... Nelle molte giornate del cammino da effettuare, ve ne saranno di radiose e di necessariamente in ombra ed è principalmente in queste che il pubblico dovrà farse maggiormente sentire vicino agli atleti. Il campionato non si arresta né alla terza, né alla quarta domenica [...] quindi: avere fermamente fiducia! La vittoria, ne siamo certi, bacerà ripetutamente il nostro vessillo... Luigi Ridolfi

sabato 12 aprile 2014

tutta colpa del paradiso..

La sensazione è quella di ripestare gli stessi passi allo stesso identico ritmo di quattro anni fa quando avevo battezzato quella fase come quella del correre.. spesso senza senso, con gli obbiettivi li a portata di mano, ma non la tua.. potevo correre quanto volevo, correvo sul posto come un bischero.. ero sudato intinto e l'obbiettivo sembrava così facile.. bastava allungare la mano, ma niente.. anche solo per toccarlo mi pareva di dover sudare le diciannove camice.. perchè sette, in quel caso eran perfino poche..
Non so se è il famoso background.. l'esperienza che ad una certa s'ha da avere, ma a questa girata, sarà che ho messo le mani avanti, a ragion veduta e nei tempi giusti, quand'ancora la nave era in porto, però mi sento un tintinnino più tranquillo... corro come uno sconsiderato lo stesso, un pazzo furioso ma sereno..
L'esperienza all'Associazione, come mi garba dirla a me, si sta via via consolidando in aspetti più che positivi nonostante questo secondo part time obbligato tolga non poche energie e spazio a quello che aveva e avrà la precedenza post San Giovanni, l'ambiente che si respira la dentro mi rimette in equilibrio nonostante la presenza di sconsiderati personaggi che si bilanciano nelle loro performances che niente hanno da invidiare a teatrini off di periferia.. l'istantanea che ho di loro, la loro foto che ripesco dal rullino volentieri è quella tavola imbandita, le chiacchiere più o meno alte di chi oramai condivide spazi simil casalinghi con la nonchalance che solamente famiglie ben mixate sanno fare..
Certo, non sempre riesco a mantener dritta la barra.. ogni tanto rischio di rovesciar tutto, di sbandare in curva e perfino sul viale.. perchè ne ho da controllare e di occhi ancora ne ho solamente due nonostante le lenti...  allora capitano giornate come quella di oggi che respiri col fiatone già in prima battuta nonostante non abbia neanche accennato ad un movimento rapido delle gambe...
A dire il vero già il prequel settimana scorsa non avrebbe dovuto far pensare a prestazioni da Camp Nou, però non puoi mai dirlo nella vita e ti ritrovi a cambiare idea sulle cose e le persone che neanche i centri di gravità permanente di Battiato avrebbero gestito...
Mi arriva la convocazione da parte di un ente, ad una prima lettura non ben precisato per un colloquio con tale Assistente Sociale, che solo in seguito ho scoperto essere ruolo di totale appannaggio del pubblico femminile di questa parte d'universo.. alla prima telefonata già marco malissimo, scambio per uomo chi mi avrebbe fatto il colloquio e le chiedo quel che avrei potuto già leggere da solo sulla convocazione.. il mio approccio sportivo mi vedeva già relegato in panchina per la finale...
Cerco di organizzare la mattinata nel migliore dei modi incastrandoci dentro un'impossibile scaletta compressa nell'arco di tre ore.. nell'ordine passo prima da negozio per non più di un'oretta.. riprendo la 307 dimenticandomi completamente che l'ingresso a Firenze dalla Fi-Pi-Li alle 9 di mattina vale un deflusso dal Franchi nei mercoledì di Champions League, ma non tutti, quelli da coda tra le gambe e con lo sciopero del tram..
In rapida successione cancello e reindirizzo la memoria prima su Villa Costanza, poi su Ponte a Greve e infine su La Federiga.. last chance... parcheggio un attimino alla cazzo di cane e corricchio, stavolta per davvero, verso la fermata della Tramvia, con la testa che rivive attimi di rincorsa alla metrodenoantri già vissuti oramai quattro anni fa...
Il biglietto tramite l'iphone è la figata da cittadino moderno che mi regalo oramai da tempo quando riappaio sui mezzi Ataf, mentre cominciano a brulicare tra una carrozza e un'altra una non precisata quantità di zaini scolastici e ciuffi da impalcatura nuiorchese che han visto bene di preferire il centro cittadino alle aule scolastiche... mentre passo l'Arno mi torna in mente un Romeo Casamonica interpretato da un fantastico Francesco Nuti... anche lui alle prese con l'assitente sociale.. sorrido un pò.. niente a che vedere, ma la testa gira per conto suo e mica la puoi fermare...
Google Maps mi indica la strada, venti minuti a piedi.. mi impegno, mi par brutto arrivar tardi quando sei stato convocato e di buona lena arrivo con quasi quindici minuti di anticipo... abbasso il minimo e riprendo a respirare come Dio comanda... mi concedo un caffeino rapido accompagnato da shottino di bolle che fa tanto Napoli a pochi passi da piazza Beccaria, poi traverso rapido la carreggiata e prendo d'infilata la mia destinazione...
Salgo i tre scalini che mi dividono dalla portineria che il cartello ostenta come reception e la sensazione di aver varcato il confine tra privato e pubblico è così forte che guardo le mattonelle per veder la linea gialla che delimita due mondi che si sfiorano, ma non si conoscono proprio...
Il portiere, di chiare origini Bellunesi, s'accapa dalla seggiola al di là d'un gabbiottino d'altri tempi.. sarà la posizione stravaccata, sarà che oramai ci sta più comodo che a casa sua, sarà che allungare di poco il collo è il movimento più ardito che fa, ma di lui mentre mi avvicino vedo solo la fronte, ora gli occhi, adesso il naso e non vado oltre... mi presento e chiedo lumi su chi mi dovrà colloquiare.. Mi chiede il documento e senza fare altro mi congeda con un :"si accomodi (con l'accento ben piantato sulla seconda o) pure che la dottoressa è appena entrata in riunione"..
Io:(nella mia nuvoletta)"..ma come è appena entrata in riunione, tra cinque minuti ho l'appuntamento.." ma faccio quel che mi ha detto l'oriundo e mi accomodo su una delle sedie appena dietro di me...
Nel frattempo esce da una stanzina un trittico da album delle figurine.. lei, dottoressa in non so cosa, con tanto di faldoncino sorretto da entrambe le braccia a mo di ponte elevatoio, parlotta a mezza voce con una coppia di peruviani vestiti a specchio.. Timberland con tanto di pelliccina (che intanto fuori fiorivano le viole), occhiali da sole tirati sulla fronte, giubbino nero di pelle che Renzie pareva Ricky Cunningam e ginsino strappato sulle mele... vengono abbandonati temporaneamente a pochi passi da me mentre la dottoressa prende le scale alla destra del portiere..
Mi giro verso la porta d'uscita e mi rigiro che erano già appolpati nella miglior pomiciata che un adolescente possa esibire.. lui si stacca con tanto di schiocco e le fa:".. se la un si sbriga e fo tardi allavoro..".. io in confronto son di Orbassano..
La dottoressa riappare e libera la coppietta di Sanfredianini del Peru con un sorriso e due fogli.. si rigira verso il portiere che nel frattempo cominciava a sudare senza aver mosso un ciglio da quella sedia, lo saluta e lui di rimando in perfetto bellunese le fa:(porgendole un sacchettino da bar) A dottorè... tenga na pastarella.." lei ringrazia, ma respinge il gentile omaggio e sparisce oltre le scale..
Dieci minuti e ne appare un'altra, medesimo faldoncino a mezz'aria piantato sullo stomaco.. passa a lato portiere e fa per venirmi incontro quando il piacione riparte con la solita offerta con pastarella a fine battuta respinta al mittente stavolta senza neanche interrompere il passo.. mi arriva a poche mattonelle e mi fa:"Nannelli Alessandro?".. la seguo nella stanzina di poco prima e ci ritroviamo uno di fronte all'altra quando son passate da poco le dieci..
La chiacchierata parte sul rigidino.. io cerco di aprirmi la strada scusandomi in maniera anche troppo remissiva per l'inconveniente telefonico e lei mi ghiaccia subito la faccina da facciamo la pace, mi perdona? con un:".. nessun problema si figuri, anche se l'assistente sociale è per natura donna... quindi..".. il tutto accompagnato da una smorfiettina a sostenere un fuori campo che chiosava con:"..coglioncello costì.."
I minuti passano rapidi dentro la mia testa, solo una volta fuori mi renderò conto che l'ora batte solamente la mezza.. parliamo del percorso, del controllo che devono effettuare e di come, quando e perchè accadde il fattaccio... mi rendo conto che sono comunque sereno.. non fosse così dopo quattro anni sarebbe un problema.. e probabilmente questo arriva pure a lei che mantenendo un approccio professionale si lascia andare a commenti di comprensione neanche sperati... ci lasciamo i numeri di telefono neanche fossimo amici e mi ritrovo in strada con un mal di schiena d'altri tempi ma leggero come le tiger sfasciate che mi ritrovo ai piedi... adesso non mi resta che ritornare alla stazione, riprendere la Tramvia, di nuovo la 307 , infilarmi in associazione per ragguagliare sul colloquio e far un mini turno da tre ore... rientrare in iper a chiuderlo stasera alle 21etrenta... nel mezzo però,  giusto per qualche minuto, il motivo che mi fa sorridere e star bene anche quando non ne avrei la forza, mi ci cullo giusto un pò, quel tanto che basta per affrontare tutto il resto con il sorrisino ebete di chi sa non è mai abbastanza, ma che non ne può più fare a meno...