... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

venerdì 27 marzo 2009

..via Bellini..

Il mio navigare per siti mi ha fatto scoprire che stasera al Circolo Pescetti di Via Bellini avrebbero parlato di Fiorentina.. non la mia, del Bati, di Baggio e Antognoni ma quella del marchese Ridolfi e del suo primo stadio costruito appunto in via Bellini.. coincidenze astrali, mi chiama la Rosse per avvertirmi della sua assenza per cena e il mio esser libero mi riporta viva l'idea di potermi vivere una serata annusando un pò di storia viola.. L'inizio è fissato per le nove e come al solito mi presento che è passata mezz'ora, nessun male visto che i racconti non eran ancora cominciati.. scorgo Walter Tanturli, qualche giornalaio e vengono presentati i due presidenti del Club Sportivo e della Palestra Libertas, un biografo del marchese Ridolfi e Luca Giannelli della Scramasax, editrice di numerosi libri viola.. la storia parte dai colori.. il rosso e il bianco da sempre considerati i colori di Firenze perchè inquadrando il racconto dai tempi etruschi il primo è la madre, ovvero Fiesole, il secondo la figlia ovvero Firenze.. ed infatti per il primo campionato il marchese decise per il glorioso Inquartato di Ugo di Toscana.. nessun colore scelto a caso e anche il successivo e praticamente defintivo viola è sempre stato legato a Firenze ancor prima per ragioni di patrimonio e ricchezza fin dal tredicesimo secolo.. fu preferito al bianco e rosso solo perchè ritenuto più nobile.. solo teorie insomma quelle relative alla stintura del tessuto durante un lavaggio.. è reale anche l'accostamento della leggendaria lotta tra guelfi e ghibellini.. i guelfi, ritenuti uomini liberi si riconoscevano nel bianco e nel rosso, mentre i ghibellini schiavi del potere romano nel bianco e nel nero.. ovvero la libera Firenze contro la schiava Siena.. le maglie erano ovviamente ricamate e non stampate come adesso ed era obbligo riportarle dopo la gara in lavanderia.. erano numerate nel senso che eran precise per chi giocava e non è rara qualche foto dove si possa evidenziare almeno la metà degli undici titolari che indossano maglie, calzini e pantaloncini diversi tra loro.. altre immagini dell'epoca invece rappresentano la Fiorentina in campo internazionale.. nell'allora coppa Europa Centrale, vestita rigorosamente di nero, con tricolore sul petto e fascio littorio, ma c'è pure una coppa Italia vinta giocando con la maglia completamente gialla.. nel parlare del Marchese Ridolfi, che ho scoperto esser fascista di quelli sodi, son venuti fuori numerosi aneddoti come quello relativo al suo ingresso allo stadio Bellini.. avendo praticamente terminato ogni risparmio per la costruzione delle due tribune, allora scoperte, l'allora presidente della Fiorentina entrava presentando l'abbonamento pagato dalla squadra.. ancora non c'erano ne le due curve ne la torre di maratona ma già i lavori delle due tribune erano stati effettuati dalla ditta edile Callisto Pontello.. corsi e ricorsi.. il campo di via Bellini venne inaugurato il 2 aprile 1922 mentre il Berta 8 anni più tardi.. la cronaca dell'epoca riporta la fuga degli operai nel momento in cui l'ingegnere architetto Nervi da solo tolse tutti i legni che reggevano l'avveniristica pensilina a getto senza sostegni fissi.. la storia vuole che per una settimana gli abitanti di Campo di Marte si siano lamentati per l'ondeggiare della stessa in un arco di 50 cm di altezza prima che si stabilizzasse.. visti i risultati e il tempo passato possiam dire che aveva ragione Nervi.. operai malfidati..
Al campo di Via Bellini oltre a vari campionati furono giocati anche una semifinale di coppa Italia persa contro il temibilissimo Vado.. una gara di ritorno dei playout per non retrocedere in seconda divisione contro la fortissima Ambrosiana Inter.. si racconta che allora i tifosi viola erano tra i più caldi e appassionati e che nel 1930 con la definitiva promozione in serie A e l'inaugurazione del nuovo stadio Berta, il nostro attuale Franchi, arrivarono a gremire le tribune con ben oltre novantamila spettatori..

Tre ore e mezza di pura storia viola.. raccontata da appassionati, studiosi e lontani parenti dei primi eroi viola.. una serata che rischiavo di perdere che mi ha fatto sorridere e comprendere ancora meglio quanto mi sta a cuore questa squadra, questa città, questa maglia viola.. e il pensiero vola a Samu, l'Erika, Enzo, Stefano e a tutti gli altri.. peccato non averla condivisa.. avrebbero apprezzato anche loro.. ne sono sicuro..

2 commenti:

  1. Deve essere stato "interessante" riscoprire l'antico fascino del Vado F.C......
    :-)
    Battute a parte....se lo sapevo venivo a tenerti i posti volentieri....ed a darti dù zuppe appena tu prendevi in giro il prozio della Francesca.....

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  2. Grande Enzo! non sbaglia un colpo! Grazie ancora tanto per la piccola parte di storia che mi hai fatto entrare in casa... anche da parte del ringobbito di marito che mi ritrovo.
    ery

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