... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

lunedì 4 maggio 2015

Altopascio-San Miniato, Doriano, Sant'Andrea e la strappata finale

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare... 
Il primo maggio era un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare e la partenza per Madrid sta galoppando verso di noi a falcate mai viste.. il nostro test-match di primavera era deciso: Altopascio-San Miniato, altro pezzettino di Francigena.. un tracciato che varia dai 25 ai 29 km, dipende dal sito internet che uno preferisce.. la distanza da percorrere rappresenta un valido confronto con la media che dovremo tenere a luglio quanto meno per non perdere il volo di ritorno, abbiam deciso così di riempire i nostri zaini come se non ci fosse un domani per rendere ancora più realistica la giornata del pellegrino pur sempre in modalità allenamento.
Sergino, forte dei tre giorni liberi, propone un'alzataccia che ci porterebbe alla stazione di Prato per le 8:31.. accetto per puro spirito di partecipazione, ma la mente viaggia già alla mattinata del sabato quando pur di esaudire le voglie del socioconsumatore dovrò presentarmi, con i 38mila passi sulle gambe, non più tardi delle 6..
Arriviamo ad Altopascio appena un'oretta più tardi.. montiamo gli zaini in spalla e ci dirigiamo verso il centro città seguendo diligentemente le indicazioni.. una mezz'oretta e siamo sul tracciato.. il peso pare gestibile, l'idea di avercelo addosso per una quindicina di giorni agisce psicologicamente sulla resistenza di ognuno di noi, il prof deve combattere anche con la fine di un ciclo di antibiotici, debilitato nel fisico ma non nell'animo..
Il percorso, a differenza di quello senese, almeno nella prima parte fino a Fucecchio, è ben evidenziato e la giornatina ogni tanto ci presenta pure qualche raggio di sole.. Il contapassi non sembra in gran forma e ci regala indicazioni poco incoraggianti, diamo la colpa al peso degli zaini e continuiamo duri e puri per il nostro obbiettivo: i diecimila metri rappresentano la nostra sosta.. dopo un primo zigzagare tra le viuzze di alcune località poco fuori Altopascio, dove la taglia dei cani sembra decisa per decreto, ci inoltriamo in un sentiero che generalmente nei nostri ricordi avrebbe per colore, vegetazione e odori, sbocco naturale sul mare, ma la pendenza ci fa immaginare alti nonostante la vegetazione e la forma a gran canyon de noartri non ci permetta grandi visuali.. rientriamo sull'asfalto dopo diversi km, la scoperta di un club privè isolato nel niente più assoluto e un cinghialino morto ammazzato da chissà chi che giaceva nel fossetto laterale del sentiero.. siamo gli unici che calpestano questo tracciato di francigena nonostante il festivo incollato a un weekend e un tempo non propriamente da primo bagno al mare, il primo essere umano che incontriamo è una signora di una certa età, munita di borsetta, audacemente truccata, adagiata su una sediolina da campeggio a bordo strada con la stessa compostezza che solo Monet potrebbe sul suo divano, Sergino saluta educatamente inaugurando così una garetta internos con tanto di scommessuole su quanti saluti potranno attrarre due pseudo pellegrini zainomuniti.
Alle tredici precise molliamo il colpo, all'ingresso di una boscaglia, che si rivelerà poi esser lunga solo qualche centinaio di metri, ci accasciamo letteralmente a terra, volano le scarpe e i panini handmade non toccano neanche terra.. durante la mezz'oretta di recupero, mentre il prof si barcamena in movimenti da otaria spiaggiata fingendo stiramenti e allungamenti sconosciuti, ci supera un gruppetto di anzianotti nei quali spicca per abbigliamento e mole un sudatissimo cinquantenne che rasenta i cento kg, destinato a far da inconsapevole sparring partner sul finale di giornata.
Ci corre l'obbligo di mantenere un carteggio mediatico col gruppetto di delinquenti con i quali abbiamo affrontato l'ultimo Oktoberfest, il Merca ci fa sapere che il suo zaino per i ventun giorni di Marocco qualche estate fa rasentava i trentadue kg.. i nostri 8 faticosamente trascinati fino a li d'acchito ci deprimono, poi però in un momento di lucidità evidenziamo la sottile differenza tra capacità e peso... Ripartiamo non senza qualche difficoltà nel riprendere la posizione da homo Erectus, superiamo gli anzianotti fermi in un ristoro di classe superiore e ci indirizziamo verso Ponte a Cappiano alla ricerca di un caffè, degna chiusura di un pranzettino che scorderemo velocemente.
In Piazza Donnini ci facciamo spazio tra due tavoli sui quali si combattono accese partite a carte e accoppiamo il caffè a un gelatino che sa tanto di premio nonostante la bandiera a scacchi sia ancora ben lontana. Chiediamo lumi alla generosa barista oltre il bancone che si accende all'istante intavolando indicazioni da manuale per il proseguo della Francigena, strizzandoci l'occhio con un'alternativa che oltre il ponte mediceo ci avrebbe fatto risparmiare ben 4km..
Passato il ponte svoltiamo però lungo l'argine del fiume e di comune accordo preferiamo seguire le orme di Sigerico alle scorciatoie della barista.. un paio di volte recupero il Delse mentre se ne va oltre tracciato e riusciamo ad arrivare a Fucecchio nonostante la scalinata di ghibellina memoria..
Girelliamo per il centro storico alla ricerca di un bar e finiamo per infilarci nel portone di un palazzo antico.. oltre una porta a vetri si apre ai nostri occhi un bancone con tutto l'occorrente per dissentarci... a servirci tale Doriano, contradaiolo volontario della nobile Contrada di Sant'Andrea, la più forte, a detta sua, delle dodici che parteciperanno al palio del 24 maggio prossimo.. la mezz'ora dopo ci vede alunni interessati di un percorso guidato nei sotterranei della sede storica, con racconti più o meno romanzati che il buon Doriano ci regala tronfio e oroglioso della propria Contrada.. chiudiamo il giro con l'invito alla bisteccata che organizzeranno pre palio e la promessa che non esisterà d'ora in poi altra contrada per nessuno di noi due.. Uscendo incrociamo nuovamente il gruppetto di anzianotti... Sergino non ci vede più e si ingarella mentalmente con loro al grido:"San Miniato o morte.. mai secondo a loro".. mi trascina in una strappata senza logica verso il traguardo guidandomi e usandomi ora come navigatore, ora come spia della loro posizione.. offendendomi ad ogni mio tentativo mosso a rallentarlo.. aumentiamo il passo per tenere a distanza i neoincosapevoli nemici, diventa una sfida con noi stessi che ci ammazza piano piano, arriviamo finalmente a San Miniato Basso alle 17 in punto nonostante qualche cenno di crollo da parte della lepre proprio a poche centinaia di metri dall'arrivo, tagliamo fieri un traguardo immaginato solamente da noi stessi, sfiniti ma eroici..
Il treno partirà solo dopo due ore, il contapassi, alla faccia delle varie guide ci timbra la tappa con appena diciannove km... sdubbiamo parecchio, ma scopriremo solo due giorni più tardi che avevo impostato il passo con la falcata di un bambino, aggiustando le misure ci regaliamo finalmente i 27km tanto sudati.. abbiamo atteso il treno passando le due ore ospiti a Gavena, ridente località a pochi km da San Miniato, sorseggiando in ottima compagnia una buona birra artigianale.. buon finale di una giornata che ha segnato la fine delle passeggiatine e dato il via alla stagione dei pellegrini...

1 commento:

  1. Bellissimo...sembrava di essere con voi. Alla fine della lettura ero anche sudata e assetata, con la voglia ...di una birra fresca per rendere l'atmosfera ancora più affine...E' rimasta tanta curiosità per il bellissimo personaggio di Doriano che vi ha regalato un pezzettino del suo cuore. Ma il segno che con il vostro passaggio avete lasciato a Gavena è decisamente indelebile...."perché il Ciclone, quando arriva, non è che t'avverte, passa, piglia e porta via....E a te...non ti rimane altro che restare lì, bono bono, a capire che forse se non fosse passato sarebbe stato parecchio, ma parecchio peggio."
    La Dottoressa.
    Riflessione: Voglio cominciare a giocare al Lotto.

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