... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

lunedì 1 febbraio 2010

mumble.. mumble..

Voglio tralasciare Kuz e Osvaldo, il primo perchè a parer mio ha avuto tutto il tempo per metter su famiglia, sposarsi, farsi crescere la barba e invecchiare al punto che Prandelli lo ritenesse maturo per farlo giocare senza però tutti quei mirabolanti risultati che invece l'acquisto scippato avesse fatto intendere.. il secondo perchè il suo passaggio alla Liga dopo lo stentato campionato col Bologna parla da solo.. idem per Da Costa e Savio, meteore viola o forse meglio ancora inconsapevoli pedine di scambio per un Panta che pare giochi sempre di più a monopoli piuttosto che a fantacalcio.. non mi dilungo sulle cessioni di Lupoli, Balzaretti, Cacia, Vanden Borre, Bojinov, Potenza e Pazienza, Papa Waigo, Blasi, Maresca e Miccoli, Jimenez, Di Loreto, Brocchi, Fiore, Maggio, Toni, Pazzini, Semioli, Zauri, Melo e tutti quelli che a memoria non ce la fo a ricordarmeli..
Parto invece da Liverani, passando per Ujfalusi, Dainelli per arrivare a oggi pomeriggio quando anche Martino ha salutato la curva e ha preso la via per la Danimarca..
Il calciomercato si sa, e la Cassaneide ne è l'esempio lampante, non guarda in faccia nessuno.. specie quei quarantamila grulli che di tanto in tanto riempiono l'Artemio.. a volte li fa contenti.. spesso mugugnano.. altre volte s'arrabbiano proprio.. e Corvino in questa girandola è un maestro nato, cresciuto e specializzato visto che la proprietà ha dato il via all'epoca dell'autofinanziamento.. un entra-esci che neanche l'assortimento della chimica cambia così rapidamente.. e per una punta che viene, una deve andare.. uno shampoo per i capelli grassi al posto di uno per i capelli secchi.. e così è arrivato Zanetti mentre sulla corsia opposta verso Torino c'era Melo che si pensava d'aver fatto il passone.. l'ebete..
il pensiero però mi si ferma sul cosidetto zoccolo duro.. quello che nell'entra-esci non c'è mai infilato.. non l'ha mai sfiorato.. quello sul quale il mister ha pian piano costruito questo ben d'Iddio che oggi ci vede in semifinale di Coppa Italia, agli ottavi di champions League e a pochi passi dalle prime quattro.. se qualcuno avesse sufficiente memoria pari pari sei anni fa.. febbraio 2004, i nostri undici erano in serie B, con Emiliano Mondonico in panchina e la corsa sfrenata verso i play off vinti poi col Perugia.. sembrano anni luce.. son solo 6.. (sei)..
La paura.. solo mia.. è che i vari Liverani, Ujfalusi, Dainelli e Jorgensen non fossero, d'accordo, Baggio, Toni, Batistuta, Rui Costa e altri pochi ma immortali, ma nella loro poca visibilità mediatica fossero ancora più importanti per tutto il progetto.. l'anima vera di questo gruppo.. quelli che non avevano certo bisogno di correre alla bandierina o sotto la Fiesole.. che bastava anche il loro silenzio per far rispettare le gerarchie all'interno del gruppo così come farlo sentire davvero una squadra unica.. dal portiere al ragazzino della primavera infilato per la prima volta in prima squadra.. non vorrei, insomma, che si perdesse un attimino la trebisonda, come dicono quelli bravi.. e che il neo capitano così come Frey, Gamberini o Gilardino non fossero ancora consapevoli della loro importante impronta nel gruppo che li segue quando s'allenano ai campini.. probabile serva ricompattare il gruppo, mettere delle nuove colonne o dare alle attuali la giusta sferzata che li faccia guardare il resto dall'alto.. per fortuna abbiamo un buon maestro, attento, severo e capace.. mentre il Panta, nel suo giochino delle tre carte, versa ragazzini dal bel futuro come se n'avesse un secchio pieno..
Mi piacerebbe allora che per un attimo anche noi, da questa parte della balaustra, la si smettesse d'esser dei beceri provinciali.. critici anche con se stessi fino allo spasimo.. e si desse per bene il via a quella passione e a quell'amore che ci riempie il cuore, smettendo per questi sei mesi che abbiam davanti di fischiare, mugugnare e far gli allenatori per forza.. prendere la giusta convinzione che solo ed esclusivamente tutti insieme uniti avanzerem perchè per dirla tutta a me par d'essere a un bivio.. o si diventa grandi, e le capacità, le leve e le pianticelle ci son tutte.. o si resta a testa bassa, zittini a lamentarsi per un passaggio sbagliato e a guardar le grandi che si spartiscono l'Europa e tutte le coppe possibili..

Nessun commento:

Posta un commento