... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

domenica 17 maggio 2015

San Miniato-Gambassi, le fan, il sole africano e il birrino col gobbo

Tornare sul luogo del delitto a distanza di quindici giorni è parsa la più normale delle uscite.. l'idea di poter ricucire il primo tratto che ci portò a Siena, affrontato a gennaio, al secondo tracciato, che abbiamo invece percorso successivamente era ed è tuttora la spinta più forte... con questa domenica siamo a tre, mancano quegli spiccioli di km che portano da Gambassi a San Gimignano e il tappone da trenta che ci farà chiudere sto cerchio strano con Monteriggioni, nostro primo blocco di partenza mesi fa.
Nessuno però aveva fatto i conti con l'oste, anzi le ostesse...
E' palese che i contorni del terzetto cerretese siano oramai chiari.. da sole appaiono graziose, timide, indifese addirittura.. in branco imprevedibili fucine di attentati all'altrui equilibrio mentale..
L'accoglienza alla stazione che ci avrebbe visto partire in modalità pellegrini mancava solo di banda musicale e sindaco.. la presa di culo amabilmente riportata sullo striscioncino ha visto però contrapporsi una colazione che da Giorgio ancora se la sognano..
Sull'onda euforica abbiamo aggredito la pettatina di San Miniato e lo abbiamo salutato in meno di mezz'ora.. il paesaggio che ci si parava davanti va detto, c'innamora.. colline che si rincorrono senza soluzione di continuità colorate da un verde che riempie occhi purtroppo avvezzi solo al grigio e alle sue cinquanta sfumature cittadine, pettinati da un buon vento che finiva talvolta per sospingerci abbiamo lasciato un'altra Calenzano, che ha rischiato di vederci sbarellare psicologicamente, per arrivare ai fatidici diecimila o giù di li che rappresentano oramai la nostra intertappa.
L'area di sosta dedicata al viandante, posizionata ai piedi di una Pieve romanica nei pressi di Coiano, c'ha ospitato quasi per un'ora.. i tempi delle soste vanno ridimensionati ma il pranzettino delicatamente preparato dal Prof che non si è risparmiato ne in fantasia ne in quantità, c'ha visto ripartire di buona lena nonostante il solleone che alla lunga ci avrebbe poi però provato.
I continui saliscendi c'han fatto rimangiare la brillante spocchiosità con cui avevamo battezzato questa "tappetta da prendere di tacco.. vuoi che siano 23 chilometrini..". Abbiamo così ceduto alla curiosità bambinesca e presi dalla necessità di metter le ali abbiamo tracannato d'un fiato il sacco merenda gentilmente offertoci dalle tre fanciulle cerretesi.
Anche stavolta pochissime le sfide trovate sul percorso, un paio di ragazzi, muniti però di scooter ad un certo incrocio, e un paio di anzianotti che parevano reggersi a malapena sui bastoni che ticchettavano fastidiosamente sul selciato.. Il prof in evidente difficoltà per le temperature africane che il sole ci faceva percepire ha abbozzato un solo sprintino a 5 km da Gambassi una volta scoperto che insieme a un tabernacolo avremmo trovato una fontanina..
Ai tre km dall'arrivo ho contattato un buonuomo del luogo oltrechè collega, David, che fa dell'esser gobbo il suo unico neo. Due minuti e ci spunta alle spalle lungo la statale per Gambassi, da buon cicerone c'ha deliziato con un rapidissimo tour della zona e infine scaricati in piazza a Castelfiorentino. Ovviamente la tappa da 23km è divenuta per strane magie ancora sconosciute di soli 19km, il contapassi made in Decathlon ancora non me la racconta giusta.. Ci siamo ritrovati ad aspettare il treno con David che se n'è andato solo dopo averci offerto la birretta di fine giornata, divenuta oramai rito imprescindibile per mettere il punto e appendere gli scarponcini al chiodo, almeno fino alla prossima tappa..
Ce ne torniamo a casa contenti, soddisfatti delle reazioni fisiche che stanno mano a mano assicurandoci un decente Cammino in terra di Spagna, bruciati dal sole senza aver potuto evitare mezze maniche oramai tatuate fino alla prossima tappa e convinti che tutto quel che ci sta succedendo non avrebbe avuto modo di capitarci se non avessimo insistito tanto sul primo passo, il più faticoso, che si rimanda spesso, quello che da sempre però il via a tutto.. che sia scrivere, insegnare, raccontare o vivere nuove meravigliose esperienze...

2 commenti:

  1. Tutto sta nel cominciare: le mete pensate, sognate, sembrano imprese irraggiungibili, ma davvero sta nel muovere quel primo passo, che sembra così faticoso e che in realtà una volta fatto ti da una carica di adrenalina che non riesci a capire da dove arriva tutta questa energia. E se tre fanciulle cerretesi, con un'accoglienza tipicamente campagnola fatta di una colazione che ha il sapore retrò di scampagnata, son riuscite a regalare un sorriso e una spinta in piu' a quei due pellegrini, allora anche il loro primo passo ha avuto buon esito, e non serve piu' nascondersi dietro a "quell'amabile presa di culo" per farvi capire che crediamo nella vostra impresa e che tifiamo per voi.
    PS: magari nel prossimo pacco merenda aggiungiamo una cremina per pelli delicate!

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  2. Carinissime le fanciulle cerretesi, grazie...

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