Tutto nasce per caso.. la Vale acquista i biglietti per Roma, Depeche Mode, e si accorge per una serie di motivi di non poterci andare.. l'abbinamento Depeche-Marra è immediato ma per un'altra serie di motivi non ha con chi andare.. io mi propongo, i Depeche non sono proprio il mio gruppo però conosco un pò la loro discografia e già immagino una bella serata.. ecco come mi ritrovo nel parcheggio della Coop di Ponte a Greve verso mezzogiorno mentre mi preparo ben quattro baguette in attesa del Marra..
La partenza è decisa, senza ostacoli e dopo la sosta panino nell'area servizio di Fabro ci indirizziamo definitivamente verso Roma.. le tre orette scorrono bene, di argomenti ne abbiamo e ci ritroviamo sulla Cassia che son le tre e mezzo.. l'aggiramento parcheggiatori abusivi funziona per i primi cinque minuti e proprio in faccia al Ministero degli Affari Esteri ci tocca sganciare il cinquino di rito.. Roma è troppo lontana per correre il rischio di una gomma bucata.. mancano pochi minuti alle quattro ma di teste in giro ce ne sono già in abbondanza.. arriviamo a uno dei dodicimila ingressi dell'Olimpico e dopo poco partono i cento metri lanciati.. io e il Marra non ci guardiamo neanche.. alla nostra età non si può certo pensare di tenere testa a pischellini dark in pieno orgasmo pre concerto.. il passo è lento ma ci porta sicuri ai tornelli di nostra competenza.. una mezz'oretta di girarrosto tra effluvi che svariano dalle ascelle, a una miscellanea di deodoranti ormai svaniti, creme doposole, acque solari e cipolle miste a maionese che ci fan sembrare un enorme Kebab.. l'ingresso al tornello ci regala attimi di fiato e ventilazione dimenticata.. la salita in curva sud ci apre lo scenario tanto ambito.. il formaggino pre-palco è semideserto, siamo tra i primi ma il sole non da tregua e l'età batte cassa ad ogni idea di pischelliana memoria.. ci svacchiamo ai piedi dei cameramen distanti dal palco come Prandelli dalla maratona.. iniziano le danze delle birrettine da 33.. a soli cinque euri l'una.. alterniamo acqua e panini sconvolgendo ogni logica pianificazione nutrizionale... ma l'evento si sa porta a destabilizzare ogni consuetudine.. il prato tende a riempirsi e il fiume che scende dalla sud non accenna a diminuire.. alle nostre spalle la tribuna tevere è ancora vuota ma il calar del sole la vedrà esaurita in ogni ordine di posto.. saranno cinquantamila le teste presenti.. ore 21, i darkettoni continuano a sciamare verso i loro posti quando i protagonisti entrano in scena una buona mezz'ora prima del previsto.. non conosco bene l'ultimo LP ma mi piace la sonorità e soprattutto la voce e la vitalità di Dave Gahan, ma quant'avrà? e poi dopo quel che ha avuto a inizio tour.. un paio di bis con i consueti ritorni sul palco, che odio, hanno fatto scivolare via bene le due ore di concerto con le varie Enjoy the Silence, Never Let Me Down, Strange Love e la fantastica chisura con Personal Jesus.. il viaggio di ritorno c'ha visti ancora brillanti nonostante le ore spese all'interno dell'Olimpico e tra un caffè omaggio di Autogrill, una pastina e il cercar di ricordare i protagonisti dei più famosi ed efferati omicidi degli ultimi anni, ancora stamani non mi ricordavo la coppiettina di Novi Ligure, grazie Vale, siamo arrivati a Ponte a Greve che il sonno era ormai un ricordo e l'orologio batteva poco più delle tre..
Non ho scoperto niente da questo viaggio se non una grande band che mancava all'appello dei miei concerti.. del Marra che dire.. è come l'ho sempre visto.. identica metrica umoristica, battuta pronta e una grande vivacità mentale.. ottimo compagno di viaggio.. ha confermato quanto di buono pensassi di lui.. it was a great day, thanks Marra..
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