... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

lunedì 11 luglio 2016

Torres del Rio - Logrono

Il gruppone degli zii se ne va fortunatamente silenzioso e compatto ad un ora indicibile lasciandoci di fatto nuovamente padroni del baccellaio... ci rigiriamo nel letto e ce la prendiamo comoda.. il nostro cammino duemilasedici, all'opposto di anno scorso, geograficamente e mentalmente, soprattutto.
Un'oretta e siamo per strada, ci infiliamo in una serie di saliscendi leggeri che ci spariscono tra gli oramai familiari vigneti e campi di grano, un vento fresco che pizzica la pelle e un paio di salite a rompere il fiato ci svegliano definitivamente e con noi il sole che se ne va alto alle nostre spalle cercando di farsi largo tra le nuvole.. il tracciato di oggi si snoda su una sorta di zerozero e il vento si ostina a indicarci la strada con maggior convinzione rispetto alle nostre gambe finché una serie infinita di tornantini in terra bianca non ci fanno ridiscendere invitandoci con una pendenza che fa comodo e gioia alle dita dei piedi.
Di nuovo una pettatina e torniamo un'altra volta in quota, la aggrediamo come stambecchi, ma solo perché dura l'attimo di rendersene conto.. sono le 8etrenta e mancano ancora quattro km a Viana e al nostro desayuno.
Ci rifocilliamo senza averne poi così bisogno e ripartiamo incocciando in un'oretta simpaticamente asfaltata.. un percorso periferico che ci avvicina gradualmente a Logrono.. non è un tratto memorabile, una zona industriale a pieno titolo.. cinque km di capannoni finché non entriamo inaspettatamente in una pinetina che ci accompagna con la sua ombra fino a diventare una vera e propria striscia pedonale.
E' il nostro tappeto rosso e Logrono la nostra kermesse, una sorta di unica enorme corsia di atletica senza un campo da calcio da costeggiare, un enorme campo del Roland Garros lungo qualche km che percorriamo insieme ad altri pellegrini.. la città piano piano si affaccia verso il cielo, ci appare prima dal basso per poi sovrastarci nascondendoci l'orizzonte.
Esiste una zona di prefiltraggio, una sorta di selezione gestita in maniera impeccabile da un fraticino  che interpreta alla perfezione il servizio cortesia, spaziando con velocità e ottima dizione dall'inglese al francese per poi illuminarci su logrogno e le sue accoglienze in un italiano degno dell'accademia della crusca.
Entriamo finalmente in città attraversando un ponte, il centro si sviluppa sull'altra riva e il Municipale è li che ci aspetta, chiuso.. apre alle 13.. ci guardiamo e decidiamo di fare un corno al fraticino, attenderemo il nostro letto girovagando per la piazza centrale e le sue stradine..
A dieci alle una c'è già la fila, gli zaini sembrano pesare il doppio.. ci stendiamo a sedere e liberiamo finalmente spalle e piedi.. 
7 euro e abbiamo il nostro letto, smolliamo finalmente gli zaini e gli scarponcini.. Logrono ci aspetta, ma soprattutto la fame bussa da almeno mezz'ora..
Facciamo i selettivi, forse tirando troppo la corda e finiamo per sederci a tavola che son passate le due del pomeriggio.. il servizio, nonostante siamo gli unici avventori, non è dei più rapidi e il rischio è quello di arrivare al piatto combinato stremati più che a O'Cebreiro.
Decidiamo di arrivare fino alla piazza del gioco dell'oca che a legger qua e la ha più di un legame e di un riferimento con i templari, Santiago e tutto quel che è  più vicino al mondo religioso che circonda il cammino.. una sguardatina alla fonte del pellegrino e poi di nuovo in albergue.
Nell'area descanso mi confronto con Raphael, un volontario dell'albergue.. mi spiega un po' Logrono e tutto sommato finiamo per intenderci bene nonostante il mio spagnolo e il suo italiano vadano a scatti come se ci mancasse il segnale, il prof lo perdo per i vari piani del municipale alla ricerca di qualche tacca finché non arriva puntuale l'ora della cena.
Logrogno è una città già troppo grande per i nostri standard duemilasedici.. finiamo per essere avvolti dal traffico e dalle vasche che i giovani a folate usano fare pure a queste latitudini.. siamo tutti uguali, tutti omologati a un preciso schema sociale che vince indifferentemente dalle temperature e dalla lingua ahimè e noi ci sentiamo così fortunatamente lontani adesso.
La cena diventa fin troppo ricercata e stonata col mondo nel quale oramai siamo immersi da almeno due anni, i violinisti che ci accerchiano ci fanno quasi pena.. la ricerca spasmodica di qualche lira li rende macchine da guerra che non distinguono più neanche il target più consono alle loro serenate.
Rientriamo in albergue ripensando a quei paesini sperduti nel nulla.. con le due strade, tre case, l'albergue, una chiesa e la sensazione che le quote giuste per il nostro ritmo naturale esistano davvero.. Logrono la rivaluteremo probabilmente una volta smessi i panni del pellegrino, semmai riusciremo un giorno a volerne fare a meno.. perché parafrasando una morettina el paraiso no es un lugar donde ir, sino una sensacion para vivir.. sarà pure dura mantenere l'approccio che ci regala ogni volta questa parte di universo qua nella nostra quotidianità.. ma quanta differenza vivere a queste quote.. e quando ne assapori il benessere, la sensazione te la vivi dentro ogni giorno che passa.. che tu sia in Spagna o meno.
da PensieriParole

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