... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi
venerdì 23 maggio 2008
Prandelli.. e basta!
l'intervista al mister a RadioBlu.. da Violanews: “Questa sicuramente è stata la stagione che mi ha dato più soddisfazione da quando sono a Firenze, perchè ha visto una Fiorentina protagonista sia in Europa che in campionato, mi è dispiaciuto non aver regalato la finale. Gli allenamenti non sono sempre a porte chiuse, una volta a settimana sono aperti alla stampa. Comunque quando i giocatori si allenano in tranquillità rendono di più poichè il fatto di sentirsi sotto osservazione può distrarli un po'. E poi detto sinceramente visti dalla vostra parte potrebbero risultare anche noiosi, perchè magari io faccio ripetere più volte certe situazioni. Sono sempre convinto che il centro sportivo possa portare qualche punto in più a fine stagione, oltretutto avendo un nostro spazio a disposizione potremmo organizzarci per far entrare gli abbonati o i pensionati. Sono convinto che nel momento in cui hai una casa puoi fare degli inviti. Il momento più difficile della stagione sono stati i giorni subito dopo l'eliminazione dalla Coppa Uefa. La città è molto cresciuta, è meno schizofrenica. Il problema era più all'interno dello spogliatoio, dove i giocatori più anziani erano un po' delusi poiché hanno visto sfumare un'occasione importante per diventare protagonisti in Europa - anche se poi si sono dovuti ricredere vista la qualificazione ai preliminari di Champions. Da un punto di vista tattico e dall'atteggiamento, Eindhoven è stata la partita perfetta. Ero tranquillo perchè durante l'allenamento avevo visto un atteggiamento molto propositivo e poi io dovevo essere lucido. Pazzini? La sua annata è stata importante, ha avuto personalità, ha lavorato molto per la squadra ed è per questo che ha perso in fase realizzativa. Tante volte prepari le stagioni in un modo, poi ci siamo resi conto che Pazzini poteva essere un punto di riferimento per le difese avversarie quindi abbiamo dovuto cambiare. Da Pazzini mi aspetto una grande annata perchè ha le qualità. Fra qualche giorno andrò in vacanza, ora devo stare vicino alla società che sta lavorando molto bene. Dal punto di vista tattico cambiarà qualcosa: l'idea è quella di mettere i giocatori in condizione di giocare nel miglior modo possibile, sfruttando le qualità di ognuno. Bobo fino alla partita contro il Torino stava bene, poi ha preso una brutta influenza che lo ha debilitato ma nell'ultimo periodo si era ripreso. Ora sta bene sia fisicamente che mentalmente. Abbiamo avuto un chiarimento come è giusto che sia. Abbiamo lanciato molti giovani (Montolivo, Kuzmanovic, Donadel, Pasqual) e abbiamo fatto anche molti punti. C'è stato un giusto equilibrio. Cacia? E' vero che gli ho parlato solo tre-quattro volte, ma sono state le volte che l'ho visto in campo. Con altri giocatori ho parlato solo due volte e mi hanno capito subito. Mi sono stancato di sentire giocatori, anche di altre società, che arrivano a fine stagione e si lamentano. Per quanto riguarda Cacia mi dispiace perchè è un ragazzo con buone qualità, ma è arrivato con qualche problema fisico che lo ha portato ad inserirsi tardi nello spirito della squadra. Certe volte è il gruppo che ti mette da parte. Da Costa è un giovane esuberante, si sta ambientando bene ma per giocare al centro della difesa devi conoscere alla perfezione tutti i meccanismi della difesa. In questi due mesi abbiamo più lavorato per il presente che per il futuro, non me la sono sentita di inserire un elemento nuovo mettendo a rischio il quarto posto. Deve migliorare un po' dal punto di vista caratteriale. Parlo poco l'inglese ma lo capisco bene. Il rapporto che ho con Pantaleo è un rapporto di grandissimo rispetto e stima, quasi mai sbaglia un giocatore. E' normale che ci siano delle discussioni, perchè io ho le mie idee e lui le sue, ma questo succede in tutte le famiglie: dire che non andiamo d'accordo è sbagliatissimo, quando c'è contraddittorio si cresce. Brocchi qui ha fatto molto bene e vuole bene a Firenze, quindi se ha detto che Gilardino qui potrebbe fare una grande stagione è perchè conosce bene sia la società che il giocatore. Ci sono molti giocatori che sento, soprattutto quando hanno dei periodi non belli, ma io gli dico sempre di confrontarsi prima con il proprio allenatore. Io non ho mai detto di no a Moratti, perchè non mi ha mai cercato. Un paragone fra i Della Valle e gli Agnelli? Ogni società si rappresenta con i comportamenti dei propri dirigenti, allenatori e giocatori, noi abbiamo una società che fa della pacatezza e dell'equilibrio la propria forza. Vorrei vedere i Della Valle un po' più appassionati, perchè il calcio è uno sport che appassiona. I nostri proprietari sono appassionati, ma manca loro ancora qualcosa per essere dentro la squadra, noi li vorremmo ancora più vicini a noi. Andrea è sempre presente, mi piacerebbe vedere anche Diego un po' più spesso. Il loro stile mi piace e lo condivido, sono convinto che alla lunga sarà uno stile vincente. Tornare ad allenare le giovanili? Non credo che andrò in pensione presto. Se è cambiata in questi tre anni la Firenze calcistica? Secondo me è stata significativa la sera quando siamo usciti contro il Rangers, quando la squadra si è fermata sotto la curva a salutare gli avversari e la maggior parte della gente ha applaudito. Per me questo è un gesto molto significativo, Firenze ha insegnato molto. Sento molte responsabilità e quando dico che non tradirò mai Firenze vuol dire non farò mai delle scelte dal punto di vista personale, ma saranno scelte dettate dall'amore della gente. Ci sono momenti buoni e momenti di malinconia, i ricordi sono sempre vivi e Firenze è stata straordinaria. Mi sento di dire che mi sento in debito. Il rischio del quarto anno? Ci sono più vantaggi che rischi perchè ormai il gruppo è unito”.
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