... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

venerdì 2 aprile 2010

questa fase della mia vita la chiamerò correre..

Via dei Ciliegi è breve, stretta tra palazzi e la percorro dopo aver attraversato il giardinetto che si trova dopo la rotonda della scuola di addestramento dei cani.. quelli per i non vedenti..
E' l'ultimo spazio utile per non perdere la Tramvia.. da casa al giardino il passo è rapido, sostenuto ma non decisivo per l'obbiettivo.. mentre quel pezzetino lì che precede via dei Sassetti risulta ogni mattina di più determinante persino per l'arrivo a Zambra..
La visuale è chiusa dai palazzi e la Tramvia, se Iddio vuole, non la senti da lontano.. è veloce, sicura, comoda e soprattutto silenziosa.. solo una volta in via Sassetti riesco a vedere le rotaie che scorrevano parallele al mio passo fino a pochi secondi prima.. ma è proprio all'incrocio con via Sassetti che non mi posso permettere di avere l'andatura pre-Ciliegi.. se mi passa la Tramvia davanti gli occhi la distanza risulterebbe impossibile da coprire in tempo.. e allora devo ringraziare chi da tre mattine riesce ad entrarmi in visuale mentre percorro il tratto Giardinetto-Ciliegi e mi fa da lepre lanciandomi la corsa per la Tramvia che arriva e che non riesco a vedere..
Così ormai da tre mattine riesco a sprintare per tempo e rincorrere l'anonima lepre che parte precisa davanti ai miei occhi giusto all'incrocio di via Sassetti...
Ieri mattina non è stata proprio da spot già a partire dalla sveglia.. il mi alzo tra cinque minuti si è rivelato drammaticamente decisivo.. le cinque e mezzo son diventate all'istante le 6e22.. la lepre di via dei Ciliegi puntuale e decisa mi ha lanciato la corsa della disperazione verso l'ultima Tramvia utile per un arrivo degno di tal nome alla destinazione finale.. a Santa Maria Novella la crisi.. la biglietteria automatica mi ha presentato per la prima volta un trenino per Zambra da cambiare a Rifredi.. panico.. la ricerca sul pannellone luminoso mi ha destabilizzato ulteriormente.. il binario 3 per Empoli sembrava quello giusto e il capo treno che mi faceva cenno di crederci mulinando le mani in alto come fanno sulla pista di peretola all'arrivo degli aerei mi faceva aumentare la corsa spingendomi oltre i miei limiti.. i cento metri lanciati mi vedevano unico a rincorrere urlando che non avevo convalidato il biglietto.. i cenni quasi entusiatici del capo treno mi han tratto d'inganno e l'arrivo a perdifiato si è risolto con un semplice e amaro Ma ferma a Zambra?.. quattro parole quattro uscite con enorme fatica dimostrando grande difficoltà polmonare per la sgropponata improvvida.. l'artista da aereoporto mi guarda di sotto in su col mio biglietto appena vidimato e mi esclama: No, va a Empoli..
Credo che gli occhi abbian guardato il cielo rigirandosi un paio di volte e il mio disappunto si è ovviamente manifestato in perfetto Ceccherini-style-isola dei famosi.. ripreso il biglietto, diventato inutile, l'ho strappato e rifiatando mi son indirizzato verso la pensilina degli autobus fiero dell'Ataf con estremo odio per i cugini delle Ferrovie.. stamani niente treno, prendo ì cinquantasette.. anche se percorre un itinerario da galera per fare forse otto km in mezz'ora..

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