... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

giovedì 9 ottobre 2008

...tu chiamale se vuoi emozioni..

Che serata.. la immaginavo così.. mi ero un pò immaginato sia l'atmosfera sia le emozioni che avrei respirato.. poi, come sempre accade, vivendole scopri che la fantasia, le idee e i pensieri son ben poca cosa rispetto a quel che provi realmente sul momento vivendo certe situazioni come quelle di questa sera..


Mi aspettavo, ma probabilmente son troppo esageratamente ottimista, un Artemio un pelo più gremito ma i quasi trentamila han fatto bella mostra di se.. tante facce nuove rispetto a quelle che si vedono domenicalmente in campionato, tante giovani e tante presenti senza pensare troppo ai colori delle maglie in campo..

La serata per Stefano Borgonovo è andata via liscia con tanti picchi emotivi che mi han lasciato un bel pò di sensazioni vive dentro.. che mi han fatto sentire piccolo e impotente.. il vederlo entrare in campo dalla Fiesole, spinto da Roberto Baggio e insieme i cori e gli applausi che gli facevano da contorno è l'immagine che mi porto dentro e dalla quale a momenti cerco di sfuggire per una stupida paura di veder soffrire.. ore 20.. per un attimo non son riuscito più neanche a cantare.. l'emozione ha vinto, ho sentito un nodo alla gola e gli occhi bagnarsi.. però ho pure visto il suo sorriso.. gli occhi vivi, attenti.. ed è stato come un lampo immenso di leggera tranquillità.. una certezza che Stefano Borgonovo sta lottando per la sua battaglia più grande, ma che lo sta facendo con un forza che probabilmente non ci si immagina neanche.. ho sentito le parole di Walter Zenga su Radioblu mentre andavo allo stadio.. ha detto quel che avrei detto io: "..Se mi capitasse qualcosa del genere probabilmente non avrei la forza per reagire e rischierei di lasciarmi morire.." sarebbe la reazione più vicina a quel che penso.. ma forse a veder Stefano è vero anche che in quei casi riesci a trovare la forza che non credi di avere, dove non avresti creduto di trovarla.. quindi tanto di cappello.. Forza Stefano, non mollare!

Rivedere poi una squadra intera che mi ha fatto realmente innamorare di questa maglia quando avevo quattordici anni mi ha fatto sentire un pò vecchio, quasi, ma forse no, come la pischellina che dietro di me mi ha dato una ginocchiata nella schiena e mi ha detto: mi scusi signore! (avrei preferito un'altra ginocchiata piuttosto che il LEI e il SIGNORE soprattutto), e mi ha fatto rivivere scene e momenti andati.. cori vecchi di vent'anni ripescati per l'occasione per i vari Pellicanò, Antognoni (unico 10), Roberto Baggio, Nappi, Iachini, Mareggini.. Giovanni Galli, Faccenda, la pelata di Mattei, Davide Pellegrini.. Landucci.. Bosco, Di Chiara, che con Nappi e Daniele Massaro sembravano i più in forma.. Lubos Kubik.. Mazinho, che pareva avesse i calli, il giovane Malusci, Dell'Oglio, Maiellaro e Pruzzo.. insomma una Fiorentina che ci ha fatto soffrire rispetto a quelle degli anni a venire ma che vivevo con la testa e il cuore di un adolescente, senza paragoni.. senza polemiche.. senza ragionare troppo.. col cuore.. la passione e l'istinto che a quell'età la fanno da padrone.. emozioni e vibrazioni che ti fanno innamorare per sempre di una moglie che non sposerai mai.. con la quale non andrai mai a vivere.. che scandirà i tuoi ritmi, le tue domeniche.. e deciderà i tuoi programmi preferiti.. e che sopratutto anche dopo anni di amore eterno non tradirai mai.. una Fiorentina a cavallo tra Pontello e Cecchi Gori.. che raggiunse una finale di Coppa Uefa che per noi pischelli dell'epoca era come aver vinto un mondiale per club..

finale di serata da paparazzi, stile gli anni che furono, insieme a una banda mista di pischellini e trentenni in vena di ricordi, in testa a tutti Marco dell'Erika che pareva Indiana Jones alla ricerca dell'arca perduta.. la nostra arca era quel giocatore e uomo senza pari chiamato Roberto Baggio.. capace di emozionarmi anche senza toccare il pallone.. se poi se ne va in macchina, un altro di quelli senza macchina ovviamente, con la maglia viola ancora in dosso io non ce la faccio a volergli male se se n'è andato nell'estate del 1990 per tradirci con quelle merde biancornere.. e se siam stati una mezz'oretta ad aspettarlo sviaggiando da un cancello ad un altro.. ma pensandoci bene bene quando più ci ricapita Robertino a Firenze..
nota a completamento: nell'aspettare il divin codino abbiamo lasciato andar via di lungo, quasi fossero i'bidello di scuola, personaggi tipo Andrea e Diego Della Valle, Nappi, Orlando.. tutti ovviamente "senza macchina".. tra uno e l'altro è scappato fuori dal parcheggio sotterraneo un pandino blu guidato dal nostro mister.. magari a casa c'avrà avuta ferma un X5, che ne so un Audi A325mila, un Ferrarino testarossa, ma non ci credo neanche poi così tanto e vederlo guidare un pandino sinceramente m'ha fatto una tenerezza senza pari.. un'ulteriore conferma, e se c'è qualcuno che ne ha ancora bisogno alzi la mano, che veramente prima di tutto si tratta di una gran persona e poi.. solo dopo, ma da ultimo è un grande allenatore di calcio.. speciale pur senza essere uno special one da 14 milioni di euro all'anno..

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