... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

lunedì 22 giugno 2015

Pè bischeri un c'è paradiso.. San Gimignano-Monteriggioni, tutto apposto..

Ci muoviamo per abitudine, per noia, per costrizione, ci imponiamo ragionamenti, azioni, movimenti.. Ogni azione ha un inizio e una fine, dalla più piccola alla più grande, se si vuol dare un senso a quel che vogliamo fare, anche a un piatto pieno a mezzogiorno e mezzo... la forchetta va portata piena alla bocca.. C'è sempre una fine alla quale arrivare, altrimenti è tutto inutile..
Abbiamo cominciato a camminare per mille motivi, ognuno dei due incastrandoci le proprie motivazioni mano a mano che passava il tempo.. l'obbiettivo, quello lontano, era arduo, impensabile, un'impresa.. eravamo non più tanto ragazzi quando decidemmo di pestare quel secondo passo dopo l'altro, nelle terre senesi, era Gennaio e arrivammo a Siena fiaccati dalla poca agilità, dal fiato pressochè assente, dalle gambucce poco allenate anche a far le scale del condominio.. sei mesi di testardaggine, di progettucoli, di stretching, di notturne, zaini comprati, credenziali richieste, bustine di polase come fosse nesquik, scarpe nuove, di tomaia, che grip, borracce verdi o rosse, frutta secca, banane, panini preparati a vicenda, zaini riportati, luci frontali, bastoncini single, pantaloncini da spezzare, coppie di bastoncini, moccoli, speranze, orologini del cazzo, il nencio, deca, sgambatine defaticanti, pettatine e discese peggiori, pietraie, saluti, sorrisi, colazioni a sorpresa, vesciche, borracce calde, te freddi, pausine rapide, pranzi lenti, puntatine, strappate agonistiche, rincorse all'asfalto, moscerini in bocca, indicazioni alla cazzo di cane, senso dell'orientamento alla cazzo del delse, rigagnoli da guadare, pisciatine accoppiate, sentierini da mare in aperta campagna, maremmani incazzati, cucciolini di segugi toscani che si ribaltano per giocare, suore con le cimose ai piedi, bisce e il Monteferrato con Riccardino, Doriano, Sant'Andrea, il palio perso e i diti in culo che non sopportano le pause a ricompattare, il CAI che aspetta l'ultimo per ripartire subito, Marco che ci guida, piazza a piazza, il sole africano, il passatore, la doccia al tabernacolo, la birretta artigianale di Gavena, quella di Castello, le foto mosse del prof, i book della Mirellina, i treni, le corriere e i giochini a due macchine, quanto manca, a quanto siamo, aggiungici due km, arenarie, le ginestre o l'emero, sei mesi sei di preparazione, di gambe dure, anchette provate, schiene piegate e piedi da cambiare, ma l'obbiettivo è sempre li, sempre più vicino.. e allora non resta che chiuderlo sto cerchio... arriviamo la dove siam partiti... dove siamo nati.. 
E' tutto troppo facile, ci fanno una sega a noi i master, i trekker, il CAI e quei quattro pensionatini del gruppo Signa.. sappiam fare da soli... a noi il sole c'ha da batter sempre negli occhi, ci s'ha i RayBan, Ciccio.. stasera vai giù te prima di noi.. adesso che senza treni, ne corriere si va uguale dove ci garba..
Il giochino è chiaro, elementare e anche Riccardino lo saprebbe raccontare.. due macchine, una all'arrivo, una alla partenza e nel mezzo noi a ripestar le orme di Sigerico.. ci aspettano i trenta km che mancano a questa parte qua di Toscana per collegare Altopascio con Siena.. 
Il Delse fa scouting e il duecon s'infoltisce e passa a un trecon con l'arrivo di Veronica.. siamo oliati a dovere, si va giù sulla Firenze-Siena nemmeno fossimo di casa.. molliamo la 307 ai piedi di Monteriggioni, a stasera tesoro.. San Gimignano ci aspetta.. tentiamo il parcheggino furbo ma duriamo quanto da Natale a Santo Stefano: a volte ci fanno le multe.. che non sia una di quelle volte.. lanciamo il prof a cercar fortuna e dieci minuti dopo siamo in cammino.. mi son scordato la borraccina di polase, fa niente.. questa tappa qua me la voglio mangiare.. non ho preso neanche la crema solare.. ma non sembra odioso sto sole.. le nuvole ci faranno da ombrello.. poco male..
I passi vanno via veloci, il ticchettio dei bastoncini da nordic ci fa da basso e il tracciato pare ben studiato... ombra e sole.. sole ed ombra... saliscendi e pozze da guadare.. le gambe ci sono, gli zaini pesano e il morale è alto.. scopriamo che, come ai tempi di Silvio, nessuno dei quattro ha votato Renzi, ma intanto lui governa.. male, ma sta li..
Un gruppo di ciclisti ci fa fresco, uno cerca di abbracciare il prof e incontriamo un paio di segugi maremmani che non toccano i 60 giorni di vita.. caracollano e si ribaltano per prendersi baci, pacche, abbraccetti e lisciate.. il proprietario tenta di agganciarci un pippone di natura medioevale sulla provenienza della specie e sul loro utilizzo, ma Monteriggioni chiama.. Arriviamo a Quartaia e ci infiliamo oltre a un cancellino di fianco a una chiesa, il pranzo è servito: Pane Panda e salamino Golfetta.. lo servo nel cosciotto il ragazzo, la Mirellina intanto ci delizia con mix di frutta secca, pesche tabacchine e ananas, la brezzolina facilita la pennichella, la Veronica passa dalla fase REM al sonno profondo in tre nano secondi..  dobbiamo forzarci per non rendere la pausa un matrimonio... il circolino è chiuso, niente caffè.. si riparte, Gracciano è a un passo ed è nuovo di zecca, ma non ci abita nessuno.. sorpassiamo una pozza che vendono come terme e ci infiliamo in un bosco non senza prima aver sbeffeggiato amicalmente il prof per l'abbigliamento un pò troppo spostato sui balcani.. 
Prima Acquaviva, poi Strove, infine Abbadia Isola.. nessun appannamento.. qualche dolorino.. ma Monteriggioni è a soli 7 km.. siam partiti con qualche decina di minuti di ritardo.. manteniamo la tabella.. "un birrino a Monteriggioni Sergino, come lo vedi?".. 
Finalmente le torri, Monteriggioni si staglia lassù.. ci domina gli occhi.. ci siamo, infiliamo per un viale bianco come il famoso cavallo bianco di Napoleone, reso ancor più bianco da un sole che oramai è agli ultimi colpi.. son passate da poco le 17etrenta.. tutto fin troppo facile... rido e scherzo con la Mirellina mentre il duo Del Sesto-Morganti ci tiene il passo a distanze siderali.. quasi le tocco le mura, con gli occhi.. è fatta, si butta gli zaini in macchina e su per la salitina del paese, sostina restauratrice e si parte per San Gimignano.. è facile come affogare in un bicchier d'acqua.. come? si.. facile, facilissimo.. perchè? cerco le chiavi... qui no, qua neanche.. guardo la Mirellina, è facile.. è fatta.. stacco lo sguardo dalla Mirellina che ancora sorride ignara.. ricerco le chiavi, qui ancora no, qua ancora neanche.. è facile quando mi ritrovo d'un tratto sul divano che guardo la tv.. una voce fuori campo:"le metto qui in macchina del prof, sennò per strada le perdo"...continuo a pestar lo sterrato senza saperlo, assente da me, rewind..:"le metto qui in macchina del prof, sennò per strada le perdo".. è vedo nitido il fotogramma numero dodici, quello di stamani, poco prima di partire da San Gimignano, con la 307 parcheggiata a Monteriggioni, mi vedo bene, fresco come una rosa.. che apro il porta oggetti e lascio cadere le chiavi dalle mie mani... 
Panico.. 
Totale assenza di salivazione..
il Sole non c'è più
il vento si è fermato.. ma dubito che sia mai esistito
Sono solo.. io e quelle cazzo di mura con quelle cazzo di torri.. a poche centinaia di metri da me..
Sono solo.. io che devo trovare le parole per dirlo a loro.. che sorridono, stanchi ma felici
Sono solo, Jovanotti.. sono solo.. e quando sei solo, sei solo.. fava
Riesco a riaprire gli occhi, che erano già aperti.. mi giro alla mia destra e vedo una ricciolina che sgambetta.. deve essere con me.. si.. come si chiama? Mirella? si.. Simona.. si.. come si chiama? comunque è con me.. si.. per lo meno da stamani.. allora siamo io e lei.. mi giro indietro.. no, cazzo ce ne sono altri due.. siamo in quattro.. sono solo contro tre.. non è pari.. per niente.. e io non so da dove cazzo partire, che parole usare, bevo.. inganno il tempo mentre le mura si avvicinano.. li ferirò.. lo so..
Mi sento male, anzi no.. potrei fingere un malore.. vigliacco.. potrei cominciare a correre, l'adrenalina e l'incazzatura per farlo ce le ho..  mi fermo e la guardo..: 
Io:"Mire, l'ho combinaha.."
Mire:" cosa? che hai fatto?"
Io:"eh.. l'ho commessa.. come si fa?"
Mire:"a far che.. che hai fatto?"
Io:"Mirella.. le chiavi.. non ce l'ho..(vorrei piangere ma mi vien da ridere)"
Mire:"(ridendo).. si vabbè.. dai ale.."
Io:"giuro.. (e smetto di ridere isterico..)
Mire:".. ah.. e adesso? (girandosi verso la coppia che sta arrivando in cerca di testimoni e spalle sulle quali far forza)
Con una violenza inaudita ci arriva addosso tutta la stanchezza di questi trenta km che il mio orologino insiste nel raccontarci per venti.. maledetto decathlon..
Mi vorrei prostrare ai loro piedi, chiedere la grazia.. la faccia del delse resta paralizzata in una smorfia che ha visto interrompere sicuramente un respiro, ma non sembra questo che lo fa patire, si vede che spera in un coup de théatre.. capisce che non scherzo e la Veronica mi redarguisce acuta con un "io, il ritorno a piedi non lo faccio manco morta"
Ok.. ho condiviso la notizia.. adesso devo trovare la soluzione... metto le ali e arrivo alla locanda dell'orso senza probabilmente toccare terra.. le loro voci le sento diminuire gradualmente.. il taxi fino a San Gimignano ci costerebbe quanto un passaggio ponte per gli Stati Uniti d'America, il primo treno per Poggibonsi è alle 20 e non ci basterebbe.. la Corriera la domenica passa da qui solo a distanza di migliaia di ore una dall'altra..  
Sono mortificato... per un attimo penso all'autostop.. scarto altre cento probabilità.. capisco il disagio che creo ma vedo che i tre che mi circondano fanno a gara per togliermi di dosso sensi di colpa e bicchieri mezzi vuoti.. li apprezzo, ma il nero si è impossessato di me.. 
Sono quasi le una e mezzo di notte, semisdraiato su un letto dopo una buona cena e una miglior doccia.. i piedi sono meravigliosamente in forma.. le gambe idem... solo qualche doloretto come deve essere.. a volte la vita ti riserva soluzioni immediate che ti cancellano tutto quel nero come una spugna su un vetro.. da chi non si pone il problema di prendere la macchina e venirti a salvare la vita senza star li a contare km e tempo.. è vero, è un dare e avere.. ma non smetterò mai di pensare che non è mai scontato, anche se poi ai fatti è sempre così... basta alzare la mano.. quando le piccole deviazioni del pianificato finiscono per lasciarti la bocca meglio del dolce a fine pranzo, beh, adesso posso sorridere pensando a quel fotogramma che vedeva cascar le chiavi nel portaoggetti della Musa del prof, e io ebete di prima mattina che mi dicevo anche ".. sennò le perdo mentre cammino"

4 commenti:

  1. In effetti lasciar le chiavi a San Gimignano e la macchina a Monteriggioni non si può che definire capolavoro..

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  2. ....viale prima del cavalcavia, giornata primaverile, camminata agile ma impostata sul recupero ritardo ad un certo punto ti vedo fermarti....
    controllo prima tasca....a vuoto....secondo....a vuoto.....sudorino....sguardo perso.....portafoglio con già la certezza di non trovarci niente.....rallentamento poi.....lo stop.....
    << Ale? >> io timidamente
    << Enzino.....ehhhhh.....unc'ho l'abbonamento.....bisogna tu ti avvii.....ti raggiungo dentro.....>>
    ....
    Promettevi già bene.....ma tu sei cresciuto alla grande!!!!
    Eccezionale, come sempre.....

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    1. Gli amici.. Avevo giurato su tutto quello che avevo di più caro, mentendo spudoratamente, che non mi era mai successo qualcosa di simile prima.. Poi arrivi tu a scompaginare tutta la trama.. (Sicuro che ero io? :D)

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