... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

giovedì 10 ottobre 2013

".. la spontaneità, non perdiamola.."

Arrivano all'improvviso... manco te ne accorgi e già sei li a riderci su come un bimbo..
Intuizioni perfino geniali che in pochi sanno apprezzare... ed in pochi hanno il piacere di avere...
Finisce così che solo chi vive sulla stessa lunghezza d'onda non si sforza nemmeno per tirarne fuori quasi una dietro l'altra... e in quei pochi singolari casi non vanno perse... anzi, spesso par di leggere nell'espressione quasi un "me l'aspettavo"... non è roba per tutti sia chiaro, ma soprattutto si badi bene che non tutto dipende dal contenuto, risulta fondamentale persino la melodia con cui si esprimono certe affermazioni, il timbro di voce è determinante come e quanto l'espressione del viso, la mimica perfino detta legge in codeste circostanze... non tutti e non per tutti... esistono si quelli che si credono perfetti per la parte, che ci si calano paiono nati per esprimere certi concetti, ma si vede da Marte che fan fatica, che non son naturali... non gli appartengono certe smorfie, certe esclamazioni... nossignori, non ci si casca se non lo si vuole per principio... e così vale per chi riceve, per chi ascolta... non tutti siam nati per  aver l'orecchio fino che fa filtro ad un intelletto sveglio, vispo e pronto... ma mica si parla di premi nobel.. semplicemente di identici registri... di trame orlate a garbo già da madre natura, con intrecci perfetti e disegni unici... avessero un suono, somiglierebbero ad un click di un lucchetto... avrebbero la forma di un pezzo di puzzle... potrebbero esser distanti mille miglia, non guardarsi neanche se vicini un metro.. ma certe corde le san toccare solo loro... hanno un plettro che pare scontato, ma solo loro lo sanno usare come Dio comanda...
Ecco che nascono storie a bruciapelo, con i migliori protagonisti, un cast d'eccezione che risulta ai più sconosciuto... ma la voce fuori campo racconta ora dolcemente, ora a ritmo incalzante di avvenimenti che parlan di quotidianità, di persone vicine ancorché di fantasia... ecco che la trama diventa prima storia, poi racconto e adesso vita... e parlar di Cordo e Fune come se si fosse tra i banchi al mercato non meraviglia proprio nessuno se non gli astanti inconsapevoli...
Ecco che ribattezzar ruoli e figure diventa perfino consuetudine, animata e simpatica...
Ecco che certe storie nate a braccio come tra due commedianti su di un palco hanno il sapor di verità, di vita vera e consumata... che sfiorisce sempre in una risata voluta, spontanea e gustosa..
Ecco che occhi socchiusi, come quella finestra che da sulla piazza, danno vita a razze impensabili del più conosciuto lupo che da Mannaro spesso rischia di diventar Mannaggia..
Ecco che parte una sequenza di fiocchi che sembrano venir su da se, come dal nulla, per molti, ma non per loro, si allacciano da soli, senza troppi fronzoli, ma con tanta fantasia, si allargano e si stringono a piacer loro finendo per delineare meglio d'uno scatto il profilo del più feroce rispetto a quello che non va oltre lo sbadiglio...
Perchè si sa che il Lupo Mannaro, creatura mostruosa, mitologica detto anche Lupo mangiatore di Uomini è in realtà un essere umano condannato da una maledizione a prender la forma del Lupo, determinato, violento che non risparmia nessuno, mentre il Lupo Mannaggia risulta spesso addormentato, più tontolone, spesso richiamato all'attenzione proprio dal Lupo Mannaro perchè si perde nel suo mondo... il Mannaggia segue ammirato il Mannaro ma non fa niente per somigliargli, un pò per fatica, un pò per incapacità, svogliatezza... di base è sdatto... dipendesse da lui, la sua specie non avrebbe rischiato l'estinzione, si sarebbe estinta e basta, ma spesso gli dan la parte del coprotagonista, sfortunatino che fa ridere... e così si salva in calcio d'angolo per la simpatia che riesce a trasmettere... è un pò il picchiatello di famiglia, un combinaguai che il fratello maggiore, il Mannaro, spesso si dimentica di ricordare per la vergogna, il primo esce spesso da solo, mentre il secondo vorrebbe seguir le orme del maggiore, senza però tutto quell'ardire e quell'altezzosità che lo contraddistingue.. il Mannaggia spesso rinuncia alla delega e si sostituisce nel fare anche se non sarebbe compito suo... il Mannaro impone, ordina... è imperativo anche nell'ordinare un negroni al bar... il Mannaggia finisce col bere un succo qualsiasi anzi "quel che ti capita per le mani" dice spesso alla barista.. il Mannaggia non lo si vede mai attaccar un gregge.. spesso si sofferma incantato a spuntar margherite mentre sullo sfondo il Mannaro si sfianca rincorrendo le povere pecore che finiscono con lo svenir dalla paura... il Mannaggia prende il diploma per il rotto della cuffia, il Mannaro incute timore perfino ai professori della commissione d'esame... c'è un rapporto di amore-odio tra i due, ma solo il Mannaro ne è consapevole, il Mannaggia lo guarda sempre con un sorrisino ebete... non si pone domande il Mannaggia e quando lo fa ci si arrota sopra uscendone con mille risposte, tutte giuste e tutte sbagliate, il Mannaggia è quello che non capisce le promo 3per2, che parcheggia e non manca mai il marciapiede, il Mannaggia ride anche quando non ci sarebbe da ridere.. Fisicamente poi, siamo agli antipodi, il Mannaro è uno sportivo nato, aitante.. pronto e scattante.. Agonismo puro.. Il Mannaggia manco a dirlo sta alla corsa come un gatto all'acqua, non concepisce la competizione figurarsi l'allenamento, è sgraziato nei movimenti, chi l'ha visto saltare la corda ancora non si spiega come ne sia uscito vivo.. Seccaticcio e spettinato quanto prestante e rileccato risulta invece il Mannaro.. Spesso finisce con l'innamorarsi di donne impossibili, ma non fa niente per palesar loro il sentimento che lo sfinisce in un brodo di giuggiole, inutile star qui a raccontarsi le innumerevoli conquiste del Mannaro, capirete..
Tutto sommato il Lupo Mannaggia non esce mai sottodimensionato dal confronto col Lupo Mannaro, ma solo grazie alla sensibilità di chi lo racconta... spesso lo si preferisce al Mannaro proprio per questo suo esser defilato e spiccatamente fuori luogo ogni dove...
Son queste le perle improvvise che escon quando meno te lo aspetti finendo per unire ancor di più sceneggiatori e attori che son sempre gli stessi, amano scambiarsi di ruolo, senza avvisarsi per giunta, con la stessa facilità con cui Brachetti si cambia d'abito in scena.. ed è questa, badate bene, la parte più bella, perchè certe affinità non son come le viole, non sfioriranno mai...

2 commenti:

  1. Mi piace il lupo Mannaggia...
    che è più dolce e disadatto e ,
    come tutti i distratti risulta più amabile e simpatico del l Mannaro...

    Che alla fine poi il Mannaro è un disgraziato costretto a trasformarsi contro la sua volontà ,
    E io lo capisco che sia incazzato nero per 'sto fatto di non poter fuggire la sua trasformazione ...
    Chiaro che poi si sfoga sulle poere pecore e tutti gli esseri più deboli di lui......
    Ma il Mannaro non è mica felice .

    Il Mananggia invece si ....
    Che è disperatamente ridicolo e sgraziato ,
    per dire, non ce la fa nemmeno ad ululare alla luna perché non c'ha fiato e magari gli va di traverso la saliva e rischia di soffocare...
    Poeraccio…
    E si , lui a volte vorrebbe pure essere un pò Mannaro ma mica ce la fa...

    Non ce la fa perchè lui accetta il suo destino di lupo e lascia che le cose avvengano e le prende così,
    come sono o come gliele danno senza volerle per forza dominare .

    Alla fine il Mannaro mi fa pena...
    Il Mannaggia mi fa sorridere...

    Il Mannaggia è più felice del Mannaro...
    magari il Mannaro sarebbe più felice se diventasse un pò Mannaggia.

    E' più facile voler bene al Mannaggia....
    e questo il Mannaro lo sa bene...

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  2. Il Mannaggia è nell'ombra ma illumina lo stesso la scena per quelli che lo vedono come la propria proiezione, il Mannaro invece è la parte che ognuno ha dentro ed a volte imbarazza a volte vorremmo più forte ed evidente....
    Il Mannaggia fa tenerezza, quella dell'eterno secondo che però come dice Silvietta raccoglie il sentimento collettivo anche se nasce una domanda spontanea (come diceva Lubrano) ma se il Mannaggia è quello amato, come mai è un mondo di Mannaro o aspiranti tali?
    Domanda da prepranzo.....

    ps. gran bel pezzo ciccio, davvero bello.

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