Ecco allora che il torpore mentale nel quale affondi la normale attenzione, la normale attività di essere umano medio riesce cmq a carpire determinate notizie, non tutte.. generalmente quelle che stanno alle tredici ore passate la dentro come la Fiorentina di quest'anno alla Champions League.. per puro istinto di protezione riesci a ricevere solo notizie che ti permettono di rimettere in moto ricordi, memorie, sensazioni, sentimenti e quant'altro tu riesca a incasellare nella colonna "positivo", pur che non si avvicini minimamente alla aberrante e triste vita che sei costretto a lasciar correre per far felici questi impavidi piloti di carrelli della spesa prenatalizia..
Ecco che nel giorno del nuovo sponsor per la mia Fiorentina, mentre addento la solita pastina con la solita lentezza prevista dal mio personalissimo standard mattutino, fermo lo sguardo sulla prima di Stadio: Ciao Vecio.. e scorro la foto sottostante.. Enzo Bearzot, Sandro Pertini, Causio e Zoff che giocano a scopone con la Coppa del Mondo in primo piano..
Immediato è stato veder scorrere il fotogramma con me stesso in ciabatte mentre corro con la bandiera dell'Italia ben in alto tra le stradine del Campeggio Italia.. avevo 8 anni e certe zone per la mia tenera età erano obbligatoriamente off-limits.. vere e proprie zone rosse, specie la sera.. il bar ovviamente faceva bella compagnia alla pineta e al parcheggio.. immaginavo che là si radunassero al calar del sole veri e propri delinquenti e persone poco raccomandabili altrimenti non mi spiegavo questo divieto di transito e sosta che la mi mamma mi aveva imposto.. quella sera di luglio, pressato da non so quante altre centinaia di amici e campeggiatori correvo come un pazzo, pieno di gioia.. una gioia indotta dalla gioia di chi veramente aveva assaporato e gustato l'evento mondiale e la sua vittoria.. a me piaceva il calcio, il fatto che ogni giorno ci si ritrovasse in una piazzola differente per poter vedere le partite dell'Italia.. non ricordo assolutamente altro.. non ricordo dell'infortunio di Antonio, non ricordo niente di Paolo Rossi, di Tardelli e del suo urlo oramai famoso.. non ricordo neanche Pertini e Bearzot.. avrei imparato più tardi a conoscere ed apprezzare quell'Italia campione del mondo.. ricordo bene però la felicità di chi correva con me per le stradine del campeggio.. ricordo che arrivai persino al bar e con un gesto di ribellione inaudito per l'età ci rimasi anche per un bel pò.. raccontando poi al maresciallo che mi aspettava in piazzola il tragitto percorso per i festeggiamenti omisi volutamente la sosta al bar dei delinquenti.. venne fuori quindi che ero riuscito straordinariamente ad arrivare alla sala giochi senza passare dal bar.. un pò come entrare allo stadio senza passare dai tornelli..
Questo è il ricordo di Enzo Bearzot.. è un ricordo indotto.. niente mi rimanda alla persona, è lui che mi fa rivivere certe emozioni che poi non ho più ingenuamente riprovato.. era la nazionale del nostro Antonio, di Cabrini che sbagliò pure un rigore, di Conti, Causio, Tardelli e Marini.. era la nazionale di Zoff, Bergomi, Collovati, Gentile, Scirea, Oriali, Graziani, Rossi, Vierchowod e Dossena.. era la nazionale di Pertini, di Enzo Bearzot e la sua pipa.. altro che Lippi e compagnia cantante..



Ho rinunciato al brunch viola per amor di cooperativa con la consolazione che già mercoledì sarei stato in grado di vedermi Roma-Fiorentina e che sarei stato nuovamente presente sui gradoni della Fiesole tra sette giorni.. ma ovviamente quest'anno ho fatto l'abbonamento per la gloria.. la prossima si gioca sabato alle 18.. ma andatevene a fanculo tutti.. voi e tutti i giapponesi che pagano per vedere in diretta una partita del cazzo come Fiorentina-Cesena.. fanculo anche i cinesi ricchi che c'hanno la parabola.. il prossim'anno l'abbonamento lo fo aì Verdi.. maremma cane.. e poi lamentatevi se la Ferrovia pare Indovina Chi a fine gioco..
L'estate appena passata mi ha visto protagonista attivo della mia vita come non lo sono probabilmente stato mai e proprio per questa mia inattività permanente mi son ritrovato a mettere in discussione tutto quel che fino a poco tempo fa risultava essere la mia condizione abitudinaria e consapevole di "trentacinquenne oramai inbinariato".. vivendo principalmente di equilibrio e servendomene per affrontare tutto quel che mi si para davanti, il passo non è stato né facile né indolore anche perchè nella realtà dei fatti ho cominciato a scaricare tutte le munizioni che avevo imbracciando un ipotetico kalashnikov puntato su qualsiasi obbiettivo.. in poche parole non avevo un target principale, definito e preciso bensì sentivo e tuttora sento il bisogno di dare una serie di romaiolate nel pentolone che mi contiene senza preventivare conseguenze ne rischi.. il risultato si vedrà.. tempi precisi entro i quali smetter di rivoluzionare il tutto non ne ho.. anche se non potrà durare un'eternità.. l'indecisione che da sempre regna dentro le mie partenze sembra aver lasciato il posto a dittatoriali prese di posizione che dovrò poi elaborare bene.. il perenne conflitto tra razionalità e istintività sembra quindi vivere la sua fase più acuta e fortunata visto che la titubanza e la fatica nel muovere un passo dopo l'altro non appare più come il leit-motiv unico della mia camminata.. e il timore di certe scelte sembra risolversi in un batter d'occhio.. tante decisioni son risultate improvvide, altre giuste.. tante possono essere indubbiamente ancora in divenire mentre tante altre possono anche non essere per sempre.. il motto adesso è non so, ma non mi preoccupa, nel senso che la ruota sta girando, il via gliel'ho dato io e si fermerà solo quando avrò sentito il click degli incastri giusti che mi faranno riassaporare quel beneamato equilibrio che avevo e che adesso mi manca..







Per un pò mi sembra quasi entusiasmante.. poi dopo le prime tre curve comincio a indovinare un percorso che pareva quello del mi babbo per arrivare al Franchi ieri pomeriggio.. praticamente Firenze-Pisa passando da Genova.. mezz'ora più tardi mi ritrovo ad attraversare la Stazione di Santa Maria Novella come facevo la mattina presto il primo anno delle superiori.. la tramvia è laggiù in fondo alle scale che sembra aspettarmi.. cinque minuti e già passo davanti alla Leopolda.. il nuovo ponte mi ricorda il lungarno maledetto del Pignone, gli tengo le spalle e sorrido compiaciuto mentre vedo passarmi davanti il parcheggino pre-humanitas sul viale Talenti dove per l'ultima volta venerdì notte ho tenuto accesa la 307.. la T1 si mangia il viale Nenni, saluto la coop di Ponte a Greve e l'arrivo alla Russel-Newton mi vede scendere che son passati cinquantaquattro minuti esatti da che son uscito da sotto la torre dell'Iper con il biglietto dell'Ataf appena comprato..
Non male.. adesso tocca alla partenza mattutina.. in attesa che domani pomeriggio conosca colui che andrà a dar battaglia per difendere la mia dignità e ridarmi quella foto con quel sorriso da ebete e quel ciuffino sulla destra che occupano la prima della mia patente..