene di incrinarmi per il due a due di sabato grida vendetta.. i due piani affrontati a muso duro non reggono il confronto con la fame che mi attanaglia lo stomaco, ma la visione della porta ha su di me un effetto devastante.. mi scrollo di dosso la bici e quasi mollo la presa dal manubrio.. entro in casa che non guido più neanche le gambe.. riesco a portare la due ruote fino in sala ma non riesco a spingerla in terrazza.. la guardo fiero di me stesso arrancando in un respiro che non ne vuole sapere di mantenere un ritmo degno di tal nome, al terzo tentativo prendo bene il cavalletto che da solo tocca terra sollevandomi dal peso della due ruote.. la borsa a tracolla sembra adesso impossibile da sostenere.. me la scrollo di dosso rischiando di rompermi il collo e mi lascio cadere sul divano col giubbino ancora zippato fino alla gola.. mi viene in mente la mi nonna quando mi diceva di stare attento e non correre troppo che sennò mi si ghiacciava il sudore addosso, sorrido a fatica ma lo faccio.. riuscirò ad alzarmi solo dopo dieci minuti di sguardi fissi sul soffitto e i muscoli delle gambe oramai diventati quercia antica.. mi salva la doccia.. mezz'ora di acqua che mi affoga, mi scioglie muscoli, nervi e tensione togliendomi tutto il sudore di dosso, compresa la voglia di riprovarci.. bell'avventura, ma non potrei mai affrontare tutto questo di prima mattina..

mercoledì 14 aprile 2010

T1-FS-Franchi-52-T1.. addio coppa italia..

Era dura già prima di partire figurarsi quando Eto'o l'ha messa dentro.. mancavano ancora una trentina di minuti ma fare tre goal all'Inter è un'impresa troppo ardua per i nostri ragazzi..
Me l'ero presa comoda oggi, ferie tutto il giorno.. avevo voglia di dedicare un pò di tempo solo ed esclusivamente a me stesso e così ho fatto.. unico contatto con il mondo cooperativo la telefonata di Gabriele risolta in pochi secondi.. da bimbo a modo ho rinnovato una carta d'identità nella quale oramai ero irriconoscibile.. ho conosciuto per la prima volta la persona che da tempo ormai mi prescrive medicinali e quant'altro alla bisogna e dopo aver rimediato ad alcuni lavoretti domestici per il quieto vivere e la reale par condicio quotidiana mi son infilato sulla tramvia direzione Alamanni-Stazione.. su suggerimento telefonico di Samu, stasera traditore per una seggiolina di maratona, ho preso un regionalissimo che in dieci minuti mi ha scaricato alla Stazione di Campo di Marte.. oramai il mondo dei mezzi pubblici non ha più segreti per il sottoscritto...
Ho cercato, anche se solingo, di mantenere vive certe tradizioni passando dalla focacceria per piadina e birra, il caffè sotto la fiesole e la pisciatina preventiva.. tutto sembrava preciso e perfettamente rispettato.. i posti scelti da Enrico per la verità rasentavano la maratona ma l'aria era quella giusta delle belle occasioni.. il Borgo che tornava a Firenze per seguire la sua Fiorentina proprio dalla Fiesole, gli sbandieratori e il gonfalone col Giglio rosso in campo bianco per la premiazione del bomber viola con il fiorino d'oro.. figlio adottivo.. fiorentino come me.. tutto era iniziato e stava continuando come doveva.. poi però c'ha pensato l'Inter a rovinare la festa.. mi auguro nella tripleta nerazzurra.. ma al contrario.. zero tituli su tre fronti.. fanculo al fair play.. fanculo tutti.. che lo vinca pure la Rometta questo campionato falsato dai soliti noti.. noi siam fatti di un'altra pasta.. i biscotti li lasciamo a loro.. noi siamo contro l'Italia perchè questa federazione, questa nazionale non ci rappresenta.. e io sarò felice solo quando vedrò eliminata l'Italietta di Lippi dai prossimi mondiali.. fanculo al fair play.. tanto non paga un cazzo rispettare le regole.. e la Juve di moggi come l'Inter di Facchetti lo hanno dimostrato.. rubare, rubare, rubare.. il problema è che a noi non ci riesce proprio.. ma forse anche per questo ci si garba di più..

domenica 11 aprile 2010

quanto avrei preferito perdere..

Hanno cominciato già da lunedì, addirittura si son sprecate pure le Iene.. questa qua era già scritta.. si perdeva sabato e si sarebbe vinto martedì.. spartizione equa della posta in palio.. un biscotto, una pappina.. proprio da Roma le accuse più sicure per l'accordicchio paritetico con i nerazzurri.. forse perché proprio i giallozozzi sono abituati a farne di ste stronzate.. noi l'ultima del campionato 91-92 quando Carnevale fece finta di calciare verso la porta dell'Udinese con un tiro a due all'ora non ce ne siamo dimenticati.. e allora sarebbe anche il caso che qualcuno chiedesse scusa e che i Della facessero causa anche a quel Fatto che pareva tanto estraneo a simili stronzate..
il match a dirla tutta è iniziato già venerdì sera quando con Samu e compagnia cantante prendevamo d'infilata borgoognissanti per raggiungere il ristorante di Antonio, amico dei tempi del mc, la testa era ovviamente alla serata ma la tuta bianca di Mourinho non poteva passare inosservata.. la voglia di avvicinarsi però è stata cancellata immediatamente dal richiamo della bistecca che ci aspettava pochi metri più avanti.. all'Inter c'avremmo pensato più tardi..
Il sabato, il più ridicolo da che ricordi cooperativamente parlando, mi ha visto metter piede in iper che era da poco passata la mezza e con Samu c'eravamo dati appuntamento per le sette..
L'esperienza aiuta e ho ben nascosto il clima prepartita che già mi muoveva e decideva per me ogni azione pomeridiana.. alle sette, puntuale come non mai, ero già infront of OBI waiting for Samu.. raggiungiamo il franchi passando quasi per il mugello e abbandoniamo incautamente l'opzione parcheggino vagabondando per campo di marte alla ricerca di un pezzettino d'asfalto dove lasciare la 307 .. solo un'ora più tardi raggiungiamo Paolino alla focacceria oramai in preda a una crisi pre-ingresso al franchi.. Enzino e il Maso erano di trasloco, presenti solo Gabriele, la Dona, Enrico e il Galga.. i primi venti minuti scorrono via con una sola squadra in campo e il pensiero è quello della batosta da pallottoliere.. ovviamente non eravamo noi, si giocava a una porta.. quella di Frey ..poi su suggerimento di Stefano è proprio Keirrison a insaccare un uno a zero insperato.. la squadra regge l'urto e il centrocampo Bolattone-Montolivo mi piace parecchio.. pare bravo pure Comotto.. il pari di Milito e il sorpasso di Eto'o fanno saltare in piedi gli interisti nascosti fino al goal tra i viola della maratona.. si scatena la caccia al nerazzurro.. dalla Fiesole partono i cori e gli insulti per quel pezzettino di maratona rubato a Firenze.. Paolino scorda chi è e se non fosse stato per il vetro e qualche centinaio di metri che ci dividevano dal settore invaso adesso lo leggerei sul giornale con Daspo sicuro.. irriconoscibile.. fischi per lui.. il due a due riporta dignità a una gara che non meritavamo di perdere.. nell'esultanza spropositata abbraccio prima Samu poi Paolino, il secondo gesto affettuoso mi risulta determinante e ci rimetto una costola.. va beh.. non è un periodino d'oro, ma potrebbe ancora andare peggio.. mettiamola così..
Ce ne usciamo dal Franchi con un punticino, consapevoli di aver fatto paura ai campioni d'Italia ma con l'amara sensazione che non sia servito a niente e che soprattutto siam stati proprio noi, con l'onestà che contraddistingue i nostri eroi, alla faccia di chi ci tacciava di accordicchi vari, ad aver lanciato la Roma verso un'ipotetico scudetto..
Confido tanto nella Lazio domenica sera e nella scontatissima consuetudine che vuole il derby vinto dalla squadra messa peggio tra le due cittadine.. anche perchè sarebbero insopportabili con un altro scudetto cucito sul petto..

sabato 3 aprile 2010

l'imbecille..

..icché gli sarà preso a quell'imbecille di bojinov appena insaccato il goal dell'uno a uno?
se lo giocavo alla Snai lo prendevo sicuro.. sembra oramai c'abbia il mirino contro di noi.. però gli si dev'essere pure tappata la vena perchè metterla dentro pareggiando il vantaggio viola e correre dalla parte opposta verso il nostro curvino pare esageratino.. insomma, caro valeri, vola bassino.. e porta rispetto..
Commentare questo sabato pre-pasqua è difficile.. ora poi che l'udinese ha schiantato la juve e che il catania ha vinto il derby col palermo la rabbia per non aver agguantato i 47 punti sale via veloce e non la reggo mica più..
E' stato inutile persino uno Jovetic in grande spolvero.. non è servito neanche il primo goal in maglia viola di Lorenzo De Silvestri.. e io per dirla tutta non ho capito neanche troppo bene le sostituzioni del mister.. sostituire Zanetti con Donadel quando in panchina c'è Bolattone secondo me non ha avuto proprio senso.. e Donadel si è dimostrato ancora una volta determinante con le sue cazzate al limite dell'aria di rigore.. lui e quella cazzo di rovesciata a liberare una segaccia nulla.. fava anche lui come il bulgaro..
Me ne sono andato verso le scale mobili con ancora tre minuti da giocare.. era palese che non ci si stava neanche provando a vincerla.. tanto valeva tornare nei bassifondi dell'ipercoop a rimettere a modino un'area vendita smontata da un sabato finalmente degno di nota..
Adesso il doppio confronto con i nerazzurri nel giro di quattro giorni diventa il vero giro di boa.. l'impressione, conoscendo il fantastico mondo del calcio italiano, è che i tre punti di campionato potrebbero essere barattati con il passaggio alla finale di coppa Italia.. io ovviamente punterei all'en plein.. ma io sono solo un tifoso, la passione mi nasce dal cuore e i sogni son desideri chiusi in fondo al cuor...

venerdì 2 aprile 2010

questa fase della mia vita la chiamerò correre..

Via dei Ciliegi è breve, stretta tra palazzi e la percorro dopo aver attraversato il giardinetto che si trova dopo la rotonda della scuola di addestramento dei cani.. quelli per i non vedenti..
E' l'ultimo spazio utile per non perdere la Tramvia.. da casa al giardino il passo è rapido, sostenuto ma non decisivo per l'obbiettivo.. mentre quel pezzetino lì che precede via dei Sassetti risulta ogni mattina di più determinante persino per l'arrivo a Zambra..
La visuale è chiusa dai palazzi e la Tramvia, se Iddio vuole, non la senti da lontano.. è veloce, sicura, comoda e soprattutto silenziosa.. solo una volta in via Sassetti riesco a vedere le rotaie che scorrevano parallele al mio passo fino a pochi secondi prima.. ma è proprio all'incrocio con via Sassetti che non mi posso permettere di avere l'andatura pre-Ciliegi.. se mi passa la Tramvia davanti gli occhi la distanza risulterebbe impossibile da coprire in tempo.. e allora devo ringraziare chi da tre mattine riesce ad entrarmi in visuale mentre percorro il tratto Giardinetto-Ciliegi e mi fa da lepre lanciandomi la corsa per la Tramvia che arriva e che non riesco a vedere..
Così ormai da tre mattine riesco a sprintare per tempo e rincorrere l'anonima lepre che parte precisa davanti ai miei occhi giusto all'incrocio di via Sassetti...
Ieri mattina non è stata proprio da spot già a partire dalla sveglia.. il mi alzo tra cinque minuti si è rivelato drammaticamente decisivo.. le cinque e mezzo son diventate all'istante le 6e22.. la lepre di via dei Ciliegi puntuale e decisa mi ha lanciato la corsa della disperazione verso l'ultima Tramvia utile per un arrivo degno di tal nome alla destinazione finale.. a Santa Maria Novella la crisi.. la biglietteria automatica mi ha presentato per la prima volta un trenino per Zambra da cambiare a Rifredi.. panico.. la ricerca sul pannellone luminoso mi ha destabilizzato ulteriormente.. il binario 3 per Empoli sembrava quello giusto e il capo treno che mi faceva cenno di crederci mulinando le mani in alto come fanno sulla pista di peretola all'arrivo degli aerei mi faceva aumentare la corsa spingendomi oltre i miei limiti.. i cento metri lanciati mi vedevano unico a rincorrere urlando che non avevo convalidato il biglietto.. i cenni quasi entusiatici del capo treno mi han tratto d'inganno e l'arrivo a perdifiato si è risolto con un semplice e amaro Ma ferma a Zambra?.. quattro parole quattro uscite con enorme fatica dimostrando grande difficoltà polmonare per la sgropponata improvvida.. l'artista da aereoporto mi guarda di sotto in su col mio biglietto appena vidimato e mi esclama: No, va a Empoli..
Credo che gli occhi abbian guardato il cielo rigirandosi un paio di volte e il mio disappunto si è ovviamente manifestato in perfetto Ceccherini-style-isola dei famosi.. ripreso il biglietto, diventato inutile, l'ho strappato e rifiatando mi son indirizzato verso la pensilina degli autobus fiero dell'Ataf con estremo odio per i cugini delle Ferrovie.. stamani niente treno, prendo ì cinquantasette.. anche se percorre un itinerario da galera per fare forse otto km in mezz'ora..