So solo che son pochi quelli che si avverano.. dice Vasco.. e direbbe anche Didier Drogba se lo avessi qui davanti adesso.. E' appena finita la seconda semifinale di ritorno di champions league tra i blaugrana e il Chelsea di Gus Hidding.. l'andata, chiusa sullo zero a zero, prometteva bene per i blues di Londra e il siluro di Essien che aveva aperto le marcature a metà del primo tempo faceva sognare ai tifosi dello Stamford la seconda finale di Champions consecutiva contro gli odiatissimi cugini del Man Red dopo quella persa ai rigori un anno fa a Mosca..
Non è stato un gran Barcellona.. sicuramente una lontana parente di quella squadra che ha rifilato sei goal al Real Madrid l'ultima domenica di campionato.. indubbiamente meno squadra di quella che a domenica scorsa ha segnato ben 147 goal in poco più di 30 gare ufficiali, che ha raggiunto pure la finale di coppa del Re, ma sicuramente la più cinica.. al quarto minuto di recupero, quando ormai mezzo stadio stava già prendendo l'aereo per Roma, c'ha pensato Iniesta con un tiraccio da poco fuori l'area di rigore a spolverare l'angolino sinistro di Chec..
Allora mi son immaginato la testa, il cuore e i nervi tesi dei tifosi sugli spalti.. mi sono immedesimato nella loro reazione.. nel cuore che rischia di fermarsi.. nella gioia irrefrenabile per il primo goal, nella tensione che aumenta col passare del tempo sempre più lento per arrivare a quel novantesimo che non arriva mai.. nella rabbia mista a paura per i minuti di recupero concessi dall'arbitro sempre troppi in questi casi.. e nelle gambe che si smezzano da sole.. il fiato che sparisce.. il cuore che rallenta.. la testa che se ne va quando quella palla entra nella tua rete.. quel goal infame che non meritavi di subire a pochi secondi dalla fine.. il calcio da e il calcio toglie con la stessa facilità e la stessa rapidità.. è uno stravolgimento continuo di emozioni che abbraccia sensazioni positive, idilliache e negative in un tempo così rapido che non ti senti neanche in grado di poter reagire.. se vinci sei imbattibile.. se perdi viene giù il mondo.. e le lacrime che scivolano via sulla faccia dei perdenti in campo così come sugli spalti, non son così lontane nella forza, nella profondità dalle espressioni di gioia irrefrenabile che esprimono quegli undici ingiusti stranieri che corrono verso i propri tifosi venuti da così lontano per rubare una sacrosanta finale.. la cosa stupenda per i Blues è, come diceva Nick Hornby, che tutto questo si ripete continuamente.. c'è sempre un'altra stagione.. se perdi la finale di coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio e che male c'è in questo? anzi è piuttosto confortante se ci pensi.. capitasse a noi la tristezza sarebbe immane.. e allora per una serie di agganci.. percorsi mentali tra gli archivi calcistici della mia memoria interna che ripercorro la finale Barcellona-Samp nel maggio del 92 quando un siluro di Koeman a pochi minuti dalla fine del secondo tempo supplementare toglie alla banda Mancini-Vialli la gioia più grande.. quella gioia che ancora non si è ripetuta caro Nick..
stà zitto, m'è preso male per i tifosi del Chelsea.....Nanne t'immagini fosse capitato alla viola? Oddio....attivando la mia parte dei 256k di memoria collettiva e ripensandoci bene...l'anno scorso con Liverani e Vieri sul dischetto.....non è che siamo stati molto più fortunati!!!!
RispondiEliminala delusione e la solita politica del calcio ..doveva passare il barca anche per salvaguardare una citta come roma da teppisti inglesi epoi....chissà...
RispondiEliminaio invece l'avrei gradita a bestia un'invasione britannica che poteva radere al suolo tutta Roma..
RispondiElimina