... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

martedì 2 giugno 2015

Gambassi-San Gimignano, la Mirellina, un Delse gagliardo e il suo bastoncino da nordic

Decidiamo di festeggiare la Repubblica in Francigena.. ci restano oramai due tappe per chiudere il cerchio toscano.. i quindici km da Gambassi a San Gimignano e i successivi 30 fino a Monteriggioni..
Trenitalia ci lavora contro e le storiche corriere sembrano essersi dimenticate di questa parte di mondo, toccherebbe cambiare mille volte e l'andata e il ritorno raddoppierebbero il tempo trascorso a camminare..
Decidiamo che la prima è troppo breve.. si pensa di allungarla partendo da Castelfiorentino, servita dalle ferrovie, poi cambiamo.. si parte da San Gimignano.. si raggiunge con.. cosa? niente da fare.. la testa del pellegrino ci incatena in compartimenti stagni.. il lento incedere non prende più in considerazione mezzi a motore, troppo moderni, troppo veloci per chi ha rallentato il proprio ritmo a quello delle proprie gambe..
L'illuminazione arriva mentre sono in pausa pranzo, coadiuvato da un paio di personaggi sufficientemente più pratici di me arrivo a dama rigiocando un rompicapo di vecchia memoria, basta saper spostare le pecore di là dal fiume senza lasciarle con i lupi.. un paio di viaggi studiati a tavolino e il giochino è fatto.
Partiamo alle 730, puntuali, Sergino si presenta con la Mirellina, amica d'infanzia, che ritroveremo anche venerdì per la notturna che ci porterà a Boccadirio. Fatte le dovute e sbrigative presentazioni, divisi dai due sportelli delle auto, partiamo con le due macchine alla volta di San Gimignano, nostro arrivo di giornata, lasciamo la 307 e risaliamo fino a Gambassi, parcheggiata la macchina del prof daremo il via al tracciato della Francigena che ci vedrà arrivare nuovamente a San Gimignano, da li con la 307 ritorneremo su a Gambassi a riprendere la macchina del prof per tornare a Firenze.
Pare complesso, ma è più facile a farsi che a raccontare..
Il Delse sfoggia per l'occasione l'ultimo acquisto, un bastoncino, uno, da nordic tanto bistrattato nell'ultima uscita che è riuscito invece a far breccia nel cuore e soprattutto nelle gambe del prof manco fosse una bella donna..
La Mirellina, dotata di doppio nordic mantiene un buon passo nonostante Sergino oggi non si tenga proprio..
Pronti, via e la sfida è già lanciata, una coppia di pellegrini ci precede ed è solo la prima di una serie che stavolta incontreremo sul cammino, numerosi anche i pazzi che si scapicollano sulle due ruote a pedali, sono i primi a salutare e a noi non rimane che rispondere da buoni viandanti del secondo millennio.
I continui saliscendi o pettatine come dir si voglia rendono la tappa impegnativa nonostante i km da affrontare non siano poi così tanti, il prof, gagliardo e orgoglioso del doping tecnologico che lo supporta ad ogni passo, sembra non temere rivali e spesso sceglie la fuga trascinandosi dietro me e la Mirellina mantenendo di fatto un ritmo sostenuto..
Siamo concordi col prof che la prima lontanissima tappa che ci vide nongiovani esordienti della francigena mesi orsono risulta sempre di più la peggiore in quanto a paesaggi e indicazioni, nel tracciato di oggi incontriamo il santuario di Pancole prima, con tanto di presepe stabile, il monastero di Bose poi, veri luoghi del silenzio incantevolmente nascosti lungo il percorso che ci aprono panorami da cartolina, il tutto intervallato da piccoli borghetti caratteristici che finiscono per farcela battezzare come la tappa che si guadagna il podio assieme alla precedente, vedremo la prossima, che le guide dichiarano la più impegnativa, ma anche la più bella del tratto toscano.
Solo l'ultimo pezzo che ci vede in arrivo a San Gimignano è sull'asfalto, il traffico sostenuto in questa domenicadimartedì non aiuta, ma passar la porta zaino in spalla in una città come questa ha il suo fascino e ci fa assaporare il gusto dell'impresa rendendoci eroi per un giorno nonostante il contapassi si prenda nuovamente gioco di noi regalandoci distanze da asilo.
Banchettiamo in un parco dentro le mura, la fanciulla ci umilia con del farro, olive e pomodorini che non riusciamo a ignorare, le nostre baguettes han dimenticato la fragranza negli zaini nonostante il miglior prosciutto arrosto su piazza, non c'è gara.. la Mirellina mette il carico estraendo una stecca di cioccolato e nocciole che vanifica di fatto ogni fioretto da salutista che il Delse aveva speso lungo tutto il tragitto, chiudiamo la giornata con giretto turistico, caffè e ammazza caffè a far da ciliegina, non sarà come la birra di Castello o ancora meglio come quella di Gavena, ma non potevamo interrompere quello che è diventato un must inevitabile per poter fotografare a modo nostro queste giornate destinate a renderci sempre più devoti al buon Sigerico.

1 commento:

  1. Certo che di quei due giovani e inesperti pellegrini non v'è piu' traccia; partenze studiate, ben definite, pronti ad accumulare altri passi, altri chilometri su quelle gambe sempre piu' forti e allenate, preparate per ogni pettatina piu' o meno dura,sicure che nessun ostacolo può metter loro gambetta.E attraverso ogni racconto vivo e condivido un po' il vostro viaggio, immaginando paesaggi,situazioni,personaggi incontrati,rituali di fine avventura. Ma soprattutto percepisco la gioia e serenità che questa impresa sta regalando a chi la scrive

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